Creato da orkelio il 20/05/2010

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100 anni dall'inizio della Prima Guerra Mondiale

Post n°212 pubblicato il 28 Luglio 2014 da orkelio
 

Di prima mattina il 28 luglio 1914 l'Austria-Ungheria dichiarò guerra alla Serbia.

Così scoppiò la Prima Guerra Mondiale che sgretolò i quattro grandi

imperi del Vecchio Mondo: Russo, Austro-ungarico, Ottomano e Germanico.

 A causa della guerra morirono oltre 22 milioni di soldati e civili, circa

55 milioni restarono feriti. Per saperne di più: 

http://italian.ruvr.ru/2014_07_28/photo-100-anni-dallinizio-della-Prima-Guerra-Mondiale-0944/?slide-1

Il 28 luglio 1914 con la dichiarazione di guerra da parte dell'Impero

Austro-Ungarico al regno di Serbia iniziava la immane tragedia che prenderà il

nome di “Grande Guerra”. Un conto preciso delle vittime (sia militari che civili)

non è mai stato possibile farlo si parla comunque di oltre 15 milioni di morti,

 in pratica una intera “generazione scomparve”. Essa distrusse equilibri politici

consolidati da anni e ridisegnò i confini nazionali di Europa e Medio Oriente.


Il Gruppo Alpini di Varese si ritroverà questa sera, lunedì 28 luglio, alle

 21 presso il Monumento dei Caduti a Vareseper ricordare tutti coloro

che perirono a seguito di questo tragico evento. Una breve allocuzione e una

preghiera porteranno tutti noi a meditare sulla tragedia della “Guerra” anche

in riferimento all’attuale situazione geopolitica mondiale.

 
 
 

Sta arrivando la tempesta perfetta?

Post n°211 pubblicato il 28 Luglio 2014 da orkelio

Gli ingredienti sembrano esserci tutti, o quasi.
Quali sono?

  1. I mercati hanno corso molto e molte asset class sono in bolla.
  2. L'Argentina dovrebbe fare default, anche se penso che l'impatto di questo evento dovrebbe essere limitato. Salvo quanto segue.
  3. Mettiamoci anche che un numero non del tutto indifferente di banche europee navigano in cattive acque, solo per usare un eufemismo (vedasi il Banco Espirito Santo in Portogallo, ma anche altre).
  4. Ci sono inoltre diverse crisi geopolitiche in giro per il mondo che, se dovessero peggiorare, impatterebbero in modo più significativo sulla crescita di importanti aree del mondo, trascinando al ribasso proprio quelle economie che si mantengono a galla grazie alle esportazioni (leggasi Italia).
  5. L'Eurozona si trova ancora in piena crisi. Tant'è che viene definita "Il buco nero" della crescita mondiale"
  6. I paesi meridionali dell'Eurozona (non solo loro, a dire il vero) sono alle prese con debiti pubblici oggi assai meno sostenibili di quanto lo fossero qualche anno fa.
  7. In aggiunta, l'attività economica in molte aree dell'Eurozona rimane assai debole, con paesi alle prese con forti spinte disinflazionistiche o in conclamato stato di deflazione, che rendono ancora più difficile la possibilità di ricondurre i debiti pubblici verso sentieri di maggiore sostenibilità.
  8. il Fmi, la scorsa settimana, ha ridotto le previsioni di crescita dell'economia mondiale, dimezzando le previsioni di crescita dell'Italia (0.3%) e tagliando severamente quelle degli Stati Uniti (-1.1% rispetto alla precedente stima). Oltre al FMI anche altre istituzioni stanno rivedendo al ribasso le rispettive previsioni di crescita.
  9. La Fed continua con la riduzione degli stimoli monetari e, condizioni economiche permettendo, non è affatto escluso che abbandoni anche la politica dei tassi prossimi allo zero in tempi più solleciti rispetto a quelli previsti.
  1. Questo, evidentemente, impatterebbe in senso negativo anche sul costo del debito dei paesi fortemente indebitati, determinando ulteriori stress per i conti pubblici fortemente traballanti (leggasi Italia, e non solo).

