Creato da the.dey.after il 20/12/2007

VERGOGNA ITALIANA

ingiustizie

 

 

liberazioni un totale fallimento

Post n°30 pubblicato il 23 Gennaio 2008 da the.dey.after

Da l'ultima riforma fatta dal governo dove non c'e piu bisogno di una Licenza per poter vendere in campania si sta subendo la piu grande crisi economica del ultimo millenio, non esiste piu la serieta' da parte dei commercianti, prima la polleria vendeva tutti i prodotti di pollame e chi voleva il pollo andava li la stessa cosa per i macellai, pr le salumerie per i detersivi e via discorrendo adesso il macellaio per attirare i clienti che fa vende tutti i prodotti di scatolame a pari prezzo di quando gli costa creando danno hai salumieri il salumiere da parte sua vende prodotti di carne sottocosto il fruttivendolo vende olio scatolami sotto costo i salumiere per ricambiare vende la frutta sotto costo alla fine della giornata cosi facendo cos succede perdono tutti!quindi perche non si elimina questa legge? questa non e privatizazione questa e una legge che portera tutti alla rovina. inoltre che vende la carne nello stesso banco dove vende la carne non puo venderte il pollo ne i salumi ogni prodotto va tenuto in temperature diverse e deve sesere toccato da mani diverse e coltelli diversi non si puo tenere nel banco salumi staggionati insieme hai prodotti ovini suini pollame bovini questi sono prodotti che devono essere cotti per tanto e una legge che non va bene e se si va in giro troverete tutto quanto citato. In primis ne va della salute dei consumatori ma tanto a chi sene frega tanto i controlli nessuno li fa

 
 
 

MASTELLA E BRANCACCIO

Post n°29 pubblicato il 22 Gennaio 2008 da the.dey.after
 

http://www.angelobrancaccio.com/angelo%20e%20mastella.jpg

Dover di cronaca:

Un giro di squillo ed una talpa in Procura (un appartenente della polizia giudiziaria ristretto nel carcere di Santa Maria) nell’inchiesta del pm Alessandro Cimmino che si è visto accolto dal gip Paola Piccirillo la richiesta di arresto per il consigliere regionale dei Ds ANGELO BRANCACCIO.

L’inchiesta della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere è incentrata su reati contro la pubblica amministrazione e contro il patrimonio.
Secondo gli inquirenti, si sarebbero verificati comportamenti illeciti al comune di Orta di Atella, in particolare sul fronte delle speculazioni edilizie. Vicende nelle quali è coinvolto anche un agente di polizia giudiziaria in servizio alla Procura della repubblica di Santa Maria Capua Vetere.

Oltre che nei confronti del consigliere regionale dei Ds, Angelo Brancaccio, già sindaco di Orta di Atella e difeso dagli avvocati Michelangelo Basile e Maurizio Abbate, i carabinieri del comando provinciale di Caserta hanno eseguito ordinanze di custodia cautelare anche nei confronti di RENNELLA CASTRESE, NICOLA IOVINELLA e ANTONIO D’AMBRA, nonché due ordinanze applicative degli arresti domiciliari nei confronti di NICOLA ARENA e SALVATORE RAGOZZINO.

Secondo quanto accertato dagli inquirenti, l’agente di polizia giudiziaria sarebbe stato coinvolto dal consigliere regionale, Angelo Brancaccio, in cambio di numerose controprestazioni, per fornire continuamente notizie in merito ad indagini in corso e a procedimenti processuali pendenti.

L’indagine, coordinata dal procuratore capo, Mariano Maffei e condotta dai Rono di Caserta, si è avvalsa anche dell’apporto della Direzione distrettuale antimafia. (8 maggio 2007-15:10).

FONTE: ANSA

 
 
 

banche+assicurazioni+politici=

Post n°28 pubblicato il 22 Gennaio 2008 da the.dey.after
 

 
 
 

L'esempio della LEGALITA

Post n°27 pubblicato il 18 Gennaio 2008 da the.dey.after
 

Talpe Dda/ Cuffaro colpevole. Il governatore della Sicilia condannato a 5 anni di reclusione
Venerdí 18.01.2008 17:46


 
 
Il presidente della Regione Siciliana, Salvatore Cuffaro, è stato dichiarato "colpevole" nel processo per le 'talpe' alla Dda di Palermo e condannato a 5 anni di reclusione. La sentenza è stata emessa dalla terza sezione penale del Tribunale, presieduta da Vittorio Alcamo. I giudici si erano ritirati in camera di consiglio alle 9.45 di mercoledì scorso.

