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Riso amaro alle nozze Bayer Monsanto

Post n°16 pubblicato il 21 Agosto 2018 da daniela.g0
 

Riso amaro

 

L'Unione Europea ha dato il via, il 21 marzo, alla fusione tra Bayer e Monsanto. Un affare da 66 miliardi per Bayer che controllerà da sola il 24% del mercato dei pesticidi e il 29% del mercato delle sementi. La Commissione europea ha dato il via libera condizionato per l'acquisizione della Monsanto, leader mondiale di OGM e glifosato, da parte della tedesca Bayer. Secondo la Commissione gli impegni assunti da Bayer rispondono pienamente alle richieste dell'Ue sulla concorrenza; rassicurazioni anche sull'organizzazione globale di ricerca e sviluppo di Bayer per quanto riguarda i semi, nonchè per la ricerca che Bayer sta svolgendo per sviluppare un prodotto concorrente al glifosato della Monsanto. "Infine Bayer si è impegnata a concedere in licenza tutto il suo portafoglio globale di prodotti nel campo dell'agricoltura digitale e prodotti correlati, nel processo di sviluppo per garantire la continua concorrenza in questo mercato emergente" (europa.today.it, 21 marzo 2018). Margrethe Vestager, commissaria alla Concorrenza Ue, ha affermato: "Abbiamo autorizzato la proposta di acquisizione di Monsanto da parte di Bayer perché le misure correttive proposte dalle parti, che superano di gran lunga i 6 miliardi di euro, soddisfano completamente ai nostri problemi di concorrenza. Le nostre decisioni aiutano a garantire la concorrenza e l'innovazione rimarrà efficace nelle sementi, nei pesticidi e agricoltura digitale, anche dopo questa concentrazione. In particolare, abbiamo assicurato che il numero di player globali nella competizione attiva in questi mercati rimangano gli stessi. Questo è importante perché abbiamo bisogno di competizione per gli agricoltori, che possono scegliere tra diverse varietà di semi e pesticidi a prezzi accessibili. Abbiamo anche bisogno di competizione - ha concluso - per incoraggiare le aziende a innovare l'agricoltura digitale e continuare a sviluppare nuovi prodotti che soddisfano gli elevati standard normativi in vigore in Europa, nell'interesse di tutti gli europei e l'ambiente". 

La Coldiretti ha avvertito però che "con la fusione tra Bayer e Monsanto, tra DuPont e Dow Chemical e l'acquisizione di Syngenta da parte di ChemChina oggi il 63% del mercato delle sementi e il 75% di quello degli agrofarmaci sono nelle mani di sole tre multinazionali con un evidente squilibrio di potere contrattuale nei confronti degli agricoltori. Questa fusione mette a rischio anche la libertà di scelta dei consumatori e gli standard di qualità e sicurezza alimentare, oltre che la stessa sovranità alimentare dei vari paesi e la biodiversità dei singoli paesi". 

