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Arriveranno le vaccinazioni obbligatorie anche per gli adulti?

Post n°15 pubblicato il 05 Maggio 2018 da daniela.g0
 

 

È notizia dell'ANSA, del 28 marzo scorso, che il Tribunale di Trani ha condannato la Asl di Bari a pagare due milioni di euro ad una famiglia di Trani per risarcire il danno provocato da una vaccinazione antivaiolosa obbligatoria avvenuta nel 1972 al loro figlio, nato nello stesso anno. Il giovane, scomparso nel 2005, a 34 anni, era ridotto in stato vegetativo a causa di una grave forma di encefalite verificatasi dopo la somministrazione del vaccino. Fin quando era in vita, il giovane aveva beneficiato dell'indennizzo previsto dalla legge per questi casi. Oggi il Tribunale di Trani, oltre al nesso di causalità già precedentemente riconosciuto tra vaccinazione e danni alla salute, ha riconosciuto anche il dolo nelle modalità di somministrazione di quel vaccino, senza le dovute informazioni alla famiglia e le necessarie precauzioni previste dalla legge italiana.        

Negli stessi anni, intorno al 1973-74, all'età di otto o nove anni, anch'io avrei dovuto ricevere la somministrazione del vaccino antivaioloso; mio padre però, era già incorso in una spiacevole esperienza qualche tempo prima con mio fratello maggiore, il quale, dopo la somministrazione del vaccino antivaioloso, aveva manifestato forte febbre e gonfiore nella sede dell'inoculazione del vaccino. Decise quindi di opporsi risolutamente alla mia vaccinazione antivaiolosa. Ricordo la mia maestra delle elementari cercare più volte di convincerlo a cambiare idea, ma senza alcun esito. Ricordo anche, data l'insistenza della maestra, sinceramente preoccupata, sentirmi a disagio fra i miei compagni di classe, tutti vaccinati, come se mi mancasse qualcosa. Posso capire quindi lo stato d'animo di quei bambini di oggi, i cui genitori si sono opposti alla vaccinazione. Crescendo, però, e con il trascorrere del tempo, si è manifestata gradatamente una mia intolleranza a molti farmaci, con effetti avversi a volte anche gravi, che all'epoca in cui avrei dovuto ricevere la vaccinazione era del tutto ignota. Oggi, ringrazio mio padre per essersi opposto fermamente, non certo alla luce di questa recente notizia, ma già convinta da tempo: comunque sempre rafforzata nella ferma convinzione che ogni trattamento farmacologico, quale è anche una vaccinazione, deve essere sempre attento all'anamnesi del paziente e rigorosamente  personalizzato.       

A tal proposito, la relazione finale della Commissione Parlamentare d'inchiesta sull'uranio impoverito, approvata nel febbraio scorso, all'articolo 1, lett. e) della delibera istitutiva della Commissione, sulle modalità di somministrazione dei vaccini, afferma: «L'adozione di pratiche come le vaccinazioni multiple compresse può rappresentare, di per sè, un rischio per la salute in relazione ad almeno tre aspetti: 1. la quantità cumulativa dei vari componenti dei vaccini eccede il limite permesso per l'autorizzazione all'immissione in commercio del singolo vaccino; 2. le ipersensibilità indicate nei dossier di registrazione e allegati tecnici ai vaccini anche solo singolarmente considerati confermano la necessità delle analisi pre vaccinali; 3. le reazioni avverse indicate nei dossier di registrazione e allegati tecnici ai vaccini anche solo singolarmente confermano la necessità di una valutazione dei rischi personalizzata sulla profilassi vaccinale e la necessità di un monitoraggio periodico a lungo termine su ogni singolo vaccinato. Fermo restando quanto sopra la Commissione conferma le conclusioni già evidenziate dal Progetto SIGNUM, nonché dal lavoro del Prof. Nobile sulla Brigata Folgore, per quanto riguarda la necessità di non somministrare contemporaneamente più di cinque vaccini monovalenti monodose sui militari: tale modalità di inoculazione appare, dunque la più corretta per evitare l'insorgere di reazioni avverse» (pag. 141). Nelle conclusioni di pagina 154, «la Commissione conferma che vi sia una associazione statisticamente significativa tra patologie neoplastiche e linfoproliferative, e altre patologie (es. quelle autoimmuni), e la somministrazione dei vaccini secondo la profilassi vaccinale militare. La Commissione ritiene di non poter escludere il nesso di causa».       

