Creato da vladimiromajakovskij il 17/04/2009
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Post n°4 pubblicato il 13 Dicembre 2009 da vladimiromajakovskij

"Aveva l'aria così sicura, vero?
Eppure nessuna delle sue certezze
 valeva un capello di donna"
Albert Camus, Lo straniero, 147

Un messaggino della dottoressa V. mi avvisa che ha un impedimento di lavoro e che non può, purtroppo, prendere il caffè con me all’ora concordata.
Fa nulla - le rispondo - sarà per un’altra volta. E a pungere non è l’orgoglio ferito ma l’otite che si risveglia; il mio fisico reagisce a tema.
Per fortuna a cancellare l’amarezza interviene un aggiornamento: E se il caffè lo trasformassimo in un bicchiere di vino?
E io di rimando: Ho sentito di un tizio che trasformava l’acqua in vino, il caffè in vino è la prima volta. Se ci riesci iniziamo la pratica per la santificazione!
Quando la scorgo rispondo al sorriso con un sorriso ma non la riconosco.
Ho difficoltà a collocare la dottoressa V. tra i miei conoscenti senza il suo camice bianco.
Apre la portiera della macchina e mette subito le cose in chiaro: Come va l’otite?
- Con te in macchina si sente più al sicuro.
Guido, scomposto sul seggiolino, svoltando strade e imboccando possibilità.
Alla fine dell’incrocio, trovo il mare e parcheggio.
Il vetro spesso del locale ci ripara dal freddo, ancor prima del vino, e ci consegna quasi intatto il panorama. Ride di tutto quello che dico, anche quando sono serio.
Ad un certo punto mi rendo conto che l’ineluttabile inizia a tardare. E’ solo questione di trovare l’attimo giusto ma lo farà. Lo so che lo farà, lo farà certamente. E mentre delicatamente agita a vortice il suo Cannonau nel bicchiere panciuto che mi parla di un suo fidanzato passato. Tutte le donne hanno un ex da dimenticare o, almeno, certamente tutte quelle che escono con me, tutte, nessuna esclusa, persino quelle che non l’hanno mai avuto se ne inventano uno. E dopo essersi affrancata dal voto solenne è pronta per fare domande. Vuole sapere chi sono.
Mi ascolto mentre parlo e ancora parlo senza un disegno da ornare e alla fine della bottiglia penso di saperlo, ma è un’illusione che svanirà alla fine della sera. Il mio discorso tocca solo quello che non sono.
Mi fissa diritto negli occhi. Tanto diritto che mi confondo. Lei accavalla le gambe, le sento sotto il tavolo muoversi. Si tende in avanti sul tavolo, mostrando il busto, intravedo l’incavo profondo della scollatura e cerco di mostrare la calma e l’autocontrollo che non ho.
Sei  una persona interessante e non convenzionale, e non solo per l’affare dell’otite. Ecco, ci siamo. La distanza semina il frutto. Cerco di non ripetere cliché, ma oramai ho mischiato tanto le carte che non ho memoria di quelle già uscite. Ci avviamo alla macchina. Ed io apro a lei una portiera che mi pare traballare.
- Sei un cavaliere!  Mi dice, manierata, fingendo una sorpresa. La contraddico che in realtà, effetto della notte e del vino, avevo sbagliato portiera. Ride, spalancando la bocca. Il biancore dei denti segna un luccichio nel buio. In macchina facciamo pochi metri. Mi mette una mano sulla coscia e mi chiede di accostare, proprio lì, dinanzi al mare. Fermo e spengo il motore. Voi che avreste fatto? Beh io no. Aspetto, cerimonioso. Lei mi chiede Quando mi baci? Ha la voce più bassa di un tono e io non sento le gambe. Infilo la mano destra tra il collo e i capelli, muovendomi poco sul sedile. Mi avvicino piano, come in un film in bianco e nero, dove l’imbarazzo di guardarsi dura più del bacio. Ha le labbra umide e gustose.
Succede in quel momento che le nubi che oscurano il cielo decidono di liberare gocce d’acqua grosse come noci. I respiri fanno tirare drappi di panno ai vetri. Scompare alla vista anche il mare e il subisso d’acqua sulla lamiera dell’auto cancella il suono della risacca delle onde che si consumano sul molo.
E mi fermo sul resto.

