L'Italia, il Bel Paese degli insoddisfatti

Post n°71 pubblicato il 14 Giugno 2011 da tanguerocortes
 
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E’ arrivato il giorno degli esami, quelli di maturità, un appuntamento che stavolta non ha visto protagonisti gli studenti dell’ultimo anno di scuola superiore ma i milioni di italiani chiamati alle urne per decidere, con un referendum abrogativo, se mantenere o cancellare alcuni articoli di legge aventi oggetto argomenti scottanti quali la gestione dell’acqua, il nucleare e il legittimo impedimento.

Dopo mesi di raccolta firme, di verifiche, di attesa nel conoscere le sentenze dei ripetuti ricorsi giuridici, di battaglie fuori e dentro l’aula parlamentare, di strumentalizzazioni varie fra i partiti di Governo e di opposizione, finalmente il duro lavoro dei Comitati promotori, dei singoli privati (ci tengo a sottolinearlo) delle Associazioni e delle Organizzazioni di Utilità Sociale è stato premiato.

La mia idea su ciò che sta succedendo in queste ore in Italia, pertanto, è la seguente:

a)  gli italiani, soprattutto del ceto medio e medio-alto, hanno uscito fuori le unghie quando si sono toccati argomenti tipo il nucleare e il legittimo impedimento. Il ceto medio o medio-basso, invece, non ha gradito principalmente l’argomento gestione privata dell'acqua

b)   la maggioranza della gente si è stufata di ciò che viene detto in tv o scritto sui giornali di questo o quel partito. Con questi strumenti tradizionali di propaganda c'è davvero poco spazio per il dissenso vero, quello senza censura

c)    hanno stravinto i movimenti che si sono organizzati tramite internet e in special modo con i social network (es. facebook) perché si è avuta un’interazione più immediata tra le varie parti che per mesi hanno potuto confrontare, promuovere o bocciare certe idee senza particolari “inquinamenti” creati da uomini di apparato politico

d)    il popolo italiano ha sancito il fallimento dell’operato della propria rappresentanza parlamentare (non dell’istituto della rappresentanza in quanto tale, come detto erroneamente da qualcuno di mia conoscenza). La nostra rimane sempre una Repubblica parlamentare secondo lo schema bicamerale, con una buona Costituzione che andrebbe solo in minima parte adeguata ai tempi, in cui al popolo è concesso, a certe condizioni, di esercitare un po’ di democrazia diretta con uno strumento, il referendum, per confermare o abrogare articoli o leggi di rilevante interesse pubblico

e)     non è vero che ha vinto questa o quella coalizione di partiti, così come non è vero che ha perso solamente il PdL o la Lega. La verità sta sempre nel mezzo, come dice il vecchio saggio: hanno vinto gli insoddisfatti di destra, di sinistra e di centro. Proprio un Bel Paese di insoddisfatti.

 

E’ stata una bella battaglia vinta quella referendaria, ma è stata dura. Quasi non potevo credere ai risultati che arrivavano man mano tramite internet. Ho visto tanta gente commuoversi per il risultato finale e oggi è bello godersi la festa. Ma da domani, però, saranno davvero cavoli amari per noi italiani con un Governo sempre più instabile che sarà chiamato ad una verifica di maggioranza durissima nella terza settimana di giugno, con la mancanza di un vero leader di opposizione che raccolga tutti i consensi ottenuti dalle recenti amministrative e referendum che altro non sono che l’evoluzione e la sommatoria dei movimenti nati dai girotondini, disobbedienti, Beppe Grillo, Popolo Viola, Comitati vari per il bene collettivo, ONLUS, ecologisti etc….  Pensiamoci bene. Chi può guidare adesso il nostro Paese nel prossimo futuro? Si sono bruciati tutti: Bertinotti, Mastella, D’Alema, Prodi, Casini, Buttiglione, Bonino, Bindi, Berlusconi, Fini, Veltroni, Rutelli, Fassino, Bossi. Anche Bersani e Di Pietro per metà sono bruciati pur facendo simpatia ancora a molte persone. Un Governo di tecnici veri con a capo Draghi non lo vedo fattibile perché lui andrà alla BCE e adesso non è il momento politico giusto. Andrà a finire quindi che tireremo a campare con Berlusconi ancora per un po’. L’importante è, come disse tempo fa Andreotti, che non si tirino le cuoia. :-)   

 
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Delitti d'Italia (parte seconda)

Post n°70 pubblicato il 28 Dicembre 2010 da tanguerocortes
 
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A completamento della prima parte di stampo costituzionale, esaminerò brevemente i Delitti d’Italia sotto un’altra veste: quella della cronaca nera.

Alla fine degli anni Ottanta, seguivo su Rai tre un noto programma condotto da Corrado Augias, Telefono Giallo, nel quale venivano ricostruiti tutti quei delitti o atti criminali che non avevano ancora avuto un colpevole da assicurare alla giustizia. Chiunque poteva intervenire telefonicamente in trasmissione per fornire dati, chiarimenti, segnalazioni utili alle indagini e agli inquirenti. A quei tempi non c’era ancora la spettacolarizzazione del fatto di cronaca nera che oggi viene invece propinato alle famiglie come se fosse un tozzo di pane o un piatto di pasta. A volte si riusciva a raggiungere qualche piccolo risultato. Poi la trasmissione, che andava in onda il venerdì sera, non fu più riproposta.

Oggi possiamo dire con certezza che non esiste telegiornale che eviti di speculare sui sanguinosi fatti di cronaca nera, a volte terribili, presentati spesso durante le ore dei pasti proprio quando le famiglie dovrebbero essere riunite al completo per parlare un pò della loro giornata appena trascorsa o perfino alla presenza di figli minorenni. Ogni giorno è un bollettino di guerra, titoli del tipo: “Appena lasciato dalla moglie, la attende sotto casa e la fredda con 5 colpi di pistola; poi con l’auto si reca in una campagna vicina e si toglie la vita” oppure “Minorenne violentata dallo zio per anni. Ora è salva e affidata a un istituto per minori. Lui dichiara di essere innocente”.

Ma perché tutto questo clamore? Perché raccontare proprio tutto o quasi della vita privata di coloro che rimangono coinvolti in tali fatti di cronaca? Perché fare vedere le scene del delitto con la pozza di sangue mentre una famiglia è intenta a pranzare o cenare coi suoi cari? Semplice. Per fare audience, catturare l’attenzione degli spettatori che sono interessati allo scoop, perché più spettatori in un tg significa fare rincarare la pubblicità da mandare in onda in quella fascia oraria, perché andare a fare le indagini con la telecamera significa dare più lavoro ai giornalisti che altrimenti si girerebbero i pollici in ufficio, perché i fatti di cronaca riescono spesso a fare distrarre l’opinione pubblica da alcuni fatti incresciosi della politica italiana e dell’amministrazione locale.

