Post n°1623 pubblicato il
15 Settembre 2018 da
Vince198
Amore mio
i tuoi capelli sono un regno
del quale il re è l'oscurità
la tua fronte è un lancio di fiori
la tua testa è una foresta animata
piena di uccelli dormienti
i tuoi seni sono stormi di candide api
sul ramo del tuo corpo
il tuo corpo per me è l'aprile
nelle cui ascelle c'è la venuta della primavera
le tue cosce sono bianchi cavalli aggiogati
alla biga dei re
sono la sorpresa di un buon menestrello
fra esse c'è sempre un piacevole canto
amore mio
la tua testa è uno scrigno
del fresco gioiello della tua mente
i capelli .del tuo capo sono un guerriero
innocente della disfatta
i capelli che ti scendono sulle spalle sono un esercito
di vittoria e di trombe
le tue gambe sono gli alberi che sognano
il cui frutto è il vero alimento dell'oblio
(E.E. Cummings)
..
Poeta statunitense di Cambridge (Massachusetts) è conosciuto anche per certa originalità delle sue composizioni scritte che assumono l’aspetto di uno strumento pittorico, tanto che nel suo caso l'uso delle maiuscole, i segni di punteggiatura, le interpunzioni e le frequenti spezzature di versi, “consegnano” all'occhio del lettore un testo può essere facilmente interpretato e compreso anche a livello visivo.
Nell’uso di questa particolare e personalissima metrica, sviluppò con maestria temi afferenti l’amore e la natura, in alcuni casi con una certa dose di ironia (non però in questo caso).
Questa poesia che ho letto oggi per la seconda volta richiama, a mio avviso, versi e sonetti di Neruda – seppur in maniera molto vaga – mentre cassetti della memoria del cuore si aprono e si chiudono in continuazione senza alcuna logica, generando un continuo afflato di intense emozioni, alcune lontane nel tempo, tutte vicine al mio sentire interiore, scolpite da sempre.
Percepire la grandiosità, la forza e la tenerezza di quel bel sentimento che ognuno di noi, almeno una volta nella vita, ha conosciuto, vissuto fino a perdervisi dentro con quella semplicità che lo contraddistingue, è un tutt’uno, un attimo che si desidererebbe fosse eterno, come la grandiosità della natura stessa.
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