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L'Assenza
Post n°260 pubblicato il 24 Febbraio 2010 da Zero.elevato.a.Zero
Grafica di Maximilian Ehrlich
Primavera non bussa, lei entra sicura
Trascorrono giorni d’impegno imprevisto, una delle malattie più frequenti della nostra società è l’incidente stradale, colpito da questo morbo anche un mio collaboratore, il lavoro in ufficio è diventato più frenetico ed il coccodrillo del tempo batte inesorabilmente il suo tic-tac. Stamattina torno per un poco a questo prato di salici, recuperando dalla tasca le mie riflessioni; consumati lunghi giorni di assenza soddisfo la voglia di tornare nei posti del cuore. Dopo tanto lavoro Domenica mi sono ritagliato un momento di evasione sulla Via della Spada. Un momento molto ricco, grazie ad uno stage organizzato dagli amici dello Shingen. Nel prossimo week end, invece, la mia palestra organizza uno stage che ospita il nostro direttore tecnico ed è motivo di ulteriore impegno cercare di fare bene. Il Kendo è così in questi giorni una medicina preziosa, per allontanare la mente dai problemi e dai pensieri quotidiani e cercare di focalizzarne l’essenza; della mattina di domenica conservo il ricordo di una meravigliosa giornata di sole, della voglia di incontrare amici e del prato attorno alla palestra ricco di margherite. A me capita così: l’inverno avanza sempre con lentezza, rubando le ultime foglie all’autunno, poi prosegue senza accelerazioni con i suoi rigori, ma ad un tratto mi accorgo che invece è primavera, inaspettata mi sorprende, come il colpo perfetto di un maestro di spada. Dentro allo stupore c’è voglia di sentirla, con quel gusto che lasciano i momenti di meraviglia. Così dentro al cuore quel prato di margherite e l’esperienza di spada sono una visione sola, unica, rigenerante; sono lo sbalordimento di una cosa semplice e perfetta alla quale scopro di appartenere, quasi immeritatamente. Tutti i giorni trascorsi, tuonano come il rombo di una tempesta che sta passando, nuovi e più preziosi squarci di sole illuminano la bella stagione che ritorna. È una quaresima, anche se lontana dalle ritualità sacre; scopro di nuovo che nell’impegno e nella dedizione, nella fatica e nella paura di non farcela, c’è un seme minuscolo che può far crescere un albero enorme carico di felicità e di soddisfazione. Le difficoltà non sono scomparse, ancora no, ma i principi del Budo splendono vivi, illuminando anche la mia strada in salita:
Ichi Gan: per prima la vista, non solo quella degli occhi, è l’intenzione che guarda oltre l’ostacolo e vede oltre la prima difficoltà.
Ni Soku: seconda cosa l’uso dei piedi, il movimento e la giusta distanza, dalle situazioni come dai pensieri difficili.
San Tan: terzo i visceri, il coraggio e la determinazione, la paura appartiene alla mente, ma sopra ogni cosa governa il cuore.
Shi Ryki: quarto l’energia, che deriva dall’uso delle tecniche, accettare l’allenamento e il ritmo per uccidere la fatica, per diventare fluidi.
Queste parole oggi sono più vive e più vissute dentro di me, capisco meglio tante frasi raccolte nel tempo, capisco anche il senso prezioso di questo prato virtuale dove meditare, dove ci sono fiori ed alberi, che raccontano la loro vita e la dividono con la tua e che come salici si inchinano al passaggio, poi ti sorridono con il loro incoraggiamento. È molto bello tornare qui :).
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