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LA SOVRANITA' POPOLARE E LA COSTITUZIONE

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Messaggi del 03/10/2021

ROMA E LA PROFANAZIONE SISTEMATICA DEL CULTI DEI CARI DEFUNTI

Post n°515 pubblicato il 03 Ottobre 2021 da Caino2007dgl

 

Ama a Roma, scandalo cremazione: nei cimiteri oltre 2000 ...

 

28 apr 2021 — Roma, scandalo Ama: nei cimiteri oltre 2000 bare in attesa di sepoltura ... ha denunciato lo scandalo, la parola d'ordine è «coprire tutto e ...


28 apr 2021 — Roma, scandalo Ama: nei cimiteri oltre 2000 bare in attesa di sepoltura ... ha denunciato lo scandalo, la parola d'ordine è «coprire tutto e ...

9 mag 2021 — La denuncia: “Anche per la Festa della mamma tombe tra sporcizia e abbandono”. Fontanelle senza acqua, erbacce alte fino a due metri, ...

Scandalo cremazioni, a Prima Porta respingono le salme ...
Il Tempo
26 apr 2021

Scandalo cimiteri a Roma, morti senza sepoltura e Ama a rischio class action

Valeria Di Corrado 25 aprile 2021

Per l'azienda municipalizzata dei rifiuti, che nella Capitale gestisce anche i servizi cimiteriali, rischiano di suonare presto le campane a lutto. Tra urne cinerarie «abbandonate» nei depositi di Prima Porta, salme destinate alla cremazione che restano in stand-by oltre un mese in attesa dell'autorizzazione, feretri stipati nelle camere mortuarie anche per tre mesi prima di essere tumulati e le migliaia di urna che aspettano di trovare collocazione in una tomba, sono decine di migliaia le famiglie romane che potrebbero presto decidersi a fare causa ad Ama (magari unendo le forze in una class action). Ne potrebbero derivare effetti disastrosi sulle casse della municipalizzata, che, tra l'altro, per tre anni non ha visto approvare i suoi bilanci e di recente ha dovuto far ricorso a una nuova iniezione di liquidità dal Campidoglio. A pagare, in sostanza, sono sempre i cittadini. C'è poi un altro problema che aggrava la situazione: nel Contrato di servizio tra Roma Capitale ed Ama sui servizi cimiteriali (2018 - 2013), manca infatti una Carta dei servizi, ossia il documento con il quale ogni Ente erogatore di servizi assume una serie di impegni nei confronti della propria utenza riguardo le modalità di erogazione di questi servizi, gli standard di qualità e informa l'utente sulle modalità di tutela previste. In caso di disservizio, infatti, il diritto alla tutela si può esercitare con il reclamo e il ricorso all'istituto del Difensore Civico.

dal sito web: https://www.iltempo.it/roma-capitale/2021/04/25/news/scandalo-sepolture-roma-pagate-e-non-effettuate-class-action-contro-ama-cimiteri-27018342/

 

Sono certo che in questi giorni, il nostro grande UGO FOSCOLO, autore della mitica poesia I SEPOLCRI, si sta stracciando le vesti per il dolore immenso che sta provando anche lui, di fronte allo scempio scandaloso di ROMA che considera le persone morte come se fosse merce da inscatolare e porre in angusti ed anonimi depositi disadorni.

 

Ecco alcune notizie sul culto dei morti rilevabili sul web:

Il culto dei morti: la Storia e la tradizione del 2 novembre

Articolo a cura di Laura Pitzalis

Nel corso della storia dell’uomo il culto della morte è cambiato in modo parallelo al concetto della vita oltre la morte.
Nei più antichi popoli primitivi i rituali dovevano assicurare l’impossibilità per il defunto di interferire in qualsiasi modo con i viventi, poiché si riteneva che fossero vendicativi nei confronti di chi continuava a vivere, e si assisteva quindi a sepolture a testa in giù di defunti legati e coperti di pietre.
Risale al paleolitico del 100.000 a.C. il concetto della sopravvivenza dello spirito oltre la morte e quindi i primi rituali di sepoltura: si lasciavano nella tomba oggetti personali e utensili, armi per continuare a combattere, spesso si componevano giacigli con fiori e piante medicinali.
L’uso dei cimiteri veri e propri iniziò circa 12.000 anni fa. Inizialmente l’uomo primitivo, nomade e semi-nomade, seppelliva i propri morti in ripari sotto rocce e grotte, avendo cura di fornire al defunto il cosiddetto corredo funebre composto da tutto ciò che si riteneva potesse servire allo spirito nella sua nuova esistenza: offerte di cibo, oggetti a lui cari in vita, utensili, amuleti, armi.
In seguito, quando l’uomo imparò a sfruttare le risorse naturali in modo da produrre autonomamente cibo, venne meno l’esigenza di migrare e nacquero i primi villaggi e anche le prime necropoli. La necessità di garantire uno spazio dedicato e ben delimitato ai defunti, così come l’usanza di lasciare nelle tombe utensili e suppellettili, era tesa a garantire la separazione dal mondo dei vivi e a fornire il necessario per il lungo e difficile viaggio verso in un aldilà con caratteristiche varie a seconda delle credenze.

