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“Il compito principale nella vita di un uomo è di dare alla luce se stesso.”


Erich Fromm
 

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Notizie dall'Inconscio


 

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L\'INCONSCIO


“L'inconscio è qualcosa che noi realmente non conosciamo, ma di cui siamo obbligati a prendere atto perché spinti da deduzioni irrefutabili.”

Sigmund Freud
 

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LA TERZA MORTIFICAZIONE

“Nell'Introduzione alla Psicoanalisi, scritta tra il 1915 e il 1917, Sigmund Freud dichiara di aver assestato "la terza mortificazione" al narcisismo dell'umanità. Copernico, afferma Freud, aveva inferto la prima, strappando la terra dal centro dell'universo, e Darwin la seconda, illustrando la discendenza dell'uomo da progenitori simili a scimmie. Enfatizzando l'importanza dei processi inconsci nella vita mentale, Freud ritiene di aver assestato la terza e più profonda mortificazione della serie.
Secondo lui le nostre caratteristiche più apprezzate - libero arbitrio, razionalità e senso di sé - non sono che mere illusioni, e noi tutti siamo i prodotti di forze psichiche inconsce e incontrollabili. Naturalmente, Freud incontrò una notevole opposizione.”

F. Talls,
Breve storia dell'Inconscio

 

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Il Sogno gli dice

Post n°41 pubblicato il 01 Luglio 2009 da Blaze_Zen
 

 

 

Noi diciamo: “Il sogno gli dice”. Ma in realtà si tratta unicamente di lui che parla con se stesso, come avrebbe fatto (ma non ha fatto) da sveglio.

J.A. Hadfield, Sogni ed incubi in psicologia. (Giunti FI 1968)


 
 
 

L'Occhio della Volontà

Post n°40 pubblicato il 29 Giugno 2009 da Blaze_Zen
 
Foto di Blaze_Zen

 

"L’occhio della volontà è torbido e deforme. Solo quando è assente il desiderio, solo quando la nostra mira diviene osservazione pura si schiude l’anima della realtà, la bellezza. Se contemplo un bosco che intendo acquistare, affittare o ipotecare, in cui voglio far legna o andare a caccia, io non vedo il bosco, ma solo le sue relazioni col mio volere, con i miei piani, con le mie preoccupazioni e il mio portafoglio. Allora il bosco è fatto di legno, è giovane o vecchio, è intatto o degradato. Ma, se mi limito a guardare spensieratamente nella sua verde profondità, ecco che esso è il bosco, è natura è creazione vegetale, è bello. Altrettanto accade con gli esseri umani. L’uomo che guardo con paura, con speranza, con brama, con intenzioni e pretese non è un uomo, ma solo il torbido specchio del mio volere
Consapevole o no, io lo guardo con impliciti quesiti che possono solo immeschinirlo, falsificarlo: è affabile o superbo? Capirà qualcosa di arte?
Noi guardiamo la maggior parte delle persone con cui entriamo in contatto con innumerevoli interrogativi del genere, e passiamo per antropologi e psicologi quando dalla loro apparenza, dal loro aspetto fisico ci riesce di interpretare quanto asseconda o contrasta le nostre intenzioni. Nel momento in cui la volontà si placa e subentra l’osservazione, il puro vedere, il puro abbandono, tutto cambia. 
L’uomo cessa di essere utile o pericoloso, interessante o noioso, gentile o ruvido, forte o debole. Egli diviene natura, diviene bello, singolare, come tutto ciò che è oggetto di osservazione pura. Poiché l’osservazione non è certo ricerca né critica, bensì nient’altro che Amore." 

Hermann Hesse

 

 
 
 

La felicità si nasconde in uno spazio vuoto

Post n°39 pubblicato il 25 Giugno 2009 da Blaze_Zen
 
Tag: Nulla, Vuoto
Foto di Blaze_Zen

 

Un uomo è grande quando può sdraiarsi dentro se stesso. È fondamentalmente un problema di Spazio: e non è uno spazio pieno, quello da cercare, anche se si affolla di pensieri, ricordi, sentimenti, emozioni, parole. Così, quando si affaccia un brutto pensiero, lascio semplicemente che la mia vista interiore, il mio sguardo, lo osservi... 

Un tempo, quando non ero abituato a ciò, mi turbavo, sentivo lo sgradevole effetto dei “cattivi pensieri”, delle brutte emozioni. Ora no. Ora so cedere
E così i brutti pensieri rabbuiano, come un nero di seppia, la mia coscienza. Ora ho imparato a guardarli dentro l’oscurità che mi creano, e a lasciar venire il dolore che mi procurano, mi consegno a loro, completamente in loro balìa. E così i disagi si affacciano interamente, popolano la mia interiorità. 

