Post n°39 pubblicato il 14 Aprile 2008 da chow_mo_wan
"Re Kappa" inviato da ladymiss00 |
Post n°38 pubblicato il 18 Marzo 2008 da chow_mo_wan
Ieri Mezzo fiorino, solo mezzo fiorino! Che cos'è mezzo fiorino? Il valore di un chilo di patate o di un pezzo di sapone. Venite, avvicinatevi. Per mezzo fiorino vi racconterò una storia, una storia vera. Venite, non abbiate paura. Ascoltate, prestate attenzione alle mie parole, perché la storia sta per iniziare. *** Mi guardi. Un'occhiata breve e diretta che riconosco subito. Ti sfilo la maglietta, ti stringo. Amo sentire le tua pelle, morbida e compatta, contro la mia. Avverto le tue mani che mi accarezzano la schiena. Ti sbottono i pantaloni e mi inginocchio davanti a te. Presto sfiorerò la fonte del tuo piacere, ma non ho fretta. Ti guardo, alzando la testa, e intravedo i tuoi occhi socchiusi e le labbra un po' aperte. Voglio quel tuo sguardo, concentrato e offuscato, lo desidero con una forza che mi riempie. Adesso non ti vedo più, affondo nella tua carne. Ma ti sento, in quel limbo incerto che separa le parole dai suoni, l'urgenza e l'attesa. *** Mi sono fermato a guardarla e ho scoperto che eri tu che mi guardavi con rimprovero, ti voltavi e ti scioglievi dall'abbraccio. *** Non ti vedo da tempo. E' passato quasi un anno e, a volte, mi sorprendo a cercare tra le tue lettere, tra i tuoi messaggi, un segno che spieghi il tuo abbandono. Cerco di capire, di individuare un senso, una spiegazione. Poi mi dico che è inutile, che l'amore arriva e svanisce seguendo leggi complicate e oblique. Che non si può spiegare ciò che è passato con ciò che ti resta, non serve. A volte mi pare che non sia stato niente, che ho vissuto un ricordo prestato da qualcun altro. Ma spesso ti scolpisco nella mia mente mentre parlavamo, facevamo l'amore o guardavamo insieme i nostri luoghi. Mentre camminavamo infagottati o con vestiti estivi. Davanti al mare, in silenzio. Durante i nostri risvegli. Penso al calore dei nostri corpi dopo una notte passata insieme. E mi dico che l'unico modo per farti vivere è quello di fermarmi all'angolo della strada e raccontare per mezzo fiorino la nostra storia alla gente che passa. scritto da falco58dgl |
Post n°37 pubblicato il 03 Marzo 2008 da chow_mo_wan
IL 22 MARZO DEL '67 FU DECRETATO IL COPRIFUOCO ALCUNI ATTENTATI AVEVANO SEMINATO IL PANICO E ROVINATO L'ECONOMIA. LE PAGINE ERANO POPOLATE DALLE PERSONE CHE AVEVO INCONTRATO. IL 2046 VENNE DI NUOVO OCCUPATO |
Post n°36 pubblicato il 19 Febbraio 2008 da chow_mo_wan
Un autunno di qualche secolo fa' scritto da inattesadi . |
Post n°35 pubblicato il 01 Dicembre 2007 da chow_mo_wan
Why? music Io e Max riuscivamo puntualmente a trovare la roba per farci scritto da Chi_ero |
Post n°34 pubblicato il 30 Novembre 2007 da chow_mo_wan
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Post n°32 pubblicato il 24 Ottobre 2007 da chow_mo_wan
Dead in the snow Avevo quattro anni. Mio padre mi smarrì su una strada comunale dell'entroterra ligure. Capitò durante il primo inverno innevato della mia infanzia. Avevo rimosso quel ricordo. Ricordai i soldatini bagnati dalla neve con il capo indiano che aveva perso l'ascia. Ricordai lo sforzo che feci per non piangere nell'attesa che qualcuno venisse a recuperarmi. Ricordai il viso di mio padre stravolto dalla paura.
