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Croce e delizia

Post n°14929 pubblicato il 28 Febbraio 2019 da Ladridicinema
 

Croce e Delizia è un film di genere commedia del 2019, diretto da Simone Godano, con Alessandro Gassmann e Fabrizio Bentivoglio. Uscita al cinema il 28 febbraio 2019. Durata 100 minuti. Distribuito da Warner Bros. Pictures..

Poster

Croce e Delizia, il film di Simone Godano, vede protagoniste due famiglie molte diverse tra loro.
I Castelvecchio, eccentrici e con una mentalità aperta, ma narcisisti e disuniti.
I Petagna sono tutto l'opposto: gente molto affiatata, di estrazione sociale più umile, dai valori tradizionali ma conservatori.
Come mai queste due famiglie così diverse si ritrovano a trascorrere le vacanze estive insieme?
Lo sanno solo i capifamiglia Tony (Fabrizio Bentivoglio) e Carlo (Alessandro Gassmann): l'inaspettato annuncio del loro amore scardinerà gli equilibri delle due famiglie ma soprattutto quelli di Penelope (Jasmine Trinca) e Sandro (Filippo Scicchitano), i loro rispettivi primogeniti.


PANORAMICA SU CROCE E DELIZIA:

 

L'espressione "Croce e delizia" si riferisce all'amore, che, come in molti sanno, è spesso tormento e nello stesso tempo motivo di gioia.
A definirlo per la prima volta così è stato Francesco Maria Piave nel libretto de La Traviata, una delle opere più famose di Giuseppe Verdi.
In particolare è Alfredo a cantare, nella quinta scena del primo atto: "Di quell'amor che è palpito/dell'universo intero/misterioso, altero/croce e delizia al cor", descrivendo l'emozione che lo lega a Violetta, che non è certo un buon partito.

Anche nel film Croce e delizia, diretto Simone Godano, c'è una persona che non è esattamente la migliore da sposare, visto che è un po' "ruspante" ed è dello stesso sesso dell'individuo che desidera portarla all'altare, cosa che taluni ritengono sconveniente.
Variante delle commedie matrimoniali in cui le famiglie tentano di osteggiare le nozze dei loro cari, l'opera seconda del regista di Moglie e marito è stata accostata da alcuni a Ferie d'agosto di Paolo Virzi, perché parla di una vacanza e perché mette a confronto due nuclei diversi che più diversi non si può: i Castelvecchio, che sembrano avere una mentalità aperta ma in realtà sono vanitosi e narcisisti, e i Petagna, più tradizionali, conservatori e "semplici".
La risata, nel film, nasce dalle differenze fra i due gruppi, e anche dalle tenute di Alessandro Gassmann, tutto canotte, tute acetate e ciabatte. L'attore, che ha amato la maniera scanzonata in cui il film affronta il tema della diversità, ha fatto una bella scoperta sul set: la verve comica di Jasmine Trinca, che dal canto suo ci tiene a dire che non è snob come il personaggio che interpreta, venendo da una famiglia normalissima. Se l'attrice premiata con il David di Donatello per Fortunata interpreta la figlia di uno dei due "piccioncini", il suo possibile fratello acquisito ha il volto di Filippo Scicchitano. Quest'ultimo è al suo secondo sodalizio artistico con Fabrizio Bentivoglio, con cui ha condiviso il set del film che l'ha lanciato: Scialla!, di Francesco Bruni. Bentivoglio ha già lavorato anche con Gassmann: ne Gli ultimi saranno ultimi, di Massimiliano Bruno.

Croce e delizia è un film che non prende le parti di nessuno ("Non ci sono buoni e cattivi", dice il regista), ma va contro l'omofobia. A firmare il copione è stata Giulia Steigerwalt, che di pregiudizio aveva parlato anche in Come ti mi vuoi. La sceneggiatrice ha già collaborato con Godano per Moglie e marito. E' anche la compagna di Matteo Rovere, che ha prodotto il film. Completano il cast Lunetta Savino, volto noto soprattutto della nostra tv (Un medico in famiglia) e Anna Galiena, apparsa nel 2016 ne La pazza gioia.

 

CURIOSITÀ SU CROCE E DELIZIA:

Le riprese del film si svolgono tra Roma e Gaeta.

IL CAST DI CROCE E DELIZIA:
  • MONTAGGIODavide Vizzini
  • PRODUZIONE: Warner Bros. Entertainment Italia, Picomedia e Groenlandia, prodotto da Matteo Rovere e Roberto Sessa

 
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Film nelle sale da oggi

Post n°14928 pubblicato il 28 Febbraio 2019 da Ladridicinema
 

 
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10 giorni senza mamma è il secondo miglior incasso italiano di stagione