Poi mi chiedo: “Perché le storie dei delitti italiani si consumano in grande quantità all’interno dell’ambiente familiare?”. Risposta: “Perché la famiglia è in crisi e dato che la famiglia è la cellula della società…. anche la società è in crisi!”.

Perché questi delitti in grande quantità accadono nei piccoli centri (v. Foligno, Garlasco, Avetrana, Gravina di Puglia, Erba, Novi Ligure, Cogne, Mazara del Vallo, Cassibile, Brembate, etc)?

Avete notato che quasi mai viene ritrovata l’arma del delitto e che se non c’è la prova schiacciante entro 2 o 3 settimane di indagini, diventa tutto molto più complicato e l’assassino/a se la fa franca?

E’ giusto che i giornalisti debbano per forza entrare con le telecamere dentro casa delle persone coinvolte o attenderle fuori per rivolgere le solite domande idiote?

Perché per arrivare a completare tutti i gradi di giudizio di un processo si deve aspettare troppo tempo, oppure perché le pene previste dal nostro codice penale sono spesso sproporzionate in base al tipo di crimine? Risposta: “Perché ogni giorno si uccide un pezzo dell’Italia che fu”.

 
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Delitti d'Italia (parte prima)

Post n°69 pubblicato il 28 Dicembre 2010 da tanguerocortes
 
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Il nostro inno nazionale “Fratelli d’Italia” da tempo si canta solamente durante le manifestazioni sportive o nel bel mezzo di solenni cerimonie. Mameli tornerebbe volentieri nella tomba se decidesse, per una impossibile offerta del destino, di resuscitare in uno dei nostri giorni. Tornerebbero volentieri nella tomba anche decine di personaggi storici che credevano veramente in valori come quello della patria e che hanno pagato con la vita, con le percosse o con il carcere il loro illustre pensiero.

Immaginiamo per un attimo che faccia farebbero Cavour, Mazzini, Gobetti o De Gasperi se, ad esempio, ascoltassero gli attuali discorsi che si fanno nel Parlamento italiano o se ascoltassero il telegiornale insieme a noi seduti a tavola. La nostra Costituzione è molto giovane, solo 62 anni, perfino più giovane di tante nostre madri, ma sembra passato più di un secolo dalla sua stesura e oggi risulta troppo lontana dai buoni propositi di chi la preparò. Giorno dopo giorno assistiamo a continui delitti costituzionali, con le cariche più alte dello Stato impegnate a gara a chi riesce meglio a salvarsi la poltrona, il proprio elettorato e quindi anche i propri interessi. Tutti sono disposti a cambiare parte della Costituzione per favorire certi meccanismi più o meno occulti di gestione del denaro pubblico. Che ingrati che siamo! Per quella unità d’Italia e per quella Carta costituzionale sono morti migliaia e migliaia di nostri connazionali, si sono combattute guerre per decenni. Oggi la gente è stanca, solo in apparenza, a sentire sempre gli stessi discorsi politici, ma inspiegabilmente continua a commettere gli errori di sempre (es. seguire in tv le stesse trasmissioni a dibattito politico nelle quali si vedono gli stessi volti, ambigui, che si scannano tra loro a chi riesce meglio ad interrompere il discorso dell’avversario, oppure andare alle urne e votare per coloro o colui che ci ha favorito in qualcosa o che ha promesso di favorirci in qualcosa…)

Sono proprio curioso di ascoltare il discorso che il nostro Capo dello Stato farà in tv il prossimo 31 dicembre, a chiusura di un anno vergognoso, tra i più neri della storia politica italiana. Anzi per essere coerente con quanto scritto prima spegnerò la tv: delitti d’Italia e non più Fratelli d’Italia.

 
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Gli angeli del giorno e della notte

Post n°68 pubblicato il 25 Marzo 2010 da tanguerocortes
 
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Per me in Italia sono angeli del giorno e della notte quelle migliaia di persone che, senza clamori, senza pretese, anonimamente e purtroppo anche con poche risorse economiche svolgono volontariamente attività di assistenza in ambito sociale.
Perché questo piccolo e splendido universo non ha il giusto riconoscimento dai mass media e dalle istituzioni? Perché non parlare bene di questa galassia che da anni ha visto accrescere la propria capacità operativa, il numero delle persone che vi lavorano, di quelle che ne beneficiano, un mondo che ha visto aumentare la collaborazione con soggetti privati e pubblici, che ha quadruplicato il numero degli interventi e delle prestazioni?
Da anni le cifre dicono che il volontariato italiano si sia diffuso in maniera più equilibrata sul territorio, finalmente uno dei pochi casi in cui non c’è un grande divario tra nord e sud nel nostro Paese.
E’ sorprendentemente cresciuta l’espressione della cittadinanza attiva perché oramai, dopo l’abbandono definitivo del modello di “Welfare-state” (lo Stato sociale, tanto per intenderci) da parte di molte nazioni del mondo Occidentale, la nascita di queste organizzazioni senza scopo di lucro è sempre più caratterizzata dall’iniziativa di gruppi di cittadini, rispetto alla tradizionale promozione ecclesiale o di istituzioni sociali conosciute a carattere nazionale.
Le organizzazioni di volontariato sempre più spesso hanno oggi uno statuto, quasi sempre sono registrate con atto pubblico, spesso dispongono di almeno due organi di governo, la maggioranza ha anche un regolamento interno con cui si definiscono procedure e linee-guida di azione per gli aderenti e vi sono impegnati tantissimi giovani, ma anche pensionati o lavoratori che impiegano il loro tempo libero nel miglior modo possibile. Oltre ai tradizionali settori delle attività socio-assistenziali e sanitarie cresce l’attenzione del volontariato nei settori della protezione civile, della cultura, dell’educazione, della promozione sportiva e ricreativa. Insomma nulla da eccepire, un fantastico universo tutto da scoprire, un mondo che per fortuna è tutto l’opposto di quello che vediamo o sentiamo nei programmi televisivi e telegiornali (omicidi, rapine, violenze, disservizi, dibattiti politici con insulti, reality show etc.).
Allora torno al punto di prima: perché quindi tutta questa scarsa attenzione di tv e giornali nei confronti del volontariato?
Provo a dare io una risposta…. Perché tutto questo non fa notizia. Gli ascolti televisivi vanno alle stelle se si assiste a pesanti scambi di accuse tra personaggi famosi, le copie vendute dei quotidiani o settimanali aumentano quando si seguono dettagliatamente i fatti di vita privata del politico di turno, gli scandali degli appalti, i processi in tribunale successivi a terribili fatti di cronaca nera, o addirittura per vedere se la show-girl continua a rifarsi parti del suo corpo …

Io mi sono rotto le scatole. Come me, penso che tanti cittadini dotati di un minimo di sensibilità e di larghe vedute pretendano che i giornali e telegiornali dedichino una percentuale fissa della loro informazione al sociale, al volontariato, agli obiettivi raggiunti e da raggiungere.
Raramente ne parla il Tg2 (l’unico telegiornale italiano che dedica, nell’edizione delle 13.00 e con mio sommo piacere, delle rubriche permanenti all’ecologia, al turismo, agli animali, al costume e alla società).

