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fratelli di mezzo

Post n°73 pubblicato il 15 Settembre 2016 da sognimondo

10 verità scientifiche sui "fratelli di mezzo"
i bambini di mezzo che vivono con i genitori biologici sono meno inclini a sviluppare disturbi emotivi o avere una diagnosi da Disturbo di Deficit di attenzione. Sono costantemente circondati dalla famiglia e dai fratelli. Secondo i medici questo è il metodo più sicuro per rimanere in forma.
Sono giocatori di squadra: quando si arriva ai giochi di squadra i bambini di mezzo sono i migliori ad adattarsi e a giocare con gruppi più grandi. Uno studio risalente al 1996 ha scoperto che i bambini di mezzo tendono a riuscire meglio in situazioni di gruppo. Quindi potreste incoraggiarli in questo senso. Dategli qualche amico e un'attività e saranno pronti a partire.
Prendono dei rischi: i ricercatori dell'Università del Colorado hanno scoperto che i bambini di mezzo (insieme agli ultimi nati) si assumano più rischi con alcol e sesso.

I primogeniti tendono ad essere un po' più miti nelle loro azioni ma quelli di mezzo gettano ogni cautela al vento. Naturalmente non dipende solo dal fatto che siano i figli di mezzo ma anche dall'educazione. All'arrivo del secondo e terzo figlio i genitori sono più permissivi.
Vengono trattati ingiustamente da mamma e papà?: secondo la ricercatrice australiana Julie Fitness i bambini di mezzo non vengono mai considerati "i favoriti" dai genitori. Ora potreste negare questo fatto fino all'infinito, ma secondo la scienza esiste il figlio favorito.

In ogni caso è il primo o l'ultimo.
Sono i "bravi" bambini: in uno studio del 1964 prodotto dalla Texas Christian University e dell'Università del Minnesota sono alla ricerca dell'approvazione dei compagni e il rifiuto dell'ordine di nascita. Ora i ricercatori hanno stabilito che i figli di mezzo non si comportano male ma anzi sono ben inseriti nella società.
Non sono intelligenti come i fratelli maggiori, ma ci sono buone notizie: uno studio del 2001 comparso su American Psychological Association dimostra che avendo diversi fratelli questi saranno meno intelligenti. Questo dipende dal fatto che i genitori hanno meno tempo da dedicare ai figli minori per aiutare con la scuola, ecc... Quindi il figlio di mezzo sarà meno intelligente del maggiore ma più intelligente del terzo.
Hanno successo: Katrin Schumann, co autrice di "il potere segreto del figlio di mezzo" osserva che il figlio di mezzo raggiunge il top in molto modi. Il 52% dei Presidenti Americani sono figli di mezzo. Aggiungete personalità pubbliche come: Bill gates, Julia Roberts, Martin Luther King jr., Nelson Mandela. Schumann osserva che dal momento che i bambini tendono ad essere più indipendenti e creativi questo costituisca la ricetta perfetta per un florido futuro.
Sono grandi negoziatori: nel 2012 alcuni studiosi hanno scoperto i fratelli di mezzo devono negoziare tra fratello maggiore e minore dovendo essere anche particolarmente eloquenti per farsi ascoltare. Dunque eccellono in questa specialità.
Sono attratti dagli altri fratelli di mezzo: secondo uno studio del 2009 pubblicato sul Journal of Individual Psychoolgy i bambini di mezzo tendono ad innamorarsi e a stringere amicizia con altri figli di mezzo.
Sono "merce da matrimonio": secondo uno studio del 2009 su 2500 individui e i loro partner è emerso che i figli di mezzo hanno relazioni più felici e sono più inclini ad essere fedeli ai compagni e compagne e agli amici.

 

 
 
 
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2/3 BIS

Come crescere un figlio di mezzo

Ma perché la ricerca di autonomia non si trasformi una crescita solitaria, ecco a cosa devono stare attenti i genitori nell'educazione del terzo figlio.

Il rapporto con il primo. Anche se il fratello maggiore è abbastanza grande per badare al secondogenito, non si dovrebbe mai lasciare che il ragazzo prenda il posto del genitore nella guida del secondo figlio, perché il più piccolo non si senta trascurato ed il grande non si trovi di fronte ad una responsabilità più grande di lui.