Cosa manca, ancora?
Mancano una serie di dati economici (più o meno) negativi delle principali economie mondiali, tali per cui possa essere offerta ai mercati la sensazioni che le quotazioni attuali non sarebbero sostenute da validi fondamentali economici. In questo caso, aspettatevi il diluvio. E le prossime settimane saranno cruciali per capirlo.

Autore: Paolo Cardenà Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online

 
 
 

Anisetta Meletti

Post n°210 pubblicato il 11 Luglio 2014 da orkelio
 


MELETTI - Anisetta Meletti

COME NASCE L'ANISETTA MELETTI
L'Anisetta Meletti fu ideata e prodotta per la prima volta nel 1870 da Silvio Meletti

che perfezionò e migliorò un liquore a base di anice prodotto artigianalmente

nella piccola bottega della propria madre.

Silvio Meletti postosi in mente di dare al paese un prodotto sempre più fine

tale da reggere il confronto delle costosissime anisette estere, si impegnò

nello studio di trattati italiani e francesi sulla distillazione e confezione

dei liquori fino al punto di far costruire, su sua idea e suoi disegni, un alambicco

a bagno maria a lentissima evaporazione onde ottenere un alcoolato

il più aromatico possibile.


Rimase assodato che il gusto delicatissimo e lo speciale aroma

dell'Anisetta Meletti provenivano dalla qualità dell'anice (Pimpinella Anisum)

accuratamente coltivato in determinati terreni argillosi situati intorno

ad Ascoli Piceno, favorito da particolarissime condizioni del suolo

e del clima. Nel 1904 fu costruito lo stabilimento presso la stazione ferroviaria

di Ascoli Piceno. L'anisetta prodotta veniva fatta invecchiare in fusti di ferro

nelle capaci cantine di cui era ricco lo stabilimento. A più di 140 anni di distanza

dalla sua prima produzione l'Anisetta Meletti viene prodotta con i sistemi studiati

ed imposti dal suo fondatore. Il punto centrale della produzione è la distillazione

di alcool in presenza di semi di anice. 

Con distillatori adatti l'anice cede all'alcool la parte aromatica del prodotto. Si ottiene

così un liquore alcoolico ad alta gradazione denominato "aniciato" che è la base

per successive lavorazioni. Per la produzione di anisetta si aggiunge un particolare

"aroma" che viene prodotto sempre mediante distillazione di vari spezie.

L'anisetta così prodotta viene posta in appositi serbatoi di oltre 10.000 lt.

nei quali viene invecchiata. 

L'invecchiamento è necessario perchè in tale fase l'anisetta si spoglia, formando

un deposito sulle pareti del recipiente e amalgama i vari componenti che le

conferiscono quel gusto che è inconfondibile.

MATERIE PRIME
l’Anisetta Meletti è un prodotto fortemente legato al territorio. Le piante di anice

(Pimpinella Anisum) dalle quali si ottengono i semi utilizzati nella distillazione sono

coltivate nei terreni argillosi delle colline marchigiane.

DISTILLAZIONE
La distillazione è il punto fondamentale del processo produttivo. L’Anisetta Meletti

non è infatti un infuso bensì un distillato. Dalla distillazione dei semi di anice

si ottiene l’Aniciato col quale vengono prodotti oltre che l’Anisetta anche l’Anisetta

Dry, l’Anice ed il Mistrà. Dalla distillazione di altre materie prime esclusivamente

naturali si invecchiamento prodotto finito ottiene invece l’Aroma che rappresenta

il segreto della ricetta creato nel 1870 da Silvio Meletti.

MISCELAZIONE
L’aniciato ottenuto dalla distillazione di semi di anice viene miscelato con acqua,

zucchero e, come già detto, aroma.

INVECCHIAMENTO
Una volta ottenuto il prodotto sfuso, questo passa alla fase dell’invecchiamento.