 
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Commenti al Post:
dianavera
dianavera il 13/12/09 alle 22:57 via WEB
Non fu l'Amore, no. Furono i sensi curiosi di noi, nati pel culto del sogno... E l'atto rapido, inconsulto ci parve fonte di misteri immensi. Ma poi che nel tuo bacio ultimo spensi l'ultimo bacio e l'ultimo sussulto, non udii che quell'arido singulto di te, perduta nei capelli densi. E fu vano accostare i nostri cuori già riarsi dal sogno e dal pensiero; Amor non lega troppo eguali tempre. Scenda l'oblio; immuni da languori si prosegua più forti pel sentiero, buoni compagni ed alleati: sempre GUIDO GOZZANO per strapparti un lieve sorriso
(Rispondi)
 
 
vladimiromajakovskij
vladimiromajakovskij il 14/12/09 alle 15:13 via WEB
Che classe Gozzano. Ho una venerazione per i suoi versi ironici e insieme pieni di passione. A mio modo di vedere una mescolanza perfetta. Grazie!
(Rispondi)
 
dairydaisy
dairydaisy il 13/12/09 alle 23:45 via WEB
...Sei un cavaliere, devi fermarti per forza.
(Rispondi)
 
 
vladimiromajakovskij
vladimiromajakovskij il 14/12/09 alle 15:20 via WEB
Chiederò il permesso alla dottoressa V. di raccontare il resto. Mi sono già procurato il bollino rosso da attaccare al post! :D
(Rispondi)
 
 
 
dairydaisy
dairydaisy il 15/12/09 alle 14:11 via WEB
In tal caso ritorno!
(Rispondi)
 
 
 
 
vladimiromajakovskij
vladimiromajakovskij il 15/12/09 alle 16:25 via WEB
Sono sicuro che rimarrai sorpresa... :D
(Rispondi) (Vedi gli altri 5 commenti )
 
 
 
 
dairydaisy
dairydaisy il 15/12/09 alle 19:19 via WEB
Per sorprendermi devi privarmi di un finale scontato!
(Rispondi)
 
 
 
 
vladimiromajakovskij
vladimiromajakovskij il 16/12/09 alle 12:50 via WEB
Purtroppo non c'è!
(Rispondi)
 
 
 
 
dairydaisy
dairydaisy il 17/12/09 alle 10:34 via WEB
Non c'è un finale oppure non c'è un finale scontato?
(Rispondi)
 
 
 
 
vladimiromajakovskij
vladimiromajakovskij il 17/12/09 alle 16:52 via WEB
Perdona le riserve mentali. Il finale c'è, non è scontato almeno nell'accezione comune del termine.
(Rispondi)
 
 
 
 
dairydaisy
dairydaisy il 01/01/10 alle 11:22 via WEB
...però questo finale si fa attendere...un escamotage per alimentare la curiosità? Sorrido.
(Rispondi)
 
amarablack
amarablack il 14/12/09 alle 00:48 via WEB
..ah.. mi ha dato un leggero brivido.. la sete di emozioni fa centellinare quelle degli altri.. con un sorriso che si sforza di essere distaccato.. ma che in realtà inumidisce le labbra e sogna..... si.. è un bel leggere questo bellissimo scrivere....
(Rispondi)
 
 
vladimiromajakovskij
vladimiromajakovskij il 14/12/09 alle 15:36 via WEB
Punto primo: Fa lo stesso effetto la rielaborazione del ricordo... Punto secondo: Non vedo nulla di amaro né di black in una donna passionale come te! :D
(Rispondi)
 
 
 
amarablack
amarablack il 16/12/09 alle 02:17 via WEB
..beh.. c'è.. ;)
(Rispondi)
 
nastenka_d
nastenka_d il 14/12/09 alle 09:26 via WEB
Camus mi ricorda un periodo della mia vita. Leggere il " Il mito di Sisifo " mi ha [involontariamente] aiutato. " C'è un solo problema filosofico veramente serio: il suicidio. Giudicare se la vita vale o non vale la pena di essere vissuta significa rispondere alla questione fondamentale della filosofia. " [perdona la divagazione... davvero bello quello il racconto]
(Rispondi)
 