Nel processo per le 'talpe' alla Direzione distrettuale antimafia, il presidente della Regione era imputato di favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra e rivelazione di segreto. Cuffaro, contrariamente a quanto egli stesso aveva annunciato, ha assistito alla lettura della sentenza nell'aula bunker di Pagliarelli.

Talpe Dda/ Dal medico-boss a Cuffaro, tra cimici e candidature
"NON MI DIMETTO". "Resto presidente della regione: non ho mai favorito la mafia. Quello che farò lo sapete già. Domani alle 8 sarò al mio tavolo da lavoro. Mi sento un po' più confortato perché sapevo di non essere colluso con la mafia e di non aver mai atto niente per favoriere la mafia. Il fatto che anche una corte per cui ho avuto grande rispetto me lo abbia riconosciuto, questo è di molto conforto. Assieme ai miei avvocatio leggeremo la sentenza e ricorreremo in appello perché anche questi residui capi di accusa possano essere spigati alla corte di appello che ci giudicherà". Questo il primo commento del presidente della Regione siciliana, Salvatore Cuffaro, nell'aula bunker di Pagliarelli subito dopo la sentenza che lo ha condannato a 5 anni nel processo per le 'talpe' alla Dda, escludendo l'aggravante di aver agevolato la mafia.

E' quella dell'imprenditore della sanità Michele Aiello, condannato a 14 anni, la pena più pesante. Aiello era ccusano di aver costituito una rete di informatori per carpire notizie riservate su indagini antimafia. Il maresciallo del Ros dei carabinieri, Giorgio Riolo, è stato condannato a 7 anni. Lorenzo Iannì, dipendente dell'Ausl 6, ex dirigente del distretto di Bagheria accusato di truffa sanitaria ha avuto 4 ani e 6 mesi, come il medico radiologo Aldo Carcione. L'ex vicequestore Giacomo Venezia è stato condannato a 3 anni.

 
 
 

AVETE ROVINATO LA CAMPANIA

Post n°26 pubblicato il 17 Gennaio 2008 da VI.VOGLIO.MATURE


Disgusto per la politica italiana... e per i politici, tutti!!!

VERGOGNATI E DIMETITI

DI VERDE NON HAI NULLA SEI COME IL SACCHETTO DELLA SPAZZATURA NERO

 
 
 

VERGOGNATI MINISTRO

I provvedimenti sono stati firmati dal gip Francesco Chiaromonte, su richiesta dei pm Alessandro Cimmino, Maurizio Giordano e Luigi Landolfi.

Custodia in carcere per Carlo Camilleri (consuocero di Mastella), Vincenzo Lucariello (Difensore Civico della Regione Campania, originario di Gricignano di Aversa, nel casertano), Antonello Scocca, Domenico Pianese.

Domiciliari per Sandra Lonardo Mastella, Fausto Pepe (sindaco di Benevento), gli assessori regionali Luigi Nocera (Ambiente) e Andrea Abbamonte (Personale), i consiglieri regionali dell’Udeur Ferdinando Errico (capogruppo) e Nicola Ferraro, Carlo Banco, Erminia Florenzano, Francesco Cardone, Vincenzo Liguori, Nino Lombardi (presidente della Comunità Montana del Titerno in provincia di Benevento), Angelo Padovano, Domenico Pietrocola, Francesco Zaccaro, Antonio Barbieri (sindaco di Cerreto Sannita, provincia di Benevento, ex deputato di Forza Italia, oggi coordinatore provinciale a Benevento degli azzurri, in passato esponente dell’Udeur), Letizio Napoletano (ingegnere di Cerreto Sannita), Paolo Budetta, Cristiana Fevola, Ugo Ferrara.

