Creato da fattodiniente il 01/06/2007

Gloriosa spazzatura

31 canzoni più qualcuna

 

 

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C.S.N.&Y., "Chicago"

Post n°44 pubblicato il 05 Novembre 2008 da fattodiniente



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Ok, mi sono commosso, lo ammetto. Alle 6 di mattina, dopo una notte di attesa, vedere quella famiglia di neri sul palco di fronte ad una folla in tripudio (e ad una miliardata di persone davanti alla tv), mi ha commosso. Certe volte, le cose anche le cose più annunciate riescono a sorprenderti, pure se hai passato la sera (cioè, la notte) a ripeterti come un mantra “va bene, è una competizione politica: contano le idee, e conta la realtà…”
E invece no. Certe immagini hanno una forza dirompente che non c’è discorso che la spieghi, né tantomeno che sappia scaturirla. E non avrei mai pensato di vederle, questo è un fatto: me l’avessero detto anche solo sei mesi fa, non ci avrei creduto. Semplice. Non avrei mai creduto di vedere una folla di gente del terzo mondo sfilare danzando e manifestando una gioia bellissima e naif dietro ad una bandiera americana; a raccontarlo non ci si crede, e magari staremo a cercarne tutti i perché e i distinguo.
E poi, Chicago, il Grant Park: Martin Luther King, e la Convention Democratica del ’68 – il sindaco Daley e tutto il resto. Tout se tien, peut être, compresa la simbologia delle date – 45 e poi 40 anni fa. E fu all’incirca in quell’epoca che presi coscienza per la prima volta della questione razziale; non avevo neanche dieci anni, ma l’assassinio del reverendo King toccò eccome anche noi bambini, che andavamo al doposcuola delle suore. E subito l’ondata della canzoni e dei dischi che hanno raccontato in questi quattro decenni il problema: Think di Aretha Franklin (scritta subito dopo l’omicidio), Graceland di Paul Simon, il Martin Luther King’s Dream degli Strawbs, e poi Bruce Springsteen, Pride degli U2, e Ohio di Neil Young, e Chicago, appunto, di Graham Nash; e innumerevoli altre cose. Musica che raccontava un mondo migliore possibile; ma chissà quando, e chissà dove. E invece… Invece la cosa più improbabile, il plot da commedia amara e grottesca, magari dall’happy ending beffardo, che diventa realtà: eccola lì, non ci credi? Guardala in tv!
E dopo averla vista in tv, alle sei e mezza di mattina, Chicago ha iniziato a girare sul piatto, per dire che sì, poteva, e ha potuto. Da non crederci.
Io non so se sarà un presidente all’altezza delle aspettative, o semplicemente all’altezza della situazione: non m’interessa e non me ne curo, e dopotutto da questo punto di vista abbiamo visto tante di quelle cose incredibili nell’altro senso, che peggio non potrà mai essere, neanche lontanamente. Ma il fatto è che, semplicemente, il punto non è questo. Il punto è che è successo, è successo davvero. E quarant’anni di incertezze, o di amare certezze al contrario, di disincanto, di senso della realtà, assumono un altro senso, ed è un senso persino inquietante, di vago rimprovero per non averci creduto davvero – a questa e a chissà quante altre cose.
Strano anno, questo 2008, in cui succedono cose che speri giorno per giorno con la quasi certezza che non accadranno mai: i Celtics che rivincono l’anello dopo oltre vent’anni, l’Inter che vince tre scudetti di fila, Tremonti che dice che il futuro sta nel ritorno del mercato all’etica (eh sì, Herr Heidegger, il sole forse è tramontato sulle certezze metafisiche dell’Occidente, la Terra della Sera, e forse è l’ora di una nuova alba), il ritorno del maestro unico… e ora, questo, la cosa più incredibile.