Post n°14927 pubblicato il 26 Febbraio 2019 da Ladridicinema
 

Crollo degli incassi nel weekend: quasi il 30% in meno rispetto alle stessa settimana dell'anno scorso e un dato su base annua inferiore al 10%. Servono film di grande successo o si va verso l'ennesima stagione catastrofica. 10 giorni senza mamma (guarda la video recensione) vince il weekend con 1,1 milioni di euro, davanti a Il Corriere - The Mule (guarda la video recensione) con quasi 900mila euro e Lego Movie 2 che grazie ad una buona domenica, arriva fino a 857mila euro complessivi. La commedia italiana ha sfiorato i 6 milioni di euro, secondo miglior incasso italiano di stagione. Per Eastwood il dato complessivo dice 5,4 milioni. 
Male Modalità aereo, che ottiene appena 782mila euro e non dovrebbe nemmeno godere del passaparola positivo. Bene Green Book (guarda la video recensione), che da oggi potrà fregiarsi anche del titolo più importante agli Oscar, che di solito paga bene in termini di sfruttamento: il film è a quota 5,8 milioni e potrebbe superare i 7 milioni a fine corsa. Dragon Trainer - Il mondo nascosto (guarda la video recensione) chiude con quasi 7 milioni di euro, mentre raccolgono le briciole Alita (guarda la video recensione), Rex (guarda la video recensione) e La Paranza dei bambini (guarda la video recensione). 
Questa settimana arrivano Ancora auguri per la tua morteCroce e deliziaDomani è un altro giornoDragon Ball Super: BrolyLa casa di Jack e The Vanishing - Il mistero del Faro, insomma nessun titolo particolarmente forte.

Dragon Trainer - Il mondo nascosto apre benissimo negli USA con un incasso di 55,5 milioni di dollari, il miglior esordio dell'anno ed il migliore nella storia del franchise. Confermati i pronostici della vigilia, con Alita - Angelo della battaglia (guarda la video recensione) che conserva il secondo posto con 60 milioni complessivi e Lego Movie 2 in calo al terzo posto con 83 milioni totali. Fighting with My Family è quarto con 8 milioni, mentre Run the Race, un po' a sorpresa, apre decimo con 2,2 milioni di dollari e la quinta miglior media per sala della top ten. La prossima settimana arrivano Greta e Tyler Perry's A Madea Family Funeral
In Cina gran partenza per Alita - Angelo della battaglia che apre con oltre 60 milioni, In Corea del Sud vince Svaha : The Sixth Finger con un totale di 8,8 milioni, mentre Extreme Job sale a 118 milioni e 15,4 milioni di spettatori. In Giappone trionfa Alita con 3 milioni di dollari. 
A livello mondiale in testa c'è il cinese The Wandering Earth, arrivato a 640 milioni di dollari. Alita cresce e grazie al boost orientale arriva a 263 milioni, mentre Dragon Trainer (guarda la video recensione) grazie agli incassi americani è il miglior film occidentale del 2019 con 275 milioni di dollari. 

Box Office Italia del 24/02/2019
1. 10 giorni senza mamma: Euro 482.503
2. The Lego Movie 2: Euro 381.542
3. Modalità aereo: Euro 333.164
4. Il Corriere - The Mule: Euro 312.890
5. Un uomo tranquillo: Euro 281.309
6. Green Book: Euro 253.784
7. Dragon Trainer - Il Mondo Nascosto: Euro 166.729
8. Alita - Angelo della Battaglia: Euro 166.317
9. La paranza dei bambini: Euro 162.091
10. Rex - Un Cucciolo a Palazzo: Euro 142.404

 
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Oscar 2019, ecco tutti i vincitori

Post n°14926 pubblicato il 25 Febbraio 2019 da Ladridicinema
 

Rami Malek, miglior attore e Olivia Colman, miglior attrice. E poi Spike Lee, Mahershala Ali, Regina King, tutti i premiati della notte degli Oscar
non c'è stato un film che ha prevalso nettamente sugli altri anche se Bohemian Rhapsody è il titolo che porta a casa più statuette, quattro, seguito da Green BookRoma Black Panther, tre.
Ecco tutti i vincitoriMiglior film
Green Book di Peter Farrelly

Regista 
Alfonso Cuarón per Roma

Attrice protagonista
Olivia Colman per La favorita

Attore protagonista
Rami Malek per Bohemian Rhapsody

Attore non protagonista
Mahershala Ali per Green Book

Attrice non protagonista
Regina King per Se la strada potesse parlare

Miglior canzone
Shallow da A Star Is Born di Lady Gaga, Mark Ronson, Anthony Rossomando, Andrew Wyatt and Benjamin Rice

Colonna sonora
Black Panther di Ludwig Goransson

Sceneggiatura non originale
BlacKkKlansman di Charlie Wachtel, David Rabinowitz, Kevin Willmott, Spike Lee
 
Sceneggiatura originale

Green Book di Nick Vallelonga, Brian Currie, Peter Farrelly

Effetti visivi
First Man

Cortometraggio
Skin di Guy Nattiv

Documentario corto
Period. End of Sentence. di Rayka Zehtabchi e Melissa Berton

Corto animato
Bao di Domee Shi e Becky Neiman-Cobb

Film d'animazione
Spider-Man: un nuovo universo di Bob Persichetti, Peter Ramsey, Rodney Rothman

Montaggio
Bohemian Rhapsody di John Ottman

Film straniero
Roma di Alfonso Cuarón

Suono 
Bohemian Rhapsody di Paul Massey, Tim Cavagin and John Casali
 
Montaggio sonoro

Bohemian Rhapsody di John Warhurst

Fotografia
Roma di Alfonso Cuarón

Scenografia
Hannah Beachler per Black Panther

Costumi
Ruth E. Carter per Black Panther

Trucco e parrucco
Greg Cannom, Kate Biscoe e Patricia Dehaney per Vice

Documentario
Free Solo di Jimmy Chin, Elizabeth Chai Vasarhelyi

 
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Copia Originale

Post n°14925 pubblicato il 25 Febbraio 2019 da Ladridicinema
 

Titolo originale: Can You Ever Forgive Me?