L’Anisetta Meletti rimane ad invecchiare in grandi botti di acciaio per almeno

sei mesi prima di poter essere filtrata ed imbottigliata.

FILTRAZIONE
La filtrazione è un altro passaggio del processo produttivo fortemente caratterizzato

dalla tradizione. Iil metodo di filtrazione utilizzato infatti è quello storico detto “a caduta”.

E’ un processo lento e non meccanizzato che permette al prodotto di mantenere

tutto il suo aroma.

IMBOTTIGLIAMENTO


Dopo esser stato filtrato il prodotto è finalmente pronto per l’imbottigliamento.

 
 
 

Alzheimer, tutto dipende da una proteina

Post n°209 pubblicato il 09 Luglio 2014 da orkelio
 

L'Alzheimer, la demenza ed il declino cognitivo rappresentano ancora oggi uno dei grandi mali dell'epoca moderna. Parliamo di malattie che interessano il cervello e che causano una sorta di restrizione e conseguente morte delle cellule. Si tratta di un processoirreversibile e progressivo, che vede la degenerazione delle cellule espandersi in tutto il cervello. Oggi, però, la scienza ha scoperto che queste malattie degenerative potrebbero essere causate da una carenza o mutazione, nel cervello, di una proteina chiamata TREM2.

LO STUDIO CONFERMA LA TREM2
Questa ipotesi è stata suggerita da un nuovo studio, condotto da un team di ricerca internazionale tra la Ludwig-Maximilians-Universität di Monaco, l’Universitat Autònoma de Barcelona ed il Sant Pau Biomedical Research Institute (IIB Sant Pau). Lo studio in questione, pubblicato sul Science Translational Medicine, ha rivelato come le forme mutate della proteina TREM2 potrebbero impedire al fondamentale processo di "pulizia dei rifiuti amiloidi" di avvenire in modo corretto. L'importanza di questa proteina, in particolare nella malattia di Alzheimer ed in alcuni casi di demenza, è stata confermata osservando come, nelle persone affette da questi disturbi, vi fosse un livelloinferiore di questa proteina.

IL COLLEGAMENTO CON LE ALTRE MALATTIE
Già in passato, inoltre, era stato notato come le mutazioni nella proteina TREM2 fossero causa dimalattie neurodegenerative rare e aggressive (ad esempio la malattia di Nasu-Hakola, la malattia di Pick o la Demenza frontotemporale). Ora, invece, recenti studi genetici hanno collegato alle mutazioni di TREM2 anche patologie meno aggressive e più comuni, come ad esempio l’Alzheimer, il morbo diParkinson, la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) e la demenza frontotemporale.

UNA SPERANZA PER IL FUTURO
Il dottor Marc Suárez-Calvet, dell’UAB, coautore dello studio, ha affermato in proposito: "Anche se dobbiamo ancora continuare la ricerca, questi risultati suggeriscono come un malfunzionamento della proteina TREM2 possa accelerare i processi neurodegenerativi. Questo, inoltre, potrebbe anche essere un utile indicatore di malattie neurodegenerative". Secondo i ricercatori, quindi, una forma di stimolazione di questa proteina potrebbe essere una strategia utile nel combattere le malattie neurodegenerative, come conferma anche Albert Lleó, IBB ricercatore e docente presso il Dipartimento di Medicina di UAB: "Sarebbe bello continuare con la ricerca e osservare se, agendo sulla TREM2 per ripristinare o aumentare la sua attività, possa rappresentare un efficace trattamento di diverse patologie neurodegenerative".

 
 
 

Argentina alla deriva: 72 ore alla fine

Post n°208 pubblicato il 27 Giugno 2014 da orkelio

 

Ancora 72 ore e Buenos Aires potrebbe battere Cipro e Grecia nella non certo esaltante gara tra le nazioni a rischio fallimento.

