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Messaggi di Marzo 2022

 

Emergono documenti finanziari che provano i pagamenti della Cina a Hunter Biden

Post n°88 pubblicato il 31 Marzo 2022 da daniela.g0
 

Il Sen. Chuck Grassley, Membro della Commissione Giustizia del Senato, parla a Washington il 22 marzo 2022. (Anna Moneymaker/Getty Images)   

 

Emergono ulteriori prove che mostrano coinvolgimenti del figlio del presidente Joe Biden con la Cina, dalla quale avrebbe ricevuto lauti finanziamenti.  

Come ha riportato ieri The Epoch Times, documenti bancari appena pubblicati mostrano che sono stati effettuati dei pagamenti al figlio del presidente Joe Biden da una società collegata al Partito Comunista Cinese. 

I senatori repubblicani Chuck Grassley (Iowa) e Ron Johnson (Wisconsin) hanno presentato i documenti all'aula del Senato il 28 e 29 marzo scorso. 

Uno ha mostrato un bonifico di 100.000 dollari a Owasco, una delle aziende di Hunter Biden, da CEFC China Energy, una società ora defunta strettamente associata al regime comunista cinese. 

Un altro ha mostrato un bonifico di 5 milioni di dollari a Hudson West, una società in cui Hunter Biden ha investito e gestito, da Northern International Capital, un'azienda che ha collaborato con CEFC. Un contratto reso pubblico anche dai senatori ha mostrato che 500.000 dollari sono andati a Hunter Biden come "commissione una tantum". 

Altri due hanno mostrato un pagamento di 1 milione di dollari effettuato a Hudson West da CEFC e un trasferimento di 1 milione di dollari da Hudson West a Owasco, con il denaro che sembra andare a Hunter Biden allo scopo di rappresentare Patrick Ho, un uomo d'affari cinese che ha aiutato il CEFC a trarre vantaggi attraverso la corruzione

Le ricevute sono solo alcuni dei documenti che "mostrano innegabilmente forti legami tra la famiglia Biden e la Cina comunista", ha affermato Grassley. 

La transazione da 100.000 dollari è stata datata 4 agosto 2017; il trasferimento di 5 milioni di dollari è stato datato 8 agosto 2017; gli altri due pagamenti sono stati effettuati rispettivamente il 30 novembre 2017 e il 22 marzo 2018. 

I senatori Grassley e Johnson hanno indagato per anni su Hunter Biden, che è sotto indagine federale, producendo un rapporto nel 2020 che ha rivelato i collegamenti tra il giovane Biden e i cittadini cinesi legati al regime e all'esercito cinese. 

Tra questi c'è Ye Jianming, un magnate cinese del petrolio che ha fondato il CEFC. Ye è stato messo sotto inchiesta dalle autorità cinesi nel 2018 e da allora non si è più visto. 

I senatori hanno scoperto che Hunter Biden ha guadagnato milioni da Ye e dalla sua compagnia e altri milioni da Dong Gongwen, un finanziere e socio in affari di Ye. Inoltre da quanto risulta Hunter Biden aveva una stretta relazione con Ye, tanto da essere il primo ospite nel nuovo appartamento dell'uomo d'affari cinese, mentre altre e-mail elencavano Joe Biden e Dong come "compagni di ufficio". 

I due senatori repubblicani hanno anche affermato che hanno programmato di pubblicare i documenti finanziari che hanno potuto ottenere in versione integrale. 

"Una prova come questi documenti bancari è piuttosto difficile da negare e nascondere sotto il tappeto", ha detto Johnson ai senatori, affermando che i documenti mostrano corruzione e conflitti di interesse che potrebbero compromettere Biden. 

La Cina del Partito Comunista Cinese non sembra dunque essere estranea ai rapporti con la famiglia Biden: ancora una volta le parole pronunciate dall'allora presidente uscente Donald Trump e bollate dalla maggior parte dei media internazionali come farneticazioni, trovano adesso un riscontro più che fondato, secondo quanto emergerebbe dai documenti bancari in possesso dei due senatori repubblicani.   

Dopo lo scandalo del coinvolgimento di Hunter Biden e del Pentagono nello svilupo di armi biologiche in Ucraina, emerge un ulteriore grosso scandalo destinato a travolgere i Biden.

La Cina di Xi Jinping, decantata fino a poco tempo fa come modello del Nuovo Ordine Mondiale da uomini come George Soros, ha compreso in tempo l'inizio dell'inevitabile processo di sgretolamento del deep state americano e dell'incrinamento del potere delle grandi famiglie di banchieri internazionali: questo conduce nuovamente nella direzione della firma del presidente Trump dell'Insurrection Act e del potere trasferito ai militari USA. 

Né è davvero pensabile che Xi Jinping, per chi conosce profondamente la situazione in cui versa la popolazione cinese, possa mai essere stato disposto a rinunciare al proprio potere e alla propria sovranità nazionale in favore di un nuovo ordine mondiale sovranazionale. 

La Cina ha scelto di accelerare quindi tale processo, consolidando invece una solida alleanza con la Russia: è la disfatta del globalismo e del progetto di controllo digitale totalitario.  

D'altra parte, la decisione di Vladimir Putin di obbligare attraverso un decreto all'acquisto solo in rubli del gas proveniente dalla Russia, sta ponendo in crisi l'Unione Europea. Senza il prezioso gas russo infatti l'intera economia europea verrà duramente colpita, in primo luogo il settore industriale. Mentre il dollaro come moneta di scambio internazionale sta continuando a perdere quota, per ammissione dello stesso Fondo Monetario Internazionale. 

