senso_anima
Tolgo la mia anima
tengo il mio corpo
divido ogni cosa
il bello e il brutto
cercherò di uscire con il sole
e non con la pioggia
andrò al mare
e non piu’ al lago
frenerò l’istinto e la passione
e manderò avanti la testa e la ragione
toglierò i miei tacchi alti
e scenderò giu’ un pò piu’ in basso
quel tanto per provare a guardare con altri occhi
lì terrò socchiusi
e non piu’ splendidi ed attenti come ora
nasconderò il mio seno
con grandi maglioni
toglierò il rosso brillante dai miei capelli
cambierò anche il mio segno zodiacale
inizierò ad ascoltare un’altra musica
a leggere altri libri
ad amare meno
si insomma
non sarò piu’ Cristina
e forse sarà meglio

ALICE

alice-small
Oggi è così
L’Amore pretende l’espressione.
Non può stare zitto, non sarà buono, e invisibile…non rimarrà muto, no no…
Irromperà diretto con una nota acuta che spezzerà il bicchiere e ne farà versare il contenuto.
Non è un conservatore
l’amore è ribelle
E’ un cacciatore armato e del suo gioco noi siamo la preda.
Maledetto gioco.
Come si puo’ essere preda con delle regole che cambiano continuamente
…cambierò nome,
mi chiamerò Alice mi è sempre piaciuto questo nome e bevendo dalla bottiglia magica entrerò diventando piccola piccola nel paese delle meraviglie
Nel Paese delle meraviglie dove tutti barano, e l’amore è il Paese delle meraviglie, giusto?
L’amore fa girare il mondo,
dicono,
ci fa girare la testa non ci fa riflettere e agiamo d’impulso e vorremmo che gli altri facessero come noi…ma io farò di tutto per distogliere lo sguardo,
perchè l’amore o quello che sia non si accorga di me.
Voglio un altra versione, il linguaggio sdolcinato i gesti insignificanti…tutto ciò che non mi piace,
tutto per allontanarmi da te per non legarmi a te…..
terrò le braccia aperte non per aspettare un tuo abbraccio perchè di quel semplice abbraccio di saluto già avuto, ne ho avuto timore,
terrò le braccia aperte per stare in equilibrio…
per non cadere, camminando mentre continuerò la mia vita.
Come saremo felici ognuno per la sua strada
Come saranno tutti felici, il cappellaio matto , il bianconiglio…..
tutti.

…..il piano-forte…

Certe volte vorrei essere un
…pianoforte
avere tutti quei tasti
forse potrei toccare provando quello giusto…
forse troverei quello dal suono piu’ dolce
proverei chiudendo gli occhi un altro tasto  così a caso
rimanendo sorpresa
dalla nota
che inaspettatamente
mi renderebbe felice
ma forse,
guardando la tastiera
vorrei un tasto nuovo
da carezzare
quando il mio
antico s’è guastato
ma mi conosco
sò che suonerei
sempre
sul tasto malato 

Boscolo

Fate piano con questi ricordi
non strappateli via come con un vestito lacero sporco passato di moda

fate piano lasciateli affiorare e fatene cibo per la mente
pasto quotidiano per accrescere la fantasia

fantasticate con loro come su una giostra che gira e oscilla traballante
in un eccitante andirivieni delle parti

ballate la musica nel cuore quella che rimbomba nella mente frasi non dimenticate

fate che le vostre guance avvampino di un rosso scarlatto di immagine saltellanti nella mente
avida dei momenti vissuti degli attimi lasciati e di quelli presi voluti a tutti i costi

e vivete…..
vivete di Amori passioni folliimgres-2
folli viaggi e folli ritorni..

Loro due

Si ricordava ancora perfettamente quel momento,
era una giornata di fine gennaio stranamente calda come se stesse arrivando la primavera, ma non era così e lei lo sapeva.
In quegli anni pieni di cambiamenti dove le donne iniziavano a sentirsi finalmente forti lei aveva preso la sua decisione, aveva deciso di riprendersi in mano la sua vita,
quell’uomo non era l’uomo con il quale poteva arrivare alla vecchiaia no neanche al giorno dopo, aveva frainteso immaginato sperato, ma niente era andato per il verso giusto ed ora glielo aveva detto la reticenza di lui era stata inaudita, non poteva accadere, non per quell’ uomo che lei non riteneva neanche più tale, le tante frasi che lui le aveva detto l’avevano colpita e ferita dentro, troppo male, troppo dolore.
La loro bambina era bellissima con grandi e gioiosi occhi verdi,
con l’ espressione vivace di chi vuole solo sorridere,
sua mamma si era ripromessa che nulla al mondo le avrebbe tolto quell’espressione…..
Era fine gennaio quella calda mattina, la sua manina si staccò da quella della mamma mentre lui la metteva in macchina dicendogli “mamma ha da fare, ha scelto di fare altro”
Gli occhi delle due restarono gli uni negli altri per un tempo infinito……
la macchina si allontanò,
faceva caldo quella mattina ma non era primavera.

