<Ama il prossimo tuo perché é Te Stesso>
FLUIDO COME LA VITA
C'è un Guerriero "pronto per vincere".
Ha un sorriso meraviglioso e
un cuore immenso.
Nei suoi occhi c'è una luce potente
e ha una storia da raccontare.
Forza fluido.a siamo con te!
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SOLSTIZIO D’INVERNO
Il Solstizio d’Inverno, cioé il momento in cui il sole torna a salire nerso il nord, da sempre è stato associato all’avvento di un Salvatore e alla nascita di un Figlio di Dio destinato a portare luce e speranza all’umanità. Al momento del solstizio la divinità si incarna nella materia. Un seme viene messo nella terra affinché possa germogliare, far frutti e nutrirci. Questo è il significato profondo del Natale, che ritroviamo anche nella etimologia della parola inglese Christmas, che vuol dire: «Formare o far nascere il Cristo in sè... diventare un Cristo». E’ proprio questo che ci capita infatti quando la luce della scintilla divina discende e si incarna nella nostra personalità. Quando l’Anima si unisce e si congiunge al suo vero veicolo o Uomo, allora nasce il Cristo o Principio d’Amore. La nascita del Cristo, come di ogni altro salvatore, rappresenta dunque il simbolo e l’archetipo universale della nascita della coscienza spirituale in quella umana. Rappresenta l’esempio e il modello a cui l’uomo deve tendere nella sua evoluzione, nel suo ritorno verso il Padre. Se questo non avviene il Natale diventa un avvenimento vuoto e senza senso, se non dal punto di vista materiale del mangiare, bere e divertirsi. Come diceva un Saggio: «Anche se il Cristo si incarnasse mille volte ma non in te, la tua vita sarà persa». Il Natale, quindi, è il momento in cui occorre piantare il seme del Principio Cristico. Analizziamo questo evento per acquisire una maggiore consapevolezza del suo profondo significato spirituale: Il Cristo nacque da una Madre Vergine e in una grotta al Solstizio d’Inverno. Nel linguaggio simbolico, la grotta è considerata il luogo dell’iniziazione, cioé di un principio destinato ad iniziare una nuova qualità della vita. La stalla della locanda in cui nacque il Cristo, era in realtà una grotta. Questo è affermato chiaramente dai primi scrittori cristiani come Giustino Martire e Origene. La data del 25 dicembre venne decisa, dopo molte controversie e l’indicazione di 136 date diverse, nel 337 d.C. da Papa Giulio. Perché questa data ricorre nella nascita di tutti i Salvatori? Dopo il giorno più corto dell’anno, nel quale il sole si ferma, cioé muore, - Sol stat o Solstizio - appare all’orizzonte la costellazione della Vergine: il sole rinasce e ricomincia il suo cammino verso il nord. Nel momento della nascita Sirio, la stella dell’Est, transita sul meridiano, mentre Orione, chiamata anche «I Tre Re», si trova nelle vicinanze. La Vergine, dunque, sta sorgendo ad Oriente e le tre linee dell’eclittica, dell’equatore e dell’orizzonte si incontrano tutte in questa costellazione. Può anche essere interessante notare che la stella più grande e brillante della Vergine si chiama Spica e la si trova simboleggiata nella «spiga di grano» (emblema di fertilità): Betlemme significa infatti «la casa del pane». La storia dei Grandi Uomini, spesso, è completamente descritta nel libro del Cielo. Il Cristo nacque da una Vergine e compì il suo servizio nei Pesci, che è il segno opposto e complementare a quello della Vergine: il segno dei Salvatori del Mondo. Continuando il nostro approfondimento notiamo ancora che Giuseppe significa «Colui che aggiungerà»: egli infatti era un carpentiere, un costruttore, che sta ad indicare l’aspetto costruttore del Padre. Maria significa «Prediletta del Signore», ossia la materia permeata dalla divinità. Il bambino chiude il triangolo della creazione come il «figlio spirituale» nato dall’unione e dalla fusione della complementarietà. Ogni grande evento che segna la storia umana, è sempre costruito su una simbologia precisa che ne descrive compiutamente i significati. Così è stato anche per la nascita del Cristo. Nella grotta, ad esempio, possiamo trovare chiaramente i simboli dei quattro regni di natura: nella roccia della caverna abbiamo il regno minerale, nel fieno e nella paglia quello vegetale, nel bue e nell’asino il regno animale. In questi animali appare anche qualcosa in più. A quel tempo molti popoli adoravano ancora il Toro, il cui culto, predominante nel periodo in cui il sole attraversò l’Età del Toro, era ancora celebrato nei misteri di Mitra e in quelli d’Egitto. Il segno immediatamente precedente quello dei Pesci, cioé l’Ariete, era simboleggiato dalle greggi che circondavano Betlemme. Interessante notare come il Toro e l’Ariete siano