Tutto questo, insieme all'alleanza tra i Paesi del BRICS - di cui fanno parte anche Russia e Cina - non potrà che mettere in crisi, anche in breve tempo, la grande finanza internazionale, e, di conseguenza, quelle grandi famiglie di banchieri che da due secoli governano e dirigono l'economia mondiale.  

La fine del blocco Euro-Atlantico e dell'Unione Europea globalista sembrano farsi adesso sempre più vicini. 

 

 

 

 

 
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Il coinvolgimento di Hunter Biden nei laboratori ucraini di armi biologiche e il documento del Ministero della Difesa russo

Post n°87 pubblicato il 29 Marzo 2022 da daniela.g0
 

Hunter Biden  

 

Il coinvolgimento di Hunter Biden e del Pentagono nello sviluppo di armi biologiche in Ucraina   

Sono emerse in questi giorni prove importanti che dimostrano come Hunter Biden, figlio del presidente degli Stati Uniti Joe Biden, ed il Pentagono, siano implicati nello sviluppo di pericolose armi chimiche nei laboratori dell'Ucraina. 

Le informazioni emergono dal computer di Hunter Biden e la Russia è stata la prima Nazione al mondo a rendere pubbliche tali informazioni. Mosca ha affermato infatti il mese scorso che i laboratori segreti americani di armi biologiche esistenti in Ucraina hanno giustificato l'invasione del Paese vicino. Inoltre nella produzione di armi chimiche nei laboratori ucraini è implicata la famiglia Biden. 

"Lo stesso presidente degli Stati Uniti Joe Biden è coinvolto nella creazione di biolaboratori in Ucraina", ha affermato il portavoce della Duma russa, Vyacheslav Volodin.

"Un fondo di investimento gestito da Hunter Biden ha finanziato la ricerca e l'attuazione del programma biologico militare degli Stati Uniti. È ovvio che Joe Biden, in quanto suo padre e capo di stato, era a conoscenza di quell'attività", ha continuato Volodin, chiedendo un'indagine del Congresso degli Stati Uniti e una spiegazione alla Casa Bianca.

Come ha riportato il New York Post lo scorso 26 marzo, i funzionari dell'intelligence statunitense avevano precedentemente liquidato i messaggi della Russia come propaganda di guerra, spiegando che la rete ucraina di laboratori biologici dedicati alla ricerca sui patogeni non era segreta e aveva ricevuto pubblicamente finanziamenti da Washington. 

Tuttavia le nuove affermazioni di Mosca, secondo le quali il fondo di investimento di Hunter Biden era coinvolto nella raccolta di fondi per progetti di biolab in Ucraina, è rispondente a verità, secondo le e-mail che coinvolgono i rapporti del figlio di Joe Biden in Ucraina e che sono state ottenute in anteprima da The Post e inizialmente riportate da The Daily Mail venerdì scorso.

Rosemont Seneca Technology Partners, società di Hunter Bien, ha investito almeno 500.000 dollari nella società di ricerca sui patogeni Metabiota e ha raccolti altri milioni attraverso aziende che includevano Goldman Sachs, secondo le e-mail trovate sul computer che è stato dimenticato in un'officina di riparazioni del Delaware nell'aprile 2019, quando Joe Biden si candidò alla presidenza. 

Metabiota è una società del Pentagono che ha svolto un ruolo di primo piano in Ucraina per quanto riguarda i laboratori di armi biologiche. 

Metabiota, secondo quanto ha riportato The Daily Mail, ha lavorato in Ucraina per Black & Veatch, un appaltatore del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti con profondi legami con le agenzie di intelligence militari, che ha costruito laboratori sicuri in Ucraina che analizzavano malattie letali ed armi biologiche.  

Goldman Sachs, per chi ancora non lo sapesse, è una delle più grandi banche d'affari del mondo, con sede legale a New York City e filiali importanti anche nei principali centri finanziari mondiali (Londra, Francoforte, Tokyo, Hong Kong). 

La banca fu fondata nel 1869 da Marcus Goldman, un tedesco di origini ebraiche aschenazite e acquisì il nome Sachs quando nel 1896 a Marcus Goldman si unì il genero Samuel Sachs e nello stesso anno venne quotata alla Borsa di New York. 

Secondo quanto riporta ancora il New York Post, Hunter ha presentato Metabiota ai funzionari della Burisma, la compagnia del gas ucraina, di cui era membro del consiglio, per un "progetto scientifico" che coinvolgeva i biolab in Ucraina, come mostrano le e-mail.

Un promemoria di una funzionaria di Metabiota al figlio dell'allora vicepresidente Joe Biden affermava, nel 2014, che la società potrebbe "dichiarare l'indipendenza culturale ed economica dell'Ucraina dalla Russia". 

La vicepresidente di Metabiota, Mary Guttieri, scrisse anche a Hunter in merito a questioni geopolitiche che coinvolgevano la ricerca dell'azienda nell'ex repubblica sovietica nell'aprile 2014, due mesi dopo l'invasione e l'annessione della regione della Crimea da parte della Russia. 

"Come promesso, ho preparato il promemoria allegato, che fornisce una panoramica di Metabiota, del nostro impegno in Ucraina e di come possiamo potenzialmente sfruttare il nostro team, le nostre reti e i nostri concetti per affermare l'indipendenza culturale ed economica dell'Ucraina dalla Russia e la continua integrazione nella società occidentale", si legge nel suo promemoria. 

Giorni dopo, il dirigente di Burisma, Vadym Pozharskyi, scrisse a Biden circa un "progetto - come lo hai chiamato tu - 'Science Ukraine'".

 

Il dirigente di Burisma, Vadym Pozharskyi  

 

Gli Stati Uniti assegnarono successivamente a Metabiota 23,9 milioni di dollari nel 2014, con 307.091 dollari stanziati per "progetti di ricerca ucraini", come hanno mostrato i registri di spesa del governo. 

