LA NUOVA CASA BIANCONERA
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«Il vantaggio di dodici punti, che a fine campionato diventerà di quindici, non può essere frutto di null’altro che non il fatto che eravamo più forti. Una grande squadra che quella sera, il 12 febbraio 2006, di fatto si portò a casa il ventinovesimo scudetto. La medaglia ce l’ho ancora casa. E non la restituisco. »
Alessandro Del Piero
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Messaggi di Ottobre 2014
SCONFITTA IMMERITATA!
di L. Burzio
Che fosse una partita difficile lo si sapeva fin dalla vigilia e complice il campo ai limiti della praticabilità ed un arbitraggio quantomeno discutibile la trasferta di Genova si è rivelata disastrosa per la Juventus che esce sconfitta da un gol all'ultimo respiro. Allegri ha scelto il solito 3-5-2 senza turnover ad eccezione di Pirlo che è stato teuto in panchina a riposare e nel primo tempo si è vista una buona squadra che ha collezionato ben sei tiri dalla bandierina, un palo e qualche spunto interessante soprattutto di Pogba. La prima frazione di gioco si è però chiusa sullo 0-0 con il Mister che ha confermato tutti gli undici per la ripresa. La squadra sale di ritmo ed è molto pericolosa, soprattutto sulle palle alte ma non solo viste le numerose accelerate di Tevez e Lichtsteiner ai quali però manca sempre la zampata decisiva. Il gol non arriva e la partita sembra destinata a finire in parità fino all'ultimo minuto quando Antonini gela tutti con il gol della vittoria IMMERITATA del Genoa. Portiamo a casa e ripartiamo, oggi la squadra non meritava di perdere!
PAGELLE
BUFFON 500 Questa sera era la sua partita numero cinquecento in bianconero. Roba per pochi... BONUCCI 6,5 Gioca come difensore di destra ma si prende lui i compiti di impostazione. A parte qualche sbavatura gioca sempre con ordine e si rende spesso pericoloso sui calci piazzati a nostro favore OGBONNA 6,5 Gioca limitato da un'ammonizione dubbia rimediata nei primi minuti ma è comunque preciso nelle marcature e non concede nulla all'avversario di turno. Al settantesimo colpisce un palo clamoroso che poteva regalargli la gioia del gol CHIELLINI 5,5 Non patisce mai le avanzate del Genoa ma è in ritardo sul gol di Antonini LICHTSTEINER 5,5 Corre tanto ma spesso a vuoto. La stanchezza lo rende impreciso nelle conclusioni da lontano e nei cross VIDAL 5,5 Bene i primi venti minuti poi cala di intensità e si limita al compitino senza mai rendersi pericoloso MARCHISIO 5,5 Mette i panni di Pirlo ma questo ruolo limita le sue caratteristiche migliori ovvero gli inserimenti negli spazi. Ne esce una prestazione incolore e decisamente al di sotto dei suoi standard POGBA 7 Sprazzi di grande calcio nonostante la marcatura asfissiante del ragazzino in maglia rossoblù. Fondamentale per questa squadra ASAMOAH 4 Timido, innocuo, mai pericoloso. Complice una condizione non ottimale rinuncia alla fase offensiva supporta poco Chiellini nella marcatura TEVEZ 6 Bene a tratti ma non trova la giocata giusta LLORENTE 5 Ci si aspettava di più dopo il gol contro il Palermo, bene le sponde per i compagni ma troppa lentezza nei movimenti. Peccato per il palo nel primo tempo. MORATA 7 Fermato solamente da Perin. Attaccante completo che in questo mediocre campionato può davvero fare la differenzaPEREYRA 5,5 Non aggiunge nulla ALLEGRI 5 La Juve non meritava di perdere ma alla fine il calcio è fatto di risultati e questa sera il campo ha dato ragione a Gasperini. L'errore di Allegri è aver lasciato fuori un Morata in grande forma
COSA VA: Stasera nulla
COSA NON VA La condizione atletica non è ottimale e serve qualcosa di più anche tatticamente visto che questo gioco se perde di intensità diventa prevedibile
IL MIGLIORE Morata.