 

Copia Originale è un film di genere biografico, commedia, drammatico del 2018, diretto da Marielle Heller, con Melissa McCarthy e Anna Deavere Smith. Uscita al cinema il 21 febbraio 2019. Durata 106 minuti. Distribuito da 20th Century Fox.

Poster

Copia originale, il film diretto da Marielle Heller, segue la storia di Lee Israel (Melissa McCarthy), acclamata biografa che, tra gli anni Settanta e Ottanta, ha raggiunto il successo delineando le vite di Katherine Hepburn, Tallulah Bankhead, Estée Lauder e della giornalista Dorothy Kilgallen.
Quando si ritrova a far fronte alle difficoltà di pubblicazione, perché ormai fuori dal mercato editoriale, Lee imprime un ardito e irreversibile cambiamento alla sua carriera: indirizza le proprie doti di scrittrice verso il crimine, il furto e l’inganno, con la complicità di Jack (Richard E. Grant), suo amico fedele


 

Opera seconda di Marielle Heller dopo Diario di una teenager, da lei stessa sceneggiato, il film Copia originale racconta la vera storia di Lee Israel, scrittrice e giornalista americana che, per via di un carattere difficile e di alcuni problemi con l'alcool, e dopo un grande flop di un suo libro biografico su Estée Lauder, all'inizio degli anni Novanta, passati i cinquant'anni, si era ritrovata senza lavoro, e aveva quindi deciso di diventare una falsaria per cercare di sopravvivere.
Scrisse quindi centinaia di lettere ricopiando lo stile di celebri scrittori per poi venderle come originali; successivamente iniziò a rubare lettere e carte autografe originali da archivi e biblioteche, sostituendole coi i suoi falsi, e a vendere la refurtiva.
Entrata nel mirino dell'FBI, Israel si dichiarò colpevole di fronte a una corte di giustizia federale nel giugno del 1993, finendo con l'essere condannata a sei mesi di arresti domiciliari e a cinque anni di libertà vigilata, e le fu proibito di accedere ad archivi e biblioteche. Israel a quel punto riprese la sua carriera di biografa, e nel 2008 pubblicò "Can you ever forgive me?", un memoriale in cui raccontava nel dettaglio la sua epopea criminale e che è alla base di questo film.
Lee Israel morì la vigilia di Natale del 2014; pochi mesi dopo venne annunciata l'intenzione di fare del suo libro e della sua storia un film, che inizialmente avrebbe dovuto vedere protagonista Julianne Moore e regista Nicole Holofcener, che successivamente ha ceduto la macchina da presa alla Heller per rimanere coinvolta solo come sceneggiatrice al fianco di Jeff Whitty.
Copia originale è stato presentato in prima mondiale nell'agosto del 2018 al Telluride Film Festival e successivamente al Toronto Film Festival. Il film ha ottenuto tre nomination agli Oscar 2019, per la miglior sceneggiatura non originale, la migliore attrice protagonista e il miglior attore non protagonista.

 

Il film è candidato a tre Premi Oscar 2019: migliore attrice protagonista (Melissa McCarthy), migliore attore non protagonista (Richard E. Grant) e migliore sceneggiatura non originale.
Il film ha avuto due nomination ai Golden Globe 2019 e tre ai Bafta Awards.

IL CAST DI COPIA ORIGINALE:
  • MONTAGGIOAnne McCabe
  • PRODUZIONE: Fox Searchlight Pictures

 
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The Front Runner - Il Vizio del Potere

Post n°14924 pubblicato il 25 Febbraio 2019 da Ladridicinema
 

Titolo originale: The Front Runner

The Front Runner - Il Vizio del Potere è un film di genere drammatico, thriller del 2018, diretto da Jason Reitman, con Hugh Jackman e Vera Farmiga. Uscita al cinema il 21 febbraio 2019. Durata 113 minuti. Distribuito da Sony Pictures Italia/Warner Bros. Pictures Italia.

Poster

 

The Front Runner - Il Vizio del Potere, il film diretto da Jason Reitman, racconta la sfortunata vicenda del candidato democratico Gary Hart (Hugh Jackman) che nel 1988 fu costretto ad abbandonare la corsa alle elezioni presidenziali a causa di una relazione illecita con Donna Rice (Sara Paxton). Al suo posto vinse il ticket Michael Dukakis che, come sappiamo, fu sconfitto dal repubblicano George Bush.

Nella primavera del 1987, nelle fila del partito Democratico emerse un chiaro ed innegabile favorito nella corsa alla candidatura presidenziale: il Senatore del Colorado Gary Hart - il cui brillante e carismatico idealismo, oltre al puro fattore passionale, sembrava seriamente destinato alla massima carica della Casa Bianca, per scrivere un nuovo capitolo della storia americana. In aprile, Hart aveva creato il vuoto tra i suoi avversari. Tre settimane più tardi, dopo una spettacolare caduta in disgrazia, era fuori per sempre dalla corsa alle presidenziali.
The Front Runner esplora il momento della caduta improvvisa di Hart, come momento spartiacque della nazione. In questo singolare momento, il pubblico e il privato, politica e celebrità, giornalismo e gossip, nuove strutture di potere e vecchi squilibri di potere, ideali alti e difetti molto umani sembravano fondersi e combinarsi - disegnando un nuovo panorama tumultuoso con il quale tutti noi stiamo ancora facendo i conti.


