Da zer0 a me

Toy Story 3 e l'orso Bibi

Ci sono film definiti per bambini, alcuni di questi, lo devo confessare pubblicamente, risvegliano quella porzione infantile rimasta dentro di me, quelli della serie Toy Story in modo particolare. Poi leggo recensioni sapienti in giro per la rete e scopro che persone di ben altra levatura invocano con titoli dottorali l’applicabilità di concetti adulti a queste pellicole di intrattenimento. Io non mi nascondo dietro al dito, mi piacciono le creazioni della Pixar e ne godo nella maniera più semplice: con gioia e commozione, come un bambino appunto.
La terza puntata della saga dal titolo La grande fuga, parla nello specifico di una serie di grandi evasioni, la prima da una scuola lager, la seconda dai propri desideri quando contrastano le esigenze più importanti come quella dell'amicizia. La più toccante infine è una evasione dal tempo che passa: succede così che i giocattoli preferiti diventino obsoleti e vengano relegati alla soffitta, oppure, ma forse solo nelle migliori favole, a un destino più bello.
La foto che apre il post vi racconta di Bibi.
Bibi è un orso di peluche che è stato regalato a mio figlio il suo primo giorno di vita, ed ancora, anche se in posizione meno evidente di quella necessaria  per l’istantanea, popola la sua camera, con una collocazione appena più distante, forse perché fa fatica a muoversi considerata la vecchiaia.
Bibi ha viaggiato il mondo assieme al suo padroncino, ha visto grandi navi, aeroplani, le grandi capitali europee e visitato i mondi preferiti dai giocattoli come Disneyland Parigi, ma anche Windsor Legoland. Soprattutto ha tenuto per mano i suoi primi sogni bambini proteggendo dalle paure e sovrapponendo il suo cuore di cencio a quello di mio figlio nei momenti di tristezza, oppure ha sventolando di ebbrezza nelle sue mani in quelli di gioia.
Oggi Bibi è così, con gli occhi meno lucidi a furia di strofinare in ogni dove, quasi soffrisse di una piccola cataratta, inevitabile considerati i suoi onorati 14 anni di devoto servizio.
Molti (certamente troppi) giocattoli si sono avvicendati negli scaffali e negli anfratti disordinati della sua cameretta, ma Bibi ha sempre trovato un posto, non se ne’è andato più. Il prossimo anno mio figlio inizia il Ginnasio, ci sono molti paralleli con la storia narrata nel film, anche da noi è stato operato un riassetto della camera, rinunciando a giochi che non si usano più, ma Bibi no, non è niente di meno di un amico fidato anche se è di stoffa e perciò mantiene un posto anche fisico vicino al giovanotto. Così immagino che i pochi giorni che separano mio figlio dal suo compleanno siano gli stessi che mancano anche a Bibi per celebrare la sua vita devota, con l’onore che gli spetta per avere saputo essere il giocattolo preferito, assorbendo dentro ai suoi riccioli artificiali i sospiri di vita che in così poco tempo sono già ricordi.

Un evviva a tutti i giocattoli del mondo.