Non ho alcun obiettivo, se non quello di fare loro posto, sono granelli di sabbia che vengono a trovarmi, per poi andarsene via. Li ho chiamati, magari inavvertitamente, sono venuti a trovarmi e li lascio lì. In genere se ne vanno da soli e sgorga la felicità del Nulla, dello Spazio Vuoto. Quando divento la loro anfora, quando si presentano e io li ascolto, mi accade in genere qualcosa di straordinario, qualcosa che esce dal tempo. 

Raffaele Morelli

 

 
 
 

Idea

Post n°38 pubblicato il 15 Giugno 2009 da Blaze_Zen
 

Scarta la tua memoria, scarta il tempo futuro del tuo desiderio; dimenticali entrambi in modo da lasciare spazio ad una nuova idea. Forse sta fluttuando nella stanza in cerca di dimora un pensiero, un'idea che nessuno reclama. 

Wilfred Ruprecht Bion

 

 
 
 

Colui che capisce

Post n°37 pubblicato il 18 Maggio 2009 da Blaze_Zen
 

 

 

Colui che non sa niente, non ama niente.
Colui che non fa niente, non capisce niente.
Colui che non capisce niente è sgradevole,
Ma colui che capisce, ama, vede, osserva...
La maggior conoscenza
E' congiunta indissolubilmente all'amore...
Chiunque creda che tutti i frutti
Maturino contemporaneamente come le fragole
Non sa nulla dell'uva.


Paracelso

 

 
 
 

Piste di Soluzione


Erickson riprende antiche procedure di guarigione come l’uso delle metafore "Esse aiutano a indurre uno stato ipnotico e a curare il malato. Se, sentendo una storia, il paziente manifesta improvvisamente i segni di una trance, significa che il terapeuta ha raggiunto il cuore del problema. La storia, per essere ipnotica, deve avere rapporti metaforici con il problema in questione, ma soprattutto non deve avere con quello un rapporto razionale evidente, altrimenti la mente conscia se ne approprierebbe per dissertare. Le metafore consentono di aggirare le resistenze che il paziente oppone al cambiamento: sono un modo indiretto di suggerire delle piste di soluzione all’inconscio".

Dominique Megglé, Psicoterapie brevi, 1998

 
 
 

Profondo Inconscio

 

L’inconscio è inteso da Erickson come un grande serbatoio di risorse: "Associa immagini, sensazioni, idee e simboli secondo rapporti di analogia e somiglianza che hanno fra loro, operando in un presente permanente. Queste catene di associazioni si spezzano e si intersecano, si allacciano e si sciolgono in una complessità che sfida qualsiasi analisi razionale. È questo il motivo per cui Erickson considerò l’analisi freudiana dell’inconscio un’impresa prometeica, irrealistica e inefficace. La complessità dell’inconscio e la povertà dei mezzi del conscio sono tali che è meglio lasciare che sia l’inconscio a disfare ciò che ha fatto. La terapia deve solo fornirgli il contesto in cui farlo. Tanto peggio se non comprendiamo il motivo per cui il paziente sta meglio!"

Dominique Megglé, Psicoterapie brevi, 1998

 

Milton Erickson e la terapia breve

 

 
 
 

Ulteriorità

Post n°34 pubblicato il 12 Marzo 2009 da Blaze_Zen
 

 

"Se l'essere (la verità) supera qualsiasi definizione oggettiva come iceberg oscuro la cui punta visibile si affaccia alla comprensione, ma le sfugge sempre, allora esso è ... Trascendenza, perchè rappresenta ciò che l'uomo non può mai abbracciare totalmente ma solo sfiorare, alla vana ricerca di un senso che spieghi lo spettacolo del mondo senza mai offrirsi nella sua interezza. Per questa sua imprendibile ulteriorità l'essere è Trascendenza, cioè totale "Altro" dal mondo.

Questo è il motivo per cui l'uomo stesso è sempre molto di più di quanto si possa conoscere di lui."     

Karl Jaspers

 

Karl Jaspers su Wikipedia

 
 
 

Il Sognatore

Post n°33 pubblicato il 02 Marzo 2009 da Blaze_Zen
 

Il sognatore è un attore che recita a piacere la parte del folle e del saggio, del boia e della vittima, del nano e del gigante, del demonio e dell’angelo.  

Joseph Delboeuf, Le sommeil et les reves

 

 
 
 

Essere Connessi

Post n°32 pubblicato il 02 Marzo 2009 da Blaze_Zen
 

«Tra le idee, una di quelle che più mi affascinava era che fare lo scienziato rendesse possibile trascendere il dolore e l'incertezza della vita comune. Comprendere le leggi della natura significava essere connessi a un aspetto dell'universo più duraturo e meraviglioso dei fugaci sforzi dell'esistenza umana».

Lee Smolin - Menti Curiose

 

 
 
 

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"Essere completamente onesti con se stessi è un buon esercizio."

Sigmund Freud 
 

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