http://www.giulemani...lio.asp?id=3893 |
La Juventus va a Genova per una difficile trasferta affidandosi alla migliore squadra possibile con la difesa e gli esterni obbligati, centri maoisti con Marchisio, Vidal e Pogba, attacco con Llorente ancora preferito a Morata e Tevez. La Juventus prende campo piano piano e comincia a creare qualche potenziale occasione con Asamoah e Lichtsteiner. Anche il Genoa crea qualcosa con Pinilla, azione nata da errore della difesa bianconera. La gara non decolla con terreno di gioco che non aiuta, tanti errori di passaggio. Il secondo tempo inizia con tantissimi contrasti e poco gioco. Prima occasione per Lichtsteiner che tira preferendolo sul passaggio, la partita e' brutta un batti e ribatti che porta a zero gioco. Ci prova Bonucci che va vicino al vantaggio di testa. |
La Juventus riparte dai rosanero del Palermo, Allegri mantiene i tre dietro fissi a cui si aggiungono Pereyra in fascia con Asamoah sulla corsia opposta. Centrocampo Pirlo, Marchisio insieme a Vidal, attacco con il classico Tevez-Llorente. L'inizio vede un Palermo molto aggressivo, con gli attaccanti molto vivaci. La Juventus si sveglia al dodicesimo, bel cross di Pereyra e colpo di testa con palla deviata di Llorente. Ci prova poi Marchisio con un esterno destro alto di poco, molto attivo il principino bianconero in avvio. JUVE IN VANTAGGIO - la Juventus passa alla prima occasione. Palla recuperata benissimo da Pereyra che lancia Tevez che si porta sotto due uomini e concede a Vidal che dimostra la sua importanza con un diagonale chirurgico. Il secondo tempo vede i torinesi in maglia blu poco pericolosi e propositivi a inizio ripresa, entra Lichtsteiner ed esce Pereyra. Al decimo prima grande occasione per Vidal che non sfrutta un rimpallo in area. Gli uomini di Allegri insistono, ci prova ancora Marchisio, palla alta. Nel Palermo entra Belotti ed esce Barreto, Iachini prova con coraggio. RE LEONE- Fernando Llorente torna al gol al minuto sessantaquattro, cross di Pirlo e maxi zuccata del Re Leone che interrompe il digiuno dal gol che durava da troppo tempo, bravo Allegri a mantenerlo in campo per tutta la gara. La Juventus ha ancora voglia di gol e alza il ritmo. Iachini inserisce tra l'ovazione di tutto lo stadio, Enzino Maresca a cui il pubblico riserva una standing ovation. La Juventus vince una partita giocata bene a tratti dopo un inizio difficoltoso. Importante aver ritrovato le reti di Vidal e soprattutto di Llorente. La classifica dice tre punti di vantaggio sulla Roma, in vista della difficile trasferta di Marassi di mercoledì. |
Marotta: «Pogba ha firmato!». Agnelli: «Non ci fermiamo qui» Nelle sale dello Stadium è in corso l’assemblea dei soci della Juventus. Segui con noi la diretta © LaPresse TORINO - «Nessuno che vesta la maglia della Juventus ha voglia di fermarsi. “Il successo più importante è il prossimo”, ci hanno insegnato», inizia così l’assemblea dei soci bianconeri, con un proclama di Andrea Agnelli che rinnova la sfida della squadra e della società. Nel suo discorso introduttivo, il presidente tira le somme del momento storico, sicuramente positive sia sotto il profilo strettamente economico-finanziario che sportivo («Solamente una volta nella sua storia, la Juventus ha vissuto un periodo paragonabile a quello che sta attraversando, con tre scudetti consecutivi») e al solito attacca il sistema calcio del nostro Paese, che frena la crescita della Juventus, impegnata su più fronti per raggiungere nuovamente la competitività internazionale ad alto livello. «Simon Kuper vent’anni fa scriveva in un suo libro che “un appassionato di calcio inglese quando moriva andava in Italia, dove avrebbe trovato i migliori giocatori al mondo, le partite trasmesse per intero in tv e un gran numero di giornali sportivi. E trova pure bel tempo”. Questa era la Serie A vent’anni fa, non lo dico con nostalgia, lo affermo con l’ambizione che l’Italia torni a essere IL punto di riferimento». Adesso l’assemblea prosegue con l’ad Aldo Mazzia che illustra il bilancio. Seguiranno gli interventi degli azionisti e, in seguito, le risposte dei dirigenti alle domande poste. 