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Messaggi di Febbraio 2022

 

La strategia del terrore e la "cattiva" Russia cristiana di Vladimir Putin

Post n°82 pubblicato il 27 Febbraio 2022 da daniela.g0
 

Cattivi ragazzi? Siete sicuri? (Foto: The Remnant)  

 

Il primo ministro Justin Trudeau ha annunciato il 23 febbraio scorso che il suo governo revocherà l'Emergencies Act (EA) nonostante sia stato approvato lunedì dalla Camera dei Comuni. Trudeau aveva affermato all'inizio della settimana che l'EA era ancora necessario perché il suo governo era preoccupato per ulteriori attività volte alla rivendicazione dei diritti fondamentali da parte dei camionisti e patrioti canadesi. E' quanto ha riportato il sito cattolico conservatore Life Site News il 23 febbraio. 

Il drastico cambio di rotta è arrivato quando il Senato canadese ha trascorso gli ultimi due giorni a discutere se approvare l'EA pur non essendo presente un'emergenza nazionale. 

Il senatore conservatore Leo Housakos ha guidato la carica al Senato e ha pronunciato un appassionato discorso contro l'uso dell'EA in queste circostanze. 

Housakos ha dichiarato che "Questo paese è profondamente diviso come non l'ho mai visto. Sono momenti come questo in cui il ramo esecutivo del governo e ogni primo ministro ha l'obbligo di porre gli interessi delle nazioni al di sopra degli interessi di se stesso, del suo partito e della politica di parte"

I politici canadesi hanno ritenuto che Trudeau, fiutando il crescente umore contro di lui al Senato, abbia revocato l'atto prima che potesse essere sfiduciato.  

Dunque è arrivata infine la revoca dell'Emergencies Act e tutti coloro che in Italia avevano mostrato come i camionisti si trovassero ormai all'angolo, spargendo il terrore sbandierando il blocco dei conti correnti e la totale disfatta dei patrioti e della gente comune, oltre che dei camionisti, dovrebbero ora meditare con attenzione queste parole. 

Purtroppo il mainstream, oltre ad una larga fetta della cosiddetta controinformazione, approfitta ormai da tempo di ogni occasione utile per scoraggiare chi ancora continua a resistere, con l'obiettivo ultimo di farlo crollare. 

Ma l'EA, che aveva consentito il blocco dei conti correnti, è stato invece revocato.  

In Italia il presidente del Consiglio Mario Draghi ha annunciato recentemente come l'intenzione del governo fosse di procedere verso "rimozioni graduali". Ha anche comunicato la fine dello stato di emergenza e la fine del certificato verde rafforzato per il 31 marzo. Naturalmente i media mainstream ed anche la controinformazione si sono subito affrettati a precisare che il certificato verde di base rimarrà anche dopo la fine dell'emergenza. 

Ma quali sono i presupposti? La fine dello stato di emergenza, già di per sé incostituzionale visto che esso è previsto nel nostro ordinamento solo in caso di guerra, non può consentire in alcun modo ulteriori restrizioni alla libertà della persona, illegittime ed incostituzionali.  

Abbiamo già visto numerose sentenze favorevoli della magistratura che ha evidentemente percepito il cambio di rotta. In queste condizioni Mario Draghi rimarrebbe l'unico a cercare di imporre delle restrizioni che si saprebbe benissimo essere ormai crollate in tutta Europa, alla data annunciata del 31 marzo. Draghi non potrebbe quindi continuare a portare avanti nemmeno il certificato verde di base perché non avrebbe più né le condizioni, né il sostegno estero e di quelle élite finanziarie mondialiste che finora hanno proceduto nella direzione della pseudo pandemia.  

Il panorama internazionale, come già scritto più volte in passato, sta velocemente mutando.  

Tuttavia i media continuano ancora, per strade diverse, ad alimentare il terrore.  

Un recente articolo ha diffuso la notizia del ritorno dello stato di emergenza a causa della guerra Russia-Ucraina. Ma - da quanto risulta - non si prevede l'assegnazione dei poteri di emergenza all'esecutivo, né la proroga delle restrizioni COVID-19 legate allo stato di emergenza di carattere sanitario. Lo scopo di questo nuovo stato di emergenza riguarda solamente le misure stabilite dal governo italiano per sostenere quello ucraino nel conflitto con la Russia.  

Ancora, la guerra Russia-Ucraina è diventata adesso il leitmotiv di tutti i notiziari televisivi e dei vari salotti, sostituendo i discorsi legati al COVID che proseguono ininterrottamente da oltre due anni. 

E' stata diffusa recentemente anche la notizia, assai inverosimile, della morte di 1000 soldati russi avvenuta in un sol giorno. Sono scorse sotto i nostri occhi immagini di bombardamenti devastanti ma c'è chi segnala - come il giornalista Cesare Sacchetti - come in realtà molti militari ucraini si stiano consegnando senza combattere

Arrivano anche notizie - e vediamo le immagini - di festeggiamenti dei cittadini del Doneck e del Lugansk che celebrano la loro liberazione dal governo autoritario di Kiev insieme alle truppe di nazionalità russa. 