scritto da watanabe68 . |
Post n°31 pubblicato il 01 Ottobre 2007 da chow_mo_wan
RICORDO BRUTTO "If I were a swan , I'd be gone, If I were a train, I'd be late, And if I were a good man I'd talk with you more often than I do” . In quel momento l’avrei uccisa. Nel preciso momento in cui scendendo dalla mia macchina, stesso tipo, stesso colore e cilindrata della sua la vidi uscire dal supermercato con lui. --- Dopo anni di silenzio mi arrivò per posta la partecipazione al suo matrimonio. Con un altro. Non me ne stupii. Lei di uomini ne aveva mangiati a tonnellate. Ognuno di loro era il suo amore per sempre. L’uomo giusto. Sì, stavolta, sì. Ne era davvero convinta. E poi non era mai vero. Peccato. --- Qualche tempo dopo un evento ci riportò vicine. La mia maternità. Inevitabile il nostro riavvicinamento. Dai tempi del supermercato erano trascorsi, in silenzio, ben sei anni. LaFeceroPartorireInTuttaFretta. NoAllattamento.Operazione.Chemio.Psicoterapia.Chemio.FioriDiBach.Chemio. – “Separazione? Devi essere impazzita! Stai così male e vuoi stare da sola?” – Mi disse che lui la faceva stare peggio. AltraOperazione.AltriMedici.AltriOspedali.AltreCittà.AltriGuru.AltraChemio. Da allora non posso più entrare in quel supermercato. --- Oggi il bimbo ha dodici anni. Vive con il padre e una bravissima donna. Mi dicono che sta bene, che è un adolescente normale. “ Se fossi un cigno, andrei via. Se fossi un treno, sarei in ritardo, di nuovo. Se fossi una brava persona, parlerei con te più spesso di quanto faccia”
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. . scritto da DolceAO
io e Lei (anni lontani).
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Post n°30 pubblicato il 26 Settembre 2007 da chow_mo_wan
Pallido tentativo Un aereo. Decollo. Atterraggio. Il tempo di deglutire tutta la paura che provavo. Nei miei ricordi tutto è durato il tempo di un battito di ciglia. Mischiato alla paura. Quella di esserci. Quella di provare. Quella di non piacere. Quella di piacere. Tante paure. Tutte in un volo. Una attorcigliata all’altra. E al mio rimmel. scritto da alibidivino . |
IL 2046 ERA PRONTO, MA DECISI DI RESTARE AL 2047, MI CI ERO ABITUATO. DAL 2046 COMINCIO' AD ARRIVARE UN MORMORIO. PENSAI CHE L'AVESSERO OCCUPATO, INVECE ERA LA FIGLIA MAGGIORE DEL PROPRIETARIO DELL'ALBERGO. Devi dire all'autista di andare al 220 di Grandville road. Grandville Road. Sì, numero 220. 220? Avenue.. Scusi, io giapponese, puoi parlare più lentamente ancora? Le faccio una piantina No, penna non tua.. Come vuole. Giri sulla Eantris dopo Kimberly Road. Non andare a Salisbury Road! A capito? Le faccio una piantina. Io Grandville Road. Giri sulla Eantris subito dopo Kimberly Road. Non sbagliarti con la Salisbury Road. SI ERANO CONOSCIUTI COSI'.LA SUA DITTA LO AVEVA MANDATO A HONG KONG ED ERA SCESO ALL'ORIENTAL HOTEL. Con tutti gli uomini che ci sono al mondo dovevi fissarti con un giapponese? Scordati che ci parlo! Anzi, qui dentro non voglio più vederlo! Altro che benedizione! Dovrete passare sul mio cadavere! LA LORO STORIA DURAVA DA ANNI, MA IL PADRE ALLA FINE ERA RIUSCITO A SEPARARLI. Io devo conoscere quali sono i tuoi sentimenti per me. IL GIOVANE TORNO' IN GIAPPONE E LA FIGLIA DEL PROPRIETARIO CONTINUO' A PARLARE DA SOLA. Ehi! Vai a dirgli di abbassare! Scherza? Se vuole, glielo dica lei ----------------------------------------- Che cosa è tornato a fare eh! Rispondi? Hai scordato che ti avevo detto che non volevo vederlo più? Se vuoi stare con lui vattene! ECCO PERCHE' IL SIGNOR WUANG ASCOLTAVA LE OPERE A TUTTO VOLUME. ERA SOLO PER COPRIRE LE LORO LITI. |