La Commissione Parlamentare d'inchiesta, poi, nell'indagine sulle componenti dei vaccini somministrati al personale militare, elenca la presenza, nei vaccini analizzati, oltre al principio attivo, di oltre 81 sostanze (come formaldeide, cellule di uova di pollo, embrioni di gallina, idrossido di alluminio, lattosio, albumina umana, cellule fetali umane, ecc.) per cui è prevista una valutazione di sensibilità o allergia. La Commissione afferma: «Poiché molti dei vaccini utilizzati vengono prodotti con colture di cellule e tessuti animali (embrioni di pollo) o umani (tessuti fetali, linee cellulari), tale contaminazione pone dei seri rischi per la salute umana, perché potrebbe essere responsabile di reazioni autoimmuni contro il DNA umano». A pagina 157 si afferma inoltre: «Appare interessante osservare che le quantità di Alluminio complessive iniettate nei militari risultano considerevoli. Studi scientifici hanno dimostrato gli effetti neurotossici dell'Alluminio in quantità molto inferiori a quelle sopra riportate. [...] Si richiama inoltre lo studio pubblicato sul Journal of Trace Elements in Medicine and Biology al Volume 46, nel marzo 2018, alle pagine 76 - 82, dal titolo: "Alluminium in brain tissue in autism" di Matthew Milda, Dorcas Umar, Andrew Kingc, Christopher Exley, concernente la presenza di Alluminio nel tessuto cerebrale di bambini affetti da malattie neurologiche. Lo studio ha riscontrato che "[...] il contenuto di alluminio nel tessuto cerebrale nei soggetti autistici era costantemente alto [...]" [...]. Sebbene la Commissione sia al corrente del fatto che le reazioni avverse differiscano tra adulti e bambini, ritiene doveroso non sottovalutare la complessiva quantità di Alluminio somministrata ai militari nell'intera profilassi vaccinale».         

A pagina 156 (e già a pag. 116) si dichiara: «i singoli vaccini somministrati ai militari» si ricorda «essere gli stessi autorizzati da AIFA per il settore civile» . 

Dunque, a bambini (e adulti) vengono somministrati i medesimi vaccini utilizzati per la profilassi vaccinale dei militari italiani.        

Intanto, il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, intervenendo nel marzo scorso all'evento organizzato da MSD Italia "Inventing for Life - Health Summit" all'Auditorium di Confindustria di Roma, ha affermato, visti i risultati positivi del decreto vaccini sull'innalzamento del numero di bambini vaccinati, che "negli anni a venire dovremo pensare anche alla popolazione adulta..."                                        

 

 

Fonti:        

REDAZIONE ANSA, "Vaccini:tribunale,c'è danno,condanna Asl" (2018), http://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2018/03/28/vaccinitribunalece-dannocondanna-asl_df048618-91b5-4b99-90f9-fac34007ee1b.html         

REDAZIONE SALUTE, "Lorenzin: 'Decreto vaccini funzionaAdesso pensiamo anche agli adulti'" (2018), https://www.corriere.it/salute/18_marzo_14/lorenzin-decreto-vaccini-funziona-adesso-pensiamo-anche-adulti-48ffcf86-279b-11e8-bb9f-fef48ac89c0b_amp.html            

TERRA NUOVA, "Militari, uranio e vaccini: la relazione integrale della Commissione parlamentare d'inchiesta" (2018), https://www.terranuova.it/News/Salute-e-benessere/Militari-uranio-e-vaccini-la-relazione-integrale-della-Commissione-parlamentare-d-inchiesta           

https://www.disinformazione.it/Relazione_parlamentare_uranio.htm  

 

 

 

 
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