Il figlio di Joe Biden si vantò con gli investitori che la sua azienda aveva organizzato finanziamenti per Metabiota e l'aveva aiutata a "ottenere nuovi clienti" comprese "agenzie governative", secondo quanto riportato dalle e-mail.    

 

Il documento russo "Sullo sviluppo delle armi biologiche in Ucraina"    

Il 18 marzo scorso è stato diffuso un importantissimo comunicato (non-paper), redatto dal Ministero della Difesa russo, che tratta delle gravi scoperte riguardanti i biolaboratori presenti in Ucraina. Il documento tradotto in italiano si può trovare sul sito dell'Ambasciata russa a Roma. 

Il documento, passato sotto totale silenzio dai media mainstream, tratta delle recenti scoperte effettuate dai militari russi in Ucraina: emergono studi sulle patologie "più pericolose per l'uomo" trasmissibili dagli uccelli e perfino lo studio delle loro rotte migratorie "per determinare quelle che attraversano il territorio della Russia e in misura minore colpiscono i Paesi europei".  

Contiene inoltre notizie sconvolgenti che riguardano la raccolta di DNA umano di etnia slava per lo studio di nuove malattie che colpiscono in base alla razza. Ancora, lo studio del potenziale di malattie letali per l'uomo...    

Qui troverete il link del documento russo, di cui consiglio un'attenta lettura integrale del testo.

 

 

 
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Vladimir Putin illustra il suo punto di vista sulla questione Ucraina

Post n°86 pubblicato il 20 Marzo 2022 da daniela.g0
 

 

Cari Lettori, pubblico questo video diffuso recentemente da Visione TV - completo di traduzione dal russo - dove Vladimir Putin, nel corso di una riunione di governo, illustra le motivazioni che hanno indotto la Russia ad un intervento militare in Ucraina.   

La lucida analisi del presidente della Federazione Russa pone in risalto tutte le forti contraddizioni che stanno caratterizzando attualmente i Paesi occidentali: "L'Occidente collettivo sta cercando di dividere la Russia, perché non vuole una Russia forte, convinti che tutto si compra e tutto si vende. Ma non conosce la storia del nostro Paese...".   

E rivolgendosi a tutti i cittadini dell'Occidente, Putin dice: 

"Voglio che mi ascoltino i cittadini dei Paesi occidentali: vi stanno cercando di convincere che tutti i vostri problemi sono il risultato delle azioni nemiche della Russia. Che dovete pagare con i vostri soldi la lotta contro il mitico pericolo russo: invece tutti i problemi che affliggono l'estero sono il risultato delle azioni delle élite politiche, il risultato delle loro ambizioni: essi non pensano come migliorare la vita dei propri cittadini: si interessano solo di redditi super alti. 

I problemi sociali nei loro Paesi, perfino quelli più avanzati, divengono sempre più evidenti, è sempre più marcato il distacco tra ricchi e poveri: il mito occidentale di un miliardo d'oro sta crollando. Oggi tutto il pianeta sta pagando le ambizioni dell'Occidente: sta pagando i suoi tentativi di mantenere il dominio che gli sta sfuggendo di mano. 

E' il risultato della politica sbagliata dell'America e dei Paesi dell'Unione Europea: hanno accelerato l'inflazione mondiale, hanno aumentato il divario fra ricchi e poveri, hanno aumentato il numero di rifugiati in tutto il mondo. 

Adesso una domanda: chi risponderà per milioni di morti di fame, nei Paesi più poveri del mondo, per la causa del deficit in crescita dei viveri alimentari? 

Anche il dollaro sta perdendo la fiducia come principale valuta di riserva...".   

Il resto di questo interessantissimo discorso potrete ascoltarlo dalla viva voce del presidente Putin.    

Buon ascolto e buona visione.




 
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La fine delle restrizioni, la crisi dell'Italia e il mondialismo. Ancora Fatima

Post n°85 pubblicato il 16 Marzo 2022 da daniela.g0
 

Klaus Schwab insieme ad Ursula von der Leyen  

 

In molti, tra articoli di giornali mainstream e dichiarazioni poco chiare di politici, stanno alimentando l'idea che l'uso del green pass sarà esteso anche dopo la fine dello stato di emergenza, il 31 marzo prossimo. 

Il 9 marzo scorso, il quotidiano di Maurizio Belpietro La Verità titolava con: "Ufficiale: il green pass è per sempre. Tra 18 mesi la proroga automatica". 

La gente è sempre più confusa, e per coloro che hanno più di cinquant'anni sembra che l'obbligo di dover esibire il certificato verde rafforzato durerà ancora. Fino a quando, non è chiaro. 

Ma è davvero così o ancora una volta si tratta dell'ennesimo tentativo di seminare terrore, che ormai è divenuto anche un metodo di governo oltre che d'informazione?  

A parte i giornali del mainstream, anche la cosiddetta controinformazione, con molti canali Telegram e altro, continua ad alimentare la paura. 

In realtà, si tratta di una paura infondata perché, come già scritto in altre occasioni, tutte le restrizioni dovranno necessariamente cessare al termine dello stato di emergenza. Anche coloro che hanno superato i cinquant'anni saranno riguardati dalla caduta delle restrizioni, ed è un inganno far credere il contrario. 

Infatti il DPCM promulgato di recente dal governo non cambia nulla in merito a queste affermazioni. 

Il testo a cui occorre far riferimento infatti è il decreto legge 52 dell'aprile del 2021, in particolare all'articolo 9 quinquies.  