 

Il cinema civile americano ha una lunga tradizione, confermata con gioielli che hanno reso gli anni Settanta il decennio del cinema politico. Film che hanno cambiato la società, si sono imposti del dibattito e hanno denunciato le storture del sistema. Un filone nobile in cui si inserisce anche un autore liberal di idee progressiste come il californiano, di origine canadese, Jason Reitman. Lo fa andando a ripescare una storia ormai lontana del tempo, e da questa parte dell'oceano poco conosciuta, come quella di Gary Hart, uomo delle montagne del Colorado destinato a diventare la risposta democratica agli anni duramente conservatori di Ronald Reagan. Il comunismo era in crisi, in quella fine del 1988, il muro sarebbe crollato, e con sé l’Unione Sovietica, in pochissimo tempo, e sembrava essere l'inizio di una nuova epoca piena di speranza, segnata dalla fine della Guerra fredda e dell’accanimento nei confronti dei più deboli della presidenza Reagan.

Ma in pochi mesi tutto cambiò, uno scandalo sessuale che coinvolse uno stordito Hart lo eliminò dalla corsa per le primarie democratiche. Si diceva stordito, perché erano anni ancora non abituati all’utilizzo di vizi e virtù privati per uso politico. Non si era ancora abituati a sbirciare nella camera da letto, lo si era risparmiato a personaggi di grande popolarità come John F. Kennedy.
The Front Runner - Il Vizio del Potere racconta come un giornale locale come il Miami Herald si lanciò subito sulle tracce del possibile scandalo extra coniugale e come anche l'autorevole Washington Post del Watergate non si trattenne, dando il via definitivamente a un nuovo modo di seguire mediaticamente la politica.

Jason Reitman è il figlio del grande regista comico Ivan, canadese di origini slovacche autore di classici come Ghostbusters (e sequel), Dave - presidente per un giorno e I gemelli. Jason ha esordito nel 2005 con la commedia ad ampia dose di cinismo Thank Your for Smoking, confermandosi con il successo due anni dopo di Juno, che lanciò Ellen Page. Il suo film migliore, prima di The Front Runner, arriva probabilmente nel 2009 con Tra le nuvole, con George Clooney e Vera Farmiga in grande spolvero. In carriera, Reitman ha ottenuto quattro nomination agli Oscar.
Il film è l'adattamento del libro All the Truth is Out di Matt Bai, scritto dall'autore stesso, da Jason Reitman, e dall'ex addetto stampa di Hilary Clinton, Jay Carson.

È stato presentato in prima mondiale al Festival di Telluride, poi a Toronto, prima di uscire nelle sale americane a novembre, totalizzando un incasso deludente di soli 2 milioni di dollari.
Hugh Jackman ha ottenuto i maggior elogi dalla critica, che ha reagito in maniera non unanime al film, mentre Vera Farmiga nei panni della moglie del senatore Hart si è fatta valere. Nel cast anche J.K. Simmons, Oscar per il ruolo dell’insegnante terribile in Whiplash, Alfred Molina e Kevin Pollack.

 

Tratto dal libro "All the Truth Is Out: The Week Politics Went Tabloid" del giornalista e sceneggiatore americano Matt Bai.

IL CAST DI THE FRONT RUNNER - IL VIZIO DEL POTERE:
  • MONTAGGIOStefan Grube
  • MUSICHERob Simonsen
  • PRODUZIONE: BRON Studios,Creative Wealth Media Finance, Right of Way Films

 
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Modalità Aereo

Post n°14923 pubblicato il 25 Febbraio 2019 da Ladridicinema
 

Modalità Aereo è un film di genere commedia del 2018, diretto da Fausto Brizzi, con Lillo e Paolo Ruffini. Uscita al cinema il 21 febbraio 2019. Durata 100 minuti. Distribuito da 01 Distribution.

Poster

Modalità Aereo, il film diretto da Fausto Brizzi, racconta la storia di Diego e Ivano. Diego (Paolo Ruffini) è un imprenditore bello, ricco, famoso, tutta la sua vita è dentro un cellulare di ultima generazione. Ivano (Lillo) pulisce i bagni dell’aeroporto, non è bello, non è ricco, non è famoso. Possiede un cellulare del 1994 di cui va molto fiero.
Un giorno, poco prima di imbarcarsi su un volo per Sidney (24 ore di volo), Diego dimentica il telefonino nella toilette vicino al gate. Ivano lo trova... ma non lo restituisce. Ha un giorno di tempo per cambiare in meglio la sua vita, utilizzando il telefonino di Diego. Dopo quelle fatidiche ore trascorse in “modalità aereo”, le vite di entrambi non saranno più le stesse.


 

Dopo una pausa dovuta ai suoi noti problemi giudiziari, per i quali è stato prosciolto, Fausto Brizzi ritorna alla regia di una commedia grazie a Luca Barbareschi che produce il suo film. Non è escluso che parte della trama di Modalità aereo sia stata ispirata dal periodo di "sospensione" che il regista ha vissuto, d'altra parte il personaggio di Paolo Ruffini vive proprio una sorta di black-out dopo aver perso il suo smartphone che rappresentava qualunque impulso della sua vita sociale e professionale. E a conti fatti, è così anche per molti di noi al tempo dei social e delle app.