La fusione tra Bayer e Monsanto, avvenuta infine il 7 giugno scorso, oltre che a un possibile incremento delle coltivazioni monocoltura OGM (causa anche di gravi problemi sociali in paesi come l'Argentina, dove la percentuale di affamati e in stato di povertà è cresciuta, dal 15% nel 1996, quando fu introdotta la soia OGM, al 47% nel 2003, perché la terra usata per coltivare cibo per il consumo umano viene destinata alla semina della soia OGM), potrebbe anche spianare la strada per il futuro, con l'uso continuativo del Roundup sul territorio europeo, a nuove versioni di Roundup già presenti nel continente americano, dove più di venti specie di erbe infestanti naturali, dette "superweeds" hanno reso incontrollabili quasi 6 milioni di ettari di coltivazioni in Brasile, Argentina e USA e hanno spinto le aziende chimiche a produrre diserbanti sempre più tossici. Infatti, come afferma il Prof. Giuseppe Altieri, agroecologo di fama internazionale e docente all'Istituto Agrario di Todi, "per la Monsanto il Roundup non è abbastanza letale in quanto non è più efficace come una volta per uccidere le 'supererbacce' che ormai hanno acquisito i geni dal polline dei semi ogm e stanno diventando Roundup resistenti ... Per questo motivo la Monsanto ha prodotto nuove versioni di Roundup, che vengono pubblicizzate come soluzione per le 'supererbacce' e contengono fino al 70% di Agente Arancio". Tale composto chimico fu fornito dalla Monsanto, a partire dal 1961 e per i dieci anni successivi, all'esercito americano durante la guerra del Vietnam, come defoliante, allo scopo di sterminare la vegetazione che nascondeva i temibili Viet Cong. Ne risultò un gravissimo danno ambientale, che distrusse la fertilità del terreno e la produzione agricola del Vietnam, ed elevate incidenze di malformazioni congenite, patologie tumorali, all'apparato riproduttivo e al sistema immunitario. Circa 400.000 Vietnamiti morirono a causa dell'Agente Arancio usato dall'esercito americano, mentre milioni hanno sofferto per la fame e le molteplici patologie, che ancora adesso continuano a colpire i Vietnamiti. Anche la Bayer ha d'altronde al suo attivo, durante la Prima Guerra Mondiale, l'uso di gas venefici che causarono lo sterminio di circa 60.000 persone, malgrado il divieto all'uso di armi chimiche risalisse alla Convenzione dell'Aia del 1907. Infatti Bayer aveva instituito un dipartimento finalizzato alla ricerca e allo sviluppo degli agenti gassosi, mettendo a punto armi chimiche sempre più letali, come il fosgene e il gas mostarda. Carl Duisberg, Amministratore Delegato della Bayer e membro di una commissione speciale istituita dal Ministero Tedesco per la Guerra, aveva assistito ai primi test con gas venefici ed era stato colpito dalla nuova arma micidiale: "Il nemico non sapra' neanche se una certa area sarà stata irrorata oppure no, e rimarrà tranquillamente al suo posto fino all'apparire dei sintomi". E ancora, aveva dichiarato freddamente: "Questo fosgene, che io sappia è l'arma peggiore". "Raccomandiamo caldamente di utilizzare l'opportunità di questa guerra per provare anche le granate a gas". Nella primavera del 1915 era arrivata l'opportunità sperata di utilizzare il campo di battaglia come laboratorio ed i militari come cavie, quando la Bayer aveva inviato al fronte all'incirca 700 tonnellate di armi chimiche. Ad Ypres, in Belgio, furono usate per la prima volta, secondo le stime, circa 170 tonnellate di cloro gassoso contro le truppe francesi. Il bilancio fu di quasi 1.000 morti e molte migliaia di intossicati. Secondo Axel Koehler-Schnura, della Coalition against BAYER Dangers (Coalizione contro i pericoli della Bayer): "L'azienda non si è mai ravveduta del suo coinvolgimento negli orrori della Prima Guerra Mondiale. La Bayer non ha neanche preso le distanze dai crimini di Carl Duisberg". Più recentemente, Mike Papantonio, procuratore degli Stati Uniti e presentatore televisivo, durante il programma di Thomas Hartmann, "The Big Picture", in onda il 16 settembre 2016, afferma, a proposito di Bayer: "Negli anni ottanta producevano un agente coagulante per emofiliaci chiamato Fattore ottavo. Questo agente coagulante era risultato contaminato da HIV [virus dell'immunodeficienza umana responsabile della sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS)], e poi, dopo il divieto governativo a venderlo qui, lo avevano esportato in tutto il mondo, infettando gente in tutto il mondo. Questa è solo una parte della storia della Bayer". Papantonio cita poi il resoconto annuale di Bayer per il 2014 e afferma che sull'azienda pendono 32 diversi processi giudiziari in tutto il mondo. Parlando ancora con Hartmannn, Papantonio continua: "Gli agricoltori, negli ultimi anni, hanno già sperimentato aumenti di prezzo del 300% su ogni cosa, dalle sementi ai fertilizzanti, tutti controllati dalla Monsanto. E tutti gli analisti sono del parere che questi prezzi sono destinati a salire ancora più in alto a causa di questa fusione". Circa dieci anni fa, in India, milioni di agricoltori avevano effettuato un processo di transizione dalle tecniche di agricoltura tradizionale a quelle che usavano le sementi geneticamente modificate della Monsanto. Per migliaia di anni, gli agricoltori avevano conservato come sementi una parte del raccolto, che venivano riseminate l'anno successivo, seguendo i ritmi della natura. Ormai, quell'epoca è di fatto finita: con le sementi geneticamente modificate della Monsanto, contenenti la cosiddetta tecnologia-Terminator, le coltivazioni prodotte risultano sterili e non più in grado di germogliare. Gli agricoltori indiani sono quindi costretti annualmente a ricomprare, a costi altissimi, una nuova fornitura di sementi, abbinata al micidiale pesticida della Monsanto, il Roundup.  