Naturalmente, però, è stata immancabile ed unanime la condanna di Vladimir Putin, e di quello che viene definito il suo "regime", da parte di media, politici, opinionisti, ecc.

 

Vladimir Putin, Presidente della Federazione Russa  

 

La Russia di Putin che ha posto al centro i valori del cristianesimo e non quelli della grande finanza internazionale, ben capace di gonfiare continue crisi ad arte, non potrà mai essere di gradimento infatti alla politica dei burocrati europei. Peccato si dimentichino le vere motivazioni che hanno costretto Vladimir Putin all'attacco del territorio ucraino. Aveva detto Donald Trump che con lui "non sarebbe successo". E di fatto non vi sono state guerre durante la sua presidenza. 

Putin, ricordiamolo, ha sentito chiaramente la minaccia mortale per il suo Paese nella richiesta del governo ucraino di entrare a far parte dell'Alleanza Atlantica e quindi del conseguente posizionamento delle basi militari NATO nel territorio, in grado di raggiungere la capitale Mosca in pochi minuti. Né si è voluto accettare il benché minimo dialogo con il presidente Putin. D'altronde che l'Europa e lo stato profondo americano non amino la Russia è cosa ben nota.

La Russia nazionalista e cristiana rappresenta infatti tutto il contrario di quello che è il manifesto di quel Great Reset voluto da Klaus Schwab e dai potenti di Davos. 

E pensare che in Italia c'è chi, come Matteo Renzi, è arrivato persino a sostenere nell'aula del Senato che la Russia e la Cina vorrebbero portare avanti insieme il Nuovo Ordine Mondiale

Ma non era proprio Matteo Renzi, nel 2014, a parlare di Nuovo Ordine Mondiale appoggiandolo totalmente?

Peccato però che, se il Nuovo Ordine Mondiale è imploso su se stesso e sta ormai definitivamente crollando, lo si deve anche a Vladimir Putin e alla sua ferma opposizione al potere globalista.

La Rivoluzione russa nel lontano 1917 spazzò senza pietà lo zar Nicola II e la sua famiglia, prima imprigionata e poi ferocemente massacrata, cercando di sradicare il cristianesimo dalla memoria dei russi. Ma in questo i bolscevichi finanziati dalle potenti banche ebraiche fallirono totalmente il loro obiettivo. 

Il sistema bancario internazionalista e l'élite anglo-americana e tedesca svolsero infatti un ruolo fondamentale nell'ascesa del comunismo durante la Rivoluzione russa, determinandone il successo e il suo consolidamento. 

Tuttavia i russi non dimenticarono mai, né dimenticano tuttora la loro cultura, la loro tradizione e la loro fede in Cristo. 

E prova ne è la fiorente rinascita delle tantissime chiese distrutte dai molti anni di feroce dittatura comunista. 

La Madonna a Fatima promise che sarebbe arrivato il giorno in cui un Papa avrebbe consacrato la Russia al Cuore Immacolato di Maria e il mondo avrebbe finalmente avuto un periodo di pace. 

Speriamo che anche i cittadini, specialmente la gente comune, ritrovino una fervente devozione al Cuore Immacolato di Maria anche nella vecchia e angosciata Europa, un tempo cristiana. 

Ed allora finalmente le parole pronunciate dalla Madonna a Fatima potranno giungere a compimento.

Speriamo davvero che quel giorno non sia troppo lontano. Ma prima, occorrerà necessariamente che il mondo prenda coscienza dei gravissimi "errori" sparsi dal comunismo ateo, come ancora disse la Madonna, che possiamo definire oggi con l'espressione "Nuovo Ordine Mondiale".

E non è certamente quello di Putin, come vorrebbe tanto Matteo Renzi.

 

 

 
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Il senatore del Texas Ted Cruz: "I responsabili devono finire in prigione" dopo l'ultimo atto depositato dal procuratore Durham

Post n°81 pubblicato il 22 Febbraio 2022 da daniela.g0
 

L'ex Segretario di Stato Hillary Clinton parla in una conferenza stampa a Berlino, in Germania, il 25 febbraio 2020 (David Gannon/AFP/Getty Images)   

 

Il senatore del Texas Ted Cruz ha dichiarato lo scorso 20 febbraio che i repubblicani e l'ex presidente Donald Trump alla fine dimostreranno di essere nel giusto riguardo le loro ripetute affermazioni secondo le quali i funzionari dell'amministrazione Obama hanno spiato Trump. E' quanto ha riportato The Epoch Times il 21 febbraio.  

"Tu ed io ricordiamo entrambi quando il presidente Trump ha detto 'i Democratici mi stanno spiando'", ha detto Cruz al conduttore Bill Hemmer su "Fox News Sunday". 

"E i media hanno riso di lui collettivamente. Lo hanno deriso. Hanno detto che si trattava di un affermazione ridicola da parte sua. Bene, se quello che il Consulente Speciale [del Dipartimento di Giustizia, n.d.r.] [John] Durham sostiene è vero, ciò che Donald Trump ha detto era assolutamente giusto".  