…il nemico

Il suo nemico era lì, costantemente vicino, ininterrottamente giorno e notte a fianco a lei, i loro occhi continuavano a frugare le loro anime tentando di scovare dentro, chi avrebbe fatto la prima mossa?
Lei continuava ad andare avanti…attendeva, il timore di perdere quella partita era troppo, troppa era la posta in gioco.
Lui pareva troppo silenzioso assorto tra i suoi pensieri, e questo la preoccupava era tornato ad essere se stesso in tutti i suoi vizi e commenti ormai ogni cosa era tornata ad essere quella di un tempo e forse era meglio così…..
Il suo percorso lo aveva reso maggiormente pieno di sè, se mai fosse possibile aumentare il suo io che già era immenso direi a dismisura.

Anche quel giorno, erano lì tutti e due uno di fronte all’altro uniti da quella guerra inaudita, spietatamente perversa.
Ci sarebbe stato un vincitore?
….la pioggia continuava a scorrere lenta inesorabile i vetri offuscati da un alone, avrebbe voluto disegnare su quel vetro pareva fosse lì solo per quello per essere scritto…..vi passò il dito e con un lento movimento cancellò ciò che non le permetteva di guardare fuori, ma non cambiò molto erano le lacrime che scendevano…chiuse gli occhi si voltò alzando il viso, il suo nemico era sempre li.

Scriveva….

Si nutriva di ogni cosa le si posasse accanto,
l’aria stessa la teneva in piedi e le dava il sostentamento la lucidità per affrontare ciò che aveva vicino ciò che le faceva male,
il suo cibo preferito era la scrittura
da lì in poi si sentiva sazia sazia per quanto potesse esserlo senza masticare senza bisogno di assaporare cibi
o per meglio dire il suo cibo era la fantasia le parole….
poi arrivava il contorno, la musica lì con quella riusciva anche a mandar giù le parole quelle che alle sue orecchie erano inimmaginabili, spietate….
il dolce? la vocina squillante che girava in casa era li che tutto si chiudeva,
senza bisogno del caffè…..del digestivo.
A gli occhi dei più tutto questo era assurdo ed impossibile da comprendere, ma non lo era per lei che lì dentro ci stava e non poteva uscirne in nessun modo.
Continuava così a respirare forte,
a nutrire se stessa con ciò che di bello girava attorno a lei
Che donna fortunata.

Ma aveva ancora fame

il fuoco

….quella sera si addormentò pensando a come sarebbe stato….
era andata a letto tardi per finire quel libro quello che lui le aveva consigliato…..tutte quelle parole chiacchiere tutto quello si stava trasformando in immagini….quella strana confusione nella testa……mah aveva pensato “vado a dormire”….il caldo della stanza con il condizionatore che le spostava l’aria tra i capelli sparsi sul cuscino non bastò, come non bastò quel bicchiere di vino rosso che non aveva finito ed aveva lasciato lì vicino al camino….
si alzò di nuovo a piedi nudi riprese tra le mani quel libro e si sedette a terra sul tappeto davanti al fuoco, lì ogni cosa riprese a vivere le parole tornarono a saltar fuori dal libro sembravano saltellarle intorno gioiose che lei fosse lì di nuovo con loro e lui tornò li…..aveva la mente avida di lui voleva sorseggiare quella vita quei suoi racconti come sorseggiava quel vino che insieme a quello sconosciuto l’aveva attesa su quel tappeto davanti al camino….il fuoco era bellissimo.

momenti

La vita passa scorre si muove scappa….in questo fuggi fuggi spesso ci lasciamo dietro biglietti smarriti, appuntamenti persi, messaggi non pervenuti. Dentro questo turbinio di cose che capitano e che noi chiamiamo esistenza c’è un tempo anche per i ricordi, i giorni passati che riaffiorano per mostrarci quanto siamo cambiati.

C’è un momento in cui tutto coincide col niente, un momento in cui il desiderio e la paura si danno la mano e fanno amicizia ed allora ti chiedi: che relazione sarà?

C’è un momento in cui farsi una domanda è già darsi una risposta…in quel momento comprendi che le risposte dipendono dalle domande, che la risposta giusta dipende dalla domanda giusta, e quando ti sembra di aver capito qualcosa ti chiedi: quale sarà la domanda giusta?

C’è un momento in cui senti di muoverti sempre intorno allo stesso punto, e speri che qualcosa succeda e ti dici: ma si, vedrai, qualcosa succederà, prima o poi….e poi il punto si sposta.

C’è un momento in cui guardi davanti a te, guardi lontano, all’orizzonte…po ti volti guardi alle spalle, non vedi niente. Allora ti chiedi: ma dov’è finito l’orizzonte?

C’è un momento in cui provi a sentire qualcosa, magari ti viene un’ispirazione, un’idea, ma non capisci bene cosa non riesci a sentire niente, comprendi che c’è troppo rumore, e non senti niente.

infinitamente

Eppure mi spaventa questo tempo che offre
le sue ore,
infinitamente.
Mi spaventa dover riempire spazi ancora liberi
con la vita.
Ho colmato tutti i vuoti possibili con il mio vissuto.
Ma il tempo ha ancora fame,
fame di vita.
Dovrei donare i miei sogni?
Che da sempre galleggiano nel non tempo?
Ma la vita non è un sogno,
e il tempo lo sa.
Continuo a vivere sorridendo….
ai sogni
al tempo che passa
a te…