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ali implose III

Post n°407 pubblicato il 30 Giugno 2010 da safira_1969

Amo, perché sono, ogni cosa di Francesco, come di ogni altra partizione. Ancora non intravede del tutto le proprie virtù e questo lo fa sentire fragile, in alcuni momenti, ma anche entusiasta quando anche solo una piccola luce si accende sulle proprie potenzialità inespresse. Francesco, obbedendo alla genetica imperante nella sua partizione, ha imparato a navigare nel proprio mondo usando la cosiddetta razionalità come stella polare. Per quanto grande, la testa è sempre limitata, ed è forse per questo che il mondo, così come appare oggi agli umani, lo è altrettanto. La mente viene usata per dare giudizi, prendere decisioni, scegliere una strada piuttosto che un’altra. Ci si basa sul continuo raffronto “logico” del presente con il passato, sentito peraltro il parere vincolante dell’etica e della morale ( che, pur stratificati nei millenni, sono sempre giudizi ). La vita in questo modo diventa una più o meno lunga serie di risposte. Cioè l’iter prevede in ogni caso un avvenimento e una reazione, che si fonderà su quanto è in precedenza successo. Il motore non è l’azione, ma la reazione. Senza un fatto scatenante che possa essere ricondotto a qualcosa di pregresso non si procede. Il cervello non produce scenari originali, può solo elaborare i precedenti. Per questo quando si assiste a veri e propri cambi epocali le reazioni “razionali” sono destinate all’insuccesso e la mediocrità, nel senso più puro del termine, soccombe, lasciando il campo ad azioni originali. Nulla è imperfetto dal mio attuale punto di vista, perché fuori dalle partizioni più estreme solo la perfezione può essere concepita. Ma, ormai è evidente, la creazione vissuta fino ad ora nella partizione chiamata terra, o Gaia, si sta rapidamente modificando per tendere con forza verso una nuova consapevolezza, il potenziale. Se la partizione è un’opportunità per percepire, attraverso i limiti, nuovi orizzonti, il potenziale rappresenta la concreta possibilità di creare autonomamente la propria coscienza. Ogni cosa visibile e invisibile, di questo tempo o di un altro, della dimensione terrestre o di un’altra è semplicemente un potenziale espresso o inespresso, una possibile scelta. Stupisce molti umani, Francesco compreso, ma ogni possibile scelta è sempre disponibile ed è, in qualche modo, già stata prevista. Per questo realmente nulla è impossibile, perché in effetti è già, basta scegliere, creare, agire. Un potenziale ha più o meno forza ed energia, e dipende dalle scelte della partizione ed è per questo che ha la possibilità di prevalere o soccombere rispetto ad altri. In realtà ho usato volutamente questi ultimi vocaboli per adattarli ad una visione terrestre ancora fortemente intrisa di energie di dramma e di lotta, dove le opzioni sono sempre alternative, in contrasto l’una con l’altra. Tanto più è compressa e limitata la partizione e tanto più lo sono i potenziali e con loro la libertà di poterli scegliere autonomamente rispetto alle partizioni con cui si interagisce. All’espandersi della consapevolezza della partizione i potenziali vengono semplicemente preferiti con uno spirito d’amore, un po’ come un bambino puro predilige l’abbraccio materno o quello paterno. Nessun dramma ( mentre invece gli attuali genitori terrestri potrebbero farne di fronte ad una scelta del genere ) solo la voglia di sentire una energia più in armonia con te in quell’ istante. Allora per il cervello si potrebbe scegliere un altro potenziale. Non potrebbe forse essere visto come uno straordinario strumento di percezione e catalogazione, più che di giudizio? Un supporto fondamentale per chi agisce ( quindi non reagisce ) e verifica le proprie creazioni?

@“ma lei, è lei o non è lei?” mi chiese il professore che voleva gli esibissi la mia carta d’identità. “Non lo so, quindi lo sono!”. Quando non sai chi sei chiedilo alla tua metamorfosi.

@

 

 
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ruggy_daniel
ruggy_daniel il 30/06/10 alle 19:24 via WEB
A te un sorriso e una piacevole serata! ^____^ Ricky
 
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