Il senatore Cruz - intervistato dal conduttore Bill Hemmer - stava rispondendo alle domande relative alle recenti dichiarazioni in tribunale presentate da John Durham nel caso contro Michael Sussmann, un ex avvocato della campagna di Hillary Clinton e del Comitato nazionale democratico, accusato nel 2021 di aver rilasciato false dichiarazioni all'FBI quando incontrò l'allora Consigliere generale James Baker alla fine del 2016.  

Come abbiamo già riportato, una mozione presentata all'inizio di febbraio da Durham e dal suo team ha collegato Sussmann ad un dirigente tecnologico che avrebbe raccolto informazioni dai server collegati alle residenze di Trump e al suo ufficio quando era presidente.  

Il Consulente Speciale John Durham, per sbilanciarsi in modo così netto in dichiarazioni ufficiali sullo scandalo che ha visto al centro l'allora presidente Donald Trump, deve avere evidentemente delle prove schiaccianti che gli consentono di parlare pubblicamente. 

Hillary Clinton, secondo le dichiarazioni di Durham, ne potrebbe risultare profondamente coinvolta. La Clinton è un esponente politico di grande peso nel panorama politico dei democratici americani. E non solo. 

Hillary Clinton è stata anche strettamente legata con Barack Obama e con la sua amministrazione.  

Quanto emerge dalle dichiarazioni del procuratore Durham potrebbe non riguardare - come sembrerebbe ad una prima analisi - solo il panorama politico americano, e non si tratterebbe soltanto del fatto, pur di per sé gravissimo, di spiare un presidente degli Stati Uniti in carica come lo era allora Donald Trump.  

Tutto questo invece potrebbe essere legato anche a doppio filo con quanto avvenne la famosa notte delle elezioni presidenziali americane, quando milioni di voti furono spostati repentinamente da Trump a Biden. Gli autori dello spionaggio ai danni dell'allora presidente Trump potrebbero essere infatti gli stessi responsabili della frode elettorale. E sappiamo anche che almeno l'Europa e la Cina furono coinvolte in questa grandiosa operazione.  

Se verrà a galla la verità e Hillary Clinton ne dovesse risultare coinvolta, potrebbero saltar fuori i nomi dei responsabili della grande frode elettorale e questo ci condurrebbe anche all'Italia e a chi ha collaborato al golpe contro il presidente degli Stati Uniti.  

Il video pubblicato recentemente da Donald Trump porta un nome emblematico: "La giustizia sta arrivando per Hillary".   

La pubblicazione di questo video fa parte dell'abile strategia messa in campo da parecchi anni da Donald Trump, che si è dimostrato capace di attendere con pazienza e di mettere poi grande pressione al suo avversario.  

E sembra che funzioni davvero e che Hillary senta adesso tutta la pressione dei fatti e anche dell'avanzare del suo avversario. Come ha riportato ancora The Epoch Times, in risposta alla mozione di Durham e alle affermazioni dei repubblicani, Hillary Clinton ha scritto su Twitter che "Trump e la Fox" stanno cercando di distorcere intenzionalmente il deposito giudiziario per creare un "falso scandalo allo scopo di distrarre da quelli reali". In un evento pubblico diversi giorni dopo, la Clinton ha anche suggerito che avrebbe potuto intentare una causa per diffamazione contro Fox News.  

E i fatti sono davvero molto, molto gravi. I repubblicani e Trump infatti hanno affermato che il deposito suggerisce che i democratici e gli ex funzionari dell'intelligence stessero spiando Donald Trump. L'ex comandante in capo ha anche affermato che i documenti del tribunale hanno rivendicato le sue affermazioni di lunga data di essere stato oggetto di una caccia alle streghe diffusa e ingiusta, progettata per indebolire la sua presidenza e la sua campagna di rielezione.  

Come ha scritto ancora The Epoch Times, le ultime accuse di Durham sono "profondamente inquietanti" e richiedono ulteriori indagini, secondo Cruz.

 

Il senatore del Texas Ted Cruz, membro della Commissione per le relazioni estere del Senato, parla durante un'audizione per esaminare la politica USA-Russia al Campidoglio degli Stati Uniti a Washington il 7 dicembre 2021 (Alex Brandon/POOL/AFP tramite Getty Immagini. Tratto da: The Epoch Times)  

 

"Se questo è vero, è molto più grande del Watergate", ha detto ancora Ted Cruz, in riferimento allo scandalo che ha irretito il presidente Richard Nixon prima delle sue ultime dimissioni dall'incarico.  

"Quello fu un furto pasticciato di terza categoria. Fu sbagliato. I responsabili finirono in carcere per il Watergate e i responsabili devono finire in carcere per quanto è accaduto adesso, se queste accuse si dimostrano vere".  

Gli avvocati di Sussmann hanno presentato una mozione il 17 febbraio scorso in cui si accusava Durham di aver tentato di creare sentimenti negativi tra la popolazione con i documenti del tribunale, che secondo loro contenevano "false accuse". Hanno presentato una mozione alla fine della scorsa settimana per respingere l'accusa di Durham, che tuttavia il procuratore speciale ha respinto in un deposito giudiziario che è stato presentato in risposta a quello di Sussmann.

