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Post n°569 pubblicato il 12 Settembre 2019 da Zero.elevato.a.Zero
E ti rialzerà, (La Morte non è niente di Henry Scott Holland) Non vorrei che queste righe possano considerarsi l’effetto di un momento triste, anzi sono di gioia profonda per il regalo della vita che mi hai dato e di tutti quelli innumerevoli nei giorni successivi, che capisco sempre meglio e apprezzo sempre di più. |
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Benvenuto, un saluto ed un sorriso :)
La ragione di queste righe esposte pubblicamente, motivo per il quale non hai niente di cui scusarti e, sempre per il quale, ti ringrazio sinceramente di questa partecipazione accorata, è quello di capire a distanza di un anno, che non sono pochi giorni e nemmeno un periodo enorme da perderne la memoria, cosa passa nel mio cuore. Spesso si usa la frase di circostanza “è venuto a mancare” ma questo vuoto non lo sento, non è stata una morte improvvisa in giovane età, com’è invece è capitato a suo padre, un nonno che non ho mai conosciuto; ho qui tra le mani il patrimonio della sua esperienza che mi ha trasmesso un giorno alla volta, in trent’anni abbondanti di lavoro assieme, ho ancora tangibili perfino gli oggetti della sua quotidianità, alcuni dei quali sono diventati pezzi da museo come il regolo calcolatore. Mi resta soprattutto degli ultimi mesi della sua malattia il tempo che Dio ci ha regalato assieme, la possibilità di chiarire e migliorare le cose non dette, i pensieri che per timidezza o pudore non erano diventati dialogo. Il senso più prezioso della vita sta proprio nel fatto che ha dei limiti ed ogni momento è sabbia dorata che scivola nella clessidra, regalando scintillii che raccontano di un mistero da cogliere: attimo per attimo, granello per granello.
Oggi sono qui e mi accorgo che non è venuto a mancare niente, era soltanto questo il senso delle mie parole, quei giorni di un anno fa erano semplicemente il giusto compiersi di una vita e di altre che proseguono, più forti e più ricche per aver raccolto il suo testimone. Così immagino sarà anche per noi quando il tempo sarà maturo, forti di un sorriso sereno e di un stretta di mano, dicendosi addio, che vale, come ho scritto mille volte, un arrivederci.
Ti ringrazio con un sorriso splendente come il cielo terso di questa mattina di sole :)
Io penso di avere capito bene le tue parole, che sono del tutto comprensibili e condivisibili, spero che la tua giornata impegnativa si sia consumata senza troppa sofferenza e magari con qualche momento nel quale sorridere. Il sorriso è il primo istinto dall'inizio della vita vera fino alla collina dei giochi. :)
Laudato si' mi' signore per sora nostra morte corporale,
da la quale nullu homo vivente pò skappare.
Guai acquelli ke morrano ne le peccata mortali,
beati quelli ke trovarà ne le tue santissime voluntati,
ka la morte secunda nol farrà male
(Francesco d'Assisi)
Sono molto belle queste tue parole, vorrei cogliere soprattutto il richiamo francescano a me sempre caro. Nel suo testamento poetico lasciatoci poco prima di completare il suo viaggio terreno, la prima poesia cantata in italiano di cui si conosca l'autore, il Poverello ci invita a considerare la morte come una sorella, qualcosa di familiare nella vita, da amare con il vincolo del sangue, perché a noi connaturato.
A me piace ancora di più l'elevata puntualizzazione teologica che ci sarà una seconda morte al momento del giudizio universale, un trapasso che per coloro che hanno vissuto degnamente non comporterà dolore alcuno. Forse è questo punto della vita che ci spaventa di più, la sensazione che si possa provare sofferenza invece che sollievo, è un messaggio di grande rassicurazione per me, e di dolcezza senza fine.
Con la stessa levità delle foglie che cadono ti auguro un Autunno pieno di colori.
:)
Ti ringrazio per la tua presenza e per il tuo pensiero che ho apprezzato molto. :)
Grazie di cuore delle tue parole e della tua condivisione :)
È stato un regalo prezioso questo tuo sederti accanto a me sulla panchina e raccontarmi dei tuoi ricordi e delle tue emozioni: grazie davvero molto, grazie sì :)
Consumiamo il nostro pasto
Noi che siamo solo uomini.
(Basho)
Nel dare il benvenuto ai tuoi pensieri, rifletto assieme a te sull'attributo "intimo" che tu dai ad un lutto. È certamente così. Eppure, essendo uno di quei momenti umani che toccano tutti, credo sia da tutti comprensibile e, possibilmente, empatico.
Lo scopo principale di questo blog è quello di imparare a comunicare le mie emozioni, che altrimenti terrei dentro senza possibilità di comprenderle a fondo, questo succede anche e soprattutto grazie al confronto con altri pensieri. Semplicemente, trascorso un anno, ho provato a parlare allo specchio di quello che è una tappa comune dell’età adulta, sul concetto del trapasso avevo scritto altre volte, per esempio in occasione della morte di un mio amico e coetaneo. Messo a confronto con un Addio ancora più vicino al cuore devo dire che ancora sono vere per me le parole che, con la consueta fatica, ho fatto emergere allora.
Ti ringrazio sinceramente per il tuo commento e per il regalo prezioso delle tue emozioni,
Max :)
Grazie della tua vicinanza e della tua visione :)
:)
Mi dispiace sapere che tu non hai avuto la stessa avventura, eppure questo non ti ha impedito di arrivare fin qui nei tuoi giorni, perfino di leggere questo blog e trovare il coraggio e la maturità di dire che non sempre è facile il rapporto con chi ci ha regalato la vita.
Ti ringrazio per questa sincerità e per la tua presenza.
:)