 

estratto dal sito web: https://www.thrillerstoriciedintorni.it/2019/10/31/il-culto-dei-morti-la-storia-e-la-tradizione-del-2-novembre/

 

 

Quello che fa male anche e profondamente è il comportamento anch’esso altrettanto vergognoso irritante e davvero offensivo ,finora, tenuto dalla CHIESA CATTOLICA e delle altre FEDI RELIGIOSE operanti nella CAPITALE sede della CRISTIANITAì MONDIALE .

Infatti, per quanto ne sappia io, nessuno dei preti romani ovvero di elementi di altre fedi religiose, hanno protestato o condannato con forza e decisione quanto sta avvenendo , ormai da troppo tempo, in danno di sventurate famiglie che non riescono a dare una degna sepoltura ai propri cari defunti.

 

Voi gentili signore e signore del m5s, pensateci bene prima di ribadire il vostro voto a gente senz'anima e senza cuore di sinistra come quella che guida la giunta comunale di ROMA, senza alcuna vergogna, in modo immorale e disumano.

 

VERGOGNA

 

Cuneo,li 03.10.2021

 

Rinaldo

 

 
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PALERMO E LA PROFANAZIONE SISTEMATICA DEL CULTO DEI CARI DEFUNTI

Post n°514 pubblicato il 03 Ottobre 2021 da Caino2007dgl

 

Palermo, emergenza senza fine al cimitero: i morti in attesa di sepoltura ora sono 858


Ora sono 858. I morti in attesa di sepoltura al cimitero dei Rotoli, a Palermo, sono aumentati ancora. Le bare in deposito la settimana scorsa erano 816, se ne sono aggiunte 42. E' quanto ha appurato la IV commissione del Consiglio comunale che si è riunita questa mattina per verificare l'andamento dell'emergenza cimiteriale legate alla carenza di sepolture nei tre cimiteri comunali. La commissione presieduta da Gianluca Inzerillo ha accertato appunto che il numero dei feretri in lista d'attesa, fra camera mortuaria, depositi e due tensostrutture allestite fra i viali, è di 858.

"Oltre a essere un'indecenza, fa male al cuore vedere centinaia di bare una accanto all'altra - commenta il consigliere di M5S Antonino Randazzo -. Le famiglie sono costrette ad affrontare un doppio dolore, quello per il lutto unito all'impotenza di potere seppellire i propri cari. In un momento storico delicato per tutti noi, oltretutto". Dopo appena tre settimane di incarico, l'altro ieri si è dimesso l'assessore a ramo Toni Costumati (Italia Viva). L'emergenza al cimitero dei Rotoli si protrae ormai da oltre un anno, con un'inchiesta giudiziaria che ha coinvolto l'ex direttore del camposanto Cosimo De Roberto (finito ai domiciliari), dipendenti amministrativi del Comune, della società di servizi Reset e due medici dell'Asp. Ad aggravare la situazione il guasto del forno crematorio, fermo dal 15 aprile dello scorso anno. L'unica alternativa, al momento, resta la cremazione fuori regione, in Calabria. 

dl sito web: https://palermo.repubblica.it/cronaca/2021/04/22/news/palermo_emergenza_senza_fine_al_cimitero_i_morti_in_attesa_di_sepoltura_ora_sono_858-297528474/

 

Sono certo che in questi giorni, il nostro grande UGO FOSCOLO, autore della mitica poesia I SEPOLCRI, si sta stracciando le vesti per il dolore immenso che sta provando anche lui, di fronte allo scempio scandaloso di PALERMO che considera le persone morte come se fosse merce da inscatolare e porre in angusti ed anonimi depositi disadorni.

