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Sori ga awanai

Post n°297 pubblicato il 07 Luglio 2010 da Zero.elevato.a.Zero
 

反りがあわない

iaido

 

Per effetto del caldo che scoraggia l’uso dell’armatura e dell’imminente incontro con un maestro, nella palestra si è iniziata la scoperta del mondo dello Iaido, un’arte marziale basata sulle tecniche per sguainare e colpire utilizzando una spada vera. Complice la mia curiosità e l’ascolto degli anime di Naruto preferiti da mio figlio, ho scoperto nel frattempo una serie di modi di dire basati sulla spada, me lo dovevo aspettare vista l’importanza storica e morale che il simbolo di quest’arma rappresenta per i giapponesi.
Lo Iaido si pratica da soli, risulta più facile capire così quale sia il nostro avversario, le imperfezioni i difetti, la mancanza di concentrazione sono solo nostri, come nostra è la ricerca della perfezione del gesto e dell’armonia. Forse per questo nello Iaido vale la frase Saya no uchi de katsu: si vince [con la spada] nel fodero. La pratica è volta a sviluppare quella fermezza di intenti e quella energia interiore che possono scoraggiare qualunque avversario prima che la lama venga estratta e il duello cominci.
Manca ancora una premessa: quella giapponese è notoriamente una sciabola con la lama curva, ed il suo fodero detto Saia deve essere costruito con la medesima curvatura della lama tagliente per non creare ostacoli o punti di frizione.
Ascoltando Naruto con ancora in testa i gesti e le movenze apprese ieri sera si è aperta una inaspettata connessione tra le tecnica sperimentate e il senso della frase che da il titolo a questo post, un ponte tra la pratica riservata alla palestra e la vita quotidiana che la pratica deve ispirare verso il meglio.
Sguainare la spada e riporla nella sua custodia costringe ad un movimento particolarmente armonico tra lama e fodero. È molto importante quindi che questi siano costruiti in modo concorde, altrimenti capiterà che l’attrito tra i due produca un inevitabile deteriorarsi della custodia e del filo della lama, con una perdita evidente anche a livello materiale di armonia e perfezione.
Da questa necessità nasce la frase del titolo: “Sori” è la curvatura caratteristica di ciascuna Spada, “Awanai”, significa non coincidere, non concordare.
Così “Sori ga awanai” viene usato per esortare una relazione migliore tra due persone che sono in disaccordo a causa dei loro caratteri differenti, stimolando un’intesa più armoniosa capace di smorzare i punti di contatto che provocano usura, rovinando altrimenti sia la lama che il fodero.
Anche per le relazioni umane sono necessarie manutenzioni continue e miglioramenti da apportare in modo che tutto scorra più liscio, donando la stessa sensazione di meraviglia che si prova nel sentire il filo della lama scorrere perfettamente dentro al fodero al termine di un esercizio impegnativo.

 

 

 

 
 
 
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