L’unica a salvarla avrebbe potuto essere lo stesso che l’ha condannata ovvero un giudice, il quale, però non ha accettato di allungare i tempi strettissimi e aumentare le possibilità che l’Argentina possa trovare i 120 miliardi necessari per pagare gli hedge fund che battono cassa a suon di sentenze dei tribunali. Soldi che, ovviamente, la nazione non ha e che per questo dovrà riuscire a pagare in tranche oppure attraverso accordi e trattative che, però, andranno per le lunghe. Il termine ultimo fissato è il 30 giugno, ma i colloqui tra le parti sono ancora in alto mare.

Per il momento è Buenos Aires a fare la voce grossa e a confermare di aver depositato solo un miliardo dei 1,5 previsti per il pagamento di chi aveva accettato il concambio. Da qui la decisione che assomiglia sempre di più all’inizio di una lunga guerra diplomatica: niente soldi ai fondi, oppure risarcimento in accordo. Guerra che potrebbe andare anche oltre i 30 giorni di garanzia previsti nella fascia dei “concambisti”, ma che ben poche novità potrebbero portare in una situazione che allo stato attuale rischierebbe di prosciugare le riserve in moneta estera dell’Argentina. Si, perchè anche qualora lo stato decidesse di pagare (cosa che ha già fatto sapere, non farà), il capitale richiesto va ben oltre le disponibilità. Default tecnico? Sarebbe la soluzione più ovvia, anche perchè già sperimentata. Impensabile anche un default volontario visto che metterebbe seriamente a rischio la sicurezza nazionale in una situazione di stress sociale già provata da un’inflazione al 35%

Il problema però resta visto che la sentenza obbliga il pagamento in contemporanea anche dei “fondi avvoltoi” come li ha chiamati Cristina Fernanzed de Kirchner su Twitter (Xetra: TWR.DE - notizie) , ed il nodo gordiano è proprio questo: non dovendo assumere un atteggiamento di discriminazione fra i due fronti (concambisti e non ) Buenos Aires è stata condannata al risarcimento per entrambi. E nello stesso periodo. Non solo, ma il pagamento dei primi, ovvero coloro che rientrarono a suo tempo nella procedura di swap. potrebbe essere ritenuto non legittimo proprio perchè lesivo degli interessi dei secondi. Una sentenza a sua volta contraddittoria, infatti anche se l’Argentina la rispettasse andrebbe a viloare la cosiddetta clausola ‘Rufo’ (Rights upon future offers), che porterebbe chi ha accettato lo swap a ricorrere in appello perchè, a sua volta, discriminata. E in Italia? 52 mila creditori che hanno già fatto ricorso ai tribunali internazionali e che seguono con il fiato sospeso, l’evolversi della faccenda.

 
 
 

Bloomsday

Post n°207 pubblicato il 14 Giugno 2014 da orkelio
 

In Irlanda il 16 giugno (foto celebrazione a Fontanelice) si celebra il Bloomsday, festa nazionale in onore dello scrittore James Joyce.

Il nome della festa deriva da Leopold Bloom, protagonista del capolavoro di JoyceUlysses“, mentre la data è significativa tanto nella vita dello scrittore quanto nel corpo dello stesso romanzo. Il 16 giugno 1904, infatti, Joyce uscì per la prima volta con Nora Barnacle, sua futura moglie, e in seguito scelse questa data per ambientare tutti i fatti narrati nell’Ulysses, come oridnaria giornata di Leopold Bloom a Dublino.

Il 16 giugno 1924, Joyce annotò nel suo diario: “Today 16 of June 1924 twenty years after. Will anybody remember this date?”. Vi viene in mente un altro primo appuntamento festeggiato ancora un secolo dopo da milioni di persone in tutto il mondo? Beh, Joyce sarebbe soddisfatto di questa attenzione che viene data a lui e al suo romanzo, soprattutto perché all’epoca la sua opera aveva suscitato tanto scalpore da non poter prevedere un tale successo futuro.

Origini della festa

Le origini dei festeggiamenti del Bloomsday risalgono al 16 giugno 1954, quando un gruppo di scrittori di Dublino seguaci di Joyce uscirono in città per festeggiare il 50° anniversario delle peregrinazioni dublinesi di Leopold Bloom nel romanzo Ulysses, visitando i luoghi in cui si erano svolti i fatti narrati e rileggendo passi del romanzo in giro per la città.

