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« L'amore, quando si rivela.. | Johannes Vermeer » |
Post n°1891 pubblicato il 27 Gennaio 2024 da Vince198
Ogni tanto mi diletto a buttar giù, nero su bianco, qualche verso: qualcosa che mi viene in mente senza nulla cercare o volere.
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In questa mia chiusa c'è un pò di tutto della mia vita intima. Un potpourrì che a volte provo a distinguere in quanto legato a momenti della mia vita sentimentale, associazioni di pensieri che mi portano a rivivere, rivedere momenti particolari.
Tutto senza nulla cercare, senza pretese di alcun genere. Alla fine è accaduto che abbia avuto, sempre casualmente, una sintesi di questi profumi, odori delicati e molto intriganti che ho constatato appartenere ad una sola persona, a una donna anche nel loro intrinseco significato interiore.
I versi di Bukowski .. si, è vero quel che affermi, però non definirei matta quella donna in particolare, capricciosa, testarda, permalosa, ma con un cuore immenso. Che poi quest'ultimo è l'aspetto che più mi ha interessato, colpito, intrigato fino all'inverosimile.
Tutto questo fra alti e bassi, sinusoidi d'amore più che normali quando si è avvinti dal bel sentimento.
Vaga dentro la mia anima e, in un certo senso, provo un sottile piacere quando si materializza nei miei sogni, più bella che mai, visto che la realtà è più sfumata.
La tua storia mi ha fatto sorridere, sai perchè? Perchè tua madre assomiglia un pò alla mia, pur conoscendo i suoi pensieri, un punto inderogabile nella mia vita. Anche ora che non c'è più da tanti anni.
Una donna che con il solo sguardo seppe esprimere il suo stato d'animo, le sue gioie e le sue preoccupazioni.
Oggi la immagino nella sua attività preferita in casa: dietro i fornelli con in mano un ricettario di sua madre, nonna Maria Adelaide, che in cucina dimostrò una notevole bravura.
E mi perdo, come scritto nel post, in tanti pensieri che trasformo in versi, perchè mi piace immaginare quel certo "non so che" .. che non vivo pienamente nella mia vita.
Certo, può forse definirsi poca cosa, specie se ricordo alcuni versi del mio poeta preferito quando scrisse in un sonetto:
Ti amo solo perché io ti amo,
senza fine t’odio, e odiandoti ti prego,
e la misura del mio amor viandante
è non vederti e amarti come un cieco
Ho consumato notti intere a riflettere e a tentare di darmi una spiegazione. No, non ce ne sono perchè quando si ama non esistono spiegazioni adeguate.
La vita, a volte non è così chiara, bisogna avere il coraggio di accettare quello che viene, di tutto e di più.
Grazie per questo tuo bel commento, amico mio, buon pranzo.
Fino al 2009 ho avuto per le mani 48 lettere del mio primo amore (anni 70) che leggevo di tanto in tanto.
A un certo punto chiudevo gli occhi e mi sembrava di sfiorare le sue dita quando tenevo una delle lettere in mano. Non riuscivo più a leggerla, non serviva: tutto m'appariva dinanzi come stessi vedendo un film in cui ero attore insieme a lei e dopo unico spettatore. Comprendo bene certi déjà vu. E non si sta così bene, anche se gli anni che sono trascorsi sono tanti e la vita mia è comunque andata lo stesso avanti.
Come anche ora che certi sogni sono così piacevoli ma non tanto aderenti alla realtà; tutto questo mi regala sapori agro-dolci. La vita non è spesso come la desideriamo, a volte non è un perfetto connubio di idee che uniscono chi si ama. C'è qualche nota stonata a volte. Me ne sono reso perfettamente conto. D'altro canto non si può obbligare nessuno a fare quello che desideriamo: se va bene ok, se non va, pazienza. Senza cercare scuse o fare discorsi che lasciano il tempo che trovano, ci si ferma e si guarda altrove , si fa altro, tutto o niente.
All'inizio, come quella volta di tanti anni fa, sono stato malissimo quando tutto terminò bruscamente in un giorno d'autunno, ma poi un altro tutto si è manifestato lentamente normalizzando felicemente dolori pregressi.
Tuttavia il ricordo non muore mai e, a volte, può anche nascere un pizzico di saudade. Ma generalmente non è il mio caso: quando metto la parola fine (io o l'altra persona) non cambio idea, anche se resta indubbiamente amarezza.
Bukowski: leggilo quando hai tempo, è un poeta e scrittore della beat generation, anni 50-60. Il suo punto di forza secondo me è il suo scrivere senza fronzoli, uomo pratico e diretto, finanche troppo a volte.
Grazie a te, buon sabato sera.