 
vladimiromajakovskij
vladimiromajakovskij il 14/12/09 alle 18:14 via WEB
Majakovskij sembra sia morto suicida o, meglio, suicidato e sul suicidio scrissi un post sull'altro blog che ti riporto: Il poeta della rivoluzione aveva un cuore nero di cenere e un cappotto bordato di rosso. Agitava tamburelli di carta ad ogni sogno nuovo di zecca e cadeva nel vuoto lasciato nel letto dalla sua Lilick. Il suo suicidio affermava le evidenze: inscenato o autentico? Il suicidio è un atto letterariamente corretto, politicamente eroico, esistenzialmente scorretto. Marina Cvetaeva dopo l’arresto del marito e della figlia, dopo la deportazione in una sperduta località tartara, senza mezzi di sussistenza, isolata e sola, aveva agito con logica disperazione. Esenin aveva scritto i suoi versi ultimi col sangue delle sue vene tagliate via: In questa vita morire non è nuovo/ ma di certo non lo è neppure vivere. Majakovskij scrive correggendo Esenin e la sua fine: In questa vita non è difficile morire/ Vivere è di gran lunga più difficile. Lilja Brik, amante di Majakovkij, e poi suo eterno punto nel vuoto, restò accanto al poeta dopo la fine della liason erotica con l’uomo. Ella scrive nelle sue memorie: “L’idea del suicidio era la malattia cronica di Majakovskij”… Nel 1916 una mattina presto mi svegliò una telefonata. La voce bassa, cupa di Majakovskij: «mi sparo, addio Lilick». Gridai: «Aspettami! », mi gettai addosso qualcosa sopra la vestaglia, mi precipitai dalle scale, implorai, incitai, tempestai di pugni la schiena del vetturino. Majakovskij mi aprì la porta. Nella stanza sul tavolo c’era una pistola. Disse: «Ho sparato, cilecca, non ho provato un’altra volta, ho aspettato te». Osip Brik disse a proposito del suicidio del poeta: “Le persone non si suicidano per due ragioni: o perché sono più forti delle contraddizioni che le lacerano o perché in generale non hanno alcuna contraddizione”. Majakovskij era forse giunto in un punto in cui la lacerazione era troppo profonda e la dominazione impossibile. La difficoltà di amare e di essere amato, l’impossibilità di una comunicazione autentica, emergono nelle sue liriche amorose in uno scontro tra l’impossibile possesso e l’impossibile eternità di un sentimento. E un tema che riprenderò a tempo debito.
(Rispondi)
 
 
 
nastenka_d
nastenka_d il 14/12/09 alle 19:14 via WEB
-Il suicidio è un atto letterariamente corretto, politicamente eroico, esistenzialmente scorretto- in effetti é così ... "A tutti. Del fatto che muoio non incolpate nessuno, e, per favore, non spettegolate. Il defunto l'aveva in grande orrore. Mamma, sorelle e compagne, scusatemi: questo non è un modo (non lo consiglio agli altri. Ma io non ho scelta, Lilja amami. Compagno governo, la mia famiglia sono Lilja Brik, la mamma, le mie sorelle e Veronica Vitoldovna Polonskaja. Se creerai per loro un'esistenza possibile, grazie. Le poesie incompiute datele ai Brik, loro se la sbroglieranno.Come suol dirsi «l'incidente è chiuso». La barca dell'amore s'è spezzata contro la vita quotidiana.Tra la vita e me i conti tornano ed è vano elencare guai.Dolori.Offese reciproche." Ho recuperato sulla sua biografia la lettera che lasciò prima di morire. Mi ha sempre fatto "impressione" il suo tono dimesso, di rassegnazione... Ma lui era il poeta dell'amore totale privato e pubblico. La patria e l’amata sono la stessa cosa.E' come se morisse per entrambi distrutto dalla passione per il comunismo e la sua donna: da vero romantico/rivoluzionario. [dovrò leggermi i tuoi post vecchi]
(Rispondi)
 
 
 
 
vladimiromajakovskij
vladimiromajakovskij il 15/12/09 alle 11:29 via WEB
Penso che Majakovskij sia il poeta peggio tradotto della storia. La lettera che citi ha dei passi di rara ironia e passione, altri freddi, quasi fossero stati scritti da un burocrate. Io ho una mia idea: Penso che il poeta abbia più volte tentato il suicidio ma non l'abbia mai fatto. Penso sia stato suicidato dal regime quando sia diventato troppo scomodo. Questo blog ha una storia sua e che ho in testa. Pian piano parlerò anche di questo. Ho letto tanto del poeta che mi pare l'unica soluzione. Ma forse confondo la storia con la letteratura. Nell'altro blog ho scritto qualche cosa che ogni tanto rileggo, altre cose sono delle vere schifezze. Quanto a Camus ne potremmo parlare per giorni interi... "La peste" va insegnato nelle scuole.
(Rispondi) (Vedi gli altri 2 commenti )
 