Da esso deriva inequivocabilmente che tutte le restrizioni dovranno necessariamente cadere entro il 31 marzo. E quindi anche l'obbligo di esibire il certificato verde, sia base che rafforzato. Il DPCM non estende in alcun modo l'obbligo di esibire detti certificati. Il DPCM prolunga solamente la durata del certificato verde alla durata di 540 giorni. 

Ovviamente la confusione creata ad arte servirà a continuare ad esercitare pressione, inducendo il più elevato numero di persone ad inocularsi un siero sperimentale. 

Anche la controinformazione non ha certo denunciato la confusione ingannevole sapientemente creata e si è guardata bene dal controbattere le dichiarazioni dei giornali come quella citata sopra. 

L'unica voce che si leva ormai da parecchi giorni è, in verità, quella del giornalista indipendente Cesare Sacchetti. 

Per capire che ha ragione non occorre altro che leggere il decreto legge 52 dell'aprile 2021. Da esso non si può non evincere quanto affermato sopra: la caduta delle restrizioni riguarderà anche gli over cinquanta ed è dunque ipotizzabile che, a decorrere dal 1° aprile, se sul luogo di lavoro dovesse essere richiesta eventualmente l'esibizione del certificato verde, sarà possibile procedere con relativa denuncia.  

Abbiamo visto come le sentenze della magistratura favorevoli ai cittadini ricorrenti siano aumentate considerevolmente negli ultimi tempi, e ciò è avvenuto quando in Italia era ancora in vigore lo stato di emergenza: dal 1° aprile, quando sarà cessato definitivamente lo stato di emergenza, non sarà più possibile giustificare provvedimenti restrittivi proprio secondo il decreto legge 52 citato sopra, che afferma in modo esplicito che a partire dal 31 marzo il certificato verde stesso sparirà totalmente, che sia di base o rafforzato. 

Pertanto non sarà più possibile negare l'accesso al lavoro a nessuno, nemmeno se over cinquanta e nemmeno se l'obbligo vaccinale per i cinquantenni rimarrà fino a giugno, perché nessuno potrà più richiedere la prova dell'avvenuta vaccinazione: ovvero il certificato verde in questione. 

Questo malgrado dal governo si siano affannati a precisare che per i cinquantenni si sta valutando di ammetterli al lavoro con l'esibizione del certificato verde base. Le loro affermazioni sono infatti smentite dal loro stesso decreto summenzionato. 

D'altronde in tutta Europa le restrizioni sono ormai soltanto un ricordo: a Londra, ad esempio, nessuno gira più con la mascherina, non esiste green pass, né coloro che risultano positivi sono soggetti ad alcuna limitazione, come ammesso dallo stesso giornalista in un collegamento avvenuto durante la trasmissione Mattino Cinque, una settimana fa. 

In Austria è stato sospeso il tanto sbandierato obbligo vaccinale benché nei mesi scorsi si erano annunciate multe salate che ovviamente non saranno mai comminate. L'obiettivo posto - come dovrebbe essere ormai chiaro - è sempre quello di convincere quante più persone possibili ad inocularsi il siero sperimentale.  

L'Italia rimane tuttavia nel mirino di quelle élite mondialiste e quelle massonerie che hanno tentato di erigere quel Nuovo Ordine Mondiale che ormai è fallito miseramente in tutto il mondo.  

Dopo la crisi artificiale del COVID, si affacciano adesso altre minacce per il nostro Paese che credo purtroppo tutti abbiano percepito. 

L'aumento folle del prezzo dei carburanti, con il diesel che ha addirittura superato la benzina, l'aumento dell'energia elettrica alle stelle, la riforma del catasto, sono il frutto di speculazioni finanziarie e manovre ad hoc che hanno tutte lo scopo di indurre una crisi ancora più profonda nel nostro Paese. Il blocco delle importazioni del gas russo avrà pesanti ripercussioni. 

Sembra che il governo italiano sia determinato però ad andare avanti, nonostante il resto d'Europa abbia già iniziato ad avviare un'inversione di marcia. 

Josep Borrell, alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, ha ammesso che la politica contro la Russia attuata dall'Occidente con lo scopo di isolarla è sbagliata ed è impensabile che l'Ucraina dalle milizie naziste di Zelensky possa entrare a far parte della NATO. 

Se l'Europa sta così vacillando, il governo con a capo l'uomo del Britannia continua diritto nella sua politica contro la Russia di Putin. 

Qualcuno per caso ricorda l'incontro di Mario Draghi con Klaus Schwab, avvenuto il pomeriggio del 22 novembre dello scorso anno? 

"Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha incontrato oggi pomeriggio, a Palazzo Chigi, il Fondatore e Presidente esecutivo del World Economic Forum (WEF), Klaus Schwab". 

Il WEF è un'associazione a cui partecipano più di 3000 aziende multinazionali, la maggior parte delle quali controllate da due fondi d'investimento, BlackRock e Vanguard. Il realtà, questi due fondi sono la stessa cosa ed esprimono il potere finanziario di chi tira le fila dell'economia mondiale, in particolare delle dinastie Rockefeller e Rothschild. 

"Il colloquio con Mario Draghi si è incentrato sul prossimo Meeting Annuale del WEF previsto a Davos a gennaio del 2022 e sui principali dossier globali oggetto anche della Presidenza italiana del G20, con particolare riferimento al tema della ripresa economica e sociale post pandemica." 

Quello che abbiamo letto - a parte il mio inciso sul WEF - è il comunicato ufficiale del governo. Niente è dato sapere però di quello che si sono detti in quell'incontro. Ma, come ha scritto in un articolo di quello stesso giorno Maurizio Blondet, «è una conferma in più di chi Draghi attua il programma: nessuna "ripresa economica", ma il Gran Reset per arrivare alla miseria generale, al reddito universale di base e all'esproprio della proprietà privata immobiliare secondo il programma della "lettera dal Canada"». 