11.22 Beppe Marotta prende la parola e annuncia: «Volevo dirvi che poco fa, prima di venire in assemblea, abbiamo sottoscritto il nuovo contratto con Pogba che scadrà nel 2019» 11.27 Interviene l’azionista Graziano Campi: «O si sbaglia in sede di mercato o si spende troppo poco. Sul fronte della comunicazione, poi, ci sono degli appunti: ci sono troppi che parlano male di noi. Parlano tutti, da Macalli a Lotito, da Tavecchio a Zeman... Mi sembra esagerato e anche pericoloso perché offendono i tifosi e ledono la nostra immagine. E finiscono per metterci l’opinione pubblica contro. Bisognerebbe essere più propositivi e meno passivi. Vorrei sapere gli altri rinnovi? Chi portiamo a casa dei giovani più interessanti? La situazione dei ricorsi Juve sul caso Mutu e Calciopoli?» 11.30 Salvatore Cozzolino: «Commentare il bilancio è impossibile. Ci sono numeri sontuosi, complimenti ai manager. Ma vorrei sottolineare anche io l’aggressione mediatica. Può sembrare folclore, ma non lo è. Perché nel 2006 accadde proprio così: una continua denigrazione. Rimanere inerti di fronte a questo tipo di clima è pericoloso per il futuro della società. Per quanto riguarda Calciopoli, ho un grosso timore: può sembrare un tema dimenticato e mi rivolgo ad Andrea. Ho l’impressione che tu sia un vaso di coccio in messo a vasi di ferro, ho paura che questa nostra debolezza istituzionale nei confronti del Palazzo possa partorire un abominio, tipo un compromesso per farci desistere dalla nostra battaglia. Per quanto riguarda Exor, la proprietà dico che considerato il fatturato raggiunto sia insufficiente l’impegno finanziario in Juventus». 11.58 Interviene l’azionista Marco Bava, noto per i suoi interventi sempre “scoppiettanti” e Andrea Agnelli, come di consueto, abbandona l’assemblea: «Il 7 marzo del 2014 Agnelli ha parlato di diritti umani, però non rispetta i diritti degli azionisti. Io in passato ho subito violenza privata. Perché non si ammettono le domande scritte? Di cosa avete paura? A proposito, Edoardo Agnelli è stato il primo Agnelli con la barba, Andrea è il secondo. Annuncio un’azione di responsabilità: sono qui ad aspettare un chiarimento sul licenziamento oneroso di Conte. Il Babbo Natale Marchionne ci ha aiutato con il bilancio, ma attenzione perché in tre giorni ha licenziato Montezemolo, potrebbe fare lo stesso con Agnelli. Chiedo inoltre che gli stipendi dei calciatori siano pubblici, come quelli di molti altri personaggi pubblici, per capire fino in fondo la follia». L’intervento è interrotto... 12.00 Gli azionisti continuano a chiedere interventi forti contro gli “attacchi mediatici”. Viene chiesto anche un «silenzio stampa totale» 12.05 Nino Ori: «Ci si deve difendere dagli attacchi mediatici. Abbiamo una potenza mediatica enorme, mai sfruttata in pieno. Abbiamo quello strumento che si chiama Jtv che continua a non essere soddisfacente. Non sono soddisfatti gli abbonati e non mi sembra utile in assoluto. Ripropongo che il canale sia trasmesso in chiaro su tutti i media, per avere una nostra voce visibile e forte». 12.17 Graziano Spinelli: «Dopo la partita contro la Roma è stato detto di tutto e di più e non è stato fatto niente. Tutto impunito... Finisco con una nota leggera: visto che si cercano nuovi fondi e investitori, mi risulta che a Milano ci sia un noto petroliere che si sia recentemente disimpegnato da un’altra squadra. Provate a contattarlo». 12.31 Si parla di Conte e un azionista propone: «Bisognerebbe dire a Conte di convocare meno giocatori della Juventus, in modo che possano rimanere a Vinovo a lavorare». Interventi sul mercato: «Vi prego smentite l’interesse per Mata». 12.37 Marino Briccarelli: «Per riempire di più lo Stadium bisognerebbe abbassare i prezzi nelle partite con meno appeal. Contro il Malmoe c’erano alcuni spazi vuoti, perché i biglietti erano cari. E per quanto riguarda la comunicazione: facciamoci sentire. Mi è piaciuto molto Pavel Nedved in tv: ha avuto la stessa grinta che aveva in campo. Dobbiamo ridimensionare quelli che fanno uso del calcio per fare pubblicità a loro stessi». 12.40 Sta per iniziare la fase delle risposte |
PAGELLE
Ora svegliatevi!