Post n°28 pubblicato il 19 Settembre 2007 da chow_mo_wan
Orfeo ed Euridice C'è una storia che da un po' seguo su un blog: lui è un bravissimo fotografo, lei scrive racconti erotici, scrive storie senza filtri o falsi perbenismi, racconta il sesso senza preamboli, con una sintassi molto femminile e sensuale. Da un po' di giorni nelle pagine del nostro ladro di scene c'è la foto di una stazione, che conosco-non conosco, ma poi alla fine le stazioni sono tutte uguali, binari, binari di scambio, treni che vanno, arrivano, passano senza fermarsi, carichi di attese, sogni a volte, viaggi, anche di speranza, anche di oblio. scritto da blu notte.fm . |
Post n°27 pubblicato il 14 Settembre 2007 da chow_mo_wan
diceva che facevo l’amore come un dio scritto da simas |
Post n°26 pubblicato il 10 Settembre 2007 da chow_mo_wan
Fiammeggiante music: Stones from the sky - Neurosis Era un’estate bianca di camicette di cotone e moscerini saltellanti, accecante come il muro del cimitero nei cui pressi, sullo spiazzo adiacente, gli zingari stavano montando le giostre; ed era gialla e scura e rovente, come l’erba secca e la pelle di serpente di Danilo, lo zingaro che osservavo mentre chino sui ferri lavorava. Quando sollevò la testa e chiese il mio nome le mie guance si accesero di amore.Alcuni ragazzi lì vicino bruciavano cartacce su un cumulo di pietre, il fumo raggiunge i miei occhi e si mischia con l’odore della pelle sudata, della ruggine di ferro e… della putrefazione. Doveva essere vero ciò che avevo sentito dire: il caldo eccezionale aveva fatto esplodere le tombe. Il fuoco divampa sempre più alto, il mio cuore batte sempre più forte, i ragazzi urlano, le cicale cantano, le tombe si scoperchiano. E un ragazzo più urlante degli altri se lo tira fuori. Non il pisellino quello dei bambini, l’unico che avessi mai visto. No, un pisello da grande nero e brutto! E fa la pipì sulle fiamme! Non vorrei, non posso, ma infine guardo con occhi spalancati il getto radioso nella luce del primo pomeriggio precipitare sul fuoco in mille spruzzi scintillanti a bagnare le pietre e le cartacce annerite, mentre i moscerini palpitavano sul bianco del mio piccolo seno scosso. Mi sembra di sentirlo, ora, nell’aria bianca e nell’immobilità rovente del cielo. L’odore di pelle scura, e di ferro, e di fiamme, e di piscio, e di cenere, e di cimitero. Sono innamorata. scritto da polystyrene |
E' inutile non le credo. Non mento mai. Ma non può conoscermi. Facevi la ballerina a Singapore. E' vero. E ti chiami Lulù. Mi ci chiamavano...gli altri. E io come posso chiamarti? Perchè dovrei dirglielo? ERA LA NOTTE DI NATALE E A QUELLA FESTA AVEVO INCONTRATO UNA VECCHIA AMICA DI SINGAPORE. ERAVAMO STATI INTIMI, MA SEMBRAVA NON AVERMI RICONOSCIUTO. Ma ne è davvero sicuro? E' possibile che non ti ricordi? Dicevi che assomigliavo al fidanzato che avevi perduto. Che altro dovrei ricordare? Andavamo insieme al casinò. Perdevi molto, eri piena di debiti. Facemmo una colletta per farti tornare a Hong Kong. Mi raccontavi del tuo fidanzato, un cinese delle Filippine. Era ricco e dovevate sposarvi. Ma morì all'improvviso. Dicevi che era stato l'amore della tua vita. Lo so non è la serata adatta per i ricordi tristi. Passammo insieme un natale e tu mi insegasti a ballare il cha-cha-cha.
