Libere Riflessioni
Pensieri in Libertà: osservazioni, riflessioni, considerazioni sul mondo virtuale....ed anche su quello reale
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Post n°46 pubblicato il 19 Marzo 2014 da Bastardo_nel_dna3
In Italia, e in gran parte dei Paesi di origine cattolica, il 19 marzo si celebra la tradizionale Festa del Papà, giorno che coincide con la ricorrenza di San Giuseppe, padre putativo di Gesù, e protettore dei poveri, degli orfani e dei falegnami. Da fonti storiche risulterebbe che tale usanza abbia avuto origine negli Stati Uniti, grazie all’intuizione di una certa signora S. Smart Dodd, la quale fu ispirata dal sermone ascoltato in chiesa durante la festa della mamma del 1909; l’anno successivo organizzò la festa del papà il 19 giugno del 1910 a Spokane, Washington, giorno del compleanno di suo padre, veterano della Guerra di Secessione. Diffusasi in tutto il mondo, tale festività è commemorata in date diverse, quasi sempre con significato religioso; oltre al 19 marzo, in tantissimi paesi la festa del papà ricorre la seconda o terza domenica di giugno; in altri paesi, invece, tale festa assume un significato civile e non religioso: in Russia, ad esempio, si festeggia il 23 febbraio, giorno dedicato ai Difensori della Patria; in Danimarca si celebra il 5 giugno, giorno della Costituzione; in Thailandia si festeggia il 5 dicembre, giorno del compleanno dell'attuale sovrano Rama IX, venerato come Padre della Nazione. Chiaramente, anche il modo di festeggiare cambia da nazione a nazione. In Francia vi è l’abitudine di regalare una rosa rossa ai papà e una rosa bianca a quelli che purtroppo non ci sono più, ma ancora vivono nel cuore dei figli. In Inghilterra si regalano fiori, dolci e cioccolatini; nell’America del sud si accendono dei falò e si sfidano i papà a superarli con un salto. I papà tedeschi sono invece trasportati per le vie delle città su uno o più carri trainati da buoi. Quella dei falò è un’usanza molto diffusa anche in molti paesi europei; in Italia, soprattutto nelle regioni meridionali, l’accensione dei Falò di San Giuseppe segna il passaggio beneaugurante dai freddi dell’inverno al tepore dei primi caldi primaverili. Trattasi in realtà di un ritorno agli antichi riti pagani dei tempi romani e medievali (fucarun) quando, nella notte dell'equinozio di primavera, si bruciavano i residui delle potature e con loro tutto il negativo, il male e l'indesiderato, e dove la paura era esorcizzata con grandi salti sopra i falò, soprattutto da parte dei giovanissimi, che dimostravano il loro coraggio e la loro spavalderia a tutta la comunità. Ancora una volta quindi, i riti di una festa religiosa affondano le proprie radici nella notte dei tempi pagani. E che dire dei tradizionali dolci tipici? Anche qui l’italica “fantasia culinaria popolare” è alquanto varia, passando dai “raviola” delle regioni settentrionali, ai “bignè di San Giuseppe” tipici delle regioni del centro, alle più classiche “zeppole” di noi terronici.
Auguri a tutti i Giuseppe e a tutti i papà!
(BnD) |
Post n°45 pubblicato il 08 Marzo 2014 da Bastardo_nel_dna3
L'8 marzo è una "festa" che parte da lontano, e che ha origine nei primi anni dell'800, allorquando le donne erano sfruttate e sottopagate, spesso costrette a lavorare in ambienti malsani, pericolosi, dove abuso e violenza erano all'ordine del giorno; lavoravano 7 giorni alla settimana, 365 giorni all'anno. Non esistevano giorni festivi, men che meno vacanze e riposi; le malattie erano motivo di licenziamento, e gli incidenti sul lavoro erano all'ordine del giorno. (BnD) |
Post n°44 pubblicato il 28 Febbraio 2014 da Bastardo_nel_dna3
Una delle principali strategie di sopravvivenza di molte specie ed organismi viventi, siano essi animali o vegetali, è rappresentato dalla capacità di adattamento, ossia dalla capacità di mutare i propri processi metabolici, fisiologici e comportamentali, consentendo loro di adeguarsi alle condizioni dell'ambiente in cui vivono. E se questo non avviene, ci si avvia all’estinzione. Anche gli esseri umani cercano di adattarsi, nel corso della vita, alle più svariate situazioni con cui vengono quotidianamente in contatto, e che porta ad una serie di interazioni sociali, dalla famiglia, al luogo di lavoro, alla condivisione di momenti di svago. Ci sono però alcune persone totalmente incapaci di adattarsi al Mondo, e pretendono che sia il Mondo ad adattarsi a loro; chiaramente questo non avviene poiché il Mondo continua imperterrito a seguire il proprio corso, fregandosene altamente di costoro, inesorabilmente abbandonati al proprio destino. Essendo privi di strategie adattamentali, questi individui hanno sviluppato altre forme di sopravvivenza, una delle quali è rappresentata dalla costruzione di un proprio mondo ideale e idealizzato, fatto a misura del proprio IO e del proprio ESSERE. Quanto sopra comporta necessariamente una dissociazione tra corpo e mente, essendo il corpo costretto a vivere nel mondo reale, mentre la mente vaga (e vagheggia) nella irrealtà virtuale, totalmente immersa in una dimensione surreale sconosciuta a coloro che vivono, corpo e mente, nella oggettiva quotidianità. Vengono automaticamente ad ingenerarsi due realtà parallele, simili a due binari che viaggiano all’infinito, senza mai incontrarsi; ed il passaggio dal mondo reale alla realtà virtuale comporta spesso delle sfasature, degli scompensi psicologici che hanno, come effetto evidente, una distorsione percettiva della vita e dell’esistenza stessa. (BnD)
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Post n°43 pubblicato il 06 Febbraio 2014 da Bastardo_nel_dna3
Una nuova moda spopola e si diffonde sui più comuni social network, Facebook e Twitter su tutti:
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Post n°42 pubblicato il 29 Gennaio 2014 da Bastardo_nel_dna3
Se qualcuno pensava di essersi definitivamente liberato di me, non solo resterà deluso, ma dovrà anche ingoiare il rospo . Stavo leggendo un articolo su un giornale, secondo il quale il Bel Paese continua a mantenere più o meno inalterato il proprio appeal nei confronti degli stranieri: nello scorso anno infatti sono stati registrati circa 351.000 ingressi (dati ISTAT), di cui 82.000 rumeni e 20.000 cinesi; in crescita anche gli arrivi dai paesi africani. Tutto questo nonostante gli appelli della Direzione Generale Immigrazione e Politiche di Integrazione del Ministero del Lavoro di <non aprire nuovi flussi visto che sul territorio italiano sono già presenti 511.365 stranieri disoccupati "ufficiali">. (BnD) |
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