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Messaggi del 13/03/2017

Lettere

Post n°407 pubblicato il 13 Marzo 2017 da roby.floyd

... di carta, ovviamente, ma questo, ormai appartiene al passato, non si usa più scrivere, a volte si fà fatica prendere persino appunti.
Eppure mi piacerebbe ritornare a scrivere una lettera, una di quelle vere, con penna biro e carta dove l'inchiostro scivola sul foglio come una linfa vitale.
Penso che soltanto attraverso una lettera scritta  a mano si possono esprimere paure difficili ed emozioni segrete da condividere in solitudine, magari anche pasticciare quel foglio con disegnini, correzioni, cancellature, aprire e chiudere paragrafi e parentesi...aprire la mente!
Un modo per raccontarsi e raccontare , una comuncazione magari superata, ma incredibilmente bella, genuina, anche se, a volte, al momento della ricezione della lettera , vicende o sentimenti contenuti in quei fogli erano già superati...
Una volta scrissi anche una lettera (d'amore) per conto terzi...
Si, però non ridete!
Fu una cosa del tutto imprevista; un giorno incontrai un amico alquanto disperato, mi chiese di aiutarlo a trovare le parole giuste ed indirizzarle alla donna che amava e, in un primo momento, cercammo di 'comporre' insieme, ma il risultato si avvicinava molto all'inarrivabile lettera di Totò e Peppino...
Allora decisi di scriverla da solo, e lo feci, istintivamente.
In quel periodo ero single ma innamorato (la lei era ignara del mio sentimento) e tutti i miei desideri e sogni lì buttai su quel foglio.
Scrissi parole d'amore che non mi appartenevano, ad una donna che nemmeno conoscevo se non attraverso i racconti del mio amico, insomma, tutto questo servì ad immedesimarmi completamente.
Risultato: la destinataria fu colpita dalle parole appassionate e capitolò.
Da quella missiva son trascorsi una ventina d'anni e sono ancora insieme, tra alti e bassi come tutti, ma stanno ancora insieme.
Fu inganno?
Penso di si, in parte lo fu...ma credo che una lettera non tiene due persone per così tanto tempo, però, quando capita di incontrarci , per fortuna di rado, lui mi dice, tra il serio e il faceto: " Colpa tua e di quello che scrivesti se sto con lei" e lei, invece, dice a lui: "Quella lettera è stata la mia maledizione...ma anche la mia felicità".
E non è stato l'unico caso a rinsaldare unioni, a dare l'input ad amori che stentavano a decollare o a rendere indimenticabili determinati attimi se me lo si chiedeva, e non ho detto mai di no e non mi sento in colpa più di tanto perchè poi il resto  spetta  sempre a loro ed è la parte più importante.
Una lettera può coinvolgere, ammaliare, stupire ma poi  è la vita quotidiana che traccia le premesse, e siccome nessuno è profeta in patria, quello che son riuscito a fare per gli altri non ho saputo farlo per me, e, come dice Vecchioni 'le lettere d'amore, alla fine, fanno solo ridere, solo chi non ha mai scritto lettere d'amore fà veramente ridere'.

 

 

 
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