Applicata, inoltre, la misura dell’interdizione nei confronti di Giuseppe Urbano, Prefetto di Benevento ed ex vicario della Prefettura di Caserta, di Ugo De Maio, giudice del Tar, e Luigi Treviso, vigile urbano di Alvignano (Caserta).

Le accuse contestate vanno dall'associazione per delinquere al falso in atto pubblico, corruzione, concussione e turbativa degli appalti. Il procuratore della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, Mariano Maffei, parla di “un tessuto fatto di trame fitte, di connivenze e di complicità così forti tanto che molti enti pubblici regionali e molti enti locali campani hanno conformato le loro scelte non già improntando ogni valutazione al perseguimento di interessi pubblici, bensì asservendo il bene della cosa pubblica agli interessi di un gruppo ristretto di persone (coordinate da Camilleri) che facendosi forte del potere politico amministrato dal partito Udeur orienta di fatto ogni scelta e ogni decisione di enti locali in cui sia presente uno schieramento politico di tale partito”.

“I primari ospedalieri – continua Maffei - non venivano nominati dai direttori generali della Asl sulla base delle loro capacità professionali, bensì sulla base delle indicazioni fornite loro da esponenti politici di rilievo”. Il procuratore sostiene, inoltre, che “le gare di appalto per il conferimento di incarichi di progettazione non venivano affidate ai professionisti che garantissero economicità, qualità ed efficienza nelle loro prestazioni verso l'ente pubblico, ma sulla base del fatto che il partito politico si sarebbe attivato, con i suoi esponenti regionali per far pervenire all'ente locale che li ha illecitamente nominati, finanziamenti pubblici erogati per realizzare le opere per le quali gli incarichi sono stati conferiti, che altrimenti le amministrazioni non avrebbero potuto mai ottenere

 
 
 

Post N° 24

Post n°24 pubblicato il 16 Gennaio 2008 da Declactions

Mafia/ Operazione antipizzo, sgominata la rete di "esattori" di Lo Piccolo
Mercoledí 16.01.2008 10:25
 
 
Trentanove tra capi e affiliati dell'organizzazione mafiosa del boss Salvatore Lo Piccolo sono stati catturati la notte scorsa in un'operazione della polizia a Palermo. Nel blitz, denominato 'Addio pizzo', sono stati scompaginati gli organigrammi dei mandamenti di San Lorenzo e di Porta Nuova e individuati i capi delle famiglie di Partanna Mondello, Cruillas e Altarello. Impegnati oltre 200 agenti della Squadra Mobile della questura. Sono stati anche identificati numerosi appartenenti alle famiglie di Brancaccio, Pagliarelli, Noce, San Lorenzo e Partanna Mondello. Diversa la posizione dei trentanove indagati. Alcuni di loro sono stati colpiti da ordinanza di custodia cautelare in carcere, altri invece da decreti di fermo. Le accuse contestata, a vario titolo, sono di associazione mafiosa, estorsione, detenzione di armi da fuoco. L'indagine si fonda sostanzialmente sulla decifrazione integrale dei 'pizzini' e degli altri documenti sequestrati a Salvatore Lo Piccolo e a suo figlio Sandro al momento del loro arresto il 5 novembre scorso in una villa di Giardinello, a una trentina di chilometri da Palermo.

Gli inquirenti si sono avvalsi anche del contributo di 6 collaboratori di giustizia. Nel corso dell'attività investigativa sono stati tra l'altro identificati i mandanti dell'attentato che alla fine dello scorso agosto incenerì il grosso deposito di vernici e ferramenta dell'imprenditore Rodolfo Guajana. Individuati anche tutti i commercianti e gli imprenditori che venivano taglieggiati dai Lo Piccolo. L'indagine è stata coordinata dal procuratore aggiunto Alfredo Morvillo e dai sostituti Domenico Gozzo, Gaetano Paci, Francesco Del Bene e Anna Maria Picozzi. I particolari saranno illustrati in una conferenza stampa che si terra' alle 10.30 nella palazzina M del nuovo palazzo di giustizia.