Non tutti sanno che grandi realtà come Telefono Rosa, operativo dal 1988, ha da tempo un contatto diretto anche su internet per denunciare mobbing o stalking nei confronti delle donne.
E la privacy è garantita al 100%. Purtroppo solo raramente ascoltiamo in tv casi in cui molte donne vengono assistite e salvate dal pronto intervento di Telefono Rosa in collaborazione con le forze dell’ordine.
In Telefono Azzurro, nato a Bologna nel 1987, operano decine e decine di volontari che in qualsiasi ora del giorno e della notte operano (non solo telefonicamente chiamando il 114) per scongiurare abusi o violenze sui minori, oppure per recuperare psicologicamente o prevenire problemi in soggetti appartenenti in famiglie a rischio.
Nessuno mai parla dei casi risolti, delle decine di bei progetti presentati e realizzati da Telefono Azzurro in tutta Italia. Nella mia città di Palermo sono stati trattati circa 10.000 casi da Telefono Azzurro e in molti casi con esiti positivi e insperati. Eppure fino a poco tempo fa si è parlato di contratti non rinnovati ai professionisti di questo tipo di servizio e della mancanza di solide prospettive di lavoro per i volontari che con amore e passione svolgono questo lavoro delicatissimo.
Della Protezione Civile si è parlato tantissimo negli ultimi tempi in occasione dei cataclismi avvenuti in Abruzzo e in altri Paesi stranieri ….. E’ vero, abbiamo sentito tanti elogi nei confronti dei volontari della Protezione Civile, ma quasi mai abbiamo visto come operano, come sono organizzati, cosa fanno per le persone in difficoltà. Invece per ore ed ore in tv abbiamo assistito a tanti servizi che mettevano in luce solo gli scandali della Protezione Civile italiana che vigliaccamente volevano affossare in un colpo solo anni e anni di sacrifici e di obiettivi raggiunti dai volontari …. E’ davvero ingiusto!

Altri pianeti da scoprire sono il volontariato per gli anziani, per la natura, quello per la salvaguardia degli animali. In quest’ultimo caso sono decine i Comuni in Italia al collasso finanziario che da anni non danno finanziamenti per mantenere canili e gattili municipali. In Italia abbiamo da valorizzare pienamente un volontariato maturo e adulto che vede molti comuni cittadini protagonisti di nuove relazioni di comunità per un nuovo progetto di società. Sono armati di spontaneità, generosità e gratuità. Nessuno ne parla, anzi sono in pochi a farlo. Non è giusto poi che debbano svolgere sempre e gratuitamente la loro attività. Ogni tanto a un giovane piacerebbe ricevere una banconota da 50 euro come simbolo del suo impegno, specie se disoccupato.
A volte la sera, quando finisco il mio turno in stazione a Palermo Centrale, e mi avvio verso l’auto per tornare a casa incontro una parte di questi angeli, i volontari della Caritas, che distribuiscono pasti caldi ai barboni che trovano rifugio vicino ai binari o nella sala di attesa. Sono momenti di grande socialità, vedo sorrisi e volti distesi, sento le loro voci, i loro racconti. Gli angeli sanno bene come scambiare con loro quattro chiacchiere e farli sorridere. Spesso sono studenti universitari, disoccupati o pensionati in cerca di esperienze e stimoli nuovi. Non si può non dare risalto a queste cose, non si può vedere sempre le cose in negativo … certo mancano i fondi e le prospettive di lavoro per tutti questi volontari, ma forse tempi migliori arriveranno (come i cicli storici di cui parlava il napoletano Gian Battista Vico). Speriamo.

E per finire vi invito a guardare i toccanti scatti di autore che testimoniano quanto di buono ci sia in giro. Le immagini seguenti sono contenute nel sito ufficiale della Provincia di Genova del Centro Servizi al Volontariato:

http://www.celivo.it/foto/galleria.php

 
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Superealotto esagerato

Post n°67 pubblicato il 17 Agosto 2009 da tanguerocortes
 
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Avete notato che da quando il gioco del lotto (e quindi anche il superenalotto) è totalmente gestito da un calcolatore elettronico e non più dai bambini bendati è molto più difficile vincere?
Come mai cresce a dismisura il numero delle estrazioni dei numeri ritardatari? Come mai non si riesce a centrare il "6" al superenalotto da troppe settimane, nonostante ci siano ben tre estrazioni settimanali? Per me comincia ad esserci puzza di imbroglio, c'è qualcosa che non quadra.... Speriamo che sia solo una casualità, ma una cosa permettetemi di dirla: in nessun Paese progredito si gioca un bingo o un lotto con 90 numeri. Altri Stati hanno la metà o 2/3 dei nostri numeri, quindi c'è più possibilità di vincita e premi più bassi e alla portata di tutti!
Ma ora una spada di Damocle penderà sul mega-jackpot del Superenalotto. Il 30 luglio, infatti, non tutti sanno che il Tribunale di Roma si è pronunciato sul ricorso del Codacons relativo al montepremi record e a giorni dovrà pronunciarsi sul pericolo "febbre da gioco" legato al jackpot eccessivo e su eventuali misure da adottare a tutela dei giocatori. L'associazione dei consumatori ha depositato lo scorso 20 luglio un ricorso chiedendo al Tribunale di disporre il congelamento del montepremi, l'obbligo di realizzare una adeguata campagna informativa sui rischi del gioco lecito e sulla dipendenza da gioco e la spartizione del jackpot o di parte di esso in favore di chi realizzerà la combinazione vincente. Qualora quest'ultima domanda dovesse essere accolta, si aprirebbero diversi scenari, compreso il possibile annullamento delle vincite assegnate nelle ultime estrazioni. Intanto per molti cittadini il gioco si è trasformato in una vera e propria dipendenza.
I miei numeri che giocherei oggi comunque, e per una serie di motivi, sarebbero i seguenti:
5 - 7 - 22 - 38 - 71 - 80 :-)
ed ero fino a pochissimi gg. fa uno dei pochi.... a non avere ancora giocato col montepremi record! BUONA FORTUNA!