simboleggiati dalle corrispondenze «domestiche», cioé il bue e le greggi, per signicare la necessaria eliminazione di ogni aggressività e la sua trasformazione in devozione verso il regno superiore. Anche l’asino ha il suo preciso significato. Nel Vangelo appaiono spesso gli asini: quando, per esempio, Maria si recò a Betlemme e quando fuggì in Egitto. Essi sono il simbolo di due costellazioni che si trovano nelle vicinanze della Vergine: l’Asino settentrionale e l’Asino meridionale. Il regno umano è rappresentato da Giuseppe e Maria, che formano l’unità umana sorta dalla dualità. In questo modo in una piccola grotta si trova il Cosmo intero. Anche il regno angelico è presente all’evento. Gli Angeli diedero all’umanità, cioé ai pastori di guardia alle greggi, una triplice parola: «Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà». In altri termini fu dato un messaggio mondiale che, ancora oggi, attende una realizzazione: «Quando la coscienza cristica sarà risvegliata in tutti gli uomini, allora vedremo regnare la pace sulla Terra e buona volontà fra gli uomini. Quando tutto ciò avverrà, Dio sarà glorificato». E’ interessante osservare anche i segni che furono dati in occasione di questo grande evento. Essi furono diversi, secondo a chi si indirizzarono: ai Magi - che simboleggiavano i discepoli, ossia coloro che si stanno avviando verso la coscienza cristica - fu data la visione della stella che indica la meta. Alla moltitudine - simboleggiata dai pastori nei campi - fu dato un segno più tangibile e concreto e a loro fu detto: «Questo è il segno: troverete un bambino avvolto in fasce e adagiato in una mangiatoia». Per nascere in loro la coscienza cristica deve essere ancora prima riconosciuta. Molti andarono a curiosare, pochi - i Magi - andarono ad offrire doni. I doni che furono offerti - oro, incenso e mirra - indicano il tipo specifico di disciplina a cui ci si deve sottoporre per rendere omaggio al Cristo. L’oro, l’incenso e la mirra sono le tre parti con cui è costituito l’uomo - fisico, emotivo e mentale - che devono essere sacrificate al Cristo interiore, alla Coscienza Cristica, prima che essa possa mostrarsi. L’oro è il simbolo della natura materiale, che l’uomo deve consacrare al servizio di Dio e dei propri simili. L’incenso simboleggia la natura emotiva con i suoi desideri e le sue aspirazioni, che devono purificarsi ed elevarsi, come il fumo dell’incenso, fino ai piedi di Dio. La mirra o amarezza si riferisce alla mente inferiore che dovrà sacrificare il suo orgoglio, diventando uno strumento efficace ed affidabile. Allora sarà un dono raro e prezioso, come quello di un uomo che possiede un intelletto reso saggio dal dolore ed un cuore reso benevolo dalle pene e dalle difficoltà superate. Il rituale da compiere In questa festa si pianta il seme-progetto (sia fisicamente, sia simbolicamente) concernente il prossimo anno, come dei provetti giardinieri che individuano il fiore o il frutto più consono alla nostra evoluzione spirituale per il prossimo anno. Si pianta il seme-progetto e lo si offre alla nostra Coscienza Cristica. Prima, però, occorre «lasciar andare» tutto quello che ancora ci tiene ancorati al passato, perché finché saremo legati a qualcuno o qualcosa non potremo progredire. Per essere liberi dobbiamo, dunque, applicare nella nostra vita il perdono. Il perdono è ciò che taglia i fili del passato, dentro e fuori di noi. Non è l’atteggiamento di chi si sente superiore e magnanimo rispetto agli altri, ma il riconoscimento della vera libertà, che è data dal rompere tutti i fili che ci tengono legati agli altri tramite rancori, asti, gelosie, invidie, offrendo loro per dono la libertà, donando loro la libertà. Finché non doneremo la libertà agli altri, anche noi non potremo mai essere liberi. Finché saremo attaccati a qualcuno, potremo essere a nostra volta attaccati. A questo punto siamo pronti a fare il passo successivo, cioé riconoscere che in realtà non c’è nulla da perdonare, ne a sè ne agli altri, in quanto ognuno si esprime secondo il proprio livello di coscienza. Il perdono è, quindi, sostituito dalla accettazione. Tutto ciò che viene chiamato Male è sempre frutto di ignoranza, incomprensione e assenza d’amore. E’, in sintesi, incapacità di amare. Far nascere il principio cristico in sé è trasformare questa situazione e imparare ad esprimere e vivere concretamente l’AMORE. |
Post n°126 pubblicato il 22 Novembre 2009 da Mater76