. . . . Come si chiama la ragazza? Lulù, non so il cognome. Qui non c'è nessuna Lulù, questo è certo. Una Mimì c'è stata, è partita oggi all'alba. Devo essermi confuso, è proprio lei. Sa dove è andata? Non l'ha detto. Lei perchè la cerca? Nulla, mi sono rimaste le chiavi, volevo restituirgliele. A ecco dov'erano finite! Proprio il 2046.. Sono appena arrivato, cerco un appartamento, visto che quello si è liberato.. Signore, il nostro albergo sarà piccolo ma stiamo ben attenti a selezionare la clientela. Lei di che si occupa? Sono un giornalista. Oh, si può dire che siamo quasi colleghi. Ora lei mi vede così, ma un tempo ero un artista anch'io. Da giovane ho studiato canto, ero molto promettente. Avevo una bella voce da tenore. Acerla con noi sarà un piacere. Quando pensa di sistemarsi? Anche subito. Non è possibile, il 2046 è da riassettare. C'è il 2047 libero, gli dia un'occhiatina. Non importa, posso aspettare. Mi scusi, perchè tiene tanto al 2046? Mi piace il numero. Ho capito, è il suo numero fortunato. Lasci stare. Senta, facciamo così, lei vada a vedere l'altro, se lo gradisce ci si sistema subito e poi può sempre spostarsi quando il 2046 sarà pronto. Che ne dice? Darò quest'occhiatina Certo, le chiedo solo questo. SOLO DOPO ESSERMI TRASFERITO SEPPI COS'ERA SUCCSSO QUELLA SERA. LULU' ERA STATA FERITA DAL SUO AMANTE. UN MUSICISTA DELLA SALA DA BALLO. A LULU' PIACEVA MOLTO. LO CHIAMAVA IL SUO COLIBRI', PERCHè NON SI POSAVA MAI. MA NON LE SAREBBE PIACIUTO UN AMANTE OPPRIMENTE. E NON LE IMPORTAVA SE LE SUE STORIE FINIVANO SEMPRE MALE. L'IMPORTANTE PER LEI ERA ESSERNE L'EROINA |
Post n°24 pubblicato il 04 Settembre 2007 da chow_mo_wan
La scatola di sabbia rossa music: Please me like you want to - Ben Harper & Jack Johnson Un vero tuffo nel passato, una calda estate del 1994, ero poco più di una ragazzina, come ogni anno andavamo giù dagli zii a Crotone, quell'anno avevano preso in gestione un bar in un lido vicino a Capocolonna, ero partita già a fine maggio per dare una mano, nonostante la piccola età non vedevo l'ora di arrivare e sentirmi già parte dello staff. Il viaggio in treno fu lunghissimo, ci furono attimi prima di arrivare a Crotone che temevo di cadere in mare, i miei occhi sbalorditi guardano quel grande vuoto di colore blu sotto e tremavano per la sua immensità. Era caldissimo, l'aria afosa del vento del Sud, di quelle che alle volte non lascia respiro, arrivai distrutta ma nonostante tutto piena di voglia di iniziare qualcosa che mi avrebbe, poi, cambiata un bel pò. Fuori dalla stazione c'era mia cugina più grande col suo "amichetto" mi aspettava in un vestitino a fiori blu appena dopo il bar, arrivai e senza dire nulla oltre ad un semplice ciao e il viaggio è andato bene mi infilai nella panda color crema. La strada fino a casa la feci in silenzio, col naso appiccicato al finestrino e la prima gente che affollava le spiagge, adoravo la sabbia rossa che si rifletteva nell'acqua e le spiagge ancora con pochi ombrelloni, ti lasciavo la possibilità di guardare fino al confine davanti a te. Nel pomeriggio raggiunsi gli zii al mare, mi sentivo a casa, i colori degli ombrellini sul bancone, l'odore del gelato, il ghiaccio che si scioglieva appartenevano anche a me. Non ho mai avuto grossi problemi ad adattarmi a situazioni anche più grandi di me, anzi mi piacevano di più, non mi ero mai trovata bene con quelli della mia età, e non era una questione di sentirsi superiori, però non mi ritrovavo in qulle parole che odoravano ancora di biscotti