State molto attenti a far piangere una donna perché Dio conta le sue lacrime. La donna è uscita dalla costola dell’uomo, non dai piedi perché essere calpestata, né dalla testa per essere superiore, ma dal fianco, per essere uguale. Un po’ più in basso del braccio, per essere protetta. Dal lato del cuore, per essere amata.
Post n°1965 pubblicato il 10 Dicembre 2024 da Vince198
Spesso, in questo periodo di silenzio e di meditazione iniziato il 23 novembre u.s., mi son fatto domande che probabilmente continuerò a farmi per non so quanto tempo, sul mio percorso di vita. Ho la mente colma di pensieri di ogni genere, cerco di dipanare una matassa che si rivela sempre più difficile da sciogliere. Più mi addentro e più “nodi” vengono alla luce. Più ne risolvo e ancor più se ne evidenziano altri, ancor più intricati. A un certo punto mi son detto: perché tutta questa fatica, a che pro? Già, a che pro se ad esempio i miei sentimenti finiscono con il confluire in un deserto sempre più aspro? Non ho avuto fino ad oggi una vita, quella vera - non fantasticherie, immaginazioni che si dissolvono e non portano da nessuna parte - semplice, percorsi pianeggianti, prevedibili. Tutt’altro! Spesso la morte mi ha sfiorato con il suo gelido manto... Mi son detto, più volte: “Arriverai … arriverai, non perdere fiducia in te stesso”.
Guardo la bellezza di questo autunno che ispira serenità: cielo azzurro più che mai, aria pura anche se parecchio fredda, la natura lentamente si spoglia e procede verso un “meritato” riposo. D’altra parte non può essere sempre estate, primavera, esistono anche autunno, il gelido inverno. Sembra che la natura, nel suo eterno dipanarsi, influenzi l’anima di noi esseri umani in modo da prepararci al susseguirsi di una vita che in qualche caso può non avere alternative soddisfacenti. D’altro canto non si può tornare indietro, correggere certi errori. Bisogna farsene carico, volenti/nolenti, accettare. Null’altro. Già, facile a dirsi!
L’uomo, essere senziente, non dimentica, porta nel proprio cuore ricordi di ogni genere. D’altra parte non può farne a meno: ignorare certo passato significa non avere vissuto quel passato! Il che non è possibile. Ho idea che debba dar ragione a Pablo Neruda quando disse: «Nascere non basta. È per rinascere che siamo nati. Ogni giorno.» Com’è possibile concretizzare una rinascita, più rinascite? Non lo so, non ne ho la minima idea. Voltare pagina, per fare cosa dopo? Concentrarsi su quello che la vita pone dinanzi ai nostri occhi e agire di conseguenza? Mille e mille interrogativi si generano continuamente… Non si sa bene dove guardare. Mi sento perso in un mare così grande che temo di non avere capacità di nuotare verso un’isola che vedo in lontananza, accogliente nelle sue forme aggraziate, ma che diventa sempre più piccola, irraggiungibile.
“Datemi una leva e solleverò il mondo”, disse Archimede.
La leva che mi serve non è quella: basta una piccola mano che sorregga la mia anima per rinascere più e più volte, insieme a quella mano. La tua mano.
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