 
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Non solo nero

Post n°66 pubblicato il 02 Giugno 2009 da tanguerocortes
 
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11 maggio 2009, una mattina come tante alla stazione ferroviaria di Palermo Centrale. Il solito via vai di gente, rumore di autobus, macchine, treni che vanno e arrivano, i soliti ceffi che stazionano sotto i portici, le solite immondizie buttate per terra da gente incivile. Ad un tratto senza alcun preavviso un energumeno alto quasi due metri e ben robusto tira fuori un grosso martello e si scaglia contro una coppia che si trova appena all’interno del fabbricato viaggiatori, quasi davanti ad una delle due edicole di stazione. E’ l’inizio della fine. Lui, Antonio Raccuglia, perde la vita dopo ore di agonia in ospedale, causa lesioni mortali inflitte dal folle palermitano di 39 anni, Fabio Conti Tozzo. Lei, Marianna Ruvolo, ancora oggi, lotta per tornare ad una vita normale ma sarà difficile visto le gravi ferite riportate non solo alla testa. Dopo il folle gesto, senza alcun movente o spiegazione, l’assassino si dà alla fuga e poco dopo tra l’indifferenza (?) della gente viene acciuffato e catturato, manco a farlo apposta, da due nigeriani. Ma noi non eravamo quelli che volevano chiudere le frontiere a tutti i nuovi immigrati? Ho atteso diversi giorni prima di scrivere il pezzo perché mi sarei aspettato che i due angeli giganti di pelle nera, di nome Anetor Kennedy e John Paul Boy, avessero avuto il giusto riconoscimento dalle nostre autorità per il grande coraggio e l’abilità a fermare immediatamente il pazzo in questione. Il premio sarebbe, come minimo, un regolare permesso di soggiorno e come di giusto anche un lavoretto dignitoso presso qualche attività commerciale. Invece, finora, solo chiacchiere e il caso sembra un po’ finito nel dimenticatoio in questi ultimi giorni. Polemiche? Tante, tantissime. Prima fra tutte, si è detto, l’atteggiamento quasi indifferente della gente che continua a camminare tranquilla mentre si compie il delitto, così come appare dalle telecamere: non è tutto vero. Chiaramente si vede qualcuno che scappa via per la paura e altri che, camminando, non si accorgono di nulla perché quell’angolo dove si consuma il delitto è rumoroso e poco visibile dalla strada, perfino dagli stessi portici. Eppure, nonostante tutto, qualcuno subito dopo avere sentito le urla delle vittime, ha subito chiamato i soccorsi, ma chiaramente i minuti sono passati in fretta data l’imprevedibilità e la velocità dell’azione criminale. E poi chi di noi avrebbe avuto il coraggio di fermare da disarmato una simile furia alta due metri, robusta e armata di mazzuolo? Finiamola di dire cazzate in TV e sui giornali… avrei voluto vedere…. Senza i due angeli nigeriani neanche la Polfer sarebbe riuscita così facilmente nell’intento, credetemi.
Quindi non tutti i neri sono come pensiamo e non tutti gli italiani sono come pensiamo.

 
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Svegliarsi ..... un anno fa....

Post n°65 pubblicato il 10 Maggio 2009 da tanguerocortes
 

Ciao, cara. Come il titolo di una canzone di Raf (ho mutuato "Svegliarsi un anno fa" per questo post) pensavo proprio oggi che è trascorso esattamente un anno dal giorno in cui ci siamo allontanati irrimediabilmente. E' la vita e bisogna accettare tutto ciò che non si è più in grado di modificare, se non si vuole uscire di senno. Un anno fa un pezzo del ragazzo che c'era in me è morto inconsapevolmente. Oggi sono consapevole di essere diventato molto più uomo e meno ragazzo, inutile nasconderlo. Finalmente oggi riesco a ricordare solo i momenti felici passati con te, per fortuna, segno che grazie a Dio mi sono dato da fare e ho avuto una grande reazione, pur ammettendo che nei primi mesi è stata molto dura accettare una simile e ingiusta sconfitta. Davanti a me adesso ho alcune strade potenziali da percorrere, sia professionali che sentimentali, ma valuterò con molta.... molta attenzione perchè per me è finito il tempo della semina. Dalle grandi delusioni si impara molto, si cresce e, se ci si organizza bene, da esse possono nascere delle vittorie e delle soddisfazioni a dir poco straordinarie. Tra qualche anno si potranno già quantificare i risultati positivi che, spero, arriveranno per entrambi nel compiere questi due differenti percorsi. A te e al tuo nuovo amabilissimo (per fortuna, hai avuto un culo...!) compagno, col quale hai già condiviso nove mesi intensi, auguro davvero di cuore che possiate raggiungere tutti gli obiettivi prefissati. Da parte mia, quando ci si vedrà tutti quanti insieme, sarà sempre festa e ci sarà sempre massimo rispetto e collaborazione. Ai miei lettori, invece, consiglio di prendere esempio da noi: quando un amore finisce, non vale a niente deprimersi, uccidersi dentro, non mangiare, non dormire, non uscire etc. Sicuramente all'inizio è molto difficile stare calmi, ma quando successivamente ci si rende davvero conto a mente lucida che la vita è  breve, unica e da vivere fino in fondo... beh... allora in quel momento ci si trova a buon punto dall'essere in pace con se stessi. Pensateci: si può benissimo rimanere in ottimi rapporti nonostante tra due persone sia naufragato un grande amore e forse perchè quell'amore, in fin dei conti, era vero. 

     

 
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Il 1° maggio, la festa del lavoro che non c'è

Post n°64 pubblicato il 01 Maggio 2009 da tanguerocortes
 
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Oggi si celebra l’ennesimo 1° maggio, la festa dei lavoratori e dei sindacati. Nelle piazze i soliti comizi, le feste, i dibattiti, a Roma il tradizionale grande concerto rock, in tv i consueti commenti dei politici. Un copione già visto, fritto e rifritto. Il sindacato di oggi è solo l’ombra di quello che era, mi spiace dirlo. Agli occhi di tutte le persone più sensibili e riflessive, fare sindacato ormai è divenuto sempre più una professione retorica sempre più cooptata con la politica, la sporca politica.

Ma si passi ai fatti e rapidamente! Basta con i talk-show, con le task-force, con i convegni, con i discorsi perditempo: “Solo chiacchiere e distintivo”, una frase pronunciata tanti anni fa all’interno di un tribunale statunitense da un famoso criminale, oltre che evasore fiscale, oggi sembra uno slogan colorito per mostrare a tutti la propria disaffezione nei confronti delle istituzioni.

La nostra grande e invidiabile carta costituzionale dedica diversi punti alla tematica del lavoro. Vedi ad esempio l’art.1 “L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”

oppure l’art.4 “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società”.

Il nobilissimo art. 35 dice “La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni. Cura la formazione e l'elevazione professionale dei lavoratori. Promuove e favorisce gli accordi e le organizzazioni internazionali intesi ad affermare e regolare i diritti del lavoro”.