Essi si raccolsero a Sandycove nei pressi della Martello Tower all’interno della quale si apre il romanzo, peregrinarono a Dublino tutta la giornata per finire la serata nel quartiere notturno che Joyce aveva chiamato Nighttown.

L’usanza di questo “pellegrinaggio letterario” si è protratta negli anni fino ad oggi e nel 2004 è stato celebrato il centenario del Bloomsday, in occasione del quale Dublino ha ospitato un lungo festival (da aprile a agosto) animato da numerosi eventi culturali a tema, aperti dalla Bloomsday Breakfast su O’Connel Street.

Bloomsday in Italia

A Trieste il 10 ottobre 1993, al teatro Miela si è svolta la prima lettura integrale dell'Ulisse che sia avvenuta - non solo in Italia - negli ultimi anni. L'arrivo di James Joyce a Trieste nel 1904 è stato celebrato il 16 giugno 2004, centenario del primo Bloomsday, con l'inaugurazione del Museo Joyce di Trieste e con diverse manifestazioni nei giorni successivi (conferenze, proiezioni, teatro itinerante). Dal 2005 Bloomsday è festeggiato a Genova - nell'ambito dell'annuale Festival Internazionale di Poesia - con la lettura pressoché integrale dell'Ulisse in vari luoghi del centro storico da parte di volontari, fra cui studenti, docenti, attori (oltre 60 nel 2008), dalle 9 della mattina del 16 giugno a notte inoltrata. Nel 2009, sempre a Trieste, e nel rispetto della data si ritornerà a celebrare il Bloomsday con una mostra itinerante delle illustrazioni liberamente tratte dall'Ulisse ad opera dell'artista Guglielmo Manenti. Sempre a Trieste, il 16 giugno 2010 si terrà BLOOMSDAY 2010 – Quattro artisti in viaggio con Ulisse. Un'opportunità per avvicinare la figura di James Joyce attraverso l'interpretazione di quattro artisti contemporanei, in un percorso tra stili e tecniche diverse, in una varietà di angolazioni e una pluralità di letture che suggeriscono un richiamo all'opera joyciana come “banchetto di linguaggi”. Gli artisti sono Guglielmo Manenti, Ugo Pierri, Aka B e Luigi Tolotti. Anche a Genova si festeggia il Bloomsday il 16 giugno e anche nel 2014 sarà possibile rivivere in vicoli, uffici, bar, librerie, osterie. musei e camposanti di Genova le avventure vissute a Dublino il 16 giugno 1904 dall’immortale terzetto dell’Ulisse di James Joyce.

 
 
 

ALLA FACCIA DEI GUFI !!!

Post n°206 pubblicato il 10 Giugno 2014 da orkelio

L'industria tenta la ripresa. L'Ocse incoraggia l'Italia

L industria tenta la ripresa L Ocse incoraggia l Italia

(AGI) - Roma, 10 giu. - Segnali positivi dall'economia italiana. Se dall'Ocse fanno sapere che l'Italia e' l'unico paese del G7 dove la crescita accelera, l'Istat rileva che dopo mesi di battute d'arresto, la produzione industriale torna a salire: ad aprile, e' stato registrato un aumento dell'1,6% rispetto ad aprile 2013 e dello 0,7% rispetto a marzo. Il dato tendenziale, spiega l'istituto, e' il piu' alto dall'agosto 2011.

Qualcosa si muove anche per i consumi, cresciuti nel primo trimestre dello 0,1% su base congiunturale mentre su base tendenziale sono invece calati dello 0,3%. Scomponendo il dato (i consumi nazionali riguardano sia la spesa delle famiglie sia quella della pubblica amministrazione e delle istituzioni sociali private), emerge un altro aspetto significativo: torna infatti positiva la spesa delle famiglie residenti. A livello congiunturale, si tratta del primo rialzo positivo dal IV trimestre del 2010. Su base tendenziale la spesa delle famiglie residenti risulta invece in ribasso dello 0,6%. Tornando alla produzione industriale l'Istat rileva che nella media dei primi quattro mesi dell'anno la produzione e' aumentata dello 0,8% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. In aprile l'indice destagionalizzato registra variazioni congiunturali positive nei comparti dell'energia (+3,0%), dei beni di consumo (+2,2%) e dei beni intermedi (+0,5%).