 
 
 
nastenka_d
nastenka_d il 16/12/09 alle 15:34 via WEB
Di Camus potremmo parlarne per dei giorni interi sicuramente. Anche se ho sempre avuto una specie di "odio/amore" per lui. “Ecco: lei è capace di morire per un’idea, è visibile a occhio nudo. Ebbene, io ne ho abbastanza delle persone che muoiono per un’idea. Non credo all’eroismo, so che è facile e ho imparato ch’era omicida. Quello che m’interessa è che si viva e che si muoia di quello che si ama”. Il deterioramento dell’umanità,la sua emozionante difesa,la solidarietà,l’empatia e la possibilità d’una conversione di chiunque: si, per tutto questo "La Peste" andrebbe insegnata nelle scuole.
(Rispondi)
 
 
 
 
vladimiromajakovskij
vladimiromajakovskij il 18/12/09 alle 00:43 via WEB
Io ho solo amore per camus. La peste mi ha lasciato una certa impressione. Un libro sconvolgente nella sua semplicità, scritto veramente bene. Ecco, mi è venuta voglia di rileggerlo...
(Rispondi)
 
LuceNera0
LuceNera0 il 14/12/09 alle 20:14 via WEB
Tutte le donne, e tutti gli uomini, che hanno superato i 30 anni hanno un ex da dimenticare, non è prevedibile, è fisiologico. Sul resto bhè... una bella serata.
(Rispondi)
 
 
vladimiromajakovskij
vladimiromajakovskij il 15/12/09 alle 11:42 via WEB
Per fortuna è così. Ma perchè parlarne al primo appuntamento? :D C'è, però, una categoria peggiore, quella di chi dice "mi ricordi il mio ex"...
(Rispondi)
 
 
 
LuceNera0
LuceNera0 il 15/12/09 alle 18:00 via WEB
In effetti parlarne è di cattivo gusto... al primo appuntamento come all'ultimo :-)
(Rispondi)
 
bimbadepoca
bimbadepoca il 15/12/09 alle 17:36 via WEB
Ed io che di ex ne ho avuti più di uno e sono state anche storie degne di Beautiful??? Dovrei forse fare come la famosa Sherazade ;-)))
(Rispondi)
 
 
vladimiromajakovskij
vladimiromajakovskij il 16/12/09 alle 12:47 via WEB
No, ti prego. Non vado oltre il primo, già indigesto. Puoi parlare di uno a cui puoi aggiungere i peggiori pregi o i migliori difetti... Prometto che ti ascolto (pensando ad altro). :D
(Rispondi)
 
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 15/12/09 alle 22:45 via WEB
Quel che mi colpisce del post, oltre l'elegante scrittura, è lo strappo sul disincanto rispetto ai comportamenti delle donne, non sempre sono le vittime di un amore ma a volte se le vanno pure a cercare.. questa, ha stupito persino te, che comunque hai dovuto vivere il tuo ruolo fino in fondo è ovvio.. però a volte queste donne si stupiscono che poi l'uomo non si innamora di loro o le lascia.. mah.. ciao vlad.
(Rispondi)
 
 
vladimiromajakovskij
vladimiromajakovskij il 16/12/09 alle 14:31 via WEB
Certe volte mi dà un piacere enorme leggere alcuni commenti. Certe volte qualcuno coglie sensi che mi inchiodano al muro. C'è una parte del post che ho cancellato (la penna era partita per fatti suoi) che trattava dello strappo del disincanto, in particolare del senso della nostalgia in amore e che sembra tu abbia letto... Ho ragionato e pensato cose che ora non riesco a togliermi dalla testa. Dovrò partorire un altro post. Tu il tuo commento l'hai già bello e pronto!
(Rispondi)
 
 
 
MARIONeDAMIEL
MARIONeDAMIEL il 16/12/09 alle 18:54 via WEB
Son abituata a portarmi avanti col lavoro :)))) Sai, c'era qualcosa, una specie di atmosfera malinconica.. di mancanza... aspetto le tue riflessioni... D'accordo che , come si dice, son sempre le donne a scegliere, però secondo me così è esagerato.. tu che sei uomo dimmi, dimmi cosa fate voi poi in queste situazioni? Come vi sentite? E se non vi innamorate della tipa? Dovete starci per forza perchè sennò sareste degli "stronzi"... curiosa.. :)
(Rispondi)
 