Ma andando nel dettaglio di una funzione che tutti abbiamo sul telefono e che, chi più chi meno, tutti usiamo, cosa succede quando attiviamo la modalità aereo? Succede che la trasmissione delle onde elettromagnetiche è sospesa, qualunque sia il grado di frequenza. Si disattivano dunque la ricezione del segnale telefonico e le funzioni Bluetooth e Wi-Fi, nonostante queste ultime due possano essere ripristinate con comandi separati. La localizzazione GPS è ugualmente disabilitata (a seconda del modello di smartphone), anche se quel dispositivo non invia nulla, semmai riceve informazioni dai satelliti.

Modalità aereo è scritto da Fausto Brizzi, Herbert Simone Paragnani e dallo stesso protagonista Paolo Ruffini. Non è naturalmente il primo film che fa ruotare la propria trama intorno a un oggetto diventato in pochi anni il prolungamento del nostro braccio, su cui custodiamo foto, e-mail, dati sensibili e chissà quali segreti. La commedia più famosa al riguardo è Perfetti sconosciuti, una storia che ha avuto tantissimi remake nei paesi stranieri. C'è stata poi un'altra commedia italiana intitolata Disconnessi, in cui un gruppo di persone rimaneva bloccato in un casale isolato senza copertura telefonica.

 


 
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The Lego Movie 2

Post n°14922 pubblicato il 25 Febbraio 2019 da Ladridicinema
 

Titolo originale: The Lego Movie 2: The Second Part

The Lego Movie 2 è un film di genere animazione, azione, avventura del 2019, diretto da Mike Mitchell, con Chris Pratt e Claudio Santamaria. Uscita al cinema il 21 febbraio 2019. Durata 106 minuti. Distribuito da Warner Bros..

Poster

"The Lego Movie 2: Una nuova avventura", l'attesissimo sequel del film campione di incassi e apprezzato dalla critica, riunisce gli eroi di Bricksburg in una nuova avventura per salvare la loro amata città.
Sono passati cinque anni da quella spaventosa avventura e ora i cittadini devono affrontare una nuova e gigantesca minaccia: i LEGO DUPLO®, invasori dallo spazio esterno, che distruggono tutto più velocemente di quanto si possa ricostruire. La battaglia per sconfiggerli e riportare l'armonia nell'universo LEGO condurrà EmmetLucyBatman e i loro amici in mondi lontani e inesplorati, tra cui una strana galassia in cui tutto è un musical. Saranno messi alla prova il loro coraggio, la creatività e le abilità dei MastriCostruttori, e si scoprirà quanto siano davvero speciali.


 

The Lego Movie 2 - Una nuova avventura è stato messo in cantiere già nel 2014, poco dopo l'uscita del primo Lego Movie, baciato dal successo di critica e di pubblico: con un costo intorno ai 60 milioni di dollari, portò a casa un bottino di ben 469, ridando fiato alla Warner Bros Animation.
Nessuno ha mai messo in dubbio che dovessero essere Phil Lord & Chris Miller a occuparsi del copione: i due sceneggiatori esperti in humour non si sarebbero mai occupati tuttavia della regia come successo per il primo lungometraggio, essendo di fatto impegnati con Solo: A Star Wars Story (che gli è stato poi sottratto, ma questa è un'altra storia). Mentre Lord & Miller scrivevano, si sono avvicendati tre registi al comando del progetto di questo sequel. Prima doveva essere firmato da Chris McKay, capo-animatore del primo, ma Chris è stato poi dirottato sull'ottimo Lego Batman - The Movie (2017). Per un periodo allora si è occupato del film Rob Schrab, per lasciare infine il comando a Mike Mitchell. Quest'ultimo arriva dalla DreamWorks Animation, dove ha diretto Shrek - E vissero felici e contenti (2010) e Trolls (2016).
The Lego Movie 2 incorpora nella narrazione i nuovi set Lego Friendsdestinati alle bambine: non a caso Lord & Miller hanno promesso che la storia prenderà vita dall'immaginazione non più del solo piccolo Finn, ma anche di sua sorella Bianca... e tutto potrebbe accadere. Il cast originale è davvero stellare: sono riconfermati Chris Pratt ed Elizabeth Banks, ma danno il loro contributo come sempre Will Arnett nei panni di Batman, nonché Gal GadotMargot Robbie e Jason Momoa, in ruoli che potreste immaginare (qualcuno ha detto DC Comics?). The Lego Movie 2, ancora animato dall'Animal Logic, tenta di invertire la tendenza al ribasso dei lungometraggi animati Lego al botteghino : dopo i 469 milioni di Lego Movie, Lego Batman ne ha portati a casa 311, Lego Ninjago solo 123.

 


  • MUSICHEMark Mothersbaugh
  • PRODUZIONE: LEGO System A/S, Lin Pictures, StarReel Entertainment

 
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Un uomo tranquillo

Post n°14921 pubblicato il 25 Febbraio 2019 da Ladridicinema
 

Titolo originale: Cold Pursuit

Un uomo tranquillo è un film di genere azione, drammatico, thriller del 2019, diretto da Hans Petter Moland, con Liam Neeson e Tom Bateman. Uscita al cinema il 21 febbraio 2019. Durata 118 minuti. Distribuito da Ealge Pictures.