Gli artt. 36 e 37, in particolare, sono di una modernità sorprendente per quei tempi…. parliamo dopo tutto del 1948, ovvero dell’immediato secondo dopoguerra con una situazione economica e sociale drammatica in mezzo mondo. Gli artt. 36 e 37 della nostra costituzione citano rispettivamente: “Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa. La durata massima della giornata lavorativa è stabilita dalla legge. Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi”.  “La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore. Le condizioni di lavoro devono consentire l'adempimento della sua essenziale funzione familiare e assicurare alla madre e al bambino una speciale adeguata protezione. La legge stabilisce il limite minimo di età per il lavoro salariato. La Repubblica tutela il lavoro dei minori con speciali norme e garantisce ad essi, a parità di lavoro, il diritto alla parità di retribuzione”.

I grandi padri della Costituzione tra cui De Nicola, De Gasperi, Terracini etc. sono dei miti di un tempo che non esiste più, di un’Italia ormai “affondata” sul tema del lavoro e non più “fondata sul lavoro”. Se solo potessero rinascere per un attimo e rendersi conto dell’attuale situazione politica probabilmente morirebbero nuovamente e stavolta di crepacuore.

Quindi, si festeggi il 1° di maggio, (la festa del lavoro che non c’è più), come uno meglio crede, ma non ci si dimentichi di chi è morto sul lavoro, di chi lo ha perso, di chi non ce l’ha e di chi non lo avrà mai.

Quest’anno preferisco trascorrere una giornata tranquilla con la mia amata famiglia, valore importante, indiscutibile e al quale ancora non intendo rinunciare finchè ci sarà, parola di lavoratore.    

 
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BUON COMPLEANNO, BLOG!

Post n°62 pubblicato il 01 Maggio 2009 da tanguerocortes
 
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Oggi il mio blog compie il suo primo anno dalla sua nascita. Nato quasi per caso, un pò per sfogo o rifugio dalle mie personali inquietudini, adesso è diventato una piccola zolla dello sterminato territorio "Libero Blog". Grazie a tutti voi che con le vostre circa 5000 visite mi avete regalato ottimi spunti di riflessione, amicizie e momenti di confronto su tematiche di ogni tipo. Blog è anche cultura. Buona festa a tutti!

Ciao da Ivan

 
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BUONA PASQUA e donazioni per l'Abruzzo!

Post n°61 pubblicato il 12 Aprile 2009 da tanguerocortes
 
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BUONA PASQUA A TUTTI VOI E ALLE RISPETTIVE FAMIGLIE.

Tuttavia anche io voglio contribuire a rinnovare l'appello per inviare le donazioni alle famiglie abruzzesi in forte difficoltà, causa il terribile sisma di inizio mese.

Per contribuire, mandiamo un sms al numero 48580 (donazione di € 1);


Dal 7 aprile già è attivo il servizio di donazione da € 2, attraverso chiamata da rete fissa, sempre al numero 48580

Per contribuire ulteriormente, ecco un link importante: http://www.cri.it/donazioni/

 
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Ve lo avevo detto... a proposito di terremoto....

Post n°60 pubblicato il 12 Aprile 2009 da tanguerocortes
 

  

Date un'occhiata al post n.52 del 28-12-2008.... Parlavo di terremoti e in particolare del centenario di quello di Messina.  In particolare mi chiedevo se in Italia fossimo preparati ad affrontare disastri di simile portata....

Mai a pensare che di lì a poco sarebbe accaduto qualcosa di terribile in Abruzzo. Ma ora ripeto la domanda: Siamo o no veramente preparati ad affrontare simili emergenze? Perchè la popolazione abruzzese non è stata allertata a dovere, nonostante i segnali di pericolo, dati da qualche geologo più coraggioso nelle sue posizioni rispetto agli studi tradizionali?

Come mai in Paesi tipo Giappone e Stati Uniti, per mesi, la popolazione viene abituata e allenata su come fare ad evacuare gli edifici? Non scherziamo con le cose serie...

I terremoti fino ad oggi non si possono prevedere con precisione o per nulla, ma tanti anni fa anche diverse malattie non si potevano curare.... Tutto sta nel progresso degli studi (conoscenza), nello stato di avanzamento della ricerca e della strumentazione (tecnica).

 
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A spasso tra la Sicilia e gli Inuit (2^ parte)

Post n°59 pubblicato il 21 Marzo 2009 da tanguerocortes
 
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Capiterà un'altra volta nella vita di rimanere fuori città senza avere subito a disposizione mezzi di trasporto pubblici e di avere l'esigenza di rientrare urgentemente a casa dopo un turno di lavoro (v. post precedente n.30 del mio blog). Quello che state per leggere è il secondo round con un inizio leggermente diverso. Oggi ho scoperto che di sabato, nella fascia oraria 8-12, non esistono mezzi di trasporto pubblici che collegano Caltanissetta a Palermo. Cosicchè, dopo quasi tre ore di attesa a Caltanissetta impiegate ad ammirare il piccolo e suggestivo centro storico (oltre che la visibile crisi latente dei commercianti della zona) decido di partire alle 12.00 con il primo bus di linea, ignaro di ciò che mi si sarebbe di lì a poco presentato. Un tempo da lupi, un inizio di primavera (oggi 21 marzo) con vento, pioggia e temperatura intorno ai 4 gradi. Alla partenza del bus si presentano alla spicciolata anche sei ragazzi dall'apparente età compresa tra i 25 e i 35 anni. Uno di essi non ha il biglietto per salire e tenta in tutti i modi di convincere l'autista a farlo viaggiare gratis. Dopo alcuni minuti di discussione i viaggiatori, per "levarselo dalle palle", decidono di fargli la colletta onde evitare di far maturare al bus ulteriore ritardo. Una volta sistemati a bordo, una situazione normale prevede uno scenario di viaggiatori tranquilli, in parte dormienti, in parte lettori di giornali o desiderosi di scambiare quattro chiacchiere a bassa voce col vicino di posto.... niente di tutto questo! Il ragazzo beneficiario del biglietto, non contento, si dimostra un vero "scassaminchia" con tutti i viaggiatori durante l'intero tragitto. Non sta un attimo fermo, si corica su tutti i sedili rimasti lberi senza prendere sonno, si dimena qua e là mettendo i suoi scarponi puzzolenti quasi ad altezza dei poggiatesta dei sedili anteriori.... i suoi piedi emanano una puzza da fare impallidire perfino il pecorino sardo. Si ode il suo respiro affannoso tipico di chi fuma sempre e tutte le volte che apre bocca il suo alito fetido di alcol si propaga per metà bus. Insomma, un incubo! Non riesco a stare nelle mia pelle. Non so cosa fare, cosa pensare. Spero perfino di essere un protagonista ignaro di una "candid camera"... e invece, no! Nel frattempo gli altri cinque ceffi si siedono dietro l'autista e commentano ad alta voce, con grida di scherno, le stranezze fatte dal loro amico alcolista. A poco più di metà percorso voglio scappare, ma dove? Mi sarei perso il più bello, il momento clou: "Autistaaaaaa, si fermi che devo pisciare!!!" tuona improvvisamente l'alcolista, sfoggiando alla grande un puro accento nisseno. I malcapitati viaggiatori, attoniti, si guardano tra loro con gli occhi sgranati mentre le risate degli altri cinque smascherano progressivamente la loro vera personalità. L'autista diligentemente prende la situazione per mano ed effettua una sosta straordinaria nell'ultima stazione di servizio "Caracoli" prima di arrivare a Palermo per far fare il "Pish-stop" (come lo chiamo io storpiando un noto termine di Formula 1) al "poverino" in questione. L'ultima mezz'ora di strada trascorre tra gli sfottò e gli elogi dei ragazzi quando leggono sul giornale che un loro amico appena 24 ore prima era stato arrestato per l'incendio di un'auto nella loro cittadina. Due ragazze degli scout si sorbiscono anche un paio di rutti vicino l'orecchio, colpevoli di essersi sedute appena una fila indietro a questi malavitosi in fasce. La discesa dei sei personaggi dal bus, in via Oreto, dà un sospiro di sollievo alla carovana che improvvisamente si riappropria della parola per criticare il loro comportamento: ma come, proprio ora che sono assenti? Atteggiamento tipico del classico siciliano, me compreso dato che solitamente non voglio fare litigi con nessuno, ma almeno ho scritto questo post e oggi, inizio della primavera 2009, dico ad alta voce che a volte desidero andare a vivere insieme agli Inuit.... forse la storia continua con la terza parte....