 

 

 

 
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Altra sconfitta a favore di Donald Trump in un tribunale della Pennsylvania mentre il Canada di Trudeau ribolle

Post n°80 pubblicato il 21 Febbraio 2022 da daniela.g0
 

 

 

Mercoledì scorso un tribunale statale dello Stato della Pennsylvania ha assestato un altro colpo alla legge statale sul voto per corrispondenza universale emettendo un'ordinanza secondo cui una precedente sentenza che annulla la legge può entrare in vigore a partire da marzo.  

E' quanto ha riportato il quotidiano internazionale The Epoch Times il 17 febbraio scorso.

Il giudice della Corte del Commonwealth infatti, Mary Hannah Leavitt, aveva già scritto alla fine di gennaio che la legge violava la Costituzione dello Stato. Mercoledì, la Leavitt ha affermato che è probabile che i repubblicani che hanno contestato la legge prevalgano quando la Corte Suprema statale esaminerà il caso il mese prossimo.  

"Il voto per corrispondenza senza giustificazioni rende l'esercizio del franchising più conveniente ed è stato utilizzato quattro volte nella storia della Pennsylvania", ha scritto la Leavitt (pdf) in un suo parere a fine gennaio. "Circa 1,38 milioni di elettori hanno espresso il loro interesse a votare per posta in modo permanente".  

Al termine delle elezioni del 2020, i repubblicani hanno assalito le decisioni dei tribunali della Pennsylvania, inclusa una che consentiva il conteggio delle schede per corrispondenza fino a tre giorni dopo le elezioni, a condizione che fossero timbrate entro il giorno delle elezioni. 

Donald Trump, quando la Corte ha emesso la sua sentenza a gennaio, ha elogiato la decisione con queste parole: 

"Un grande spirito patriottico si sta sviluppando a un livello che nessuno pensava possibile" in Pennsylvania.  

E' un altro fendente che va a colpire nel segno della grande frode elettorale consumatasi ai danni del presidente Trump, nelle elezioni presidenziali del novembre 2020. Infatti, secondo i dati statali, più di 2,6 milioni di persone hanno votato per posta nella sola Pennsylvania durante le elezioni del 2020. 

Spostandoci a nord del Continente americano, e precisamente nel Canada, troviamo il Primo ministro Justin Trudeau alle prese con la rivolta pacifica dei camionisti. Trudeau ha deciso l'uso del pugno duro contro i manifestanti e con l'approvazione dell'Emergencies Act, grazie ai dati che la polizia sta condividendo con le istituzioni finanziarie, sta procedendo a bloccare i conti correnti dei camionisti e di coloro che li aiutano con finanziamenti.  

La polizia è intervenuta arrestando oltre 100 manifestanti a Ottawa in una tenuta che ricorda più quella dell'esercito che delle forze dell'ordine. E' intervenuta brutalmente contro i manifestanti, che si sono sempre mantenuti pacifici, anche la polizia a cavallo. 

 

 

Un manifestante contro gli obblighi COVID-19 si inginocchia davanti alla polizia a Ottawa, il 18 febbraio 2022 (The Epoch Times, Dave Chan/AFP tramite Getty Images)  

 

I camionisti e tutta la gente libera che li sostiene, compresi i patrioti veterani che hanno combattuto per la Nazione, tuttavia non intendono cedere. E sono sette su dieci le province canadesi che si oppongono alla dichiarazione dell'Emergencies Act.  

Venerdì il premier dell'Ontario, Jason Kenney, ha criticato il Primo ministro Justin Trudeau per aver consentito il sequestro di conti bancari delle persone, fatto che ora sta avvenendo a causa dell'attivazione dell'Emergencies Act.  

"Usando, per la prima volta in assoluto nella storia del Paese, questi poteri straordinari, si crea un precedente molto inquietante", ha detto Kenney in un video su Twitter.  

"Per il presidente del Consiglio e il suo governo, adesso è possibile congelare arbitrariamente i conti bancari delle persone, possibilmente sulla base delle opinioni che hanno espresso o delle donazioni che hanno fatto, e senza dover andare da un giudice, senza l'ordine di un tribunale: questo è al di fuori delle nostre norme democratiche, ed è sproporzionato."  

Kenney è stato il primo premier in Canada a denunciare il passo senza precedenti di  Trudeau nella dichiarazione dell'Emergencies Act, avvenuto lunedì scorso. Trudeau ha affermato che questo era necessario per fronteggiare i camionisti del Freedom Convoy.

 

I veterani militari canadesi che protestano contro gli obblighi COVID-19 vengono rimossi dalla polizia dal luogo della protesta a Ottawa, il 18 febbraio 2022 (Limin Zhou/The Epoch Times)  

 

Ma come già scritto, non soltanto i camionisti di Freedom Convoy non hanno intenzione di cedere sulle loro più che legittime richieste costituzionali, ma sempre più persone si aggiungono alla loro protesta. Come ha riportato il giornalista Cesare Sacchetti, i carroattrezzi mandati per rimorchiare e sgomberare i camionisti, hanno preferito unirsi alla protesta piuttosto che eseguire gli ordini di sgombero.  

