Post n°1264 pubblicato il 16 Settembre 2014 da Vince198
..timidezza è una condizione strana dell'anima, una categoria, una dimensione che si apre la solitudine. È anche una sofferenza inseparabile, come se si avessero due epidermidi, e la seconda pelle interiore s'irritasse e contraesse di fronte alla vita. Fra le compagini umane, questa qualità o questo difetto fa parte di un insieme che costituisce nel tempo l'immortalità dell'essere."
Così la definì Neruda, naturalmente a modo suo, come un poeta della sua grandezza ha saputo ben esternare.
Ai nostri giorni la timidezza, quell’incertezza che - specie da ragazzi - fa sentire inadeguati, l’essere introversi, quella difficoltà nel lasciarsi andare per esprimere la propria personalità senza tema di essere criticati aspramente quando la critica viene recepita come un’offesa o una ferita insanabile, l’insicurezza nei rapporti sociali, interpersonali, quanto pesa ai nostri giorni e quanto fa diventare pessimisti e rinunciatari nel prosieguo della propria vita? E quanta aggressività riesce a scatenare la timidezza stessa in taluni casi, pensando che questo sia l’unico modo per difendersi dal “mondo intero”, quando invece basterebbe avere quel minimo di calma e ragionevolezza “in più” per comprendere che non siamo finiti in un qualsiasi tritacarne, quando siamo noi stessi a pensarlo e a crearcelo? Non è cosa da poco riuscire a vincere quella timidezza in eccesso – un po’ non guasta (come tante altre peculiarità), altrimenti troppa disinibizione crea situazioni ugualmente negative - che spesso potrebbe rendere la vita molto più complicata di quello che realmente non è. Provarci, tuttavia, credo sia assolutamente indispensabile, da soli, ricorrendo a terapie ad hoc, meglio ancora con l’aiuto di chi ci vuole bene, di chi ci ama.. E voi che ne pensate, amici carissimi?
La timidezza è un normale aspetto di personalità. Si definisce quando è maggiore delle modalità espressive della media degli individui. In tal caso si manifesta con esitazione una sorta di impaccio, espressione di riserbo e pudore. Può voler significare protezione ma anche voler conservare una parte di noi "riservata" solo a noi stessi in attesa di dedidere se condividerla con chi si ha di fronte. In questi casi raramente è patologica e direi per quel che mi riguarda la preferisco, alla sfacciataggine, all'estroversione indisciplinata di alcuni. La timidezza però talvolta è patologica e si viene a manifestare sotto forma di vera e propria paura di contatto, fobia sociale, veri e propri attacchi di panico. in questi casi va ricercata la causa scatenante spesso legata a traumi, a condizioni di vita degradanti, a esperienze sociali /affettive carenti se non addirittura patologiche. Allora si rende doveroso l'aiuto di specialisti e cure farmacologiche. nei casi più lievi possono essere veramente di aiuto quei training atti a favorire la socializzazione, attraverso colloqui individuali ma anche attività di gruppo(arteterapia , danzaterapia, teatro...). La timidezza è uno scudo da alzare o abbassare a secondo del campo di battaglia che solchiamo...Vediamolo come una risorsa e non necessariamente come un limite. La penso in quest modo caro Vince...Che ne dici? Ti passo la palla *___^ R@ss
Dico che.. Tu conosci questo argomento meglio di me, tuttavia quel che hai espresso non posso non condividerlo in quanto amplia ed entra più in profondità rispetto alle mie cognizioni che, pur non particolarmente ampie, immagino che non siano molto distanti dalle tue.
Mi sono solamente permesso di esprimere, nel mio piccolo, una certa fiducia nella risoluzione di questo tipo di problematiche, facendosi aiutare dal partner, se può tornare utile, altrimenti ricorrere a personale specialistico - come hai evidenziato - mi pare del tutto doveroso.
Un abbraccio ^_____^
Tutto si può fare, basta prendere il coraggio di considerare il problema se di problema si tratta...e avere l'umiltà di chiedere aiuto e lasciare che altri ci aiutino ad aiutarci. Il successo di ogni terapia sta nella volontà di accettarla ,assecondandola...e nella voglia di cambiamento. Un cambiamento per migliorare...Un bacione r@ss
Esatto Ross: si possono ottenere risultati positivi se si è disposti ad accettare di essere aiutati se certe problematiche non risolvibili da soli. In questo caso possono entrare in campo altri fattori che potrebbero ostacolarne l'iter: uno fra tutti l'orgoglio personale.