 
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CATANIA: gli anni del malaffare dal 2000 a oggi

Post n°58 pubblicato il 18 Marzo 2009 da tanguerocortes
 
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Sono ancora sotto choc. Sto ancora male. Domenica scorsa è tornato "REPORT", uno dei miei programmi televisivi preferiti. Ma sono stato molto, molto male come italiano e siciliano per le cose vere dette su Catania, una città che per vai motivi ho cominciato a conoscere da poco tempo e ad amare per le sue bellezze e per tanta brava gente. Ma se avete un'ora di tempo dovete purtroppo guardare l'altra triste realtà (v. il link in basso), il malaffare catanese degli ultimi anni che in pochi conoscono al 100%:

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-6b76e15d-a80b-465e-9531-131a194e030b.html?p=0

Concludo dicendo che non bisogna farsi meraviglia. Tante altre città, tra cui anche la mia adorata Palermo, sono alla pari o in situazioni amministrative peggiori.

Da anni definisco l'Italia una "elegante dittatura" per questi motivi:

Ti fanno credere che siamo in democrazia, coi talk show, riunioni, congressi, conferenze, riunioni in piazza, manifestazioni etc... dove tutti parlano, chiacchierano, ma senza concludere un bel niente (da qui il mio aggettivo "elegante").
Ma in realtà la comunicazione e la legislazone sono controllate in maniera subdola da TV e giornali, ("dittatura").

E' come vedere una persona alta, bella, vestita bene, elegante esternamente.... ma merda dentro come cattiveria, carattere, comportamento e idee...!

 

 
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Era ora... la Palazzina Cinese è risorta 

Post n°57 pubblicato il 03 Gennaio 2009 da tanguerocortes
 

Dopo un restauro, pensate, durato circa ventidue anni.... a Palermo da pochi giorni ha riaperto al pubblico la suggestiva Palazzina Cinese. Ai palermitani dico che non sto scherzando. Ai non palermitani che leggeranno questo post e che sconoscono l'esistenza di questo suggestivo edificio, puntualizzo che la casina in foto è italiana e non è stata ancora comprata dai cinesi! Da bambino i miei genitori mi portavano a spasso proprio lì, tante volte. Il parco è grande ed è tenuto discretamente bene. L'edificio, come si evince dalla foto, ha dei colori sgargianti e una gran bella foggia "alla cinese". Ai tempi dei Borboni, il re Ferdinando IV e la moglie Maria Carolina la scelsero come residenza all'interno del parco della Favorita. L'incarico di ripristinare il carattere esotico dell'edificio, appartenuto precedentemente al barone Benedetto Lombardo della Scala, fu affidato all'architetto Giuseppe Venanzio Marvuglia per omaggiare la moda delle cineserie dell'epoca. Non tutte le stanze saranno aperte al pubblico, ma fino al giorno 8 febbraio 2009 i fotografi e i turisti potranno approfittare della grande occasione per visitare all'interno la Palazzina. 

Per informazioni consultare il sito www.casinacinesepalermo.it  

 
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Sesso-centrismo? Cervelli a confronto

Post n°54 pubblicato il 01 Gennaio 2009 da tanguerocortes
 
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"Chi non lo fa a Capodanno non lo fa tutto l'anno". Chissà quante volte ognuno di noi si è sentito dire questa frase in giornate come queste. A me viene proprio da ridere e ancor di più se penso a quello che ho letto su un copri-vassoio da self service mentre, circa un mese fa, ero intento a consumare un pranzo. Oltre alle normali scritte pubblicitarie su quel copri-vassoio c'era stampato un articolo con un titolo del tipo "Gli uomini pensano sempre al sesso" o una cosa del genere. In quella sede veniva messa in evidenza una ricerca, l'ennesima, della Harvard Medical School sul tema del sesso, come risultato finale del fatto che i cervelli degli uomini e delle donne sono diversi nella loro conformazione. In sostanza, secondo i ricercatori statunitensi, il cervello degli uomini è sesso-centrico perchè la materia grigia che si occupa a dar vita a sensazioni erotiche è più grande; il cervello delle donne, invece, è più concentrato sul processo decisionale e sulle emozioni in genere. Non solo, ma la ricerca mostra che i due tipi di cervello hanno impronte genetiche diverse e differenze anatomiche di un certo rillievo perchè i lobi non hanno le stesse dimensioni. E a me viene da ridere.... Ecco perchè uomini e donne la pensano diversamente su tutto! 