Il regime di Trudeau, con la dichiarazione dell'Emergencies Act ha, di fatto, soltanto esacerbato ancor di più gli animi. Ed anche politici come il premier Kenney stanno condannando pubblicamente i suoi abusi. La sensazione è che presto il regime di Trudeau sarà destinato ad implodere sulle stesse macerie che sta provocando.  

Si è accennato sopra alla frode elettorale consumatasi ai danni del presidente Trump e delle nuove sentenze della magistratura statunitense che stanno contribuendo a scoperchiarla. 

Justin Trudeau, come ha riportato il giornalista Sacchetti dal canale Telegram Midnight Rider Channel, è stato immortalato tempi addietro in una foto che è destinata a non passare inosservata: si può riconoscere Trudeau mentre testa il sistema di voto elettorale gestito dalla società Dominion -  società accusata dagli avvocati di Donald Trump nella frode elettorale presidenziale del 2020 - che si sospetta abbia spostato milioni di voti da Trump a Joe Biden. Sullo sfondo, alle sue spalle, è presente Alexander Soros, figlio del noto magnate George Soros, "noto pirata finanziario e autore di golpe in tutto il mondo", secondo Cesare Sacchetti.   

La possibile firma di Soros anche sull'esito delle elezioni canadesi che hanno portato alla vittoria di Trudeau, non pare un'ipotesi così remota.  

E di fatto, Justin Trudeau si è dimostrato finora un mero esecutore del Nuovo Ordine Mondiale voluto dalle potenti élites finanziarie. 

Tuttavia, per ammissione dello stesso Bill Gates, esso è ormai fallito definitivamente: Trudeau si trova ormai solo ad affrontare la profonda spaccatura del Canada, Paese che avrebbe dovuto invece - secondo le informazioni fatte trapelare da un politico canadese - portare avanti la tabella di marcia del Great Reset finalizzata alla realizzazione del Nuovo Ordine Mondiale. 

Invece milioni di cittadini rivendicano i loro diritti fondamentali e le forze nascoste che lo hanno sostenuto fino ad ora stanno ormai abbandonando il Primo ministro al suo destino.

Il regime è ormai prossimo alla sua caduta definitiva, mentre nei vicini Stati Uniti si avvicina la partenza del nuovo convoglio di camionisti e gente comune di ogni provenienza, che si accinge a partire dalla California e, passando per lo più attraverso Stati a guida repubblicana allo scopo di evitare i blocchi della polizia, si dirigerà verso la capitale Washington. 

Il grande convoglio si chiama "The People's Convoy" e sarà di natura apartitica. Tutti ne potranno far parte.  

"Questo è per tutti coloro che credono nelle loro libertà personali come esseri umani e, come americani, nelle loro libertà personali che sono protette dalla Costituzione degli Stati Uniti", ha affermato Brian Brase, uno dei principali camionisti che stanno organizzando The People's Convoy, intervistato da The Epoch Times.  

L'onda del Freedom Convoy è arrivata largamente anche negli Stati Uniti ed è ormai inarrestabile: le sue conseguenze investiranno presto l'Europa insieme al mondo intero, mentre aumentano le prove della grande frode elettorale americana ai danni del presidente Donald Trump.

 

 

 

 

 

 

 
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In Italia soffia il terrore ma spuntano le prove di spionaggio ai danni di Donald Trump durante il suo mandato presidenziale

Post n°79 pubblicato il 16 Febbraio 2022 da daniela.g0
 

Il Consulente Speciale John Durham in una foto d'archivio (Dipartimento di giustizia degli Stati Uniti tramite AP. Tratto da: The Epoch Times)   

 

Come si può osservare, i media mainstream continuano a soffiare sul fuoco cercando di seminare ancora il terrore e riportando varie frasi proferite qua e là magari da qualche esponente governativo, nella speranza che quante più persone possibili continuino a cedere al ricatto dei sieri sperimentali. 

Proprio adesso che la verità è prossima a saltar fuori. Ma non è mai troppo tardi per provare ad alimentare il terrore, ora dell'obbligo vaccinale, ora della prospettiva di continuare all'infinito le restrizioni COVID, ora della guerra con la Russia, ora dell'arrivo di un nuovo terribile agente patogeno. 

La strategia del terrore ha costellato la storia della nostra Repubblica ormai da molti decenni e puntualmente non manca di portare dei frutti avvelenati per chi la pone abilmente e consapevolmente in essere. 

E così giornali come Repubblica potranno titolare con Walter Ricciardi che assicura a tutti che "il virus non sparirà. L'obbligo deve restare in vigore fino alla fine dell'anno". 

Il sole 24 ore potrà scrivere invece che "resta fino a giugno il super green pass al lavoro per over 50". 

"In particolare - continua ancora il quotidiano -, il super green pass per il lavoro per gli over 50 - in vigore dal prossimo 15 febbraio - dovrebbe restare in vigore fino al 15 giugno, data in cui scade l'obbligo di vaccinazione per gli over 50 italiani e stranieri residenti in Italia. Anche se non è escluso che tale obbligo sia prorogato in vista dell'autunno". 