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La Juve gioca meglio dell’Olympiakos, anche se, come nei due anni precedenti, incontra un super portiere sulla propria strada. Ma le analogie non terminano qui... Ebbene sì, sono passati quasi 800 giorni da quando la Juventus è tornata in Champions dopo i due anni di assenza, ma un leitmotiv sembra perseguitare i bianconeri. Correva il 17 settembre 2013 quando i ragazzi di Conte sbarcarono a Copenaghen da superfavoriti. Sembrava una passeggiata ma non fu così, dal momento che gli attacchi piemontesi si schiantarono sul portiere Wiland, che, da potenziale punto debole, si trasformò in un autentico Spiderman. Quel match finì 1 a 1, con 24 tiri scagliati in toto dalla corazzata bianconera e 12 nello specchio della porta difesa da questo “Uomo Ragno”. La stagione precedente, la Fidanzata d’Italia si era invece trovata ad affrontare il Nordsjaelland, per quella che sembrava poco più di una passerella. Le conclusioni scagliate contro l’estremo difensore danese furono ben 15, ma il risultato fu altrettanto deludente, dal momento che solo all’81’ Vucinic riuscì a rimediare al vantaggio dei padroni di casa siglato da Beckmann. Anche qui, il portiere, Hensen in questo caso, fu l’eroe della serata, esibendo numeri da vero Superman e blindando la sua porta. A distanza di due anni esatti da quel 23 ottobre, Madama si ritrova a leccarsi le ferite su situazioni simili e soprattutto a rimuginare sui propri errori. Il vantaggio greco era sicuramente evitabile, con una difesa che si è fatta sorprendere troppo banalmente nonostante l'azione avversaria da manuale, ma è stato l’atteggiamento dei primi 60 minuti a non convincere. Quando tutto sembrava ormai perso, sono cominciate ad arrivare occasioni a raffica, con la "saracinesca" Roberto pronto a metterci una pezza sugli attacchi degli indemoniati uomini di Allegri; però, una cosa è certa: la squadra non è matura per affrontare una competizione così importante. Lo scorso anno fu data la colpa a Conte e lo si sbeffeggiava per le sue polemiche nei confronti delle condizioni atmosferiche in cui si è giocata la sfida di Istanbul; adesso cosa si farà? Allegri è stato ingaggiato come uomo Champions in grado di portare la squadra almeno ai quarti di finale. Ci avviciniamo alla quarta giornata della competizione continentale e la Juve si ritrova terza, a -3 dalla coppia Atletico Madrid-Olympiacos... Un “toccasana” per il morale ed un pugno allo stomaco per i fenomeni da bar che vedevano in Conte il punto debole dei brutti risultati bianconeri in Europa. Senza dubbio, fare processi in questa parte della stagione non è salutare per nessuno, anche perché la Vecchia Signora ed Allegri hanno tutte le carte in regola per ribaltare la situazione nelle prossime tre partite e superare il girone, sia per la caratura dei giocatori che per l'esperienza del tecnico, ma una cosa è certa: come l’anno passato ci si ritroverà alla stessa ora e allo stesso bar a sentir parlare gufi e soliti incompetenti che esultano pensando ai passi falsi dei club italiani o addirittura della squadra per cui tifano, solo per partito preso o per antipatie a priori, senza pensare a quanto in basso stia cadendo il nostro calcio. Historia docet! |
Morata e Vidal i migliori in campo, si esalta Roberto per i greci Non va, direbbe Sandro Piccinini. La Juventus esce sconfitta dallo stadio Karaiskákis, decide la rete di Kasami al 35’ del primo tempo. I bianconeri pagano un primo tempo decisamente insufficiente, Morata e Vidal i migliori in campo. Nella ripresa si esalta Roberto, il numero uno biancorosso si oppone in ogni maniera ai tentativi dei bianconeri. Finisce così, l’Olympiacos stacca in classifica proprio la Juventus. E il prossimo turno vedrà di nuovo le due squadre a confronto, questa volta allo Stadium.