ARRESTATO FIGLIO DI LO PICCOLO- Tra le persone fermate dalla Squadra mobile di Palermo nell'ambito dell'operazione 'Addio Pizzo' c'è anche Calogero Lo Piccolo, figlio minmore del boss Salvatore, il capomafia arrestato il 5 novemebre scorso dopo una latitanza che durava dal 1983, assieme all'altro figlio e suo braccio destro, Sandro. Calogero Lo Piccolo avrebbe guidato il 'mandamento' di San Lorenzo già all'indomani della cattura del padre e del fratello Sandro. Il suo nome sarebbe stato più volte riscontrato nei 'pizzini' trovati nel covo del padre a Giardinello. Tra gli arrestati di oggi anche numerosi favoreggiatori che hanno garantito la latitanza ai Lo Piccolo ma anche 'rampolli' di note famiglie mafiose palermitane. Olltre alle intercettazioni telefoniche ed ambientali gli inquirenti si sono avvalsi della collaborazione di sei collaboratori di giustizia, tra cui Francesco Franzese, esattore capo del 'pizzo' per conto dei Lo Piccolo, e Antonino Nuccio, altro 'fedelissimo' del boss, che hanno entrambi deciso di collaborare con i magistrati subito dopo il loro arresto.

 
 
 

ERA ORA CHE SI DIMETTESSE

Post n°23 pubblicato il 16 Gennaio 2008 da the.dey.after

Mastella e moglie 
"Getto la spugna. Mi dimetto perché tra l'amore della mia famiglia e il potere scelgo il primo". Lo ha annunciato il ministro Mastella, dopo l'arresto della moglie Sandra per tentata concussione. Da Prodi "solidarietà". L'opposizione difende il leader dell'Udeur

ERA ORA CHE SI DIMETTESSE TUTTI ESPRIMONO SOLIDARIETA VUOI VEDERE CHE IL GIUDICE LA FATTO A POSTA ????

 
 
 

L'ESEMPIO DELLA LEGALITA

Post n°22 pubblicato il 16 Gennaio 2008 da the.dey.after
 

Napoli | 16 gennaio 2008
Arresti domiciliari per Sandra Lonardo Mastella
Sandra Lonardo Mastella
Sandra Lonardo Mastella

 Il Gip di Santa Maria Capua Vetere, secondo quanto riferisce l'agenzia di stampa Apcom, ha disposto gli arresti domiciliari nei confronti di Sandra Lonardo Mastella, presidente del Consiglio Regionale della Campania e moglie del ministro della Giustizia Clemente Mastella.

Il Gip, secondo quanto si e' appreso, avrebbe ravvisato gli estremi di una tentata concussione in contrasti che ci sarebbero stati in passato con il direttore generale dell'ospedale  di Caserta.

Un conflitto, quello fra la signora Mastella e il dirigente ospedaliero, che politicamente ha radici profonde: l'uomo era molto vicino ai Popolari-Udeur al momento della designazione mentre si e' poi avvicinato al presidente della Provincia Sandro De Francis

 
 
 

almeno disinfettasero

Post n°21 pubblicato il 12 Gennaio 2008 da the.dey.after
 

 
 
 

incivilta'

DA QUESTO VIDEO POTETE VEDERE COME I CITTADINI DI ORTA CASERTA VENGONO A BUTTARE LA SPAZZATURA A FRATTAMINORE NAPOLI, MA IL PUNTO NON E QUESTO IL PUNTO CHIAVE E CHE I SIGNORI BASSOLINO,LA IERVOLINO, E TUTTI I RESPONSABILI DOVREBBERO ANDARE VIA MA LA SPAZZATURA NON E LUNICO PROBLEMA DI NAPOLI IL VERO PROBLEMA E LA CRIMINALITA ORGANIZZATA CHE SI E ANNIDATA NEI COMUNI NELLA PROVINCIA NELLA REGGIONE

 
 
 

SIETE LA VERGONA DI NAPOLI

Post n°19 pubblicato il 09 Gennaio 2008 da the.dey.after

 
 
 

INCAPACI DIMETTETEVI

Post n°18 pubblicato il 09 Gennaio 2008 da the.dey.after

 
 
 

