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Rivoluzione in Parlamento?

Post n°249 pubblicato il 27 Maggio 2008 da russocaio
 

I parlamentari devono essere presenti e lavorare dal lunedì al venerdì, non tre giorni alla settimana". Lo afferma il presidente della Camera Gianfranco Fini in un'intervista al "Corriere della sera", chiarendo che "la politica deve anche avere dei costi se vuole essere veramente efficace. Il problema, il vero costo che produce la "casta" è quello della improduttività". E allora, per Fini "il primo dei buoni esempi che devono dare i parlamentari è quello della presenza, ma essere in grado di adempiere bene al lavoro legislativo ha indubbiamente dei costi". Dal "nuovo clima" politico può "scaturire veramente una legislatura costituente, capace di dare un nuovo volto all'assetto del nostro Stato". E' quanto affermato nella sua prima intervista da presidente della Camera Gianfranco Fini. Il dialogo fra maggioranza ed opposizione "non deve diventare - ammonisce Fini - consociativismo e scadere nell'inciucio". "L'Italia - sostiene Fini - è stata per decenni avvolta nella melassa del compromesso a tutti i costi, della non decisione. Oggi non è più così. Berlusconi ha capito benissimo che si governa assumendosi la responsabilità delle decisioni, anche di quelle dolorose. Il Pd di Veltroni ha capito a sua volta perfettamente che è stata ormai superata la soglia oltre la quale la non decisione delegittima tutti. Da questo nuovo clima ritengo possa scaturire veramente una legislatura costituente, capace di dare un nuovo volto all'assetto del nostro Stato". Ma per il presidente della camera bisogna fare attenzione perchè il dialogo "non deve diventare consociativismo, scadere nell'inciucio, deve evitare il corto circuito fra due livelli che devono restare distinti, l'azione di governo e il dialogo istituzionale. Perché viceversa dovremmo fronteggiare due errori speculari: la tentazione di ritenersi autosufficienti, anche sulle riforme, da parte del centrodestra; quello di confondere la battaglia sui singoli provvedimenti del governo con il piano delle riforme da parte del Pd". Fini individua dei segnali positivi nel testo di Violante "che può essere una buona base di partenza" e nel fatto che "i programmi del Pdl e del Pd, sulle riforme, sono largamente convergenti". In ogni caso, il presidente della Camera ribadisce che "oggi le priorità sono le riforme del sistema", considerando "le regole sul voto un problema successivo".

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