Dunque, rassegnatevi cari cinquantenni poiché ancora per molti mesi per poter lavorare sarete costretti a cedere al ricatto del vaccino sperimentale. 

C'è chi entra nel panico più totale, chi ancora sobbalza di fronte a queste affermazioni riportando non pochi danni, se non altro al fegato. 

Non posso non ricordare ancora una volta che il panorama internazionale è profondamente mutato e cedere adesso sarebbe come chi si ferma quando ormai può vedere chiaramente il traguardo. 

 

Il Primo ministro Justin Trudeau insieme ad alcuni dei suoi ministri di gabinetto parla in una conferenza stampa a Ottawa, il 14 febbraio 2022 (The Canadian Press/Adrian Wyld. Tratto da: The Epoch Times)   

 

La situazione in un Canada ormai rovente è diventata insostenibile, il Primo ministro Justin Trudeau ha dichiarato lo stato di emergenza a causa delle proteste in corso contro gli obblighi e le restrizioni COVID-19 da parte dei camionisti e dei loro sostenitori. 

Come ha scritto infatti il quotidiano internazionale The Epoch Times, il centro della capitale del Canada è stato invaso il 12 febbraio scorso da migliaia di manifestanti che chiedevano la fine dei mandati e delle restrizioni COVID-19 nel paese. 

Molti altri si sono uniti alla protesta in corso guidata dai camionisti a Ottawa con l'arrivo del fine settimana. Il loro numero è cresciuto dalla notte dell'11 febbraio al mattino successivo, quando i sostenitori si sono riversati nella città. 

Grandi masse di persone sono state presenti a Parliament Hill e poi nelle strade, dove si sono riversate fuori dalle immediate vicinanze del blocco dei camion. Diverse migliaia di manifestanti al mattino si sono raggruppati in piccoli gruppi per formare la parola "libertà", sventolando le bandiere canadesi e cantando l'inno nazionale. 

Ad ostacolare Trudeau intervengono inoltre i premier delle provincie di Alberta, Saskatchewan, Manitoba e Quebec, che hanno dichiarato di non sostenere l'uso della legge da parte del Primo ministro. Ormai la situazione è molto grave e sta sfuggendo completamente di mano a Trudeau, che è il primo Primo ministro ad invocare l'Emergencies Act, ovvero la legge sulle emergenze. Questa iniziativa rischia di essere un boomerang che non potrà non aumentare ancora il dissenso dei cittadini canadesi contro di lui e il suo governo corrotto.

 

 Un afflusso di nuovi arrivati ​​ha ingrossato le fila dei manifestanti contro l'obbligo vaccinale nella capitale canadese Ottawa, il 12 febbraio 2022 (Foto: Richard Moore/The Epoch Times)   

 

Intanto negli Stati Uniti Donald Trump - lo scorso 12 febbraio - ha rilasciato una dichiarazione in cui affermava di fornire "prove indiscutibili" che la sua campagna e il suo ufficio erano stati spiati dai Democratici nel tentativo di collegarlo al governo russo. Il 45° presidente ha a lungo denunciato la narrativa della collusione Trump-Russia come una caccia alle streghe falsificata progettata per mettere in pericolo le sue possibilità politiche: è quanto ha riportato ancora The Epoch Times il 13 febbraio. 

 

 

ll 12 febbraio infatti il team del Consulente Speciale del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, John Durham, ha affermato che un dirigente tecnologico allineato con il Partito Democratico è stato pagato per spiare le residenze di Donald Trump e la Casa Bianca durante la presidenza di Trump. 

Gli avvocati della campagna di Hillary Clinton avrebbero pagato il dirigente tecnologico per infiltrarsi nei server della Trump Tower e della Casa Bianca, ha affermato Durham in atti giudiziari (pdf), al fine di stabilire una "deduzione" e una "narrativa" per legare Trump al governo russo. L'ufficio di Durham ha presentato la denuncia nell'ambito della sua indagine che aveva intentato una denuncia contro Michael Sussmann, un avvocato che aveva lavorato per conto del Comitato nazionale democratico e della campagna del 2016 di Hillary Clinton e che attualmente è accusato di aver rilasciato una falsa dichiarazione all'FBI, come riporta ancora The Epoch Times

Come è evidente, stanno uscendo altre prove esplosive pronte ad inchiodare i democratici americani e la stessa Hillary Clinton in uno scandalo al cui confronto il vecchio Watergate consumatosi negli anni Settanta fa impallidire.  

Il cerchio sta stringendosi sempre più intorno a personaggi del calibro della Clinton che  occupano un ruolo di primissimo piano nel tentativo di realizzazione del Great Reset mondiale e all'interno di quello che mons. Viganò ha definito come il deep state internazionale, mentre al contempo sempre più fra queste persone di peso stanno tentando ormai di prendere le distanze, in una fuga che sembra allargarsi a macchia d'olio. 