Sulle note magiche della sinfonia composta da Tony Britten nel 1992, Olympiacos e Juventus varcano il sottopassaggio dello stadio Karaiskákis, squadre a centrocampo, strette di mano e foto di rito, atmosfera bollente, novanta minuti di fuoco, biancorossi e bianconeri a confronto, in palio punti pesanti per la qualificazione agli ottavi. Signora in maglia blu, una divisa che ricorda momenti indelebili della storia di Madama. Il 22 maggio 1996, all’Olimpico di Roma Gianluca Vialli sollevò al cielo l’ultima Champions della Juventus. Ricordi, storia. Il presente assume la sagoma degli ellenici. Massimiliano Allegri risolve gli ultimi dubbi, davanti a Buffon, trio difensivo composto da Ogbonna, Bonucci e Chiellini; Pirlo in cabina di regia, il Professore vince il ballottaggio con Marchisio, Pogba e Vidal gli interni, Lichtsteiner ed Asamoah gli esterni; in attacco c’è Tevez, accanto a lui il tecnico bianconero lancia Alvaro morata dal primo minuto, Fernando Llorente parte dalla panchina. Michel propone il suo Olympiacos con il 4-3-3, Roberto il numero uno, poi in difesa Elabdellaoui, Botia, Abidal e Masuaku; trio di centrocampo composto da Maniatis, Milivojevic e Jasami; reparto offensivo affidato a Dominguez e N’Dinga ai lati, Mitroglou al centro. Avvio di gara prevedibile, Olympiacos subito in avanti, al primo minuto cross a mezz’aria di Kasami, Chiellini anticipa Maniatis, al 4’ Masuaku fa tutto da solo, palla per Mitroglou, conclusione del bomber greco che termina fuori. Bianconeri un po’ superficiali, sbagliano facili appoggi, al 6’ Buffon è chiamato al miracolo su una punizione di Dominguez diretta all’incrocio dei pali, la manona del numero uno bianconero è provvidenziale. Al 10’ si fa vedere Morata, ottimo dribbling, entra in area e mette al centro, la difesa ellenica chiude in angolo. Sugli sviluppi del corner, Morata colpisce di testa, Tevez in qualche modo prolunga, palla salvata sulla linea di porta. Bianconeri pericolosi ancora su corner, l’Apache segna di testa, rete annullata per off side dell’Apache. Pirlo seguito come un’ombra da Dominguez, su Bonucci ci va Mitroglou, spesso è Chiellini ad impostare dalle retrovie, Vidal è in versione Guerriero, lotta e recupera palloni a centrocampo. Brivido Olympiacos al 26’, Masuaku pennella al centro, stop a seguire di Dominguez e conclusione con il mancino, palla che attraversa tutto lo specchio della porta di Buffon. Propositivo Morata, è in palla il puntero bianconero, sfrutta tecnica e velocità e mette in difficoltà Abidal. Poi, al 35’ l’Olympiacos trova il vantaggio, Pirlo perde palla a centrocampo, riparte Dominguez, arriva al limite dell’area e serve Mitroglou, il greco vede arrivare Kasami dalle retrovie, pallone morbido e lo svizzero fredda Buffon. Tanti errori da parte dei bianconeri in fase di costruzione, Pirlo e Tevez non in serata. Ci prova il Professore su punizione, tiro teso ma alto sulla traversa. Termina il primo tempo, male la Juventus, sottotono i bianconeri nella tana dei greci, tanti errori, fatale la ripartenza su errore di Pirlo, Vidal e Morata i migliori in campo per Madama.
Inizio di ripresa incoraggiante per la Juventus, provani a scuotersi dal torpore i bianconeri, ci prova Lichtsteiner con il sinistro su cross di Pogba, palla che si accomoda sul fondo. Al 56’ finisce la partita di Pirlo, questa sera serata negativa per il metronomo bianconero, al suo posto Claudio Marchisio. L’Olympiacos sfiora il raddoppio al 69’, Dominguez per Kasami, sinistro che non centra lo specchio della porta di Buffon. Folata Juventus con Tevez, conclusione a giro alta sulla traversa. Ancora Juve al 65’, cross Marchisio per Morata, poi Tevez, ancora lo spagnolo che con un gran sinistro centra in pieno Roberto. Primo cambio per Michel al 67’ Afellay rileva Mitroglou. L’asse Morata – Vidal confeziona l’azione del 71’, colpo di testa dello spagnolo, Roberto controlla la situazione senza problemi. Si esalta Roberto in due occasioni ravvicinate, prima su Pogba e poi su Tevez, Juve in questo caso sfortunata. Allegri tenta la carta Pereyra, esce Ogbonna. Altro tiro-cross di Vidal al 79’, Roberto ancora super, non è finita, bomba di Morata e super parata di Roberto, con l’aiuto anche della traversa. Juve imprecisa e non assistita dalla Dea bendata. Termina all’84’ la gara di Dominguez, Fuster gli subentra nei minuti finali. E Roberto chiude a tripla mandata la sua porta, gran destro di Tevez e parata a mano aperta del numero uno degli ellenici. Ultimo tentativo di Allegri, fuori Pogba per Giovinco. L’Olympiacos in pratica si vede pochissimo nella ripresa, la Juventus paga un primo tempo da incubo, i greci con il minimo sforzo ottengono il massimo. Recriminano i bianconeri per le parata super di Roberto, ma in sostanza la prova della Signora non è sufficiente. Quattro minuti di recupero non bastano, al triplice fischio finale è festa biancorossa. |
