Il motivo per cui fiumi e mari ricevono l'omaggio di centinaia di torrenti di montagna è che essi giacciono sotto di loro. Così sono in grado di regnare su tutti i torrenti di montagna. Allo stesso modo il saggio, che desidera essere al di sopra gli uomini, metta se stesso sotto di loro; desiderando essere prima di loro, lui per primo si ponga sotto di questi. (Lao Tse)
Ieri ero in mare e pioveva, un momento di meditazione molto bello e improvviso mi ha colto nel vedere l’acqua nell’acqua. C’è qualcosa di molto antico nel rumore della pioggia e anche di molto intimo, che rasserena sempre perché appartiene a ciascuno di noi. Il nostro corpo è fatto di acqua salata, forse per questo la vicinanza con il mare, questa massa d’acqua senza fine, suggerisce un abbandono totale e una immersione verso la parte più profonda di noi. La pioggia nel mare è un tributo, un rinnovamento, i piccoli cerchi delle gocce si mischiano tra loro e creano un concerto per gli occhi, mentre il mondo attorno si ferma, il vento cade e resta solo il ritmo delicato dell’acqua che risuona nell’acqua. Mentre i pensieri volavano, mi è tornata alla mente una bellissima canzone di Branduardi, impreziosita dalla chitarra di Jorma Kaukonen e l'atmosfera cajun di Zachary Richard, che si intitola: Noi come fiumi. Il testo è una allegoria della vita che sposo istintivamente, possiede la dolcezza e la forza risoluta del fiume che come ciascuno di noi, prosegue il suo cammino, intrecciandosi ad altre acque, o separandosi da queste, fino alla meta finale che tutto ricongiunge: il mare. Buon ascolto
Inviato da: Zero.elevato.a.Zero
il 19/08/2024 alle 11:41
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il 19/08/2024 alle 11:39
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il 10/08/2024 alle 10:31