Il Centro Studi Confindustria stima una variazione nulla della produzione industriale in maggio su aprile, quando c'e' stato un incremento dello 0,7% su marzo, comunicato oggi dall'Istat. A maggio la variazione congiunturale acquisita per il secondo trimestre del 2014 e' di +0,2%. Nel primo trimestre l'attivita' industriale era aumentata dello 0,2% sul quarto del 2013, quando aveva recuperato lo 0,7% sul precedente. L'Istituto di Statistica ha confermato il dato sul Pil diffuso lo scorso mese. Il prodotto interno lordo e' calato nel I trimestre dello 0,1% rispetto al IV trimestre del 2013. Su base annua il calo e' piu' consistente e nella misura dello 0,5%. A livello tendenziale, l'ultimo valore positivo risale al III trimestre del 2011. In ogni caso, fanno rilevare all'Istat, il calo su base annua e' il piu' contenuto dal IV trimestre 2011. La variazione acquisita per il 2014 e' pari a -0,2%. Il valore del Pil e' il piu' basso dal primo trimestre 2010. (AGI) .

 
 
 

Risparmio energetico e detr. fisc.

Post n°205 pubblicato il 07 Giugno 2014 da orkelio

Detrazioni fiscali "65%"

nuovo logo detrazioni fiscali efficientamento edifici

Prorogate dalla Legge di Stabilità 2014 le detrazioni per interventi di efficienza energetica sugli immobili

In seguito alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale n. 302 del 27/12/2013 della Legge di Stabilità 2014 (legge n. 147 del 27 dicembre 2013) le detrazioni sono state prorogate secondo i criteri qui riportati:

Interventi su unità immobiliari

  • nella misura del 65% per spese sostenute dal 06/06/2013 al 31/12/2014

  • nella misura del 50% per spese sostenute dal 01/01/2015 al 31/12/2015

Interventi relativi a parti comuni di edifici condominiali o che interessino tutte le unità di un condominio:

  • nella misura del 65% per spese sostenute dal 06/06/2013 al 30/06/2015

  • nella misura del 50% per spese sostenute dal 01/07/2015 al 30/06/2016

Il soggetto, incaricato dalla legge, cui inviare la documentazione obbligatoria per fruire delle detrazioni è l'ENEA, che svolge anche un ruolo di assistenza tecnica agli utenti. La documentazione deve essere inoltrata per via telematica.

invio documentazioneLe richieste di detrazione relative ad interventi di riqualificazione energetica ultimati nel 2014devono essere trasmesse attraverso il sito http://finanziaria2014.enea.it.

Nello stesso sito http://finanziaria2014.enea.it sono riportati i collegamenti alle pagine web per l'invio telematico o consultazione della documentazione relativa agli interventi realizzati nel 2013(anche nell'ambito delle nuove disposizioni del d.l. 4 giugno 2013 n. 63, http://finanziaria2013.enea.it) e ai portali dedicati agli interventi in anni precedenti, fino al 2007,solo per la consultazione.

Detrazione 50% e 65% per caldaie a legna: cosa fare e cosa scrivere sul bonifico

 

Detrazione 50% e 65% per caldaie a legna: cosa fare e cosa scrivere sul bonifico

La sostituzione di un impianto di riscaldamento obsoleto con una caldaia alimentata a biomassa (legno) è uno degli interventi che possono sfruttare le agevolazioni fiscali. Di più, questo genere di lavoro consente di scegliere se optare per la Detrazione 50% sulle ristrutturazioni edilizie, oppure sulla Detrazione 65% (il c.d. Ecobonus) per il risparmio e l’efficienza energetica.