Se il programma voluto da quella ormai famosa lettera canadese è ormai definitivamente tramontato nel resto del mondo con il fallimento della crisi voluta dal COVID, in Italia sembra che, anche se ormai solo parzialmente, non si rinunci ad un estremo tentativo di attuarlo. 

Ricordiamo come Klaus Schwab, appartenente alla dinastia dei Rothschild, abbia annunciato pubblicamente il Great Reset fino ad affermare, da oltre un anno, che terminata la crisi del COVID non si potrà tornare indietro, e chi crede il contrario si illude.

Il World Economic Forum si era limitato in passato all'opera di influenza delle leve politiche dei vari Stati nazionali, per assicurarsi che le politiche locali fossero allineate con l'agenda globalista. In questo senso, l'opera del WEF non è isolata ma agisce in concertazione con altri gruppi d'influenza, come il CFR, il Bilderberg ed infinite altre associazioni. 

L'Italia rimane infatti il Paese più detestato da quelle élite globaliste e mondialiste che finora hanno lucrato enormente sulla crisi artificiale indotta al COVID. L'Italia rappresenta, ricordiamolo, la sede della Cristianità e del Papato: è questo il motivo intrinseco dell'ostilità plurisecolare contro il nostro Paese, già assai prima dell'inizio dei due conflitti mondiali.

 

 

Mentre in Vaticano, un "Vescovo vestito di bianco" è stato costretto all'inizio dello scorso febbraio a doversi difendere dall'ennesimo vile attacco alla sua figura, con l'accusa di aver coperto reati di pedofilia commessi da sacerdoti nel rapporto sugli abusi del clero nella Chiesa di Monaco di Baviera, quando ne era arcivescovo. 

Sua Santità Benedetto XVI - come lo chiamava lo stesso Bergoglio fino a qualche tempo fa - si è immediatamente difeso, smentendo il tutto senza ombra di dubbio, con una lettera di proprio pugno. Allegata alla lettera c'era inoltre una puntuale smentita dei fatti da parte dei suoi legali. 

Ma - come ha riportato il quotidiano versione digitale Tempi i maggiori quotidiani del mainstream hanno giocato sull'equivoco, facendo passare per "richiesta di perdono" (sugli abusi) quel che invece Benedetto XVI riferisce alla svista dei suoi collaboratori che, in un primo momento, avevano dichiarato la sua non presenza alla riunione in cui si discusse il caso di un sacerdote.

 

Benedetto XVI e abusi. Dall'alto verso il basso, i titoli di prima pagina di Corriere della Sera, Repubblica e Stampa (9 febbraio 2022). Immagini tratte dal quotidiano versione digitale Tempi    

 

Il Cristianesimo ha rappresentato e continua a rappresentare tutt'ora l'ostacolo più grande a quel progetto di raggiungimento dell'obiettivo di controllo globale e depopolamento che la cabala mondialista e la massoneria tentano di perseguire da almeno tre secoli. 

Ma se la bestia ormai è stata già duramente colpita, non rinuncia tuttavia a tentare di procurare più danni possibili all'odiato Paese. 

Questo non vuol dire ovviamente che sia giunto il momento di gettare la spugna e lasciarsi sopraffarre dal panico. 

Alla fine, è proprio questo rischio il peggior nemico del nostro Paese al momento presente. E la falsa controinformazione, che continua a seminare forse ancora più terrore dell'informazione "ufficiale", lo sa bene. 

Ricordo come la data del prossimo 31 marzo segnerà anche l'inizio dell'attività della piattaforma di Donald Trump, Truth Social, in Italia. E, come abbiamo visto, lo scandalo della frode elettorale alle presidenziali USA del 2020 è una pentola ormai in ebollizione destinata prima o poi necessariamente ad esplodere. 

Quando sarà finalmente esplosa, e l'inchiesta condotta dal procuratore John Durham lascia ben sperare, l'Italia potrebbe tornare a riavere quella libertà perduta al termine del secondo conflitto mondiale. 

Il ritorno di Donald Trump alla presidenza ufficiale degli Stati Uniti sarà infatti il colpo decisivo al mondialismo e alla sua bestia: come ha riportato recentemente il giornalista Cesare Sacchetti, secondo TankerTrackers, una società indipendente che monitora le spedizioni di merci internazionali, altre due navi cariche di petrolio hanno lasciato la Russia dirette verso gli Stati Uniti. 

Questa "messa al bando" delle importazioni petrolifere dalla Russia decisa da Biden sembra essere solo virtuale: gli USA infatti continuano tutt'ora ad importare il petrolio russo. 

Questo ci dà l'ennesima conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, di chi stia tirando le fila di tutta la linea politica americana: e di certo non è Joe Biden ed i membri dello stato profondo di Washington. 

Ancora una volta, l'intreccio degli avvenimenti presenti e passati sembra ricondurci lentamente, ma inesorabilmente, al grandioso mistero di Fatima, e al messaggio trasmesso dalle apparizioni della Beata Vergine Maria a tre bambini che nulla potevano sapere della situazione in cui versava il mondo in quel momento e del suo futuro.  

Pur se snobbato da troppi cattolici, il mistero di Fatima continua a segnare fortemente il corso del tempo presente, anzi ne è diventata la chiave di lettura privilegiata: se "molte Nazioni saranno distrutte", come previde la Madonna a Fatima, il trionfo del Suo Cuore Immacolato e la consacrazione della Russia salveranno il mondo dalla sua distruzione totale. 