Nessun Maestro affermerà mai di essere superiore agli altri o chiederà devozione verso di sè, perchè tutto lo sforzo che pervade la Gerarchia Spirituale, dal più piccolo aspirante al più grande Avatar, è quello di aiutare l'umanità nel prendere coscienza della propria essenza spirituale "Voi siete come noi, la differenza consiste nel fatto che voi non siete coscienti di essere figli di Dio". Tutto l'insegnamento mira a rendere l'uomo capace di questa presa di coscienza fondamentale: essere tutti figli di Dio e come tali -fratelli- Infiniti sono stati gli aiuti che i Maestri hanno dato agli uomini nel corso dei millenni. Molti di loro si sono successivamente incarnati per donare all'umanità quell'insegnamento e quell'esempio che essa era in grado di recepire in quel preciso momento, e che perciò rappresentava il passo successivo nel suo cammino evolutivo. Ogni insegnamento è stato importante, essendo un ampliamento di coscienza e un perfezionamento rispetto a quelli che l'avevano preceduto. |
Post n°124 pubblicato il 20 Ottobre 2009 da Mater76
Per tutti i viandanti di questo sentiero, chi non ha tempo da perdere e chi è a spasso o a zonzo, chiedo di scrivere suggerimenti: Devo dettagliare nei minimi particolari il significato di RISPETTO Esempio:
Magari un lavoro a più teste può dare degli ottimi risultati, e sono sicura che ognuno può contribuire con grandi proposte. P.S. Credo possa essere uno splendido lavoro per tutti di evoluzione.
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Post n°121 pubblicato il 21 Settembre 2009 da Mater76
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L'IRONIA NEL SUO MIGLIOR STILE |
Post n°119 pubblicato il 18 Settembre 2009 da Mater76
Quattro sono i requisiti per questo Sentiero: discernimento Padronanza di sè per quanto riguarda la Mente. Il requisito dell'Assenza di Desiderio mostra che devi padroneggiare il corpo emotivo (o corpo astrale), e questo implica che devi fare altrettanto per il corpo mentale. Vale a dire che devi dominare completamente i tuoi stati d'animo in modo da non provare nè collera nè impazienza; e dominare anche la mente in modo che il tuo pensiero sia sempre calmo e tranquillo. Devi anche padroneggiare, con la mente, i tuoi "nervi", affinchè siano il meno possibile suscettibili all'irritazione. Quest'ultimo compito è difficile perchè cercando di prepararti per il Sentiero, non puoi fare a meno di rendere il tuo corpo più sensitivo, tanto che i tuoi nervi saranno più facilemnte disturbati da rumore o da una scossa, e diventeranno molto sensibili qualsiasi impressione; ma devi fare del tuo meglio. La tranquillità della mente implica anche coraggio, affinchè tu possa affrontare senza paura le prove e le difficoltà del Sentiero. Tranquillità significa anche fermezza, che ti consenta di prendere leggermente i guai che vengono ad ognuno nella vita, e di evitare lo stress continuo da poco, nel quale tanta gente trascorre la maggior parte del tempo. Quanto accade ad un uomo esternamente, non ha la minima importanza; dispiaceri, guai, malattie, disgrazie: tutte queste cose sono il risultato di azioni passate e uqndo ti capitano, sopportale serenamente, ricordando che ogni male è transitorio e che è tuo dovere mantenerti sempre sereno e pieno di gioia. Esse appartengono alletue vite precedenti, non a questa; non puoi camiarle e, per tanto è inutile che tu te ne affligga. Pensa piuttosto a quello che fai ora, perchè da ciò dipenderanno gli eventi della tua prossima vita, e tu puoi cambiare le azioni del presente! Non permetterti mai di cedere alla tristezza e alla depressione! La depressione è riprovevole, perchè si comunica agli altri e rende la loro vita più difficile; cose che non hai il diritto di fare. Perciò se sopravvenisse scacciala immediatamente! In un altro modo ancora, ti conviene padroneggiare il pensiero, non devi lasciarlo vagare. Qualunque cosa tu faccia, devi applicare tutta la tua mente per farla alla perfezione; non permettere alla mente di oziare, ma tieni sempre in riserva dei buoni pensieri pronti a farsi anìvanti non appena essa rimane libera. Adopera quotidianamente il potere del tuo pensiero a scopi benefici; sii una forza a favore dell'evoluzione. Pensa ogni giorno a qualcuno che sai afflitto, sofferente o bisognoso di aiuto, e riversa su di lui il tuo pensiero amorevole. Guardati dall'orgoglio perchè l'orgoglio proviene soltanto dall'ignoranza. L'uomo che non ha la conoscenza pensa di essere grande, crede di aver fatto questa o quella gran cosa; l'uomo saggio sa che Dio è grande, che ogni lavoro buono è fatto da Dio soltanto. |
...a proposito di tutti i mass-media che proiettano continui messaggi sull'emozione,
- bibite, calcio, tv, compravendita, libri di determinato livello, ecc. - La sede delle emozioni è la pancia. chissà proprio perchè! ; )
"Vivere sul Piamo Emotivo, significa subire influenze atlantidee e animali.