 
 
amarablack
amarablack il 16/12/09 alle 21:30 via WEB
..il disincanto.. non è sempre male.. a volte preserva... tanto se l'onda grande deve arrivare non si fermerà davanti ad un cacelletto di disincanto.. ma almeno non sarà demolito da qualche ondina camuffata.. che poi lascia sassi appuntiti sotto i piedi....
(Rispondi)
 
 
 
 
vladimiromajakovskij
vladimiromajakovskij il 18/12/09 alle 00:59 via WEB
Penso che il disincanto sia un utile scudo che usano un po’ tutti. Per quanto mi riguarda non mi faccio troppi pensieri e troppi programmi, lascio che le cose capitino nel modo più naturale possibile. Quando sono uscito con qualche ragazza non sono mai stato fissato col finale, e non parlo solo di sesso, che è un’eventualità che può anche mancare o, peggio, esserci e essere fatto male. Non credo che ci siano ancora molti uomini in giro che vadano fino in fondo con una donna solo perché questa ci prova. A me è successo una sola volta, avevo meno della metà dei miei anni. Giurai che non sarebbe più successo e così è stato. Vladimiro ha baciato la dottoressa V. perché le piace, ma non si sa mica come è finita, non l’ho mica detto.
(Rispondi) (Vedi gli altri 1 commenti )
 
 
 
 
amarablack
amarablack il 21/12/09 alle 20:09 via WEB
..beh si... apprezzo la tua visione..(disincantata?)..ma io non avevo mica fatto alcuna illazione.. né su di te né su vladimiro..:)
(Rispondi)
 
per_lettera
per_lettera il 16/12/09 alle 15:22 via WEB
"l'imbarazzo di guardarsi che dura più di un bacio" mi fa pensare ad una porta che si apre e cigola poco poco...
(Rispondi)
 
 
vladimiromajakovskij
vladimiromajakovskij il 18/12/09 alle 01:01 via WEB
Il profilo più latitante del web! :D Non posso neanche chiederti cosa e perché mai te lo facciano pensare...
(Rispondi)
 
 
 
per_lettera
per_lettera il 18/12/09 alle 15:19 via WEB
è l'inizio della fine...o l'inizio dell'inizio...insomma l'inizio di qualcosa che dopo non è mai più uguale...(mi sono persa)
(Rispondi)
 
 
 
 
vladimiromajakovskij
vladimiromajakovskij il 21/12/09 alle 13:07 via WEB
"L'inizio di qualcosa che dopo non è mai più uguale" Bella questa frase. Tutto il blog è un po' così, nel senso che quando inizio a scrivere non so dove andrò a parare. (E fu così che mi persi anch'io...) :D
(Rispondi) (Vedi gli altri 1 commenti )
 
 
 
 
per_lettera
per_lettera il 22/12/09 alle 10:24 via WEB
è che perdersi è bellissimo...:)))
(Rispondi)
 
luna.isola
luna.isola il 16/12/09 alle 16:16 via WEB
Cito la frase sul tuo profilo... "La barca dell'amore s'è spezzata contro il quotidiano"... mmmm forse era troppo fragile. Chi fu a costruirla non tenne conto dell'enormità tra sentimenti ed emozioni che avrebbe dovuto contenere... MCM
(Rispondi)
 
 
vladimiromajakovskij
vladimiromajakovskij il 18/12/09 alle 01:05 via WEB
Il passo è tratto dalla lettera che "nonno" Majakovskij lasciò il giorno del suo suicidio. Il fatto è che la vita è agitata da onde così alte che la barca della vita è difficile da manovrare e corre il rischio di sfasciarsi contro gli scogli delle delusioni...
(Rispondi)
 
resalomone2
resalomone2 il 16/12/09 alle 22:58 via WEB
Risalta agli occhi, per me, il fatto che sottolinei con amarezza le donne che escono con te e ti raccontano di un loro ex, tutte, poi che tu parli parli ma alla fine non esprimi niente di cio' che avresti voluto, perche' in effetti non puoi, non con lei, e tutto si conclude infine con il sesso in macchina, mi rattrista, piu' che intrigarmi, perche' tu non sei riuscito a dire niente di te, di vero. Ovviamente quando dico te, mi riferisco al protagonista di questo sequel ed ancora ovviamente e' cio' che io percepisco, magari tu volevi far esprimere il personaggio in modo diverso, ed io ho interpretato cosi...ma in fin dei conti e' una storia, no? Si possono dare varie interpretazioni.....Buonanotte
(Rispondi)
 