Occorre infatti tenere sempre bene a mente che la nostra battaglia è anzitutto spirituale e deve essere vinta prima con armi spirituali: «La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti» (Efesini 6,12). 

E se pensate forse che stia esagerando, potrebbe bastare qui qualche esempio, scelto fra i tanti in modo del tutto casuale: la pluripremiata artista Marina Abramović posò, sul numero di novembre 2016 della rivista ELLE, stringendo tra le mani le corna di un caprone dalla testa scuoiata e grondante sangue...     

Ancora, sempre la Abramović posò nel 2020 con Lord Jacob de Rothschild davanti ad un quadro intitolato «Satan summoning his Legions» («Satana evoca le sue legioni»), dipinto da Thomas Lawrence nel 1797 ed esposto alla Royal Academy of Arts di Londra. 

Ho scelto volutamente di non pubblicare le immagini relative su questo blog. 

Ecco perché, ora come non mai, è giunto il momento di continuare a lottare e a resistere, ma anche di pregare incessantemente l'unico vero Dio e Signore, Gesù Cristo, approfittando del tempo presente perché la profezia di Fatima possa giungere al suo pieno e forse - ma non è affatto scontato - definitivo compimento. 

Anche mons. Carlo Maria Viganò, come sappiamo, ha più volte nei suoi messaggi rivolti al popolo italiano e mondiale richiamato alla vera natura spirituale dello scontro epocale che stiamo vivendo.  

Mi piace concludere con le parole che Suor Lucia Dos Santos, ultima testimone di Fatima, ci ha lasciato durante una conversazione avuta con il sacerdote messicano Augustin Fuentes, postulatore della causa dei beati Francisco e Jacinta Marto, cugini di Lucia:

 

 

«Non c'è nessun problema, dico, per difficile che sia, che noi non possiamo risolvere con la preghiera del Santo Rosario.

Con il Santo Rosario noi ci salveremo, ci santificheremo, consoleremo Nostro Signore e otterremo la salvezza di molte anime.

Infine la devozione al Cuore Immacolato di Maria, nostra Santissima Madre, considerandola come la sede della clemenza, della bontà e del perdono, e come la porta sicura per entrare in Cielo

 

 

 

 
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L'alleanza tra Trump e Putin e la fine del Nuovo Ordine Mondiale. La consacrazione della Russia - Seconda parte

Post n°84 pubblicato il 08 Marzo 2022 da daniela.g0
 

 

Quel che non si deve perdere assolutamente di vista in questo scenario mondiale, è il ruolo svolto dalla presidenza di Donald Trump e dalla sua concreta presenza, che, come abbiamo visto, non è mai uscita di scena. Il movimento del MAGA è vivo e coinvolge gran parte del popolo americano insieme ai militari e ai patrioti che lo sostengono. 

Nel 2016 Donald Trump non avrebbe mai dovuto divenire presidente, secondo i calcoli di quello stato profondo che dirige il corso degli avvenimenti non solo negli Stati Uniti ma anche in Europa già dal termine del secondo conflitto mondiale. 

Ricordo a tal proposito i volti scuri di molti giornalisti televisivi di casa nostra quando, nell'autunno 2016, si ebbe la certezza della vittoria di Trump alle presidenziali americane.

Donald Trump, dall'inizio del suo mandato, ha perseguito obiettivi diametralmente opposti a quelli del deep state americano e delle élite mondialiste. Trump ha manifestato infatti tutta la sua avversione per la NATO, che ha assunto negli anni il ruolo di perseguire di fatto gli obiettivi stabiliti dalle élite, rappresentando quindi la forza militare in grado di propugnare l'obiettivo stabilito del Nuovo Ordine Mondiale.  

Se facciamo un passo indietro e guardiamo al passato, osserviamo infatti puntualmente l'intervento della NATO negli affari interni degli Stati. La NATO infatti non ha mai svolto il ruolo di portare sicurezza e stabilità nei Paesi Occidentali, come avrebbe dovuto, ma è intervenuta ogni qual volta un Paese è stato di intralcio alla prosecuzione dei piani stabiliti, rovesciandone il leader. 

Cito in proposito nuovamente una fonte giornalistica accreditata come Cesare Sacchetti a sostegno di affermazioni che potrebbero sembrare azzardate, ma in realtà descrivono perfettamente in modo realistico lo scenario mondiale degli ultimi 50 anni. 

«Non esiste un'altra potenza economica e militare in grado di ingerire e influire negli affari di un altro Paese come può farlo gli Stati Uniti. Tutta la rete di agenzie dell'intelligence costruita e finanziata dalle famiglie che rappresentano il vero potere occulto è stata pensata per consentire agli USA di colpire e rovesciare in qualunque momento coloro che si fossero opposti ai disegni del Nuovo Ordine Mondiale. 

Washington è stata trasformata da questi poteri in una sorta di centrale della sovversione internazionale. 

Fu per questo che il presidente cileno Salvador Allende venne destituito nel 1973 su ordine di Henry Kissinger, uomo forte del Bilderberg. 

Fu per questo che Aldo Moro venne minacciato di morte da Kissinger nel 1976, e finì poi ucciso dalle BR due anni dopo. 

E fu per questo che Slobodan Milosevic, presidente della Serbia negli anni'90, e Muammar Gheddafi, vennero rovesciati e uccisi ancora una volta dalla NATO».  

«La NATO ha rivestito il ruolo di un'organizzazione terroristica che ha eliminato tutti coloro che costituivano un intralcio per il piano di dominio globale voluto dalle élite internazionali. 

Nulla c'entrava la retorica del contenimento del blocco sovietico visto che l'Alleanza Atlantica piuttosto che sciogliersi dopo il crollo del muro di Berlino si è espansa incredibilmente ad Est. 