ANCORA UN AGGUATO DI CAMORRA

Post n°17 pubblicato il 08 Gennaio 2008 da VI.VOLGLIO.MATURE
 

carabinieriORTA DI ATELLA. L’imprenditore edile Domenico Belardo, 42 anni, titolare della “Italiana Pietre” è stato ucciso, intorno alle 14 di oggi pomeriggio, da un commando armato nel cortile della sua azienda, in via Bugnano, nel borgo di Casapozzano. Pregiudicato (vanta precedenti per reati contro la persona e il patrimonio) e ritenuto legato ad ambienti malavitosi dell’area del napoletano, Belardo è stato raggiunto da una scarica di proiettili mentre era vicino alla statua di San Pio, collocata nel giardino dell’azienda. L’imprenditore stava facendo ritorno a casa quando è stato avvicinato dal commando, entrato dal cancello d'ingresso, che per gran parte della giornata è sempre aperto. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della locale stazione di Orta di Atella Diretta dal Comandante Roberto Mauriello,e della compagnia di Castello di Cisterna (Napoli). Gli investigatori stanno accertando se l’omicidio sia collegato agli altri compiuti ad Orta di Atella lo scorso anno. Nell’aprile 2006, nello stesso tratto di Casapozzano, fu ucciso a colpi di pistola Francesco Fenicia, soprannominato "Formaggino" mentre viaggiava a bordo di una piccola vettura. Fenicia era ritenuto elemento di spicco del clan camorristico “Moccia”, operante tra Caivano ed altri comuni limitrofi. Due mesi prima, il 3 febbraio, moriva sotto i colpi dei sicari Francesco Patricelli, detto “Maradona”, e il successivo 15 marzo veniva freddato, sotto gli occhi del fratello, Filippo Mancini, 42 anni, considerato braccio destro di Antonio Cennamo, soprannominato “’O Malomme”, capozona dell’organizzazione tra Crispano e Cardito. All’epoca due furono le ipotesi degli investigatori: o una faida all’interno dei Moccia, oppure omicidi compiuti da elementi appartenenti alle organizzazioni che contendono allo stesso clan Moccia il predominio delle estorsioni e dei traffici illeciti nelle zone in cui operano.

 
 
 

IN TUTTO IL MONDO SANNO QUANDO FACCIAMO SCHIFO

Post n°16 pubblicato il 07 Gennaio 2008 da the.dey.after
 

Crisis talks over Naples rubbish
By Christian Fraser
BBC News, Rome

Rubbish in Naples
Italy has spent billions over 15 years trying to tackle the problem
The Italian government is to hold an emergency meeting to find a solution to the rubbish crisis in Naples.

There has been no collection of household waste for two weeks because landfills are full and more than 100,000 tonnes of rubbish lies rotting.

Over the weekend angry Neapolitans clashed with police.

The Mafia in Naples is said to make millions from cheap dumping and has allegedly sabotaged efforts to build new incinerators.

Rising frustration

For two weeks the southern city has been buried beneath mountains of rotting rubbish. In some areas, household rubbish is mixed with toxic waste dumped illegally.

map

With nowhere to put the waste, local people have been left with no option but to burn it. Firefighters have been working round the clock tackling huge blazes which have spread out of control.

Frustration in the city is rising.

Over the weekend angry Neapolitans threw stones at police who, in turn, charged the protesters with batons.

In one of the more worrying developments, police found effigies of the mayor and the regional governor hanging from lampposts with death threats pinned to their chests.

Protesters blame the Camorra, the Neapolitan version of the Mafia, which is making millions from dumping on the cheap.

The refuse industry is hugely profitable for the mob, which has sabotaged any effort by the local officials to build new dumps while trucking in other people's waste from all around the country.

EU warning

Rubbish collection is a perennial problem which has plagued Naples and its politicians for some 15 years.

The government is conscious it is under severe pressure to find a solution - but this means tackling the mob.

The EU says it is watching closely and is considering legal action for Italy's breach of European waste disposal directives.

Italian Prime Minister Romano Prodi says the problem needs to be solved once and for all, but Neapolitans put little faith in these pledges - they have heard them before.

In 15 years of promises, the Italian state has spent some 2bn euros (£1.5bn) trying, and failing, to clean it up.