Il portiere bianconero replica alle accuse del collega giallorosso © LaPresse ATENE - Gigi Buffon indossa i panni del capitano di lungo corso e alla vigilia del match contro l’Olympiacos, detta la strada alla sua Juve per bruciare le tappe e avanzare nel percorso in Champions.DAL PASSATO AL FUTURO - “E’ vero, da tanto non capita di vincere in trasferta, a Glasgow. Però è anche vero che di lì poi abbiamo giocato solo 4 gare fuori casa: ci può anche stare. Domani sarà una partita in cui dovremo cercare di dare delle indicazioni precise e possibilmente convincenti, per l’importanza della gara. Per arrivare fra le prime 8 d’Europa, se lo vogliamo, dobbiamo dimostrarlo in modo importante”. BASTA CON LA ROMA - “Se le frasi di De Sanctis e compagni mi hanno dato fastidio? No, non mi hanno dato fastidio, perché il pensiero di tutti va rispettato. E poi sono passati 15 giorni da quella partita, ho un ricordo abbastanza sbiadito di ciò che è stato detto e di quanto è accaduto, la vita va avanti. Domani c’è un’altra partita”. UNDICI ANNI FA - “Se questa Juve rispetto a quella del 7-0 del 2003 è così lontana? Penso che l’Olympiacos di adesso non sia quello di allora: è questa la sostanziale differenza. Quanto alla Juve sono passati talmente tanti anni che è inutile fare paragoni, il mondo e il calcio sono cambiati. Questa squadra ha enormi potenzialità, alcune magari non ancora espresse al meglio, o magari non sappiamo neppure di averle. Ma sono sicuro che entro poco tempo si potranno vedere anche in Europa. Quando? Beh, mi auguro da domani”. L’INSIDIA - “Domani sarà una gara molto difficile, troveremo un ambiente propositivo, caldo, che sosterrà la propria squadra dall’inizio alla fine, cercando di mettere in difficoltà noi, minare le nostre certezze e incuterci un certo timore. Detto questo, però, alla fine, i protagonisti sono quelli che vanno in campo e possono determinare una partita. L’Olympiacos gioca in uno stadio bollente, ma ha pure ottime individualità e buon gioco corale. Dopo la Champions che ha disputato l’anno scorso, è una squadra che merita il massimo rispetto”. DOPO MADRID - “Dissi che avremmo dovuto osare di più contro l’Atletico, perché a caldo sembrava che avessimo fatto un match prettamente difensivo. Dal campo non mi era sembrato, anzi: avevo visto una Juve con personalità, che aveva gestito la gara. Evidentemente, però, avevo visto una partita diversa rispetto ai commenti che ho visto e sentito. A Madrid abbiamo sempre avuto noi il pallino del gioco pur non avendo occasioni colossali e comunque costruendo 3-4 situazioni in cui potevamo far male noi, contro una squadra che qualche mese prima era arrivata a un passo dalla Champions. Lo ribadisco: a Madrid abbiamo dimostrato di avere grande personalità e grande forza”. IL MIO FUTURO - “Non è vero che ho rinnovato fino al 2017, ma non c’è nessun tipo di problema perché con la società, il presidente e lo staff dirigenziale c’è una tale unita d’intenti e di vedute che ne stiamo già parlando e magari fra poco sarà definito tutto”. |
di P. Cicconofri Se qualcuno avesse bisogno di una dimostrazione sul modo in cui il Corriere Dello Sport ama travisare la realtà possiamo suggerirvi subito questo articolo pubblicato dopo le dichiarazioni di Rocchi al Processo del Lunedì, ma probabilmente scritto senza nemmeno ascoltarlo (Link). Le parole del fischietto che ha arbitrato Juventus-Roma, testuali, le potete trovare a questo link (Link).
Scrive il Corriere dello Sport in poche righe: 1) "Complimenti all’arbitro che <b>ha ammesso l’errore; 2) ”la certificazione del suo principale protagonista”; 3) “questa determinante ammissione” ; 4) “l’arbitro Rocchi ha conferma che la partita è precipitata dopo quell’episodio fondamentale”; 5) “Questo volevamo sentire e non c’è nulla di meglio della verità per annullare ogni versione di parte, per cancellare i facili moralismi e per spegnere i “buonsensisti” dell’ultima ora”.