Oggi è un giorno speciale, un giorno di festa; un giorno memorabile. E il difficile sarà spiegarlo, magari un giorno, a mio figlio di otto anni virgola cinque (come scrive lui), l’età che avevo io quando uccisero Martin Luther King, e sentii la notizia correre di bocca in bocca all’uscita da scuola. Non è un giorno di rivincita (verso chi o cosa? Ed è stato bello davvero sentire i discorsi dei due contententi, ed erano molto meno retorici di quanto si possa ritenere: se non altro, dimostrano la capacità mostrata dall’America di scegliersi – se vuole, quando lo vuole – leader mediamente molto migliori di chi li vota).
Oggi è un giorno speciale perché, al di là di tutto il simbolismo, qualcuno ha dimostrato che sì, si può. Anche la cosa più bella e apparentemente stravagante. Un giorno a partire da cui, semplicemente, tutti gli uomini sono un po’ più uguali.

 

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Commenti al Post:
Arabafelice0
Arabafelice0 il 05/11/08 alle 15:31 via WEB
si, penso anch'io che quest'anno ci sia un briciolo di svolta. compresa questa crisi che forse forse riuscirà a cambiare qualcosina nella distorta mentalità occidentale. forse. forse sta davvero iniziando l'Età dell'Acquario. auguriamocelo. (ma allora poi non l'hai chiuso il blog! lo scopro solo ora. e ne sono contenta. davvero)
 
ossimora
ossimora il 05/11/08 alle 23:29 via WEB
Ho ascoltato Chicago e non solo (poi su you tube si va…Nash ahhh) ,4 way street ,assieme a diversi altri dischi di CSN &Y è uno dei rari dischi che mi piace ancora tanto, senza lasciarmi troppo prendere dalle nostalgie ,lo sento pulsante e mi mette sempre allegria . Devo dire che nonostante a freddo ieri mi dicevo abbastanza distaccata dalla corsa alla Casa bianca e nonostante pensi davvero che ci sarà da vedere al momento delle scelte salienti , poi mi sono fatta prendere la mano ,ho fatto tardissimo e nonostante mi aspettasse una lunga giornata (per fortuna non da maestra unica …)alle sei ero davanti al pc a guardare i video che arrivavano e mi sono commossa .Bello piangere di gioia .Hai ragione in pieno ;la forza delle immagini arrivava potente ;vedere Il reverendo Jackson con le lacrime agli occhi quasi spaesato :le signore in età, di Atlanta che cantavano gospel coi lucciconi evocavano davvero tutta un teoria di immagini e di fatti forti e scaldavano la mente . Un giorno a partire da cui, semplicemente, tutti gli uomini sono un po’ più uguali…già.
 
 
fattodiniente
fattodiniente il 06/11/08 alle 10:44 via WEB
Beh, dai, le cose forse iniziano a cambiare :-) Non saranno ancora "the time they are a-changin'" come diceva quell'altro, ma insomma...
 
fattodiniente
fattodiniente il 07/11/08 alle 13:10 via WEB
A guastare la festa, sono arrivati quegli altri due. Uno patentemente imbecille ("Al Qaeda sarà contenta"), l'altro che fa lo spiritoso credendo di esserlo. Peccato che lo pensi solo lui. E a questo punto c'è da chiedersi se non sia un imbecille pure lui.
 
acetosella5
acetosella5 il 09/11/08 alle 15:10 via WEB
Anch'io ho passato la notte in bianco. All'inizio con un'arietta un po' cinica, poi mi sono fatta prendere e mi sono emozionata. Non tutto quello che torna è buon segno, ma ricredere nella speranza di un mondo più uguale, mi sembra lo sia. Speriamo! Tornasse anche la musica decente, sarebbe il massimo.
 
Miki.Jazz
Miki.Jazz il 14/11/08 alle 06:11 via WEB
Amo anche io Nick Hornby, pero' 31 canzoni non l'ho letto ancora. Ti segno cosi' torno a leggerti, ciao
 
pal_jazz
pal_jazz il 28/11/08 alle 23:35 via WEB
Si, è stato un giorno speciale "quel" giorno e sono contenta di poterlo ricordare anche come uno dei giorni più belli a livello personale. Un giorno racconterò ai miei nipoti questa storia. A presto, pal
 
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