Poster

 

Un Uomo Tranquillo, il film action-thriller di Hans Petter Moland, vede protagonista Liam Neeson nel ruolo di Nels Coxman, un uomo semplice, fiero di essere un diligente cittadino della sua sfavillante città nel Colorado dove ha vinto il premio dell'anno per il suo impegno nel suo lavoro di spazzaneve.
Improvvisamente, la sua vita viene sconvolta quando il figlio viene ucciso da un potente boss della droga locale soprannominato il Vichingo (Tom Bateman).
Alimentato dal bisogno di vendetta e armato con artiglieria pesante, questo improbabile eroe si propone di smantellare il cartello con estrema precisione, nel tentativo di arrivare al vertice della catena che ha ucciso suo figlio.
Nel cast del film troviamo anche Emmy RossumLaura Dern e Julia Jones.


 

Un uomo tranquillo è il (non fedelissimo) remake in lingua inglese della commedia nera In ordine di sparizione, che venne diretta dallo stesso regista, il norvegese Hans Petter Moland, e che nel 2014 venne presentata in concorso al Festival di Berlino del 2014, e che uscì nelle sale italiane alla fine di maggio dello stesso anno. Al posto di Liam Neeson, in quel film ambientato tra le nevi della Norvegia, c'era un bravissimo Stellan Skarsgård, che aveva già lavorato con Moland in diversi film precedenti del regista: En ganske snill mann, Aberdeen e Kjærlighetens kjøtere. Nella nostra recensione di In ordine di sparizione, ipotizzammo che in un eventuale remake del film, il ruolo dello psicotico boss della droga che uccide il figlio del protagonista scatenandone la furia vendicatrice, che era interpretato da Pål Sverre Hagen, sarebbe stato perfetto per Nicolas Cage: il casting di Un uomo tranquillo ha invece optato per il giovane attore inglese Tom Bateman, visto di recente in Assassinio sull'Orient Express di Kenneth Branagh. Un uomo tranquillo, che è ambientato in Colorado, ma batte bandiera produttiva inglese, statunitense, norvegese e canadese, non è il primo film che Moland gira non nella sua lingua madre, avendo girato in inglese sia il citato Aberdeen, che il successivo Beautiful Country, dramma del 2004 che vedeva protagonosti Nick Nolte e Tim Roth. Mentre il film esce nelle sale italiane, Moland presenta al Festival di Berlino il suo nuovo lungometraggio, Ut og stjæle hester, adattamento per il grande schermo il romanzo di Per Petterson "Fuori a rubar cavalli" di cui è ancora una volta protagonista Skarsgård.

 

 


 
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Toto Oscar 2019

Post n°14920 pubblicato il 25 Febbraio 2019 da Ladridicinema

Toto Oscar: miglior film - Green Book
Miglior regista - Alfonso Cuaron (Roma)
Migliore attore - Rami Balek (Bohemian Rapsody)
Miglior attrice - Glenn Close (The wife)
Miglior attore non protagonista - Mahershala Ali (Green Book)
Migliore attrice non protagonista - Regina King (Se la strada potesse parlare)
Migliore film d'animazione - Mirai
Miglior film straniero - Roma
Miglior sceneggiatura originale - La favorita
Miglior sceneggiatura non originale - Blackkklansman
Miglior fotografia - La favorita
Miglior montaggio - Blackkklansman
Miglior scenografia - La favorita
Migliori costumi - La favorita
Miglior colonna sonora originale - Il ritorno di Mary Poppins
Miglior canzone originale - "Shallow" di A Star is Born
Miglior sonoro - Bohemian Rhapsody
Miglior montaggio sonoro - Bohemian Rhapsody
Migliori effetti speciali - First Man
Miglior documentario - Hale County This Morning, This Evening
Miglior trucco e acconciatura - Vice

 
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Film usciti giovedi

Post n°14919 pubblicato il 23 Febbraio 2019 da Ladridicinema
 

 
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10 giorni senza mamma primo al box office

Post n°14918 pubblicato il 19 Febbraio 2019 da Ladridicinema
 

Crollano gli incassi al boxoffice italiano rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso quando andava ancora forte Cinquanta sfumature di rosso (guarda la video recensione). Per la prima volta da inizio gennaio anche il dato su base annua è negativo: -38% settimanale, -5% annuale. 

Detto ciò, il weekend l'ha vinto 10 giorni senza mamma (guarda la video recensione), con 1,9 milioni di euro 4,4 in totale, presto supererà Non ci resta che il crimine (guarda la video recensione) e diventerà il miglior film italiano del 2019 solare, davanti a Il corriere - The Mule (guarda la video recensione) con 1,4 (4,1 milioni totali). Incassi modesti per tutte le new entry, con il solo Alita - Angelo della battaglia (guarda la video recensione) che riesce a raggiungere 1 milione di euro. 

Dragon Trainer - Il mondo nascosto (guarda la video recensione) arriva a 6,5 milioni complessivi, mentre La Paranza dei bambini (guarda la video recensione) nella giornata di domenica migliora le performance grazie al premio per la migliore sceneggiatura a Berlino (il film si ferma a 644mila euro). Anche Rex - Un cucciolo a palazzo è cresciuto molto ieri, ma non abbastanza: 412mila euro il dato complessivo. 