Gli onesti giornalisti mettono in bocca all’arbitro parole che non ha mai detto. Dobbiamo forse pensare che i tifosi giallorossi hanno bisogno di essere presi in giro per acquistare il Corriere dello Sport?
La De Paola’s band ha sentito ancora necessità di sfruttare l’episodio per raccoglie qualche altro consenso. Perché l’arbitro Rocchi non ha mai ammesso l’errore, citiamo testualmente le sue parole: «È stato un episodio anomalo, gestito in maniera anomala da parte mia. Dopo aver rivisto la partita, l’analisi più dura è stata proprio su quello. Una gestione non equilibrata della situazione probabilmente ha creato delle tensioni tra i calciatori e nei confronti dell’arbitro, potrebbe essere questa la chiave di lettura per capire poi cos’è successo durante la partita».Non ha detto che ha sbagliato la decisione, ma ha parlato di una “gestione anomala” dell’episodio. Ed ancora “Mi assumo la responsabilità di aver fatto delle scelte, che sono state difficili”.Non ha detto che ha fatto delle scelte sbagliate, ma soltanto difficili. E soprattutto: “Quando arbitro la Juventus, arbitro una squadra come tutte le altre”, che casualmente il Corriere dello Sport ha dimenticato di evidenziare.
Vorrei suggerire a De Paola e a tutti i suoi giornalisti con la sciarpa al collo di fare molta attenzione a spingere ancora su questo episodio. Il tifo romano è tristemente noto per la sua violenza e non vorremmo che si sentisse autorizzato in certi atteggiamenti che potrebbero sconfinare in qualcosa di più grave delle chiacchiere da bar (qualcuno sta ancora piangendo la morte di un figlio…).Un po’ di responsabilità in più non guasterebbe. Se la Roma è così forte potrà dimostrare tutta la sua bravura sul campo senza appoggiarsi a questi giochetti dei forcaioli della prima ora.
http://www.giulemani...lio.asp?id=3873 |
L'unica punta della Juve in gol oltre a Tevez freme. Ma il Re Leone, se sta bene, rimane in corsa |
Intervistato dal 'Processo del Lunedi'' di Varriale, l'arbitro Gianluca Rocchi ha parlato di uno degli episodi di Juve-Roma: "In Juve-Roma ho sbagliato creando tensioni tra i giocatori. Dopo aver rivisto la partita per valutare e rivedere come faccio sempre il mio operato, l’analisi più dura è stata proprio sul quell’episodio. Diciamo che una gestione non equilibrata della situazione, probabilmente ha creato delle tensioni tra i calciatori e nei confronti dell’arbitro, quindi potrebbe essere questa la chiave di lettura per capire poi cos’è successo durante la partita". |
E mercoledì sarà in campo ad Atene Arturo Vidal ha voglia di riprendersi tutto, la Juventus, la condizione fisica, il campo, i gol. Mercoledì sera ad Atene sarà notte di Champions, Allegri lo ha risparmiato nella trasferta di sabato a Sassuolo, il cileno è rimasto a Vinovo ad allenarsi, la sua batteria non è carica al 100%, ebbene sui campi di Vinovo ha lavorato duramente per azzerare il gap con i compagni alla voce “condizione fisica”. Ieri i bianconeri sono tornati ad allenarsi, palestra e recupero per chi ha giocato sabato sera, partitella sei contro sei per gli altri. Mattatore di giornata proprio Arturo Vidal, autore di sei reti, alle sue spalle Alvaro Morata, tripletta per lo spagnolo che con l’Olympiacos si candida per una maglia da titolare. Inoltre, Vidal si è improvvisato anche scrittore, non ha utilizzato carta e penna, bensì un social network, il Guerriero bianconero ha voluto chiarire determinate cose, situazioni e retroscena spuntati su di lui nel corso delle ultime settimane. In italiano ed in spagnolo, a scanso di equivoci, in modo tale da far recapitare il messaggio anche oltreoceano, lui li chiama “i malintenzionati”, a riassumere il tutto è il quotidiano Tuttosport. Vidal dice di stare benissimo alla Juventus, tutti credono in lui, il suo ginocchio sta molto bene e con il duro lavoro raggiungerà la forma migliore. E ancora, in questa stagione spera di conquistare titoli sia in bianconero che con il Cile, poi nega di essere stato multato dalla società bianconera, cosa che invece ieri la Juventus ha garantito, la sanzione gli è stata comunicata e verrà presto “saldata”. Mette a tacere eventuali scenari