 
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Felice anno 2009

Post n°53 pubblicato il 31 Dicembre 2008 da tanguerocortes
 
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Anche il 2008 è andato via. Per me era cominciato con un capodanno molto, ma molto strano.... una serata piena di intoppi e difficoltà non solo tecniche, un cattivo presagio che tutto l'anno sarebbe stato storto o quasi...! Per la prima volta nella mia vita, infatti, ero stato chiamato ad essere parte attiva nell'organizzazione dell'intrattenimento musicale del veglione organizzato dalla mia Associazione di ballo presso la quale sono iscritto. Il mio maestro di tango, improvvisamente, per motivi personali rimase bloccato in Argentina e non potè essere presente di persona alla festa (1° intoppo). Il cantante di supporto, purtroppo sconosciuto ai presenti e che era stato scelto dal proprietario della sala per iniziare l'intrattenimento, presentò un repertorio talmente sorpassato che si beccò i fischi e le critiche dei partecipanti al veglione (2° intoppo). Le pietanze furono servite di fretta e furia, fredde e non erano per niente un gran che (3° intoppo).... insomma un incubo! Solamente grazie al lavoro di coordinamento della mia ex fidanzata, all'entrata del locale, al mio lavoro alla consolle per la musica argentina da fare ballare agli appassionati e alle battute comiche dei presenti... si potè salvare il salvabile...! Il mio anno da quel giorno è sembrato in parte segnato negativamente: l'impossibilità di trovare una piccola casa adatta alle mie esigenze di lavoro, il prezzo e il mutuo ancora troppo alti da sobbarcarmi mi hanno fatto rinviare l'obiettivo al 2009, anno in cui sicuramente intensificherò le mie ricerche; e poi due incidenti con la mia auto di cui il secondo abbastanza serio (v. post n. 48); il mio passaggio lavorativo interno da una divisione ad un'altra contro la mia volontà, senza la pubblicazione ufficiale di alcuna graduatoria e con una perdita mensile di circa 150 euro al mese e turni più massacranti che fanno venire l'insonnia; il pensionamento anticipato del mio tutor che, oltre ad essere un mio grande amico, è un grande uomo e mi ha lasciato un vuoto immenso; perdita di circa il 40% dei miei piccoli risparmi investiti qualche anno fa, causa crisi dei mercati finanziari; la decisione di non fare alcun viaggio all'estero per cercare di risparmiare qualcosa per la casa; ma soprattutto lei... la mia amata, (una bellissima storia finita in maggio dalla quale ancora non mi sono ripreso del tutto... lo ammetto), la mia ragazza che mi sembra strano oggi dover chiamare "ex", che ha preso la decisione "saggia per entrambi" di allontanarsi definitivamente ma con la quale da qualche tempo si è instaurato un rapporto di rispetto e amicizia non usuale in Italia quando si parla di storie finite male.... e soprattutto quando uno dei due comincia molto presto un nuovo "percorso" (e mi fermo qui altrimenti passerei per vittimista o patetico, cosa che non sono affatto, perchè il mio realismo e le ferite al cuore non sono vittimismo o pessimismo ma la dura realtà dei fatti). Di positivo nel 2008 c'è stata la salute sia per me che per la mia famiglia più stretta (ma se allargassimo il campo ai cugini e agli zii le cose sarebbero tragiche...!); ho fatto per la prima volta nella mia vita due buone esibizioni in pubblico di tango argentino di cui una al Politeama, uno dei più famosi teatri della mia città; ho creato il mio primo blog quasi per caso (quello che state leggendo adesso); ho conosciuto gente nuova sia dal vivo che in rete, persone  che mi hanno sostenuto soprattutto durante la mia crisi estiva; nell'ultimo quadrimestre ho vinto qualcosa al gioco del superenalotto e a sorteggi vari (mai accaduto.... forse è proprio vero che più si è sfortunati in amore, più si può essere fortunati al gioco!).

Ragazzi, che devo dirvi? BUON ANNO e speriamo di non dover sentire cantanti stonati ai veglioni perchè.... portano male (scherzo!) e poi il 2008 è stato bisestile... da qualche parte ho letto che i bisestili portano iella!!! E sono ca**i  amari! Un saluto molto affettuoso da Ivan

 
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Messina 1908-2008... per non dimenticare

Post n°52 pubblicato il 28 Dicembre 2008 da tanguerocortes
 

Messina, 28 dicembre 1908 h.5.21

A una potentissima scossa di 7,1 gradi della Scala Richter della durata di circa 40 secondi, segui' un terribile maremoto. Lo studioso Mercalli, dopo questo sisma, dovette perfino allargare la sua scala di misurazione aggiungendo il grado numero 11 e il catastrofico numero 12, inizialmente non previsti. Il sisma di Messina infatti, come potenza, si collocò tra il grado 11 e 12 della scala Mercalli. Numerosi centri abitati furono distrutti. Messina perse circa il 90% dei suoi edifici ed enormi danni furono riportati anche a Reggio Calabria. Gravissimo fu il bilancio delle vittime: Messina, che all'epoca contava circa 140mila abitanti, ne perse circa 80.000 mentre Reggio Calabria registro' circa 15mila morti su una popolazione di 45mila abitanti. Particolarmente sfortunati furono i messinesi in quanto, oltre ad essere sorpresi nel sonno e pur riuscendo in parte a salvarsi dai crolli degli edifici, trovarono la morte sul lungomare che avevano scelto come luogo di riparo... ignari del fatto che il terribile e potente sciame sismico avrebbe provocato di lì a poco due, tre onde alte oltre 10 metri. A Reggio Calabria, invece, il destino beffardo aveva visto i suoi abitanti  festeggiare, la sera prima del cataclisma, il nuovo e rivoluzionario impianto di illuminazione cittadino.   

Per non dimenticare.... Non vanno dimenticate le migliaia di persone che ancora oggi, seppur discendenti delle famiglie colpite da quel terribile sisma, vivono in baraccopoli sia a Reggio Calabria che a Messina (chiedete a questi ultimi abitanti in che condizioni si vive nel quartiere Annunziata... qualcuno recuperi i filmati raccapriccianti del Tg2 Dossier, trasmessi sabato notte del giorno 27-12-2008... documentario che cade a pennello per il mio post pensato già parecchie settimane fa).  Non si possono dimenticare gli apprezzabili gesti umanitari dei marinai russi e inglesi che furono i primi a portare i soccorsi alle popolazioni colpite dal terremoto sullo Stretto, poi seguiti successivamente dagli americani orchestrati dal grande presidente Roosevelt, così come non si possono dimenticare le incertezze dell'allora governo Giolitti, reo di avere abbandonato al suo destino tutto il Sud Italia e di avere sottovalutato la gravità della sciagura.  La macchina umanitaria italiana (allora non esisteva la Protezione Civile e i sistemi di informazione non erano per niente evoluti) si mosse con notevole ritardo e solo la regina dei Savoia si mostrò davvero encomiabile partecipando attivamente e personalmente alle operazioni di soccorso.     

Mi domando, a cento anni di distanza da quel tragico evento, se tutti noi siamo davvero preparati a fronteggiare simili emergenze (la Sicilia è una delle regioni più "ballerine" d'Italia) o a limitare i danni in occasione di eventi quali ad esempio il risveglio del Vesuvio.

 
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BUON NATALE!!!