sgranocchiati davanti alle vecchie barbie, sentivo il bisogno di costruirmi per quanto poco una stabilità che fosse mia e quell'estate mi fu data la possibilità. I primi clienti arrivarono puntuali con l'apertura delle 14, ricordo ancora il mio viso che sorrideva, le mie gote rosse che stonavano con i pantaloncini neri e la mia canotta gialla, non pensavo a quello che dovevo fare ma mi perdevo in quello che ero in quell'istante, la sera venne presto alle 20 mi addormentai su una panchina a pochi mt dal chiosco, al risveglio ero a casa degli zii pronta per un altro giorno, avevo lavorato tanto, incontrato tantissima gente, in agosto erano arrivati anche i miei per 20 giorni, ma si sa l'estate scorre velocemente tra le forografie e i castelli, avevo partecipato al primo falò la sera di ferragosto, il mio primo bagno di notte e tutta quella sensazione che ti prende da sotto che sale vertiginosamente senza accorgetene ...era già arrivata l'ora di ripartire...la mia pelle nerissima di un estate che mi aveva lasciato un segno...che mi aveva fatto capire che la mia vita non sarebbe mai stata conforme a una stabilità...sarebbe stata come quelle piccole onde che ogni giorno vedevo morire sul bagnoasciuga alternate da quelle più alte del mare in burrasca, meno frequenti ma esistenti...ricordo il profumo di ogni singolo istante...e il desiderio di fare parte di me. scritto da my_moleskyne . |
Post n°23 pubblicato il 01 Settembre 2007 da chow_mo_wan
La donna ideale Luciano aspettava in piedi, le scarpe bagnate dall'erba umida del mattino. Anche l'orlo dei pantaloni era reso scuro dalle gocce che dai fili d'erba iniziavano ad entrargli nelle scarpe inumidendo anche i calzini. Ma quelle sensazioni, normalmente sgradevoli, erano divenute parte di un angolo di tempo delizioso. Piero era scanzonato, passava sempre per il parco di mattino presto e lo metteva sempre di buonumore solo con la sua faccia lunga e l'espressione ammiccante. A Luciano faceva tornare in mente il più caro amico della sua infanzia. Sorrise a tutta faccia per ripagare tutta l'armonia che il mondo gli spandeva intorno. Era felice. ..... Il sole era alto in cielo quando le coppie si sciolsero, le famiglie si salutarono, le madri ripresero i bimbi e si allontanarono per il viale. Anche le scarpe di Luciano si erano completamente asciugate. "Sempre così?" chiese il giovane. Piero sospirò "Eh è un cuore tenero Luciano. È ricoverato qui da due anni, non ha parenti che lo vengano a trovare. L'unica persona che aveva era una ragazza di cui era innamorato. Ma lei, il giorno in cui lui si era dichiarato, gli aveva detto di amare un altro. Poco dopo Luciano venne ricoverato con una diagnosi di stato dissociativo e da allora, tutte le domeniche di bel tempo, aspetta lei col vestito e fiori". "Ma lei è mai venuta a trovarlo?" "Scherzi? Vive in un'altra città col suo uomo, hanno anche un bambino" Piero vide un'ombra sul viso del ragazzo. Allora aggiunse sorridendo "Luciano è fortunato: ha sempre davanti a sé la sua donna ideale. E nessuno al mondo può portargliela via perché è al sicuro nella sua mente" scritto da caluinet . |
Post n°22 pubblicato il 29 Agosto 2007 da chow_mo_wan
