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Messaggi del 07/08/2017

La vacanza a Zarabanjia

Post n°465 pubblicato il 07 Agosto 2017 da roby.floyd

Una vacanza a Zarabanjia era quello che ci voleva.
Lì i cani sembrano un incrocio di razze e arnesi.
I 'murales' adornano la città; li chiamano 'murales', ma sono orinatoi a muro.
Si piscia all'aria aperta, è bellissimo, "per l'igiene" dicono.
La notte è molto buia, non vedi una ceppa bionica manco se ce l'hai sotto il muso.
E il caldo?
Il caldo di Zarabanjia è imbottito di umidità; potresti commettere una cazzata.
Il caldo fà impazzire, a Zarabanjia, niente a confronto col caldo attuale.
Le isole hanno sempre storie tristi, l'isola non è triste, ma la storia ha indurito i suoi abitanti.
C'è un vulcano: tutte le isole di quella fascia sono state create da un vulcano.
Dal fuoco e dalla roccia ecco la lava, ecco la montagna che nasconde ciminiere e camini e fumaioli.
Il vulcano Tripancèira dormicchia, sulla sommità il cielo e il sole erano coperti da uno strato di nubi, da foschie e nebbie e tutti gli altri eventi metereologici atti ad oscurare la vista già dal mattino: nebbie che sembrano fumi, nuvole che sembrano fuoco.
Gli indigeni vivono in un nubifragio di dubbi.
La ridipingeptatura è stata lunga e laboriosa; la ridingeptatura richiede tempo e pazienza, pennelli grandi e vernici adeguate, si sa.
Perchè attorno ai murales, bianchi di porcellana, ci sono muri coloratissimi, dai disegni multisoggetto.
Avete capito perchè i murales si chiamano così?
Per i cessi!
Zarabanjia è molto bella; nonostante il turismo massiccio, ma non di massa.
La prima notte hanno cantato diciannovemilacentodieci cicale.
C'era un silenzio superiore.
Una cosa bella ne chiama un'altra e mi viene in mente Firenze, ah! Firenze, Firenze!
A Firenze anche i guard rail sono belli.
A Zarabanjia l'autunno è caldo; il nostro inverno di là è una monzonissima estate.
Qualche indigeno sarebbe contento di vedere qualche nuvoletta in più anche senza forme particolari: gatti, cani, uccelli, va bene tutto, ma le nubi da quelle parti sono molto più pratiche; se devono piovere piovono.
Le nuvole di Zarabanjia non perdono tempo a disegnare qualcosa; è acqua calda allo stato liquido, anzi vaporèo.
I fiori: coloratissimi, profumatissimi, velenosissimi.
Estraggono una melma cremosa da un fiore chiamato Koyasdjè.
Ci fanno tutto: hanno un pampano che trasuda una cosa appiccicosa, la raccolgono con una lamella di canna, la imbarattolano in grandi foglie di una pianta sconosciuta e la lasciano un mese chiusa così.
Quando la aprono!...una puzza indescrivibile...e loro ne vanno matti, se la spalmano addosso, toglie le rughe!
Stura le vie respiratorie e intestinali.
C'era sembrato di vedere una bella signora e abbiamo pensato: "Che bella signora! Quanti anni avrà? Quarantacinque? Sessanta, massimo!... Aveva novantasette anni!!"
E tutto per merito di quella cacca di fiore che si spalmano addosso!
Certo che il mix aria, caldo, umido, terra vulcanica e piogge sono una formula incredibile!
Abbiamo mangiato bene, ma poi avevamo come rumori di metropolitana intestinale.
Sarà che qui i pesci sono i più abboccabili del mondo; sono preparati in mille modi diversi: con la frutta o con particolari limoni poco asprigni.
La notte poi, è troppo silenziosa; puoi inghiottirti e finisce per svegliarti!
Le caratteristiche di queste zone sono i dentisti; i dentisti caraibici, ve ne sono a dismisura, abbastanzaissimi.