di mercato, ha in mente la Juventus e vuole dimostrarlo sul campo. Come dicevano i latini, verba volant, scripta manent, ossia, le parole le porta via il vento, gli scritti restano. E per scritti, nel caso di Vidal, si intende il rettangolo verde. Ciò che ha fatto nei tre anni di Juventus non è in discussione, 42 gol in 132 presenze è tanta roba, la tripletta dello scorso 27 novembre contro il Copenaghen, la prima della sua carriera, lo fa entrare di diritto nella storia bianconera. La Juventus vince e Vidal diventa il primo giocatore cileno a siglare un hat trick nella massima competizione europea per club, nonché il terzo bianconero della storia dopo Inzaghi e Del Piero. Mica male. In campo è un lottatore, recupera palloni in una quantità infinita, non solo, ha anche la lucidità giusta per farsi trovare sempre pronto sottoporta. Questo è l’Arturo Vidal che la società ed i tifosi vogliono tornare a rivedere sul manto erboso dello Stadium o in giro per l’Italia e l’Europa. Mercoledì ne avrà l’occasione, sarà il campo a parlare. Il verdetto? Beh, per quello bisognerà attendere. |
Il difensore bianconero non cerca alibi per il pari in casa del Sassuolo: «Andremo ad Atene affamati più che mai. L'Atletico lì ha perso. Noi abbiamo solo un obiettivo: vincere» © Foto Liverani TORINO - (e.e.) L'autocritica Juve per il pari con il Sassuolo è spontanea, naturale. Scritta di sua mano da Leonardo Bonucci sul sito: «Niente scuse. Sassuolo-Juve era una partita da vincere. Punto. Ma pure l'anno scorso a Firenze dovevamo vincere e poi abbiamo perso e quella è stata la partita della svolta! Quindi ci farà bene questo pareggio, al cento per cento. Un passo indietro, ma siamo pronti per ripartire più carichi che mai. Ora ci aspetta una finale di Champions e credo che arrivi proprio al momento giusto. Andremo ad Atene affamati più che mai. L'Atletico lì ha perso. Noi abbiamo solo un obiettivo: imporci. E come sempre: vinca il migliore. Finoallafine forza Juventus. LB19». |
Se la Juventus vorrà passare il turno in Champions e quindi, portare a casa da Atene, sponda Olympiacos, un risultato positivo, dovrà fare meglio della gara di ieri sera. I bianconeri ieri hanno giocato una buona partita, tirato 18 volte in porta, avuto una buona supremazia territoriale, tuttavia non sono riusciti a vincere, un po' per imprecisione, un po' per mancanza di cattiveria. Nel finale di gara, passando a quattro in difesa, la squadra non ha poi creato più nulla, evidenziando come questo modulo non e' stato "digerito" dalla formazione di Massimiliano Allegri. Ad Atene sarà una vera e propria battaglia e la Juventus vista a Sassuolo non basterà, bisognerà essere in grado di concretizzare maggiormente la grande mole di gioco creata e soprattutto essere più cinici sotto porta. Da una parte ieri Pogba ha creato tanto e ha segnato un gol bellissimo, ma ha anche fallito facili occasioni, così come Llorente e Pereyra. Il ritorno di Vidal, uno che ama la Champions e le grandi gare potrebbe aiutare, così come Morata, che ritorna riposato per dare il cambio a uno spento Llorente. Queste le armi per una sfida già decisiva, dove Massimiliano Allegri dovrà essere bravo a tirar fuori qualcosa in più dai suoi giocatori. |
La Juventus cerca la risposta alla Roma vittoriosa con il Chievo a Sassuolo. Allegri punta sulla difesa disponibile, con Pereyra e Pirlo a centrocampo con Pogba, attacco per Tevez e Llorente, Evra preferito ad Asamoah in difesa. Il Sassuolo risponde spavaldo con il trio Zaza-Berardi-Sansone. ZAZA GOL- il Sassuolo passa subito, batti e ribatti, palla che arriva a Zaza che insacca. POGBA RISPONDE - e' un grande Pogba quello che pareggia la gara, bella palla di Tevez per Pogba che pennella un gol alla De Piero fantastico. La ripresa vede la Juventus che spinge ma deve stare attenta alle ripartenze dei neroverdi. La prima occasione e' del Sassuolo su punizione con palla di poco a lato, |
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il 11/10/2016 alle 17:05
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il 20/12/2015 alle 22:00
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il 08/12/2015 alle 23:14