Ricordo di un angelo music: Neanche il mare - Negramaro Per tutta la vita aveva annaspato nel deserto dei propri giorni per inventare ricordi. Avrebbe creato e tirato su con un argano di acciaio tutte le sensazioni mai avute e vissute in quegli anni ad attendere se stessa. Aveva sussurrato Ti Amo nella corteccia di un albero, era tornata in quel bosco e l’albero era stato abbattuto dalle mani di quegli uomini che non capiscono, dimenticano, scordano, lasciano andare, preferiscono restare ciechi di fronte a qualcosa che spaventa. Il proprio segreto appassiva, lontano da qualche parte e un vento caldo d’estate, complice suo malgrado, portava quella voce attraverso strade e piazze ciondolanti di turisti passeggeri. Ma lei continuava a sentirsi grata. Grata per il tempo buono, le strade in salita, quelle senza uscita, continuava a sentirsi sbiadita anche, triste spesso, a volte. E le lacrime non bastavano più a farle compagnia. I vestiti sporchi, mantelli logori di pioggia e sale le coprivano le spalle. Voleva restare coperta per nascondersi al mondo, agli occhi della gente, quella che ti guarda e si sente sempre migliore di te. Tu che non rispondi a nessuno stereotipo, tu che ti blindi in episodi di privata ed ipocrita borghesia metropolitana, tu che predichi un mondo migliore e ti accontenti di quello in cui vivi, dove tutto ha cattivo odore, nonostante i profumi, gli incensi e le cortesi attenzioni che riservi al cane del vicino, al tuo vicino, a quello che dorme nel tuo letto accanto. Eva pensava questo di sé e un po’ si faceva schifo, non guardava più quell’immagine malsana e ormai adulta nello specchio, quello specchio bugiardo, ipocrita che le restituiva una prospettiva di lei bidimensionale. Quanto avrebbe sopportato ancora quell’apatia, quel non essere come gli altri volevano? Avrebbe continuato ad inventare ricordi, a ricomporli tra le righe di pagine vuote, di colori sbiaditi su tele tutte da dipingere. E quei ricordi non sarebbero stati mai davvero suoi, perché per farli vivere bisognava inventarsi anche un cuore, un cuore puro, inventarsi un amore, un Amore vero, di quelli che ti prendono per mano, di quelli che hanno l’odore dell’estate, che sanno di mare, che sorridono quando possono, che piangono nell’ombra, che strappano i veli, che rompono i vetri, che annullano le distanze, che cancellano gli errori, che sono veri ed eterni. Eterni come quel suono nella corteccia di un albero. Si può dire Ti amo ad un albero senza avere paura e sperare che custodisca quel segreto puro e aspro e acerbo e dolce, come l’intenzione dietro semplici parole. Eva, la prima donna, incontrò quel ricordo insieme agli occhi di un angelo. Incontrò la passione quel giorno e capì quanto l’Amore vissuto e non pensato potesse essere fardello e leggerezza, e desiderò che nel mondo non ci fossero specchi ed occhi, desiderò che quell’angelo perdesse le sue sembianze eterne e cominciasse ad essere quello che voleva. Cominciò a desiderare che fosse molto di più, cominciò a desiderarne la perfezione, pensando di poterlo cambiare. Capì che gli angeli non sono perfetti, capì che l’amore non dura per sempre, capì che un bacio pesa, capì che è meglio l’attesa della resa. La speranza era una notte troppo lunga, e di notti aveva ancora l’odore addosso, perché gli angeli non hanno sesso, ma vivono insieme a noi. E quando ti amano lo fanno per sempre, anche quando tu pensi che non sia così. Eva si sentì morire il giorno in cui l’angelo volò via, pensò che sarebbe stato bello fare l’amore con lui e sentirlo dentro ancora una volta. Gli disse: "Ti amo", "Addio", "Non voglio dimenticarti finché vivo", "Sei stato l’unico a credere in me e a fare di me quel che sono adesso", "Torna da me anche solo per parlare, scivola in un abbraccio fresco come te, vorrei spazzolare le tue piume e coltivare un giardino di rose