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Il weekend è stato intenso. Ma chi mi segue costantemente sa che non è una novità.

Venerdì sera l'ormai consueto impegno del Torneo. Aggravato questa volta dal dover arbitrare l'ultima partita in programma a causa del forfait dell'ultimo minuto dell'arbitro ufficiale. Ero parecchio timoroso, sia perché era dallo scorso anno che non arbitravo una partita di adulti, sia perché temevo per il mio ginocchio. A dire il vero non ne ero entusiasta perché si trattava anche di arbitrare un'infinità di ragazzi conosciuti e con cui ho giocato insieme diversi anni. Alla fine però forse è stato proprio quello a darmi una mano. La partita è stata piuttosto corretta e io credo di averci messo comunque del mio nel gestirla bene. Ovviamente senza l'aiuto in campo dei protagonisti sarebbe stato tutt'altro paio di maniche. Ho anche assegnato il primo rigore del torneo. Per me nettissimo. L'hanno calciato alto...
Poi smonta, ritira, vai giustamente a cena... e si sono fatte le 2 del mattino.

Poco più di cinque orette di sonno e di nuovo in pista. Un po' di commissioni, che comunque hanno impegnato mattina e pomeriggio, e poi a cena per il compleanno di Chiara. Bellissima cena, mi sono divertito. Ammetto che ero un po' timoroso perché non c'era nessuno (ma proprio nessuno nessuno) della mia "cricca". Temevo di restare un po' in disparte e invece è stato proprio il contrario. Ho anche avuto il piacere di chiaccherare con un po' di ragazzi che vedo davvero in rare occasioni e di mangiare anche molto bene. Ovviamente per uno come me avere a disposizione tutti quei salumi da affettare a piacimento era una specie di manna dal cielo. Alla fine non ne ho approfittato così tanto, però il locale si è guadagnato la pole position per le cene future!

Ho poi raggiunto gli amici a casa di Christian restando lì a vegetare praticamente fino alle tre del mattino. E dire che alla fine Lorenzo ha rinunciato all'idea di andare in una discoteca di Viverone... Ci sarei andato anche volentieri, ma in effetti dal punto di vista prettamente fisico, rinunciare all'ennesimo tour de force non è stata una scelta sbagliata. Anche perché l'indomani (oggi in pratica) la sveglia ha suonato nuovamente alle 7.30.

Altro che riposo, avevo promesso a mio padre che avrei fatto le sue veci nel filmare una gara di tiro con l'arco tra i boschi organizzato da una società triverese. E così eccomi là, ad arrampicarmi sui sentieri per un evento davvero suggestivo. Ammetto che mi sono divertito. E' uno sport molto particolare, e fatto così, immerso nel verde, mirando a sagome stupende di ogni tipo di animale (favolosi quelli messi meccanicamente in movimento) l'ho trovato suggestivo. E poi, a dirla tutta, credo anche di aver fatto delle buone riprese, credo che mio padre ne sarà contento. Ho trovato alcuni angoli di ripresa che mi sono davvero piaciuti. Dai, una volta tanto mi do una bella pacca sulla spalla.

Inconvenienti: sali e scendi dai sentieri, spesso ripidi, mi ha fatto vedere le stelle. Le articolazioni del ginocchio non mi hanno dato davvero pace. Ma, anche se è brutto da dire, ci sto facendo l'abitudine. Altra pecca è che, fiaccato dagli impegni e le pochissime ore di sonno, ho fatto tantissima fatica sia fisicamente che mentalmente. Sicuramente, da riposato, avrei potuto apprezzare ancora meglio la giornata.

Ed è proprio questo il punto. La sequela infinita di impegni ed appuntamenti da qui alla fine di Giugno è bellissima, intrigante, impegnativa. Ma mi chiedo, quanti riuscirò a viverli appieno e quanti sfileranno sotto i miei occhi senza che ne abbia saputo apprezzare la bellezza? Guardavo oggi con Michele e da qui ad un mese conti sulle dita di un mano i giorni in cui, forse, non avrò nessun impegno/incontro/riunione/evento. E a quello si aggiungono, ovviamente, il lavoro che entra in una fase importante e le solite faccende da sbrigare.
A questo punto chiedo al mio fisico e alla mia testa di reggere fino in fondo, perché mollare ormai non si può e perché troppe cose le sento mie ed importanti per rinunciare. Non so se ce la farò, ma vale la pena tentare.

Prendete ad esempio oggi. Non sono riuscito a pranzare e, una volta terminato il mio impegno, sono dovuto correre al Palazzetto e, insieme a Simone e Michele, ristravolgere il calendario del torneo per venire incontro alle esigenze di tutti. C'è voluto il suo tempo. Una cosa forse da poco ma impegnativa. E che, come sempre, finirà per esporci a critiche nonostante la buona volontà.
Ma in fondo è inutile cadere nei discorsi triti e ritriti. Qualunque cosa fai subirai delle critiche.

Tanto vale cercare di farle a modo tuo.