Post n°51 pubblicato il 24 Dicembre 2008 da tanguerocortes
 
Tag: Natale

E mille scuse a tutti Voi se non mi sono fatto più vivo.... ma gli impegni di lavoro sono sempre molteplici! A presto. Ciao

Ivan

 
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La penso come Jorge

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L'estate scorsa ho letto un libro che mi ha a dir poco entusiasmato dal titolo "Nell'abbraccio del tango" (autrice Elisabetta Muraca - Xenia Edizioni). Ancora con questo tango.... penserà qualcuno di voi che non ha mai avuto nella vita la fortuna di ballarlo. Il libro è stato addirittura uno dei più belli che abbia letto in vita mia perchè, oltre ad essere scorrevole, esamina molte esperienze tanguere e le conseguenze psicologiche che ne derivano per i singoli ballerini che sono pur sempre degli esseri umani. Tra le varie storie veramente accadute, mi ha colpito in particolare quella di Jorge e Graciela (nomi di fantasia, per tutelare la privacy di due ballerini famosi in Argentina). I due protagonisti della storia, dopo un grande amore durato alcuni anni, si lasciano, si separano e intraprendono strade diverse sia a livello professionale  che sentimentale. Il loro grande amore era nato quasi per caso e si era sviluppato nel corso del tempo, pur facendo i conti con tante insidie e ostacoli posti perfino dalle loro rispettive famiglie. A me personalmente hanno colpito e commosso tanto le parole di Jorge il quale, quando parla della sua ex compagna, dice all'autrice del libro: "Io ho un cuore di questa grandezza (chiude il pugno di una mano) e al suo interno ho diverse cose che scelgo di conservare. C'è un tipo di amore che è rimasto per lei che non voglio nè cancellare, nè dimenticare; l'ho reso piccolo e l'ho lasciato lì dentro. In molti mi dicono che devo dimenticarla, che la vita va avanti. Sì, rispondo io, la vita si faccia carico di tutto il resto, da parte mia continuerò ad amarla per tutta la vita anche se avrò altre storie... perchè scelgo che sia così".

Come ti capisco caro Jorge! Come mi rivedo nella tua storia in questo momento della mia vita.... Il fatto è che quando due persone si amano veramente per anni, vivono talmente in simbiosi che è come se fossero un tutt'uno.... non c'è alcuna linea di confine tra loro, sono confluenti in tutto, sono in Gestalt non solo nel ballo ma anche nella vita di tutti i giorni.

Comprate questo libro, se potete! L'avrò letto tre volte (un primato personale) e ogni volta trovo spunti di riflessione o di approfondimento di particolari dimensioni emotive e psicologiche. 

 
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Barcellona, un modello da imitare

Post n°49 pubblicato il 20 Novembre 2008 da tanguerocortes
 

Post dedicato a coloro che hanno visitato la Spagna o che la visiteranno a breve...!!!!

Può esistere al giorno d'oggi una città europea di circa 4.800.000 abitanti (parlo dell'intera area metropolitana, sobborghi inclusi) che può considerarsi un modello da seguire per molte nazioni che credono di essere storicamente superiori? La risposta è affermativa e se vi dico che la città si chiama Barcellona e che la nazione è la Spagna.... ma chi doveva dirlo.... la Spagna!

Per la storia moderna di questa nazione sono tre gli anni cruciali da ricordare: il 1975  (la fine non solo della dittatura di Franco, ma anche dell'isolamento degli iberici), il 1986 (anno decisivo in cui la Spagna entra a fare parte della CEE, oggi Unione Europea e dal quale è cominciato il suo bel confronto con le altre realtà europee) e il 1992 (anno delle Olimpiadi di Barcellona, il volano aggiuntivo che ha permesso a tutta la nazione di fare un gran bel salto di qualità in modernità, civiltà e infrastrutture....mi capiranno bene gli economisti se definisco oggi quelle Olimpiadi il movente che ha azionato il vero moltiplicatore keynesiano e che ha dato inizio a quella che, fino ad oggi, è una fase di pieno boom economico per gli iberici come per noi italiani furono i mitici anni Sessanta).

BARCELLONA E IL GENIO DI GAUDI'

- Grandi arterie a senso unico, con traffico scorrevole, molto larghe in centro, con semafori sincronizzati;

- Grande sistema di trasporto pubblico con autobus elettrici, moderni, puliti, climatizzati, frequenti, puntuali. Metropolitana ad ambiente unico (senza vagoni) con ben sette linee efficienti a raggiera, munite di display elettronico che segnala il countdown di quanti minuti e secondi mancano per l'arrivo della corsa successiva;

- Attenzione e cura verso l'ambiente, il verde e le piste ciclabili. Centinaia di bici del Comune possono essere affittate da chiunque pagando una tariffa giornaliera, settimanale o mensile: nessuno ruba le bici o le danneggia... ho visto i filmati.... sono integre e nessuno le tocca!

- Ordine nelle piazze e per le strade. Pulizia a dir poco maniacale nelle strade, affissioni regolamentate e non selvagge, presenza di forze dell'ordine nei punti cruciali della città e servizio continuo di unità cinofile anti-esplosivo, munite di museruola, che fanno da spola nella metropolitana. Assenza di posteggiatori abusivi e lavavetri. Nessuno si permette di scarabocchiare monumenti o di fare dei graffiti su monumenti, facciate di palazzi o quant'altro. Nessuno si permette di fare, scusate il termine, cacare o pisciare per terra il proprio cane (anzi paletta e sacchetto sono l'ossessione dei proprietari dei cani).  Regolamentazione degli spazi dove possono esibirsi gli artisti di strada (lì capita di vedere dei segni per terra preparati dal comune dove l'artista può cimentarsi senza essere multato);

-  Organizzazione continua di eventi culturali, musicali, fieristici, teatrali etc.... Grandi locali, discoteche, divertimento puro. Presenza di giovani di tutte le etnie, lingue e sessi (molti omosessuali sfoggiano finalmente la loro libertà senza avere paura di essere giudicati, in questo solo San Francisco è davvero imbattibile!)

- Clima tutto sommato buono, forse non perfettamente mediterraneo come quello siciliano, ma apprezzabile con una buona qualità dell'aria e contenimento dei rumori stradali;

- E poi il turismo... Le opere d'arte ci sono eccome... basta ammirare solo le opere di Gaudì... Il turista è sacro e viene trattato come si deve.... non è un pollo da spennare! In Spagna ormai sanno fare molto bene il turismo da decenni. Perfino i gabinetti pubblici sono impeccabili, puliti e riforniti di tutto. Le strutture ci sono, la gastronomia è ok!

E mentre la Spagna galoppa, in Italia si chiacchiera e si temporeggia a "Porta a Porta" a "Ballarò"... le famiglie non arrivano alla fine del mese e le nostre imposte vanno a finire in sprechi o tasche varie.

Italiani.... impariamo dagli spagnoli!

 

 
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