bianche." L’angelo non disse nulla, non sapeva parlare. L’Angelo raccolse le parole nelle sue mani e le bevve come acqua pura. L’angelo aveva una bocca bellissima che quel giorno si fece triste. Non uscirono lacrime dai suoi occhi, perché l’amore non si piange e tanto meno rimpiange. Eva da quel giorno non dovette più inventare ricordi. Ogni tanto pensava a quegli occhi che per un momento l’avevano amata, si sentì avvolgere dall’eterno di ogni istante vissuto. E tornò senza rimpianto. Toccava la sua bocca con la mano destra e sussurrava il suo nome e scuoteva un braccialetto che faceva rumore. Ora aveva un Amore da ricordare, custodire, lasciare andare via, perché quell’angelo sapeva essere luce. Lo sarebbe stato eternamente per qualcuno che non era lei. E lei, nonostante tutto, era felice anche così… Avrebbe voluto che fosse inverno per vederlo cadere dal cielo, soffice e improvviso, come la neve. scritto da la_mia_destinazione . |
Era la fine del '66, a Hong Kong scoppiavano i disordini. Non sapendo se sarei rimasto trovai un albergo di quart'ordine e mi misi a fare il cronista. Mi davano 10 dollari a cartella. All'inizio fu molto dura. Per sopravvivere mi adattavo a scrivere su tutto, "Vita piccante in città: il pubblico impazzisce per Pay-Pay. La spogliarellista dalle tette sublimi infiamma le notti di Hong Kong. No, togli tette e metti forme o ti censurano, tanto sono rifatte."
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Post n°20 pubblicato il 26 Agosto 2007 da chow_mo_wan
Nostalgjia music: Ainda - Madredeus La casa. Un ampio appartamento a pianterreno con quattro stanze, un ingresso, un bagno, un gabbiotto con un altro gabinetto, una cucina e un lunghissimo corridoio che dava l’impressione di non portare da nessuna parte. In fondo al corridoio su un piedistallo una statua dai seni piccoli e i capelli raccolti, in atteggiamento aggraziato e fiero, che mio fratello ed io bersagliavamo con palline di plastica. scritto da falco58dgl . |
- Cena - DolceA0
- PER LUI- FOX1974XXX
- PICCOLI PESCI - Hard Candy
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- 16.12 - lilith258
- Inferno Via Pisana - shockportatile
- Rosebud - watanabe68
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- Tre di quattro - TheMarryingMaiden
- Il prezzo del sale - Donna Ombra
- Il rinnovamento dei ricordi - Thela Hun G
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- FOTORICORDO - simas
- ChiusaFraLeFessure - Speculare
- Spero arrivi - my moleskine
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- Se ti piace - Donna Ombra
- Fari nella notte - DanzaSulMioPetto77
- Nostalgjia - falco58dgl
- Ricordo di un angelo - la_mia_destinazione
- La donna ideale - caluinet
- La scatola di sabbia rossa - my_moleskyne
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- Fiammeggiante - polystyrene
- anche i gatti stanno a guardare - simas
- Orfeo ed Euridice - blu_notte.fm
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- Pallido tentativo - alibidivino
- Ricordo brutto - DolceA0
- Dead in the snow - Watanabe68
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- L'IPPOGRIFO - vulcanoinaffitto
- Why? Chi_ero
- Un autunno di qualche anno fa' - inattesadi
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il 14/04/2008 alle 13:47
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il 14/04/2008 alle 13:44
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il 14/04/2008 alle 13:26
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il 14/04/2008 alle 13:20