Quale sia la scelta, è imprescindibile che la caldaia a legna venga installata in sostituzione di un impianto già esistente. Non è dunque possibile sfruttare il bonus fiscale se l’acquisto avviene per dotare ex novo un’abitazione.

Se la scelta cade sulla Detrazione 50%, il contribuente non è tenuto a particolari obblighi burocratici, se non quelli ormai noti: la conservazione della fattura e il pagamento tramite bonifico bancario parlante, avendo cura di seguire le istruzioni per la corretta compilazione di quest’ultimo.

In questo caso, la causale del bonifico dovrà contenere precise indicazioni. In particolare, come suggerito dall’Agefis, si scriverà “spese per ristrutturazione edilizia 50% ai sensi dell’art. 16-bis TUIR (DPR n. 917/1986) e DL n. 83/2012 convertito dalla legge n. 134/2012“.

Leggermente più complesso l’iter burocratico per chi decidesse di chiedere la Detrazione 65% per il medesimo intervento. Nel caso della caldaia a legna esaminato, oltre alla conservazione della fattura, è necessario inviare per via telematica all’ENEA l’allegato F, che altro non è, spiegano dall’Agefis, la scheda descrittiva relativa all’intervento effettuato.

Per l’intervento di sostituzione di un vecchio impianto con una caldaia a biomassa, va barrato il comma 347 e compilata la parte relativa allaClimatizzazione invernale.

Anche per la Detrazione 65% è obbligatorio procedere al pagamento tramite bonifico bancario. Le regole per la corretta compilazione sono sostanzialmente identiche a quelle per la Detrazione 50% sulle ristrutturazione. Ovviamente nella causale si avrà l’accortezza di specificare la seguente notazione: “Intervento di risparmio energetico – Detrazione 55%-65% ai sensi dell’art. 1, comma 347 legge 296/2006

Di Mauro Ferrarini

 
 
 

Dalle STELLE alle STALLE

Post n°204 pubblicato il 27 Maggio 2014 da orkelio

IL riferimento non è solo a Grillo con tutti i suoi grilli per la testa, ma a tutti quei partiti che si credevano invinvibili e lo erano tanto che si facevano le leggi su misura per non correre rischi.

Poi ci sono tutti quelli che nel delirio di onnipotenza e conquista di potere, hanno costrutio e gestito il POTERE del MALAFFARE. Una specie di SUPER MAFIA che poteva gestire le leggi, far rispettare la legge a loro piacimento, uso e consumo sotto l'ombrello dello stato.

SARA' FINITA? SIAMO ALLA RESA DEI CONTI? come ha fatto il popolo italiano a PERMETTERSI  per decenni un trogliaio del genere ? un'intero popolo complice?

QUESTI SONO SOLO GLI ULTIMI E PIU' recenti, il resto fa già parte del dimenticatoio del popolo italiano.
 
 
 
 

pensiero del giorno

Post n°203 pubblicato il 25 Maggio 2014 da orkelio
 

 

foto di Simona Zioni.
  • Non votare significa contare di meno in europa e
  • lasciare più potere di decisione agli altri paesi che 
  • in europa ci vedono un'opportunità. 
  • Non votare significa darsi la zappa sui piedi invece di esprimere una protesta.
 
 
 

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che post fantastico! Ciao da Mobiletech
Inviato da: ambrosiadossi88
il 25/08/2016 alle 12:34
 
e non sono gli unici. C'č un partito trasversale
Inviato da: orkelio
il 20/01/2016 alle 20:28
 
quando lo faceva Togliatti si gridava allo scandalo :)))
Inviato da: MARIONeDAMIEL
il 20/01/2016 alle 14:09
 
auguri caro amico, che il tuo natale sia sereno e...
Inviato da: MARIONeDAMIEL
il 22/12/2015 alle 17:52
 
Scrivi il vero.
Inviato da: lettorecauto
il 26/04/2015 alle 23:31
 
 
 
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