La vera ragione dell'esistenza della NATO è quella di essere il braccio militare del Nuovo Ordine Mondiale ma questa condizione è possibile solamente se gli USA restano sotto l'ala dell'atlantismo. 

Questa la ragione per la quale il mondialismo ha cercato in ogni modo di riprendersi l'America e questo proposito è fallito anche dopo la frode del 2020». 

E' evidente che Donald Trump ha rappresentato un ostacolo alla realizzazione di questo progetto ed è per questo che si è consumato il grande scandalo dello spionaggio ai danni del presidente Trump, di cui ho già scritto nei precedenti articoli. 

Secondo quanto emerge dal deposito giudiziario del procuratore Durham, i funzionari dell'amministrazione Obama hanno spiato Donald Trump durante la sua presidenza, come sosteneva all'epoca il presidente e come ha riaffermato il senatore del Texas Ted Cruz poco tempo fa. Il procuratore speciale John Durham ha mostrato con prove schiaccianti il coinvolgimento di Hillary Clinton - personaggio di spicco nell'amministrazione Obama - nello spionaggio ai danni del presidente americano. 

Tutto questo può essere strettamente legato anche con quanto avvenne la notte delle elezioni presidenziali americane, quando milioni di voti furono spostati repentinamente da Trump a Biden. Gli autori dello spionaggio ai danni dell'allora presidente Trump potrebbero essere infatti gli stessi responsabili della frode elettorale. E sappiamo anche che almeno l'Europa, in particolare l'Italia, e la Cina, furono coinvolte in questa grande operazione. 

Lo scopo era ovviamente liberarsi di Donald Trump, e, secondo il giornalista Cesare Sacchetti (ma le sue affermazioni sono evidentemente suffragate dal procuratore John Durham), Hillary Clinton ha rappresentato la mente di questa enorme operazione ai danni di Trump. La serie degli atti sovversivi è proseguita quindi successivamente attraverso almeno tre attentati alla vita di Trump, due messe in stato di accusa e la più grossa frode elettorale che si annoveri nella storia, avvenuta durante le presidenziali del novembre 2020. 

Sappiamo come in molte occasioni Joe Biden abbia portato avanti le politiche che furono di Trump, come le sanzioni alla Cina e il completamento del ritiro delle truppe dall'Afghanistan. La notizia che la speaker della Camera dei rappresentanti, Nancy Pelosi, abbia affermato chiaramente come si escluda qualunque intervento militare in Ucraina ci conferma quale sia lo stato effettivo della situazione negli USA. 

Nel gennaio 2021 - come già scritto - Donald Trump ha verosimilmente firmato l'Insurrection Act e trasferito il potere nelle mani dei militari. Questo ha impedito l'effettivo insediamento di Joe Biden e la sostituzione programmata con la vice-presidente Kamala Harris. L'amministrazione Biden è stata quindi sin dal suo inizio un'amministrazione fantoccio commissariata dai militari al potere e da Trump. 

Questo ha permesso la fine della farsa pandemica e l'allentamento graduale di tutte le restrizioni, segnando l'uscita definitiva degli Stati Uniti dal Nuovo Ordine Mondiale. 

E' rimasta soltanto la debole Unione Europea nel mondialismo ma dall'altro lato del mondo, la Russia cristiana di Putin ha segnato l'argine e la fine dell'espansione verso est del mondialismo. 

L'ultimo tentativo della NATO di accerchiare la Russia appare ormai fallito, mentre quello che diventa ormai evidente - ma ha giocato un ruolo chiave sin dall'inizio - è l'alleanza tra Trump e Putin in grado di stroncare definitivamente il progetto del Nuovo Ordine Mondiale.

 

 

La Cina di Xi Jinping e del Partito Comunista è consapevole già da tempo di tutto ciò e si è sfilata in tempo dall'operazione terroristica del COVID e dal progetto del Nuovo Ordine Mondiale, che va a collidere comunque con gli interessi di Xi. 

Anche i Paesi del BRICS che comprendono, oltre la Russia, anche il Brasile, l'India, il Sud Africa, oltre la summenzionata Cina, hanno rifiutato di associarsi alle sanzioni contro la Russia. A questi Paesi si devono aggiungere i Paesi dell'OSC: Bielorussia, Kazakistan, Tagikistan, Armenia, Kirghizistan. 

Anche l'America Latina si è defilata dall'imporre sanzioni, insieme al Medio Oriente: Arabia Saudita, Siria, Egitto, Turchia, Iraq, Iran. Lo stesso per quanto riguarda Serbia, Bosnia ed Erzegovina. Persino un membro dell'Unione Europea, l'Ungheria, si è rifiutata. 

Così il blocco Euro-Atlantico è rimasto solo nella sua lotta contro la Russia. Gli Stati Uniti si stanno affrancando da questa lotta perché si è verificato quello che le élite mondialiste non avevano previsto: la nascita di un grande movimento nuovo, che raccoglie un'enorme adesione popolare e che sta attendendo pazientemente il ritorno di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti. 

I potenti del World Economic Forum di Davos stanno assistendo alla sgretolamento del colosso dai piedi di argilla che loro stessi avevano creato: il Great Reset atteso non si verificherà, per loro stessa ammissione, e il fallimento definitivo del Nuovo Ordine Mondiale sembra ormai alle porte. 

La guerra dell'Ucraina rappresenta ormai l'ultimo atto di un programma più che secolare che sta volgendo al termine e che le élite mondialiste e le massonerie avevano progettato in ogni minimo dettaglio da tanti anni.   

A questo scopo, ritengo importante soffermarmi su un altro secolo della nostra storia, caratterizzato da molti fermenti e profondi cambiamenti: il Novecento; e su un anno in particolare: il 1917, che segnò in modo irreversibile il corso degli avvenimenti e il futuro del mondo.  

