Da zer0 a me

Kendo

La stagione balneare giunge al termine; ritrovando i ritmi consueti arriva finalmente il momento atteso della riapertura della palestra di Kendo. La parola di evidente origine giapponese significa semplicemente la Via della Spada. È un percorso di vita, come ogni arte marziale, questa eredita la tradizione samurai dell’uso della spada e la modella in una disciplina che arriva fino alla competizione sportiva.
Nel Kendo si conserva il ricordo dell’armatura tradizionale, con una serie di protezioni che consentono la pratica in assoluta sicurezza. La spada tradizionale si è trasformata nello Shinai: un bastone costituito da 4 stecche di bambù che segnano con rumore e scarso impatto il contatto dell’attrezzo. I colpi previsti sul bersaglio offerto dall’avversario sono principalmente 4:

Men colpo alla testa

Kote colpo al polso

Do colpo al ventre

Tsuki colpo alla gola

L’essenza del Kendo resta l’autodisciplina, l’esercizio costante affina la capacità di trovare il modo per liberare un colpo vincente. L’attacco si basa sullo sviluppo di una intrusione mentale, prima che fisica, dentro alla guardia dell’ antagonista. Lo scontro quindi non è mai rabbioso, ma come in tutte le arti marziali, anche il Kendo insegna l’armonia del corpo e della mente in sereno equilibrio.

Il Dojo è quindi soprattutto palestra di amicizia e di rispetto, il compagno che si confronta con te è lo strumento prezioso che mette a nudo i tuoi limiti e gli errori da eliminare, per questo il saluto che si porge all’inizio ed alla fine del combattimento non è un atto di etichetta o di maniera, ma un gesto sentito di ringraziamento.
Nel filmato che segue l’esame di 7º dan del Renshi Lorenzo Zago, che abbiamo il privilegio di avere come Direttore Tecnico anche della nostra palestra.

Gambatté Kudasai