Carina, la poesia.

di Carina Spurio 

Per molti secoli sia la scienza che la fede hanno percorso una strada parallela verso un solo traguardo: la conoscenza, ricordandoci continuamente quanto la ricerca spirituale fosse incompatibile con la scienza. Attualmente la società contempla una visione sempre più laica della vita, anche se, la ricerca spirituale sembra essere ancora incompatibile con quella dello scienziato. Tutti sappiamo che qualcosa di magico e irripetibile deve essere accaduto un tempo lontano e che il Tutto ha origine dall’Uno. L’atomo, la cellula, il sole, le stelle, tutti hanno rispettato una legge, dall’organismo più semplice a quello più complesso, mentre noi esseri viventi, abbiamo sempre la stessa esigenza: scoprire i segreti della vita. Lo scienziato usa la logica, studia l’atomo osservandolo. Chi ha fede, sembra avere una conoscenza trasmessa direttamente dalla sua anima e quindi si sente l’atomo stesso nell’attimo in cui ne avverte l’essenza. C’erano solo Adamo ed Eva nel paradiso terrestre secondo la Bibbia. Ebbero due figli. Miliardi e miliardi di individui sulla terra (di razze e collocazioni geografiche diverse) hanno come genitori Adamo ed Eva. Il responsabile della nostra origine secondo la scienza è l’Homo Sapiens e per la logica, noi siamo individui capaci di trasmettere il nostro pensiero attraverso il linguaggio. E se la scienza e la fede continuano a proporre tesi discordanti e non si riesce ancora a trovare l’anello mancante a cui si riferisce Darwin, (l’essere a metà tra la scimmia e l’uomo di oggi) il valore dei testi sacri rimane altissimo, e, come avviene per i miti e le leggende, troviamo, all’interno degli stessi, un linguaggio simbolico in grado di adattarsi ad individui di diversi livelli culturali.
I testi sacri seducono servendosi di immagini fantastiche che arrivano direttamente all’anima dei popoli e oltrepassano il livello mentale. Dal giorno della creazione sappiamo che nel momento in cui lo spirito si è scisso dall’Uno, l’uomo ha perso la consapevolezza della sua divina natura che tenta di ritrovare vita dopo vita. Stabilire cosa sia avvenuto al momento della Creazione non è affatto facile. Per la teologia “la creazione” è un grande atto d’amore di Dio che chiamiamo a seconda delle varie tradizioni: Assoluto, Verbo, Logos. Nel Vangelo leggiamo "In Principio era il Verbo". Il Verbo era Dio. Il Verbo contiene tutte le informazioni che servono a dare origine alla monade (unità di coscienza). Ci viene in aiuto la teosofia che collega cristianesimo e induismo, secondo la quale, i Logos che hanno origine dall’Uno sono tre e corrispondono nella nostra concezione ai tre princìpi del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Lo stesso Socrate era convinto dei tre principi creatori, confermando, quanto la percezione della Verità, sia simile in molte tradizioni. Dio è il Logos. Energia Pura. Intelligenza. Egli è tutto e si manifesta attraverso il tutto come un seme che possiede già la struttura energetica per realizzare l’albero a cui darà vita una volta germogliato. Viene da chiedersi “chi getterà il seme nella terra?” “Da quale mano proviene l’origine?” Sembra che un giorno l’Assoluto iniziò ad esprimere il proprio esistere originando l’Energia primaria, poi, l’Idea, che permetterà alla vita di avere una forma. E’ come se l’Energia si frantumasse in mille schegge luminose dotate di coscienza che attraverso il suono modificassero la propria vibrazione e si ricoprissero di materia sempre più densa dando vita al mondo degli archetipi da dove nasce la forma-pensiero ed avranno una corrispondenza prima negli elementi e poi sul piano materiale. L’Universo sembra nascere da una serie di passaggi non molto diversi da quelli descritti dalla fisica quantistica. Se l’Universo è stato creato da Dio, esso è l’espressione del suo essere e in ogni astro, pianeta, stella, individuo, ogni minuscola particella è parte di Dio. L’immagine poetica che tutta la creazione sia parte dello stesso Dio si specchia nella visione altrettanto poetica della Divina Commedia di Dante. Prima di lui a nessuno era mai venuto in mente di farsi guidare attraverso il mondo dell'aldilà da un poeta antico e di mettere in scena Virgilio come personaggio. Un poema sicuramente allegorico che contempla la teoria della reincarnazione:l’anima una volta incarnata vive ogni esperienza e “vita dopo vita”, arriva a liberarsi dai vincoli terreni per tornare beata nel Regno dei Cieli. Tra la scienza e la fede abita l’uomo moderno. L’uomo evoluto che ha smesso di essere primitivo. Un primo esame obiettivo conferma quanto l’ambiente lo ha plasmato e quanto egli stesso ha creato, a sua volta, un mondo a sua immagine e somiglianza. L’uomo moderno vive senza la consapevolezza della sua natura spirituale è un oggetto fisico senza spirito, né anima. L’ essere umano sembra credere nell’esistenza di un Dio nell’aldilà, del Paradiso, o di un altro mondo, in cui si vivrà sottoforma di spirito, ma il suo comportamento, è in antitesi con le sue convinzioni. Spesso odia il suo simile, dal vicino di casa, al collega di lavoro e si comporta in maniera sgradevole, scortese, (in alcuni casi violenta). Ha sempre mille cose importanti da fare, cose che quotidianamente, frantumano l’essenza della sua vita. E’ un attore consumato, interprete di azioni prive di senso e logica ed esegue riti come se fosse un automa. La generazione del cemento confina il proprio essere dietro i muri, oltre i quali, spesso, c’è una televisione. Nello schermo si susseguono le immagini di prodotti di largo consumo e di supermercati pieni di cibi chimici, compresa l’overdose di immagini in cui appare l’ultimo modello di computer e di telefonino. Di giorno, fuori dai muri di cemento, il moderno individuo corre su asfalti, superstrade, autostrade, si ferma alle file fra banche ed uffici postali, in coda. Le code! Interminabili le code. E mentre nel cielo la solita nuvola grigia di una fabbrica inquina l’aria e lo scarico avvelena i fiumi, qualcuno, per amore della ricerca ha bucato una montagna, il nostro monte più alto (Gran Sasso), nelle cui viscere, si sparano i neutrini, piccole particelle dalla massa piccolissima prive di carica, che viaggiano per chilometri senza scontrarsi mai con le molecole. I laboratori del Gran Sasso sono per estensione e tecnologia i laboratori sotterranei più avanzati nel panorama della ricerca mondiale. Completati nel 1987, ospitano oggi una dozzina di esperimenti condotti da circa 600 ricercatori provenienti da tutto il mondo e lo studio dei neutrini è uno dei principali temi di ricerca dei laboratori del Gran Sasso. In un altro angolo dimenticato della terra, (magari nemmeno stampato su carta geografica), qualcuno di noi non spara neutrini ma spara durante una guerra o uccide, violenta, ruba. Sembra che l’uomo moderno si sia separato dallo spirito (in quanto essere spirituale, dovrebbe praticare la carità e la tolleranza) e si sia allontanato dalla natura che in alcuni casi ha distrutto. L’uomo osserva beato se stesso, adora la sua immagine sottomettendosi alla sua stessa rappresentazione, celebra il culto di sé, lotta per il possesso e cerca continuamente prove scientifiche, riferimenti storici, certezze, come per paura di non esistere.

Hermes/Periodico Mensile di Informazione e Cultura/Ottobre2008