Sono tutti bravi tranne uno che è considerato il peggiore di Zarabanjia: si chiama Ik Okertuy e dice:" Non andate a dormire senza lavarvi i denti! Dovete lavarvi  i denti, dovete prendervi cura dei denti, vi dovete divertire a pulire i denti e quindi compratevi tre o quattro spazzolini di forme e sfregamento diverse, prendete cinque diversi tipi  di dentifricio e spazzolate, spazzolate in continuazione. Per il filo interdentale scegliete quello con la cera, purchè non abrada lo smalto del dente; perchè la dentatura che avete in bocca è importante, il divertimento deve essere alla base della pulitura dentale!"
E' considerato il peggiore dentista di tutta l'isola!
Pensate che professionalità, che sensatezza, che dragonbollità!
No, la cosa che fa odiare Ik Okertuy ai suoi concittadini non è la professionalità del medico-chirurgo-dentista, ma il fatto che nel suo studio non si ascolta la musica locale, ovverossia il calipso (il canto popolare dell'America Centrale e delle Antille, in 4/4 e d'andamento moderato, affine alla rumba).
Il dottor Okertuy preferisce solo la musica del musicista russo Modest Modestoskij, esattamente la decima sinfonia che è talmente dissonante da passare alla storia come "L'Odiosa" e il fatto è che il dottore la spara a tutto volume.
E c'è chi si chiede: fa così per coprire le grida dei pazienti?
Per quanto riguarda la bevanda nazionale possiamo sicuramente parlare di mistura: questo liquido ha un sapore che cambia sei o sette volte in bocca: frizzante, amaro, dolce, salato, piccante, amaro-frizzante-caldo, freddo-piccante.
E' un vinaccio a base di: acqua, peperoncino, murtigno (frutto locale), polvere da sparo e un concentrato di uva.
E' il murtigno che fa fare tutti quei salti al gusto di questa bevanda che alla fine lascia pure un cattivo sapore in bocca.
E' spesso usato per sturare i murales.
La storia di un'isola al 90 % dei casi è questa: " A ", l'indigeno proprietario assoluto del terreno in quanto nativo  vuole che il problema " B ", il conquistatore, si tolga dai coglioni.
" A " chiama " C " ad aiutarlo; " A " e " C " cacciano " B ".
" C " è il nuovo padrone di " A "  e della sua terra.
" A " non ha risolto il problema che adesso si chiama " C ".
Questa storia si ripete nei secolae secolorum, ma nessuno la impara, non dico a memoria, ma che almeno se la stampi nel Dna.
E poi ci sono i personaggi caratteristici di Zarabanjia; il più caratteristico è uno: il saggio Joel Kirckball.
Joel scrive libri, ne ha scritti dodici, ne ha pubblicati zero, però scrive: storie, massime, riflessioni e altro.
L'ultimo aforisma è dedicato ad un amico che dopo tantissimo tempo è riuscito a fare sesso: " Ne passerà di tempo prima che tu possa vedere di nuovo una passera!"
Il meccanico Jannus  Cretienne aggiusta furgoncini-taxi che possono trasportare anche una dozzina di bagnanti, anche sporchi di sabbia.
I sedili di pelle idrorepellenti non permettono l'imbrattamento.
Concluderei con la descrizione dei gabbiani: i gabbiani sono anch'essi idrorepellenti per motivi acquatici.
I gabbiani di Zarabanjia mangiano bene, nella dscarica comunale; scelgono, pappano e vanno via.
I gabbiani, checchè ne dica il nome, non sono chiusi in gabbia, ma possono svolazzare dove vogliono, l'importante è che i gabbiani non rompano i coglioni.
I gabbioni, invece, sono molto più preoccupanti.
Per i motivi suddetti sono soprannominati "l'unto pennuto".
Ma la caratteristica caratteristica di Zarabanjia è che qui c'è un'aeroporto per sole emergenze; non parte nessun aereo, ci si atterra solamente, per necessità.
E' un aeroporto sempre in allerta e la spiegazione è molto semplice: di qui passano le rotte per il Sud America  e tra gli aeroporti c'è molta distanza, per cui, in caso di problemi un aereo che fa?
Prosegue?
O torna indietro?
A metà strada c'è Zarabanjia e allora ecco l'idea di fare un aeroporto nel deserto della Pampas isolana.
Da Zarabanjia è tutto, a voi studio.

 

E per la gioia di Jigen una dignitosa (...) cover degli Squallor del pezzo di sopra.

 
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