THAT'S ME

L'ANIMA DEL PIACERE E' NELLA RICERCA DEL PIACERE STESSO.

Creato da romagenova il 23/06/2007

COME DISSE ASMODEUS

"chi sa fa,
chi non sa fare insegna
e chi non sa insegnare fa il fottuto critico"

(Simon Bisley)

 
 

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Trenta raggi convergono sul mozzo,

ma è il foro centrale che rende utile la ruota.

Plasmiamo la creta per formare un recipiente,

ma è il vuoto centrale che rende utile un recipiente.

Ritagliamo porte e finestre nella pareti di una stanza:

sono queste aperture che rendono utile una stanza.

Perciò il pieno ha una sua funzione,

ma l'utilità essenziale appartiene al vuoto.

 
 

 

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ANSIA

Post n°571 pubblicato il 21 Luglio 2012 da romagenova
 

Finalmente ho prenotato il viaggio a Istanbul, dal 13 agosto al 23 agosto, dieci giorni solo per noi!!!!!!
Il volo non è costato tanto, 200 euri tondi tondi, peccato che non abbia fatto i conti con l'INPS, tra anticipi per il 2012 e saldo del 2011 ci ho lasciato 2300 euri e qualche spicciolo. Così adesso fino al fatidico 27 arrancherò, ma tanto ci sono abituata.  

Le mie crisi e i miei capricci sentimentali vanno e vengono, soppiantati da pensieri felici di ferie in arrivo il che vuol dire non solo 10 giorni insieme ma anche 10 giorni lontana da tutto e da tutti.... 

L'ansia no, quella è tornata prepotente nella mia vita. So come controllarla so cosa fare ma ho paura di una crisi fuori dal comune, come non capitano da anni. So anche la causa ma purtroppo non c'è rimedio.

Io non posso farci niente. 

Io sono impotente.

E più mi arrovello le meningi sperando in una soluzione che non sia violenta e non solo fisicamente, più la realtà delle cose emerge e mi schiaccia addosso tutta la forza dell'impotenza. Già perché l'impotenza è una forza enorme. Sembra un paradosso ma non lo è. Cerco di ritrovare una calma interiore che mi permetta di gestire la situazione, un equilibrio non troppo precario che mi aiuti a risolvere la situazione ma nemmeno i miei esercizi di meditazione riescono a darmi ciò che cerco. Il cervello non riesce a staccare a isolarsi a distaccarsi dal corpo e vedere le cose sotto un altro aspetto. Ammesso che ce ne sia un altro. 

No, il mio turco non c'entra niente. Il lavoro va bene anche se faccio fatica a concentrarmi, con gli amici è tutto ok. 

Rimane un solo argomento che può essere causa di questo malessere. 

Dopo la visita a mia mamma in settimana e quanto mi ha raccontato vivo in attesa di una telefonata. Che se continua così non tarderà ad arrivare. 

L'ha trovata addormentata, rannicchiata nel letto con il necessaire in mano e il laccio al braccio e forse anche qualcosaltro nel braccio, ma essendo abbastanza sconvolta anche lei non si ricorda o ha volutamente rimosso questo macabro particolare.

Ha riconsegnato le chiavi di questa casa a mia mamma dopo che le ha fatto notare il mio disappunto sulle abitudinarie incursioni in casa con il suo compagno apolide ovviamente clandestino e con il suo stesso hobby. Ovviamente ha avuto da ridire sul fatto che quando c'era Mao malata allora mi è venuta bene la sua presenza ma avevo già pregato mia mamma di riferirle tutta una serie di circostanze e di cose che come minimo e sottolineo come minimo hanno ripagato il loro aiuto. (incursioni quasi giornaliere in mia assenza con uso della doccia e dei prodotti ad essa correlati a loro piacimento, bruciature su un piumone, un copripiumone, cenere in camera mia, uso della casa nel periodo in cui andava in ospedale a dare i pasti a una vecchina e non tornava a casa da mia mamma se no spendeva tutto in benzina e autostrada, sparizione di almeno 4 cucchiaini, ritrovamento di un tappino di una siringa per diabetici, uso della cantina come deposito per i vestiti di lui, incursioni notturne previa telefonata perché di rientro da non so dove e non so perché o con cosa, soggiorno nei week end in cu non ero in casa nel mio letto e altre piccolezze che non mi vengono in mente)

Ho lasciato l'incombenza a mia mamma per evitare uno scontro epocale che si sarebbe concluso con una rottura definitiva del rapporto, ammesso che ce ne sia uno, e perché non ho proprio voglia di litigare con una tossica, anche se mia parente stretta. Mi conosco so come sono fatta, avrei cercato lo scontro in tutti i modi e l'avrei anche vinto, ma quando cerco lo scontro è meglio che lo eviti. Mi trasformo, divento un animale cambio voce e la rabbia si impadronisce di me. Invece la rabbia va trasformata in qualcosa di costruttivo. Prima devo sfogarla e poi potrò affrontarla con la dovuta calma.

Ma questo è successo prima che mia mamma la trovasse in camera. 

E' successo prima che capissi che non posso farci niente. 

Per ora ha scelto questa strada.

 

 
 
 
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DOPO LA PIOGGIA

 
 

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