 
 
 

SENZA PAROLE

Post n°15 pubblicato il 06 Gennaio 2008 da the.dey.after
 

 
 
 

Cittadini che agrediscono la polizia

Le forze dell'ordine vengono agredite prese a sassate auto distrutte abulze prese d'asalto dai cittadini(DELINQUENTI) i veri citadini lasciano che lo stato faccia il proprio dovere la colpa e del sindaco di Napoli che si dice solidale e che stava arrivando per scendere in piazza anche lei magari un saso la prendesse se siamo in questa situazione e colpa sua mi vergogno di essere Napoletano quelli che anno assalito la Polizia non sono cittadini di Napoli ma la delinquenza che opprime questa citta cosi bella e a causa di gente come l'oro l'anno distrutta.

Il presidente della reggione farebbe meglio a dimettersi anche di pietro il ministro delle infrastrutture nel video lo esorta a dimettersi

 
 
 

NO BASSOLINO NO IERVOLINO NO ALLA CAMORRA

Post n°13 pubblicato il 05 Gennaio 2008 da the.dey.after
 

Il Sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino dovebbe vergognarsi,anche lei in piazza contro il Commissario straordinario per i rifiuti, perche? se c'e la possibilita a Pianura di smaltire i rifiuti il sindaco insieme hai cittadini non dovrebbe opporsi perche non ci a pensato prima? quando il commisario era Bassolino il suo complice per la distruzione di napoli. Io credo da napoletano che dovremmo rispettare le regole e chi non vuole lo smaltimento e contro lo stato perche non e giusto impedire alo stato di smaltire i rifiuti inoltre nessuno vuole la discarica o il termovalizatore be allora affoghiamo nella monnezza. tutti quelli che vanno contro al Commissario non sono cittadini ma favoriscono la CAMORRA se siamo arrivati a questo punto dobiamo ringraziare la Camorra Bassolino Iervolino sono scomparsi 800 milioni di €uro. l'unica soluzione per adesso e far fare le cose a persone con principi sani e ci vorrebbe solo uno slogan unanimo

IN QUESTO ISTANTE STANNO TIRANDO LE PIETRE AI POLIZIOTTI E CARABINIERI QUESTI SONO I CITTADINI ONESTI, LA IERVOLINO STA ARRIVANDO PER DARE CONFORTO A QUESTA BRAVA GENTE CHE LANCIA PIETRE ALLE FORZE DEL ORDINE ORE 12,49

 NO BASSOLINO NO IERVOLINO NO ALLA CAMORRA

 a napoli ci vorrebbe un sindaco come quello di GELA

 
 
 

BASSOLINO E IERVOLINO COME RIINA E PROVENZANO

Post n°12 pubblicato il 04 Gennaio 2008 da the.dey.after

Il sindaco di Napoli ai manifestanti: lavoro per voi, la discarica di Pianura va chiusa. Sabotati i camion impiegati per la riapertura. "Impiccati" i manichini di Bassolino e della Iervolino. Commissione Ue: risposta Italia insufficiente...
SOLO ADESSO E CON I CITTADINI DOVEVA PENSARCI PRIMA QUANDO LA VOTARONO INSIEME AL SUO BOSS BASSOLINO LA IERVOLINO NAPOLI LA PORTATO PRORIO NEL PIU PROFONDO OBLIO ANNO DISTRUTTO UNA DELLE CITTA PIU BELLE DEL MONDO SPERO CHELA COMMISSIONE EUROPEA LI CACCI VIA.

 
 
 

BASSOLINO, LA CRISI E' RISULTATO DI PARTICOLARISMI

Post n°11 pubblicato il 04 Gennaio 2008 da the.dey.after
 

 La nuova fase della crisi dello smaltimento dei rifiuti "che opprime diverse aree della nostra Regione, e in particolare le provincie di Napoli e Caserta, è il risultato del perdurare dei particolarismi e di una nuova ostinata opposizione a una gestione razionale del problema". Così il presidente della Giunta regionale campana commenta con una nota la situazione nella Regione

BASSOLINO SI A FREGATO I SOLDI E ADESSO VUOLE ARRAMPICARSI AGLI SPECCHI, DOVREBBE SOLO AUTODENUNCIARSI PER TUTTI I SOLDI CHE CI A FREGATO E PER TUTTA LA DIOSSINA CHE CI FA RESPIRARE.

 
 
 

Un Grande Uomo un esempio

 

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