Dei sepolcri è l'opera di Ugo Foscolo più compatta e conclusa. Si tratta di un carme composto da 295 endecasillabi sciolti. Questi versi sono stati scritti in pochi mesi tra l'estate e l'autunno del 1806 ed in seguito pubblicati nel 1807 mentre il poeta era ospite dell'amata contessa Marzia Martinengo Provaglio presso Palazzo Martinengo nel centro di Brescia. L'opera vide luce presso la "Tipografia Dipartimentale del Mella" diretta da Niccolò Bettoni. È probabile che l'idea di scrivere Dei sepolcri sia nata nel poeta a seguito di una discussione avuta nel salotto letterario di Isabella Teotochi Albrizzi con il letterato Ippolito Pindemonte, a cui è dedicato il componimento, ispirandosi a ciò che era stato prescritto nell'editto di Saint Cloud, emanato da Napoleone nel giugno 1804 ed esteso al Regno d'Italia solo nel 1806, sulla regolamentazione delle pratiche sepolcrali. L'editto stabiliva che le tombe dovevano essere poste al di fuori delle mura cittadine, in luoghi soleggiati e arieggiati, e che fossero tutte uguali e senza iscrizioni. Si volevano così evitare discriminazioni tra i morti. Per i defunti illustri, invece, era una commissione di magistrati a decidere se far incidere sulla tomba un epitaffio. Questo editto aveva quindi due motivazioni alla base: una igienico-sanitaria e l'altra ideologico-politica. Foscolo non è innovativo per il tema sepolcrale trattato già dai poeti preromantici inglesi; l'innovazione sta nel fatto che l'autore mette nell'opera i principali temi della sua poetica. Vi troviamo infatti il materialismo, il significato della civiltà e della poesia, la condizione storica dell'Italia e le possibilità di riscatto d'identità individuale e sociale del poeta.

 

Ecco alcune notizie sul culto dei morti rilevabili sul web:

Il culto dei morti: la Storia e la tradizione del 2 novembre

Articolo a cura di Laura Pitzalis

Nel corso della storia dell’uomo il culto della morte è cambiato in modo parallelo al concetto della vita oltre la morte.
Nei più antichi popoli primitivi i rituali dovevano assicurare l’impossibilità per il defunto di interferire in qualsiasi modo con i viventi, poiché si riteneva che fossero vendicativi nei confronti di chi continuava a vivere, e si assisteva quindi a sepolture a testa in giù di defunti legati e coperti di pietre.
Risale al paleolitico del 100.000 a.C. il concetto della sopravvivenza dello spirito oltre la morte e quindi i primi rituali di sepoltura: si lasciavano nella tomba oggetti personali e utensili, armi per continuare a combattere, spesso si componevano giacigli con fiori e piante medicinali.
L’uso dei cimiteri veri e propri iniziò circa 12.000 anni fa. Inizialmente l’uomo primitivo, nomade e semi-nomade, seppelliva i propri morti in ripari sotto rocce e grotte, avendo cura di fornire al defunto il cosiddetto corredo funebre composto da tutto ciò che si riteneva potesse servire allo spirito nella sua nuova esistenza: offerte di cibo, oggetti a lui cari in vita, utensili, amuleti, armi.
In seguito, quando l’uomo imparò a sfruttare le risorse naturali in modo da produrre autonomamente cibo, venne meno l’esigenza di migrare e nacquero i primi villaggi e anche le prime necropoli. La necessità di garantire uno spazio dedicato e ben delimitato ai defunti, così come l’usanza di lasciare nelle tombe utensili e suppellettili, era tesa a garantire la separazione dal mondo dei vivi e a fornire il necessario per il lungo e difficile viaggio verso in un aldilà con caratteristiche varie a seconda delle credenze.

 

estratto dal sito web: https://www.thrillerstoriciedintorni.it/2019/10/31/il-culto-dei-morti-la-storia-e-la-tradizione-del-2-novembre/

 

 

Quello che fa male anche e profondamente è il comportamento anch’esso altrettanto vergognoso irritante e davvero offensivo ,finora, tenuto dalla CHIESA CATTOLICA e delle altre FEDI RELIGIOSE operanti a PALERMO .

Infatti, per quanto ne sappia io, nessuno dei preti palermitani ovvero di elementi di altre fedi religiose, hanno protestato o condannato con forza e decisione quanto sta avvenendo in danno di sventurate famiglie che non riescono a dare una degna sepoltura ai propri cari defunti

 

Voi gentili signore e signore di sinistra, pensateci bene prima di ribadire il vostro voto a gente senz'anima e senza cuore di sinistra come quella che guida la giunta comunale di PALERMO, senza alcuna vergogna, in modo immorale e disumano.

 

VERGOGNA

 

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