Ultimamente Monsanto sta spingendo su una particolare versione di Roundup, il Roundup Platinum, per il diserbo nelle risaie. La stessa Monsanto svolge il ruolo di istruttrice agricola nella tecnica della falsa semina, che consiste nell'allagamento della risaia al tempo della nascita delle malerbe, seguita poi da un diserbo a base di Roundup Platinum sulle piante. Una volta ottenuta l'eliminazione delle piante infestanti, si organizza la vera e propria semina, con numerosi vantaggi: 1) Eliminazione in fase di pre-semina della maggior delle piante infestanti; 2) semplificazione dei successivi diserbi di post-emergenza; 3) controllo più efficace della crescita di riso crodo (una varietà di riso selvatico, molto temuta dai risicoltori perché infestante), anche in presenza di popolazioni resistenti agli imidazolinoni (famiglia di sostanze chimiche utilizzate come erbicidi); 4) eliminazione di ogni varietà di malerbe resistenti, anche dei giavoni; 5) economicità delle applicazioni del prodotto in rapporto al risultato ottenuto. 

La Monsanto parla di malerbe e di erbe infestanti, ignorando del tutto la necessità di rispettare la diversità delle varietà esistenti, che svolgono una funzione equilibratrice per il mantenimento nel lungo periodo di una buona fertilità dei terreni. La Monsanto - sostiene a ragione il naturopata Valdo Vaccaro - ignora totalmente i concetti di biodinamica e biodiversità, chiamando con disprezzo alcune piante "malerbe", scordandosi che in natura non esistono male-erbe ma piuttosto male-chimiche e mal-glifosati. Non contenta di aver eliminato ogni pianticella estranea nei campi di soia (legume destinato ai disgraziati ed ignari animali di allevamento e ai meno ignari consumatori delle loro carni), vuol servire adesso sulle tavole degli Italiani, in modo diretto, il riso glifosizzato.                                                                                            

Lo scrittore Marco Caponera, insieme al Collettivo Malatempora nel loro libro "Transgenico NO", ormai diciott'anni or sono, acutamente scriveva di una guerra allora in corso, una "guerra globale tra i signori del Transgenico e i popoli della terra". Che questa lotta serrata esista e continui ora più che mai, lo dimostra la recente vicenda della causa californiana che ha visto opporsi la Monsanto ad un malato di linfoma non Hodgkin, il giardiniere DeWayne Johnson, conclusasi con l'inaspettata vittoria di quest'ultimo. La giuria ha stabilito che la Monsanto sapesse che i suoi erbicidi Roundup e Ranger Pro erano pericolosi, ma non aveva informato i consumatori. Il giardiniere per anni aveva utilizzato i prodotti della Monsanto, ignorando i rischi cui andava incontro. Una goccia in un lago, dato che oltre 5.000 cause, solo negli Stati Uniti, sono in corso tutt'ora; goccia che ha creato tuttavia un precedente storico importante, risvegliando gli assopiti media e scuotendo l'opinione pubblica. Ma questa guerra globale, epocale, può essere combattuta dai "popoli della terra" contro lo strapotere delle multi con una sola arma possibile: l'informazione. E' questo l'intento di un libro ormai introvabile come "Transgenico NO": gettare luce "al di là degli strilli, delle grida, delle menzogne del mediatico, che offusca più che chiarire".  

Ed è questo l'intento, nel suo piccolo, di chi scrive: perché solo la piena consapevolezza di quanto accade - unita ad un'analisi critica del presente che non può prescindere dalla memoria storica del passato - può decretare un no deciso, definitivo, alla sete di profitti di queste multi.  

"Non per essere contro il 'progresso' o 'la tecnologia' ma perché questo progresso, questa tecnologia, cieca, sorda, ingorda ed asservita alla legge del profitto più rapace sta snaturando il pianeta, ed ora tenta l'assalto alla vita, al vivente".     

 

 

Bibliografia:    

COLLETTIVO MALATEMPORA e M. CAPONERA, Transgenico NO, Malatempora, 2000.    

ALTIERI G., "IL ROUNDUP-Pericoli e danni causati dal Glifosato" (2013), https://laviadiuscita.net/nuovo-ebook-gratuito-il-roundup-pericoli-e-danni-causati-dal-glifosato/    

BRIDGE R., "Match Made in Hell: Bayer-Monsanto Partnership: Death Knell for Humanity" (2018), https://www.strategic-culture.org/news/2018/06/30/match-made-hell-bayer-monsanto-partnership-signals-death-knell-for-humanity.html   

REDAZIONE, "Glifosato, ogm e farmaci: l'Ue dà l'ok alla fusione Bayer-Monsanto. I Verdi: 'Ci avvelenano e poi ci vendono le medicine per curarci'" (2018), http://europa.today.it/ambiente/ogm-glifosato-bayer-monsanto-ue-acquisizione.html   

VACCARO V., "Glifosate Monsanto nel diserbo delle risaie" (2018), https://www.valdovaccaro.com/glifosate-monsanto-nel-diserbo-delle-risaie/

 

 

 
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