Paolo Gentiloni, commissario all'Economia, ha affermato che è ormai venuto il tempo di abbandonare i propositi iniziali che avevano lo scopo di imporre le vaccinazioni obbligatorie, come ha riportato il giornalista Cesare Sacchetti. Bruxelles ormai è perfettamente cosciente del fatto che la farsa pandemica non potrà più durare a lungo e lo sta dicendo chiaramente ai vari governi europei, compresa l'Italia. 

D'altronde, se si legge tra le righe anche tra i quotidiani inclini a certe dichiarazioni non certo rilassanti, si può capire meglio la vera direzione in cui sta davvero procedendo l'Italia: Il sole 24 ore afferma chiaramente come lo stato di emergenza scadrà il 31 marzo e l'orientamento del governo è di non prorogarlo. Ormai si scrive anche di come cesserà il lavoro della struttura commissariale guidata dal commissario Figliuolo.  

A legger bene si scrive anche a chiare lettere di come "a marzo potrebbero scattare altri allentamenti come l'addio al green pass base (anche con tampone) per shopping, banche e uffici postali. Il secondo step, in concomitanza con la fine dello stato d'emergenza, potrebbe invece riguardare i locali al chiuso - cinema, teatri, musei, ristoranti - e i mezzi di trasporto locali, mentre il super green pass dovrebbe rimanere su quelli a lunga percorrenza". 

Ma la permanenza del certificato verde super non potrà durare oltre lo stato di emergenza, malgrado venga paventato diversamente. Con la caduta dello stato di emergenza infatti non potranno più reggere tutte le altre illegittime ed incostituzionali restrizioni. 

Ormai la magistratura - consapevole del soffio di una brezza che presto potrebbe diventare uno tsunami - sta emettendo sempre più sentenze sfavorevoli al governo italiano. Il Tar del Lazio, come ha riportato Libero Quotidiano il 14 febbraio scorso, sta sganciando una bomba sull'obbligo vaccinale: «Dallo scorso 15 dicembre infatti l'obbligo di siero è in vigore per il personale della Difesa, obbligo che prevede anche il richiamo. Ma i militari no-vax ora hanno vinto il primo round contro la norma che prevede sospensione dal lavoro e dunque dello stipendio. 

«Infatti, come riporta Il Tempo, con un dispositivo pubblicato oggi, lunedì 14 febbraio, il tribunale amministrativo "accoglie e per l'effetto sospende medio tempore l'efficacia dei provvedimenti sospensivi impugnati. Fissa per la trattazione collegiale la camera di consiglio del 16 marzo 2022"».  

E non deve passare inosservata anche la nuova "concessione" ai parenti di poter tornare a visitare i propri congiunti ricoverati in ospedale. Finora solo le troupe televisive avevano avuto tanto di permesso per entrare laddove ai congiunti era vietato tassativamente l'accesso. Questo significa anche che i pazienti ricoverati saranno nuovamente sotto l'occhio apprensivo - ma sempre vigile - dei parenti.   

Un fatto che deve indurre a riflettere. 

 

 

 

 

 

 

 
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Mons. Viganò si rivolge ai camionisti canadesi che lottano per i diritti fondamentali. Un lungo convoglio blocca Manitoba

Post n°78 pubblicato il 11 Febbraio 2022 da daniela.g0
 

Manifestanti canadesi contro gli obblighi e le restrizioni COVID-19 a Ottawa, il 6 febbraio 2022 (Jonathan Ren/The Epoch Times)  

 

Cari Lettori, pubblico questo messaggio che l'arcivescovo Carlo Maria Viganò ha indirizzato ai camionisti che stanno combattendo in modo del tutto pacifico per la libertà e i diritti fondamentali del popolo canadese. 

Proprio in queste ore un convoglio che coinvolge un gran numero di veicoli e attrezzature agricole ha bloccato un importante valico di frontiera tra Canada e Stati Uniti a Manitoba, mentre i manifestanti protestano in solidarietà con i camionisti del Freedom Convoy nella capitale canadese di Ottawa. 

In Canada il movimento di protesta dei camionisti è cominciato inizialmente come una manifestazione contro l'obbligo vaccinale impartito dal governo federale a tutti i conducenti di camion impegnati in viaggi transfrontalieri, ma è poi cresciuto progressivamente ampliando la sua portata, fino a chiedere la fine di tutti gli obblighi e le restrizioni COVID-19. 

Mons. Viganò si rivolge ai camionisti incoraggiandoli nel proposito di una ferma opposizione all'instaurazione di quello che non è altro che il Nuovo Ordine Mondiale voluto dai potenti di Davos.  

Ma Dio non rimarrà sordo al grido dei poveri che lo invocano con fiducia.   


Qui troverete il testo originale pubblicato per la prima volta da Life Site News (Foto: The Remnant). 

 

 

7 febbraio 2022  

Cari Amici e Fratelli camionisti Canadesi, 

 

Il Colpo di Stato globale che in questi due anni di farsa psicopandemica è stato portato a termine dall'élite globalista appare in tutta la sua evidenza se non ci limitiamo a considerare quanto avvenuto nei singoli Stati, ma allarghiamo il nostro sguardo a quello che è accaduto ovunque. 