Il 1917 fu l'anno in cui ebbe il suo inizio la Rivoluzione russa, finanziata dalle potenti banche ebraiche, che portò con sé atrocità e terrore: gli anni successivi furono quelli del Terrore rosso, che inaugurò il terrore come metodo di governo, del monopolio totale del cibo, della drastica deindustrializzazione, dello sterminio. Milioni di russi morirono di fame e di stenti in quello che fu uno dei genocidi più grandi della storia dell'umanità.

 

 

Fu il primo Great Reset, di cui ho già ampiamente trattato. Ma anche quello infine fallì e, nei decenni successivi alla caduta del muro di Berlino, la Russia lentamente rialzò il capo e ritrovò l'identità nazionale, l'amore per le tradizioni e la fede in Cristo, che l'aveva caratterizzata nei secoli antecedenti.  

La Russia infatti ha rappresentato, da lungo tempo, un grosso ostacolo al perseguimento dell'obiettivo del Nuovo Ordine Mondiale e di ciò ne furono lucidamente coscienti quelle élite anglo-americane e tedesche, di origine ebraica, che finanziarono lautamente la Rivoluzione russa.  

Il 1917 - ancora - fu l'anno del festeggiamento dell'anniversario della fondazione della massoneria due secoli prima, nel 1717, da parte dei massoni che si riunirono in piazza San Pietro ed esposero un vessillo nero raffigurante Lucifero nell'atto di schiacciare l'Arcangelo Michele. Testimone oculare del fatto fu il frate polacco Massimiliano Kolbe, poi divenuto santo e martire per mano nazista, che osservò sventolare a lungo la loro bandiera sotto le finestre papali, mentre degli striscioni inneggiavano a satana ed una scritta diceva: «Satana governerà in Vaticano e il Papa lo servirà come guardia svizzera».  

Ma il 1917 fu, infine, anche l'anno di Fatima. L'anno in cui la Beata Vergine Maria apparve, e più volte si intrattenne a parlare, con tre pastorelli a Cova d'Iria, in Portogallo.

I contenuti riferiti dai bambini, in particolare da Jacinta Marto, facevano riferimento anche all'avvicinarsi di periodi molto bui per la storia dell'umanità e alla possibile fine del mondo, nel caso in cui l'umanità non avesse ritrovato la via della redenzione e del ritorno a Dio, prevista e voluta da Dio stesso attraverso la ritrovata devozione al Cuore Immacolato di Maria.   

Se la Russia, come predisse la Madonna avrebbe seminato i suoi errori - il comunismo ateo - nel resto del mondo, e oggi lo abbiamo sperimentato davvero sulla nostra pelle, tuttavia la speranza rivolta ad ogni uomo, che sempre Maria ha lasciato aperta volontariamente in tutte le sue apparizioni, ci assicura anche che verrà con certezza il giorno in cui un Pontefice consacrerà la Russia al Suo Cuore Immacolato e si aprirà per il mondo un periodo di pace duratura. 

Soltanto quando la devozione al Cuore Immacolato di Maria avrà trionfato sulla ormai debole e disincantata Europa, allora si potrà avverare fino in fondo la scomparsa definitiva del Nuovo Ordine Mondiale. 

Si allontanerà anche la manifestazione biblica della bestia, di cui parla diffusamente l'Apocalisse di Giovanni, per un lungo periodo di tempo.  

E' molto interessante a questo proposito attenzionare l'ultimo libro dello scomparso padre Gabriele Amorth, noto esorcista, dal titolo "Maria e Satana", un'intervista a padre Amorth curata da padre Slawomir H. Sznurkowski, Ed. San Paolo, 2018, pp. 141-142. (Pdf tratto dal sito Blondet & Friends). 

Secondo Amorth, Vladimir Putin, quando si recò in visita da Bergoglio a Roma il 25 novembre del 2013, avrebbe voluto intavolare la trattativa per la consacrazione della Russia con lui, ma rimase così deluso dal colloquio avuto da non consegnargli nemmeno una lettera che il patriarca di Mosca gli aveva incaricato di dare al papa.  

Scrive ancora padre Amorth: «Quando gli si era proposto di far andare la Madonna di Fatima a Mosca, lui [Vladimir Putin] aveva anche detto al gruppetto di cui facevo parte anch'io, che voleva far andare la Madonna a Mosca: "Sì, sì, sì la proporrò al patriarca di Mosca, ma se lui non la vuole, la voglio io".  

[...] Lui penso che sia proprio un convertito ma deve tenere conto della gente che c'è con lui, perché la Russia si converta. 

Io pensavo a questa frase: "La Russia si convertirà"; forse anche facevo parte di questo piccolo comitato per portare la Madonna di Fatima a Mosca, di cui c'era un responsabile, un sacerdote del Canada che è andato più volte a parlare con Putin. E' morto di un colpo al cuore. 

Ciò vuol proprio dire che non è ancora il momento che la Madonna vada a Mosca, perché la Russia si converta. Vuol dire che prima ci saranno delle catastrofi. Non è ancora giunto il momento».   

In fondo, sta a ciascuno di noi consentire e accelerare l'arrivo di quel momento, e il compimento definitivo di quelle parole che Maria - contro l'antico Avversario, il diavolo - pronunciò a Fatima per la salvezza dell'umanità intera.     


«Finalmente, il Mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre Mi consacrerà la Russia, che si convertirà, e sarà concesso al mondo un periodo di pace.» [Dal secondo Segreto di Fatima, di suor Lucia Dos Santos].   

 

 

Qui la prima parte dell'articolo.

 

 

 

 
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