Ancora un bacio e.. grazie ^____^
Ciao Vince :-) Buongiorno. Io mi ricordo che da ragazzo più che timido mi sentivo introverso. Riuscivo a scatenarmi solo se la compagnia era quella giusta così come il clima, e allora anche le critiche le sentivo più come tentativi di farmi riconoscere qualche pezzo di intonaco che si staccava dal mio modo di essere piuttosto che aggressione vera e proprioa alla persona.E questo essere introverso mi faceva relazionare non con tutti. Quando poi col passare del tempo mi sono reso conto che tutto sommato potevo andare fiero di come sono, allora la timidezza e l'introversità sono sparite, riesco sempre ad essere me stesso....o quasi sempre insomma, bisogna pur difendersi :-)) Ti mando un abbraccio forte forte
Ciao Giu, vorrei dire che hai trovato la giusta soluzione per superare l'empasse che può essere la timidezza, quando eccessiva. Ci vuole sempre un fattore per così dire "scatenante" che aiuti a andare oltre quel limite, che essere noi stessi nella piena consapevolezza di quello che possiamo dare. E assaporare quelle soddisfazioni che nella vita spesso latitano. Non è certo facile, però provarci non nuoce di certo, tutt'altro! Grazie a te, un abbraccio ^____^
Anch'io sono sempre stata timida da ragazza, ancora un po' lo sono tuttora.
Ma la vita con le sue esperienze ci fa uscire dal guscio e si cresce, si cambia pelle.
Serena giornata.
Un abbraccio
La timidezza è un tratto della personalità che si manifesta già nell'età giovanile, Dona. Però quando - come hai osservato - crescendo si acquisisce esperienza, la pelle muta, eccome se muta! Grazie .. un abbraccio a te ^__^
Credo che la timidezza sia parte di ognuno di noi, Vince, chi la esterna di più e chi di meno. Anche una persona che può sembrare sempre sicura di sè, di quello che dice e che fa, ne custodisce sempre un poco, secondo me. Io, personalmente non la considero un difetto, tranne che in un caso. Quando non è genuina. Sembra assurdo poterci pensare, perchè sono abituata a pensare alla timidezza come qualcosa che non possa proprio non esserlo, genuino. Eppure, ora non ne sono più così convinta. Quando mi capita di non esserne più convinta, mi fermo, faccio un respiro profondo e penso che no, devo per forza aver preso un abbaglio. Perchè allora dovrei cominciare a dubitare della dolcezza, della delicatezza, della tenerezza..e non sono pronta a fare questo. Preferisco allora assecondare chi gioca solamente con questi valori che per me sono essenziali, e lasciarli nelle loro convinzioni. A tutta questa meraviglia non rinuncerò mai ^______^ Ciao carissimo, ti auguro una buona giornata e ti strencio affettuosamente! Un bacio
Certo Norma: la timidezza fa parte del nostro carattere, la cui misura varia da persona a persona. Secondo me è come altre peculiarità che, in dosi non eccessive, hanno una loro logica positiva e che può tornare utile. Diversamente si evidenziano possibili paranoie che non vanno trascurate..
Null'altro aggiungo perché mi trovi perfettamente d'accordo con le altre tue considerazioni. Riveli una tenerezza della tua anima piacevole da rimirare.. Ciao, un bacio ^_____^
Ciao Vince.. la timidezza non intesa come "malattia" è segno di sensibilità e questo ti da una marcia in più.. certo ti fa soffrire di più ..ma ti da anche tanta gioia..un abbraccio
Ho visto il quadro a Bologna..è veramente uno ..spettacolo....
Si Mary, ogni peculiarità umana, se non si traduce in eccesso, può tranquillamente assumere la connotazione di un pregio, di sensibilità della propria anima e per questo essere apprezzata. La timidezza sicuramente fra queste!
Oh.. hai visto il dipinto di Vermeer a Bologna, a quello ti riferisci? Ossignur.. non so che dirti se non "Beata te"..
Il pittore lo ha creato con una tecnica particolare: mi piacerebbe constatarlo dal vero.
Mah.. spero lo portino anche dalle mie parti: sarebbe per me un momento di gioia intensa che non saprei spiegare neanche a me stesso..