La vostra protesta, cari amici camionisti Canadesi, si unisce ad un corale movimento mondiale che vuole opporsi all'instaurazione del Nuovo Ordine Mondiale sulle macerie degli Stati nazionali, per il tramite del Great Reset voluto dal World Economic Forum e, con il nome di Agenda 2030, dalle Nazioni Unite. E sappiamo che molti capi di governo hanno partecipato alla Scuola per Giovani Leader di Klaus Schwab - i cosiddetti Global Leaders for Tomorrow - ad iniziare da Justin Trudeau e Emmanuel Macron, Jacinta Ardern e Boris Johnson, e prima ancora da Angela Merkel, Nicolas Sarkozy e Tony Blair. 

Si direbbe che il Canada sia - assieme all'Australia, all'Italia, all'Austria e alla Francia - una delle nazioni più infiltrate dai globalisti. E in questo progetto infernale non va solo considerata la farsa psicopandemica, ma anche l'attacco alle tradizioni e all'identità cristiana - anzi, più precisamente cattolica - di questi Paesi. 

Voi questo lo avete capito istintivamente, e il vostro anelito alla libertà si è mostrato in tutta la sua coralità, muovendo verso la capitale. Cari camionisti, voi state affrontando grandi difficoltà, non solo perché rinunciate al vostro lavoro per manifestare, ma anche per le condizioni climatiche avverse, le notti al freddo, i tentativi di sgombero. Ma assieme a queste difficoltà avete sperimentato anche la vicinanza di tanti vostri concittadini, che come voi hanno compreso la minaccia incombente e vogliono sostenervi nella protesta contro il regime. Permettetemi di esprimervi anch'io il mio sostegno e la mia vicinanza spirituale, a cui unisco la preghiera perché la vostra manifestazione sia coronata da successo e si estenda anche ad altri Paesi. 

In questi giorni vediamo cadere le maschere dei tiranni di tutto il mondo, e purtroppo vediamo anche tanto conformismo, tanta pavidità, tanta viltà in persone che fino a ieri consideravamo amiche, addirittura tra i nostri familiari. Eppure, proprio a causa di questa situazione estrema, scopriamo con stupore gesti di umanità da parte di sconosciuti, segni di solidarietà e fratellanza da parte di chi si sente vicino a noi nella comune battaglia. Scopriamo tanta generosità, e tanta voglia di scuoterci da questo torpore. Scopriamo di non essere più disposti a subire passivamente la distruzione del nostro mondo imposta da una cabala di criminali senza scrupoli, assetati di potere e di denaro. 

In questo attacco senza quartiere al mondo tradizionale non hanno colpito solo il vostro modo di vivere e la vostra identità, ma anche i vostri beni, le vostre attività, il vostro lavoro. Questo è il Great Reset, questo è il futuro promesso con slogan come Build Back Better, questo è il futuro di miliardi di persone controllate in ogni loro spostamento, in tutte le loro transazioni, in ogni acquisto, ogni pratica burocratica, ogni attività. Automi senz'anima e senza volontà, privati della propria identità, ridotti ad avere un reddito universale che consenta loro di sopravvivere, comprare solo quello che altri hanno già deciso di mettere in vendita, trasformati da un siero genico in malati cronici. 

Oggi più che mai è indispensabile che vi rendiate conto che non è più possibile assistere impassibili: occorre prendere posizione, combattere per la libertà, imporsi per il rispetto delle libertà naturali. Ma ancora di più, cari fratelli Canadesi, occorre comprendere che questa distopia serve per instaurare la dittatura del Nuovo Ordine Mondiale e cancellare totalmente ogni traccia di Nostro Signore Gesù Cristo dalla società, dalla storia, dalle tradizioni dei popoli. 

Manifestate per i vostri diritti, amici Canadesi: ma che questi diritti non si limitino ad una semplice rivendicazione della libertà di entrare nei supermercati o di non essere vaccinati: che sia una rivendicazione fiera e coraggiosa del vostro diritto sacrosanto di essere uomini liberi. Ma la vostra dev'essere una manifestazione di vera libertà, ricordandovi che è la Verità - cioè Nostro Signore Gesù Cristo - che, sola, vi può garantire la libertà: la verità vi renderà liberi. 

Preghiamo perché Cristo torni a regnare nella società, nei vostri cuori e nelle vostre famiglie. Impugnate l'arma spirituale del Santo Rosario, e pregate la Vergine Santissima, San Giorgio, Sant'Anna e i Santi Martiri canadesi di proteggere la vostra Patria. 

Vorrei concludere questo mio appello chiedendovi di pregare con me, con le parole che Nostro Signore ci ha insegnato: siano esse il sigillo di questo risveglio, di questa liberazione nazionale. Facciamolo tutti insieme, a voce alta, perché la nostra preghiera salga fino al Cielo, ma anche perché risuoni potente in queste piazze, in queste strade, fino ai palazzi dei potenti: 

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome; venga il tuo Regno; sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano. E rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori. E non indurci in tentazione; ma liberaci dal male. Amen.   

 

DIO vi benedica tutti.    

 

+ Carlo Maria Viganò, Arcivescovo    

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