Un'Avventura chiude con 375mila euro e Crucifixion (guarda la video recensione) con 338mila, intanto Il Primo Re (guarda la video recensione) sfiora i 2 milioni complessivi. Questa settimana arrivano, tra gli altri, Un Uomo Tranquillo (guarda la video recensione), The Lego Movie 2The Front RunnerModalità Aereo e Copia Originale. Negli USA va segnalato il peggior President's Weekend degli ultimi 15 anni, che viene vinto da Alita - Angelo della Battaglia, che chiude con quasi 28 milioni di dollari, un po' meglio delle previsioni degli analisti. Flop per Non è romantico? che si ferma a 14,2 disastro per Ancora auguri per la tua morte, che non arriva nemmeno a 10 milioni. Incassi bassi un po' per tutti: Lego Movie 2 supera i 60 milioni, ma difficilmente passerà i 100, mentre la migliore media in assoluto è di Fighting with My Familyche apre in release limitata con oltre 30mila dollari per sala.

La prossima settimana arriva finalmente Dragon Trainer - Il mondo nascosto, con Fighting with My Family che verrà esteso a oltre 2500 sale. In Cina The Wandering Earth arriva a 561 milioni di dollari, diventando così il secondo miglior incasso di sempre in quel mercato. In Corea del Sud Extreme Job diventa il secondo miglior incasso di sempre con 111 milioni e 14,5 milioni di spettatori. 

A livello mondiale buona partenza per Alita - Angelo della Battaglia, che apre con 131 milioni di dollari, sommando tutti i mercati. Il film dovrebbe riuscire a superare i 400 milioni a fine corsa. 

Box Office Italia del 17/02/2019
1. 10 giorni senza mamma: Euro 713.957
2. Il Corriere - The Mule: Euro 473.123
3. Green Book: Euro 320.638
4. Alita - Angelo della Battaglia: Euro 310.903
5. Dragon Trainer - Il Mondo Nascosto: Euro 304.673
6. La paranza dei bambini: Euro 236.544
7. Rex - Un Cucciolo a Palazzo: Euro 206.655
8. Un'Avventura: Euro 125.538
9. Crucifixion - Il Male è Stato Invocato: Euro 80.849
10. Il primo Re: Euro 52.779

 
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Il ministro

Post n°14917 pubblicato il 19 Febbraio 2019 da Ladridicinema
 

Franco è un piccolo imprenditore che si occupa di bonificare le aree industriali dismesse. I tempi sono duri e Franco ha un bisogno disperato di assicurarsi l'appalto di un'area ancora non assegnata. A questo scopo dovrà corrompere un ministro, organizzandogli una serata perfetta affinché il ministro non possa rifiutare. Il che, secondo Franco, significa procurare al ministro il suo piatto preferito, i vini "che ti fanno fare bella figura", un assortimento di stupefacenti e una escort a disposizione dell'onorevole per tutta la notte. A procurargli l'escort penserà Michele, il cognato di Franco, faccendiere corto di cervello ma ricco di iniziativa. Quando la prescelta ha un incidente inaspettato, Michele la sostituisce con una ragazza cinese che parla otto lingue ed è in procinto di laurearsi in teologia ermeneutica. A completare il quadro ci sono Rita, la moglie di Franco inacidita e depressa, ed Esmeralda, la colf venezuelana che Rita ha deciso di licenziare in tronco. Come andrà a finire la serata?
Giorgio Amato, sceneggiatore passato alla regia, costruisce una favola nerissima sul complicato intrigo di corruzione e connivenze in cui molti si muovono, e a cui alcuni hanno venduto l'anima tout court. Nessuno è innocente in questa storia, e il cinismo crudele che anima tutti i personaggi non li abbandonerà dalla prima all'ultima scena, mostrando un coraggio e una coerenza narrativi non comuni nel cinema italiano contemporaneo, sempre pronto alla deriva piaciona e buonista. Amato costruisce una galleria di nuovi mostri senza possibilità di redenzione, ma ognuno animato da una disperazione di fondo che rende l'etica un fantoccio nelle mani dell'economia. 
L'ispirazione è chiaramente la commedia all'italiana anni '60, il modello è quello della cattiveria castigatrice di MonicelliSalce e Risi: se ci fossero dubbi basta ascoltare la (onnipresente) colonna sonora creata ad hoc da Eugenio Vicedomini. Tutto il cast funziona: Tognazzi nei panni di Franco, un omaggio ai ruoli più riprovevoli interpretati dal padre Ugo; Fortunato Cerlino ministro dannato e sarcastico; Jun Ichikawa incarnazione dello spauracchio asiatico in procinto di comprarsi tutto l'Occidente; Alessia Barela moglie senza figli e senza più speranza; Ira Fronten immigrata disposta a tutto pur di sopravvivere; Edoardo Pesce cognato incapace la cui imbecillità ed egocentrismo sono facilmente strumentalizzabili dalle più becere correnti "politiche". 
Il tallone d'Achille è la regia, piuttosto debole e incerta, incapace di trasformare una pièce da camera in un film da grande schermo. Ma il ritratto dell'Italia contemporanea al suo livello più basso lascia l'amaro in bocca, esattamente come dovrebbe

 
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Un'Avventura

Post n°14916 pubblicato il 13 Febbraio 2019 da Ladridicinema
 

Un'Avventura è un film di genere musicale, sentimentale del 2019, diretto da Marco Danieli, con Michele Riondino e Laura Chiatti. Uscita al cinema il 14 febbraio 2019. Durata 105 minuti. Distribuito da Lucky Red.

Poster

Un'avventura, una romantica storia diretta da Marco Danieli e raccontata sulle meravigliose note delle canzoni di Lucio Battisti.