A presto, un abbraccio ^____^
La timidezza una volta era considerata una virtù ed era abbastanza diffusa tanto che veniva quasi considerata segno di nobiltà d’animo. Ricordo i rossori, lo sbiancamento improvviso, mani che si contorcevano, labbra che biasicavano per un improvviso attacco di timidezza che ti coglieva nei momenti in cui dovevi palesare il tuo io in una personalità ancora non ben costruita e consapevole di se stessa. L’educazione inculcataci prevedeva il riconoscimento dei ruoli e questo condizionava i nostri comportamenti. Oggi le cose sono cambiate e la timidezza ha lasciato il posto ad atteggiamenti spesso spregiudicati e sopra le righe che hanno svilito e cancellato candore e spontaneità. Non nego di avere nostalgia di quella ritrosia, linguaggio contenuto e misurato che qualificava i rapporti di una volta , quando ancora ci si poteva emozionare per uno sguardo furtivo. Un abbraccio, loretta
Hai fatto, cara Loretta, un quadro di questa peculiarità della personalità umana che ci caratterizza in ogni transiente della nostra vita, che meglio non avresti potuto, in poche parole, essere esaustiva. Visto che gli anni che abbiamo ci permettono di constatare una certa evoluzione di questa particolarità insita nell'essere umano, anche in questo caso il tuo excursus è perfettamente in linea con i miei pensieri. Ergo non aggiungo altro se non un grazie sincero per l'esposizione e un abbraccio per una sereno inizio di giornata ^___^
I timidi cronici soffrono davvero molto, sono spesso indecisi, titubanti e in imbarazzo.......ma, secondo me, anche affascinanti quando esprimono il loro essere senza fingimenti e non tentano di mascherare la loro indole. I loro sorrisi, se li sappiamo leggere, parlano più delle parole che non riescono a pronunciare. :-) Un salutone!
Anche questo tuo intervento, cara Eugenia, inquadra un aspetto della timidezza non solo interessante nella sua essenza, ma realmente constatabile quando la persona timida manifesta la propria personalità in modo naturale, genuino, tal che potrebbe far pensare che la timidezza non sia così predominante nel tratto. Apprezzo molto questo tuo richiamo che individua non tanto nelle parole quanto nell'atteggiamento e negli sguardi, la capacità di comunicare da parte di persone timide il loro pensiero.. Grazie per questo commento, un abbraccio e un saluto ^___^
Dietro la timidezza si nasconde spesso una grande ricchezza che è la sensibilità. Un prodotto dell'anima che a volte viene sottovalutato forse perchè vivendo troppo nel profondo risulta difficilmente visibile all'occhio distratto..una dolce carezza per te :-)
É vero quel che affermi, Grazia, quando certe peculiarità, nel caso la timidezza, non diventano eccessive e dunque assumano un comportamento patologico. Grazie a te, un piccolo.. bacio ^____^
Sai Vince, stavo pensando una cosa. A volte la timidezza viene usato come vera e propria arma di difesa, secondo me. Sa costruirci uno scudo tutt'intorno. Uno scudo fragilissimo che solo a pensarci viene da chiedergli il consenso per abbassarlo! Eppure così forte Sul comodino c'era un bel pensierino ^______^ Grazie Vince!!!
Si Norma: fra l'altro ne ho fatto cenno nel post e questo per me è un errore che fa notevoli danni. Uno scudo che isola, inevitabilmente..
A proposito, guarda meglio sul comodino: ce n'è un altro "freschissimo".. per te.. ^______^
Mi sono solamente permesso di esprimere, nel mio piccolo, una certa fiducia nella risoluzione di questo tipo di problematiche, facendosi aiutare dal partner, se può tornare utile, altrimenti ricorrere a personale specialistico - come hai evidenziato - mi pare del tutto doveroso.
Un abbraccio ^_____^
Ancora un bacio e.. grazie ^____^
Ciao carissimo, ti auguro una buona giornata e ti strencio affettuosamente! Un bacio
Null'altro aggiungo perché mi trovi perfettamente d'accordo con le altre tue considerazioni. Riveli una tenerezza della tua anima piacevole da rimirare.. Ciao, un bacio ^_____^
Oh.. hai visto il dipinto di Vermeer a Bologna, a quello ti riferisci? Ossignur.. non so che dirti se non "Beata te"..
Il pittore lo ha creato con una tecnica particolare: mi piacerebbe constatarlo dal vero.
Mah.. spero lo portino anche dalle mie parti: sarebbe per me un momento di gioia intensa che non saprei spiegare neanche a me stesso..
A presto, un abbraccio ^____^
Sul comodino c'era un bel pensierino ^______^ Grazie Vince!!!
A proposito, guarda meglio sul comodino: ce n'è un altro "freschissimo".. per te.. ^______^