Evitare i paragoni. Si è già detto che il primogenito è quello al quale i genitori "chiedono di più", così che spesso diventa il figlio più responsabile, ma il fratello maggiore non deve diventare l'esempio da seguire anche per gli altri. In particolare, con il secondogenito, è importante partire dal discorso opposto, cioè valorizzando le sue differenze rispetto agli altri, le potenzialità ed il suo carattere.

Se era l'ultimo. Se il secondo è sempre stato "l'ultimo" coccolato e vezzeggiato e poi è arrivato un fratellino molto più piccolo, è naturale che si verifichi un periodo di smarrimento o anche di capricci. In questo caso, anche se il bambino è già grande va ascoltato e rassicurato, cercando di non dare troppo peso alle sue marachelle. Potrebbe essere utile affidare, inizialmente, di tanto in tanto, l'ultimo nato ai nonni o ad altri familiari, al fine di continuare a far sentire il figlio di mezzo di nuovo l'ultimo arrivato.

 

 

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Delicata la situazione dei figli di mezzo, con ad esempio il secondogenito (di tre), tenderà a sentirsi non importante, sottovalutato o messo da parte. Naturalmente, tutto dipende da come genitori hanno saputo relazionarsi coi figli e come questi hanno reagito alla situazione. Al di là della posizione in famiglia, il ruolo del genitore è fondamentale, proprio per evitare che questa, non condizioni la sua vita da adulto.

Se il primo è il figlio dalle numerose aspettative e all'ultimo viene chiesto di ricoprire il ruolo del "cucciolo di casa", i figli di mezzo sono spesso le figure "intermedie" tra i due fratelli. Ma questa posizione ha anche i suoi punti di forza. Ecco quali sono.

Se i primogeniti sono più tradizionalisti, ambiziosi e hanno uno spiccato senso della responsabilità, i secondi sono spesso più socievoli, creativi e rilassati. Si tratta di una condizione che favorisce, da grandi, scelte più libere e consapevoli, non troppo condizionate dalle aspettative di mamma e papa. Sono in parte "esenti" dal "mandato transgenerazionale" di cui sono investiti i primogeniti.

Se si è in tre, il secondogenito ricopre un doppio ruolo: è un fratello minore per il primogenito e un fratello maggiore per il terzogenito. Questa condizione favorisce le doti di diplomazia e mediazione che sono attribuite, di solito, ai figli di mezzo.

Forti delle esperienze del fratello maggiore ma non vessati dalla attenzioni che i genitori riservano sull'ultimo, i secondogeniti hanno la possibilità di fare subito le loro esperienze, vivendo meno l'ansia che è toccata agli altri due. Gli stessi genitori tendono ad offrire loro maggiore autonomia forti dell'esperienza cha hanno accumulato col primogenito, rendendosi conto che il futuro di un figlio dipende più da lui stesso che dai genitori.

Il figlio di mezzo può trovarsi tra due fuochi: poco considerato dal primo di cui è spesso geloso per la posizione che occupa; in competizione col terzo, il più piccolo, che ritiene investito di maggiori attenzioni da parte dei genitori.

Ma allo stesso tempo il figlio di mezzo può essere anche solidale col primo e col terzo: può manifestare comportamenti regressivi per essere più vicino ed identificarsi col più piccolo o al fine di essere maggiormente vicino al primogenito tende ad identificarsi con quest'ultimo assumendo atteggiamenti da più grande.

Talvolta avviene anche una competizione fra il figlio di mezzo ed il primogenito per la conquista della responsabilità o della preferenza del più piccolo. Ad esempio, quando nasce un maschietto dopo due bambine, c'è la gara a chi deve fare da mamma nei confronti del più piccolo.

Non dimentichiamo che il figlio che è di mezzo, prima di esserlo è stato per un periodo più o meno lungo, secondo ed ultimo. Sarà anche la durata ed il vissuto individuale di questo periodo ad influenzare la nuova "collocazione" familiare, unitamente anche al sesso dell'ultimo arrivato.

 

 

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Pranzo con parenti e c.? Che barba... Ma piace a tanti...
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il 09/03/2015 alle 12:16
 
nn so che dire
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A quanto pare li trovi tutti tu...
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il 20/01/2015 alle 12:18
 
dormire mantiene giovani :)
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il 19/01/2015 alle 16:33
 
Dormirņ tanto e poi, tempo permettendo, farņ gli ennesimi...
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