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La libertà di volare

Post n°411 pubblicato il 31 Marzo 2012 da Zero.elevato.a.Zero
 

Rara temporum felicitas,
ubi sentire quae velis,
et quae sentias dicere licet.

Rara è la felicità dei tempi in cui è lecito pensare ciò che vuoi e dire ciò che pensi.
(Tacito Historiae 1, 1, 19)


Il Popolo Migratore - Jacques Perrin

Succede da un po’ di tempo che nelle chat di Libero sono stati congelati i link. Succede da un po’ di tempo che su Libero aumentano le limitazioni: i video interni sono stati aboliti, cancellando senza possibilità di replica l’accesso anche ai propri lavori postati, magari per un salvataggio che vale un ricordo.
Adesso nei profili, dove non è concesso altro video che quello originale dalla piattaforma, non c’è più musica, ed è un silenzio che per me fa troppo rumore.
Anche i link che si utilizzavano nelle stanze erano destinati per oltre l’80% alla proposta di musica, la possibilità di ascolto si contrae alle sole stanze audio, anche se in alcune per un regolamento interno della stanza stessa si sconsigliano le esibizioni canore.
Questo, e forse solo questo, lo posso capire, un conto è proporre magari a tema alla stanza un link musicale, che chi desidera può aprire ed ascoltare ed ancora chiudere quando non piace, un altro imporre all’ascolto di tutti i presenti le acrobazie dell’ugola del cantante (e ce ne sono di bravi), limitando la possibilità di dialogo che è la prerogativa di una stanza in voce.
Ma i link congelati non li capisco, anzi li rabbrividisco. Chiedendo spiegazioni mi ritorna che, poiché misteriosi personaggi malvagi costipano i loro interventi in pubblica con link pericolosi, i quali rimandano a siti fitti di codice maligno cliccati da inconsapevoli utenti, il sistema provvede a proteggere i miserelli impedendo il funzionamento dei collegamenti.
Ora: poiché vivo in una città dal traffico caotico ho imposto quando i miei figli erano piccoli di non attraversare la strada se non in mia compagnia, curando ogni volta di spiegare loro le norme e le cautele da intraprendere, crescendo hanno acquisito la necessaria capacità ed ora sanno attraversare da soli: cercano le strisce, guardano, valutano la velocità dei veicoli ed applicano la necessaria pazienza.
Libero no: dice che attraversare è pericoloso e chiude l’attraversamento pedonale.

Sarà colpa degli anni passati a scuola ad insegnare, sarà colpa del fatto che credo nella capacità prodigiosa delle persone di imparare ogni giorno della vita e che proteggere l’ignoranza per me fa rima con abominio; sono dell’idea che piuttosto sarebbe utile scrivere qualche pagina (ce ne sono già un numero indescrivibile ma i link non funzionano in chat) su come ci si protegge dai siti farciti con rogue code, e prima ancora come riconoscere se un link conduce diritto a youtube piuttosto che a una pagina truffaldina. Questa cosa non la credo solo utile, ma indispensabile, per ogni frequentazione da internauta fuori o dentro Libero, così da consentire l’attraversamento consapevole della strada in sicurezza verso i nuovi panorami dagli scorci impensati e pieni di meraviglia.
Allo scopo di migliorar la conoscenza di base, propongo questo breve compendio; analizzando il link prima ancora di leggerne il contenuto è possibile notare che termina con .PDF significa che punta ad un file leggibile con Acrobat Reader, il che esclude il salto ad una pagina web nella quale incappare in codice trappola, insomma è leggibile senza preoccupazioni, oltretutto proviene da UNIURB.IT l’università di Urbino. Il secondo link punta invece alla pagina di Google sulla sicurezza, in questo caso l’ indirizzo di una pagina web, aiuta però la familiarità dell’indirizzo google.it per comprendere che si atterra su un terreno sicuro e di comprovata attendibilità. Fare attenzione all’indirizzo di destinazione garantisce già da solo una percentuale elevata di tranquillità nella navigazione.

Mi è limpida anche la regola che se un posto non è di tuo gradimento puoi liberamente sceglierne un altro, e probabilmente alla lunga sarà così, però ci tenevo a dire che non mi piace sentire che un Grande Fratello si preoccupa della capacità di cadere, dando a tutti dei pulcini incapaci che mai dovranno aprire le ali per evitare di procurarsi ingiurie.
A me non dispiace sentirmi dare dell’ignorante, ma subito dopo porgo la mia tazza vuota perché sia riempita di un sapore che non conosco. Ero giovane quando parlando di aeroplani con un amico, questo mi ha detto che lui non volava perché se così avesse voluto il Cielo ci avrebbe dato le ali. Le ali si possono costruire ed il cielo possiamo percorrerlo, è una sensazione meravigliosa che mi porta a puntare il dito contro quelli che viceversa desiderano sopire la libertà di volare, invece di insegnare l'ebbrezza del vento.
Sempre Nomadi!


I Nomadi - La libertà di volare

 

P.S. Se devo essere messo al rogo per le mie parole, chiedo che sia a Campo dei Fiori

 
 
 
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