Da zer0 a me

Il Genio della Lampada

Un po’ meno diario di bordo, un po’ più racconto delle emozioni in questo nuovo giorno che inizia quando è ancora notte. Chi mi legge sa che mi piace il rapporto con la natura e certamente quello con le stelle, è una strana impressione quella di vedere un cielo diverso, dove il carro così familiare per iniziare l’orientamento non c’è ed altre costellazioni amiche sono rovesciate o diverse, ed ancora ce ne sono di nuove da scoprire; approfitto di una notte a lungo serena per perdermi dentro questo notturno che brilla, con nebulose e galassie così nitide nonostante l’aria calda; grazie all’aiuto di una mappa del cielo inizio a prendere confidenza con la volta notturna Sud equatoriale.

L’anfitrione è il Centauro, imponente e molto ampia costellazione davvero luminosa, alla base ecco Rigil, in arabo significa piede, è alfa centauri il suo punto più luminoso, in realtà composta da tre stelle di cui Proxima è la più vicina alla terra. Molto bella la leggenda di questo frutto dell’unione di Crono e della ninfa marina Fillira da cui nacque una creatura mezzo uomo e mezzo cavallo di nome Chirone. Saggia creatura, maestro di Giasone ed Achille, il suo allievo più famoso fu Asclepio, figlio di Apollo (che appare nella costellazione di Ofiuco), il quale divenne il più grande di tutti i guaritori. Fu avvelenato per mano di Ercole ma, non potendo morire, implorò Zeus di liberarlo delle sue spoglie mortali e divenne quindi una figura del cielo notturno, nell’atto di sacrificare una bestia (la costellazione del lupo) sull’ara sacra del cielo (costellazione dell’Altare). Fatto ancora più interessante è che tra i quarti di questo cavaliere si collochi la celebre Croce del Sud, che aiuta il marinaio a trovare l’orientamento, prolungando il suo asse maggiore costituito dalle stelle Acrux e Gacrux di circa 5 volte è infatti possibile fissare il polo sud celeste e di conseguenza fare il punto necessario alla rotta.

Da sempre amo il momento dell’alba, quella equatoriale è veloce con un'aurora esplosiva, le acque sempre calde delle Seychelles invitano ad assistere a questa manifestazione di energia dall’acqua, raggiungendo la spiaggia frontistante la barca dove ancora dormono tutti. Sono questi alcuni dei momenti difficili da raccontare ma tenacemente radicati nel cuore che riporto a casa, questo nuotare dentro le acque che si illuminano, il canto del risveglio degli abitanti alati delle isole e il frangere della risacca che sembra, per qualche attimo, tacere nel momento in cui il sole scavalca le pendici di granito pitturandole di tinte rutilanti.

La colazione in queste isole mi permette di scoprire frutti esotici, solo alcuni dal nome noto, ma dal sapore certamente superbo rispetto alla qualità domestica: Banane, Papaya e il Mango del quale faccio scorpacciate, tagliato ad arte viene presentato semplicemente ribaltando la buccia e creando questo effetto così estetico.

In ogni paradiso si incontrano angeli, in questo paradiso terreno il nome del nostro angelo custode è quello di Jeff William: il nostro skipper.
Jeff è un ragazzo di trent’anni, veste rasta come molti suoi coetanei ed ama la musica reggae, è un abile marinaio che ha partecipato anche ad alcune regate del Mediterraneo, un uomo nato al mare che ha più volte portato le nuove imbarcazioni acquistate dal vecchio continente alle sue isole, attraversando mari in bonaccia o in tempesta, lasciando la scia in quelle acque ancora oggi tristemente infestate di pirati come quelli ad Est delle coste somale.

Lui non è solo un abile velista con il quale intrecciare lunghe chiacchierate mentre, mano al timone, mi faccio spiegare correnti e trabocchetti di questi luoghi che conosce a menadito. Ha scelto certamente il mestiere giusto che coniuga la sua passione del navigare con la capacità straordinaria di sapere esaudire ogni desiderio: anche se non capisce l’italiano, ma della nostra nazione apprezza la pasta ed ancora di più il caffè con il cremino, gli basta cogliere qualche parola per provvedere prima ancora che diventi richiesta. Quando nominiamo l’attrezzo a poppa destinato al barbecue provvede a rimediare la carbonella (ovviamente di cocco) e ogni nostro capriccio diventa semplice da realizzare.

Ha capito che ci piace lo snorkeling e suggerisce un passaggio mattutino verso l’Ile de Coco, ancora una scoperta magnifica di nuovi esemplari di pesce.

Intanto la rotta procede a farfalla, con il vento da poppa che permette di gonfiare entrambe le vele sui due bordi della barca, un’andatura fin troppo pigra per un monoscafo, ma sul catamarano il vento generoso delle isole non lascia calare troppo la velocità.

Mentre chiedo a Jeff se conosce qualche pescatore per mettere qualcosa di commestibile sul barbecue all’ora di cena, questo senza scomporsi troppo mi spiega che dalle sue parti sono quasi tutti pescatori, prende una lenza con un'esca sintetica e la lascia trascinare lungo la scia della barca, nel breve tempo che impieghiamo a raggiungere l’approdo di mezzogiorno ecco catturati un tonnetto, una lampuga ed ancora un tonno di stazza maggiore con i quali ridere un po' pregustando la cena.

Nel pomeriggio di vela racconto al solito Genio della lampada che ho letto di un isola vicina dove il talento famoso architetto, Richard Hywel Evans, conosciuto per le sue creazioni anche nella meno distante Croazia, ha prodotto case di lusso e una visione dell’arte del costruire che trovo affascinante.

L’isola è ovviamente privata ed off limits alle visite non annunciate, un paio di telefonate e Jeff mi dice che la casa è in questo momento senza inquilini, non avendo ospiti la sorveglianza lascerà l’isola per tempo, quello necessario ad un attracco e una breve visita a metà pomeriggio di questo spettacolo di forme e di integrazione, con lo scenario giurassico dell’isola che si chiama Felicité, la creazione si chiama Zil Pasyon (Isola della Passione in creolo).

Al termine della camminata si salpa l’ancora alla volta di Praslin per l’ultima tappa del giorno un anfratto dell'Anse Lazio dove sgorga il fiume omonimo e per un piccolo gioco di luci e correnti i colori diventano una magia.

Posto ideale accendere il fuoco e cucinare il pesce freschissimo e delizioso, condito, solo per chi apprezza i sapori forti, con la salsa creola.

Un lusso anche per noi questa vita fatta di cose essenziali e di desideri corrisposti, il tutto di fronte a un tramonto che incornicia un’altra giornata indimenticabile… e di nuovo le stelle.