 
vladimiromajakovskij
vladimiromajakovskij il 18/12/09 alle 01:16 via WEB
Nessuna amarezza, ho constato (quasi scientificamente) delle vicende che accadono. Accade che chi esce con Vladimiro gli racconti sempre di un ex, ma ne ho sentito più di uno raccontare che gli capita la stessa cosa anche a lui. Vladimiro ha parlato solo di quello che non è perchè probabilmente non gli sono state poste le domande giuste, capita anche questo. Del sesso in macchina non se ne parla. Ma questo post era solo letteratura, anche se mio fratello, leggendo il post ha fatto la citazione di una battuta di un film di Troisi, Ricomincio da tre, quando Lello Arena dice:"Ma pecché Dante nun 'a conosceva veramente a Beatrice?!?"... Beh, forse ha ragione lui.
(Rispondi)
 
per_lettera
per_lettera il 18/12/09 alle 15:19 via WEB
e in realtà sono in attesa...tutte orecchie...anzi occhi...attendo il seguito...:)))
(Rispondi)
 
 
dianavera
dianavera il 21/12/09 alle 01:06 via WEB
TESORINO, RACCONTA ANCORA ...
(Rispondi)
 
 
 
vladimiromajakovskij
vladimiromajakovskij il 21/12/09 alle 13:11 via WEB
L'ho già scritto il prossimo post ma nella mia mente. Devo solo trovare un po' di tempo, e tranquillità, per metterlo su un foglio. Purtroppo sono oberato di impegni in questi pochi giorni che mancano all'arrivo delle festività. Grazie per il tesorino! A prestissimo!
(Rispondi)
 
dianavera
dianavera il 26/12/09 alle 15:07 via WEB
Io te vurria mancà “ più del fiato in salita, più di neve a Natale, di benda su ferite, più di farina e sale. E nessun altro abbraccio potessi tu cercare, in nessun altro odore addormentare. “ Io ti vorrei mancare “ “ Io te vurria mancà “. ( Erri De Luca )
(Rispondi)
 
cercodiogene
cercodiogene il 03/01/10 alle 11:29 via WEB
Il tuo racconto, scritto molto bene, è la storia di un corpo femminile che si offre...per una volta, non è il maschio cacciatore, ma lei! C'è però un pò di rimpianto nelle tue parole per non essere riuscito a provare, a vivere o a sentire, quello che Gabriele D'Annunzio così definiva: "Ci sono certi sguardi di donna che l'uomo amante non scambierebbe con l'intero possesso del corpo di lei." ...lo sguardo che accarezza la pelle senza sfiorarla, gli occhi che penetrano la carne!! Mi sbaglio???
(Rispondi)
 
dianavera
dianavera il 28/01/10 alle 18:07 via WEB
[…] Saper leggere allunga la vita. Chi non legge ha solo la sua vita, che, vi assicuro, è pochissimo. Invece noi quando moriremo ci ricorderemo di aver attraversato il Rubicone con Cesare, di aver combattuto a Waterloo con Napoleone, di aver viaggiato con Gulliver e incontrato nani e giganti. Un piccolo compenso per la mancanza di immortalità. (I consigli di Eco alle matricole, tratto da “La Repubblica” del 29-09-2009)
(Rispondi)
 
amarablack
amarablack il 31/03/10 alle 01:36 via WEB
..sparito?... che peccato......
(Rispondi)
 
dianavera
dianavera il 11/09/10 alle 17:43 via WEB
Non ti sembra ora di ritornare a scrivere qui?
(Rispondi)
 
 
vladimiromajakovskij
vladimiromajakovskij il 24/09/10 alle 16:01 via WEB
Sono giorni che questo commento mi scava come un tarlo. Voglio tornare a scrivere, si, fa bene all'anima. E non c'è neanche motivo più di parlare dei motivi per cui ho smesso. Grazie
(Rispondi)
 
Odile_Genet
Odile_Genet il 12/10/10 alle 19:04 via WEB
Che peccato che un fine narratore come te abbia abbandonato il campo...Ho cambiato nick ma il post lo ricordavo benissimo.
(Rispondi)
 
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