Perchè l'UOMO E' MENTE"
"Il regno umano è il mezzo di espressione della mente universale"
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Post n°117 pubblicato il 11 Settembre 2009 da Mater76
Per essere in sintonia con tutto quanto ci circonda, è necessario lasciare da parte alcune radicate convinzioni cosiddette "scientifiche". Regni di Natura: Si dovrebbe partire dal presupposto che, ad ogni parte, sia pur minima di materia visibile, corrisponde una controparte di materia sottile e quindi invisibile.
La parte sottile, corrisponde a una sorta di "intelligenza", quella che è stata chiamata con nomi diversi a seconda delle filosofie o del grado di evoluzione dei vari popoli.
Altrettanto vale per il corpo umano. C'è un intelligenza totale che è il risultato, la somma di tutte le piccole intelligenze dei singoli organi. Ma per tentare di capire, dovremmo scendere ancor più in profondità, addentrarci fino all'infinitamente piccolo. Qui vedremo che non esiste un vero e proprio punto di partenza, poichè ad un certo punto si passa dalla materia visibile alla materia invisibile, dalla materia fisica alla controparte eterica che la vivifica.
La materia non può esistere senza la controparte sottile (Spirito) e viceversa al controparte sottile può rendersi manifesto solo attraverso la materia. |
Post n°115 pubblicato il 08 Settembre 2009 da Mater76
"Tutto l'antico Testamento è la cronaca del rapporto costante e continuo della Divinità con gli uomini. E quando non esistono uomini abbastanza privilegiati da fare da interlocutori, arrivano i suoi angeli. Non ci sarà nessun mostro terribile a giudicarci, nè demoni con zoccoli e forcone, nè inferni di zolfo con le fauci spalancate. Torneremo e ritorneremo a vivere, migliaia di volte. Ciò, non significa che siamo abbandonati a noi stessi, lasciati in balia del nostro libero arbitrio, ciechi ed ottusi.
di ogni genere sono chini sull'uomo, pronti ad accoglierne desideri e preghiere. La nostra natura umana ha una coscienza limitata nello spazio che conosciamo tra la vita e la morte, e ci porta speso a soffrire per la mancata realizzazione dei desideri." pag 47-50 "i cristalli" di Giuditta Dembech Dobbiamo porre il nostro punto di vista verso una coscienza maggiore. |
Post n°114 pubblicato il 02 Settembre 2009 da Mater76
L'ideale dello spirito è l'eternità, in quanto lo spirito, immortale nella sua essenza, trascende il tempo. Ma per ottenere l'eternità, lo spirito ha bisogno di un nutrimento, e questo nutrimento è la libertà. Se l'anima ha bisogno di espandersi, lo spirito ha bisogno di rompere tutti i legami che lo improgionano. La moneta con cui lo spirito acquista la libertà è la verità. Ogni verità che riuscirete ad acquisire su questo o quel soggetto , vi dà l'opportunità di essere più liberi. Gesù diceva: "Cercate la verità e la verità vi renderà liberi". Si, è la verità che libera. L'attività che permette di raggiungere la verità è l'identificazione col Creatore. Colui che si identifica col Creatore diviene uno con Lui, possiede la verità ed è libero! Quando Gesù diceva: "Io e il Padre siamo una cosa sola", riassumeva questo processo di identificazione. |
Post n°112 pubblicato il 02 Settembre 2009 da Mater76
E l'intelletto? Esso ha bisogno di essere illuminato, per cui cerca la luce e la conoscenza. Il suo nutrimento è il pensiero. Il denaro migliore che gli permette di formulare i pensieri è la saggezza, e l'attività che gli consente di ottenre la saggezza è la meditazione. Solo la saggezza può suggerire al nostro intelletto i pensieri migliori, procurandogli così la luce che cerca. |
Inviato da: cassetta2
il 30/09/2020 alle 09:09
Inviato da: Mater76
il 19/04/2020 alle 00:16
Inviato da: Mater76
il 29/12/2014 alle 10:46
Inviato da: iovagabiondo
il 22/12/2014 alle 20:13
Inviato da: makelove67
il 15/03/2014 alle 22:26