Anni '70. Giovane e ribelle, Francesca (Laura Chiatti) ha girato il mondo seguendo l’onda della liberazione sessuale. Quando torna al paesello natio, è una persona completamente diversa dalla ragazzina dalle bionde trecce e gli occhi azzurri che ricordava il suo vicino di casa Matteo (Michele Riondino), da sempre innamorato di lei-

Il romantico percorso che Matteo intraprende per conquistare Francesca diventa la scusa per ripercorrere, attraverso spettacolari coreografie e una delicata regia, i più grandi successi musicali di Battisti e Mogol.


 

Il film Un'avventura si propone di raccontare una storia usando come colori su una tela le canzoni di Lucio Battisti (1943-1998), l'uomo che disse: "Un artista non può camminare dietro il suo pubblico, un artista deve camminare davanti."
La canzone suggerita dal titolo, non solo agli appassionati di musica ma alla maggior parte degli italiani, non può che essere quella pubblicata nel 1969, realizzata con Mogol, collaboratore stretto fino al 1980. Si tratta di una canzone simbolica, non solo perché distribuita nel 45 giri contenente anche "Non è Francesca" (nome non a caso della protagonista di questo film): Battisti consacrò infatti la sua carriera di esecutore dei suoi lavori proprio con "Un'avventura", al Festival di Sanremo, dopo tre anni difficili in cui erano le esecuzioni altrui delle sue canzoni a riscuotere il vero successo.
Il percorso di ricerca di Battisti, tra canzone popolare e più tarda sperimentazione, viene metaforizzato nell'evoluzione della società italiana anni Settanta, dove la Francesca di Laura Chiatti è la rivoluzione e il Matteo di Michele Riondino l'uomo che deve affrontarla.
Il film sceglie così un percorso celebrativo lontano dal biopic in stile Bohemian Rhapsody, ma più vicino agli omaggi-musical come Questo piccolo grande amore (2009, di Riccardo Donna, anche cosceneggiato da Baglioni) o Across the Universe (2007, di Julie Taymor, sulle musiche dei Beatles). Il precedente lungometraggio di Marco Danieli, La ragazza del mondo (col quale ha vinto il David di Donatello come miglior esordiente), era un altro incontro tra due visioni del mondo differenti, attraverso una storia d'amore: in quel caso, una Testimone di Geova s'innamorava di un ragazzo di borgata, mettendo in gioco le sue convinzioni e la sua fede.

 

CURIOSITÀ SU UN'AVVENTURA:

Le coreografie del film sono realizzate dell'art director Luca Tommassini, tra i più apprezzati del panorama italiano.
Il film si avvale della prestigiosa consulenza artistica del CET di MOGOL.
Marco Danieli è alla sua seconda prova di regia; il primo film La ragazza del mondo gli è valso il David di Donatello come miglior regista esordiente.

IL CAST DI UN'AVVENTURA:

 
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Film nelle sale da domani

Post n°14915 pubblicato il 13 Febbraio 2019 da Ladridicinema
 

 
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Green Book

Post n°14914 pubblicato il 13 Febbraio 2019 da Ladridicinema
 

Green Book è un film basato sulla storia vera di Don Shirley, un grandioso pianista definito un virtuoso del piano da Stravinsky; e del suo autista temporaneo nel loro viaggio attraverso il sud pieno di pregiudizi e differenze. 

Il green book non era nient'altro che un libricino, una guida turistica; in cui erano scritti tutti i luoghi in cui i neri potevano entrare una volta arrivati al sud: dai ristoranti, ai bar passando per gli hotel.

Questa guida verrà data a Tony "Lip" Vallelonga (un buttafuori di origine italiana) prima di partire; che approfittando della chiusura del locale in cui lavora, verrà ingaggiato per la sua "capacità di risolvere problemi".

Siamo nell'America del 1961, il presidente è JFK. Un paese che si definisce la patria della libertà ma che invece è terra di contraddizioni raziali, dove i neri sono liberi solo in teoria, discriminati in maniera totale. Shirley è un pianista nero che vive nel lusso, mentre Vallelonga vive nel Bronx. Sono completamente diversi, ma questo viaggio avvicinerà molto i due aiutando il secondo a perdere i suoi pregiudizi e il primo a riuscire ad avvicinarsi al mondo di Lip, perdendo anche lui i suoi preconcetti.

Il messaggio che lancia Farrelly, non è solo quello dell'amicizia tra persone completamente diverse, ma anche che un uomo semplice come Vallelonga di fronte all'evidenza dei fatti può capire come stanno le cose. Ma la cosa stupefacente di Farrelly è il raccontare il tutto con ironia e senza giudiciare i due protagonisti; eppure sia Lip con i suoi comportamenti rozzi che Shirley pieno di segreti, vizi e atteggiamenti che lo isolano non sono esenti da critiche. Il film è chiaramente uno spaccato dell'America di quegli anni, ma anche una critica a quella di oggi, anche a coloro che fanno finta di essere "accoglienti" per poi comportarsi come i ristoratori degli alberghi in cui andava a suonare Shirley, discriminandolo anche sul bagno in cui andare.

Green Book è una bellissima commedia, con tratti drammatici; con una sceneggiatura perfetta e assolutamente solida, arricchita dalle prestazioni da oscar di Viggo Mortensen e di Mahershala Ali, che raccontano un'epoca che è solo per finta lontana. 

Il primo dimostra di poter svolgere qualsiasi ruolo; il secondo di essere un talento cristallino di Hollywood. L'incontro che avviene nel film è qualcosa di magnifico, esplosivo, pieno di momenti comici e gag, con due personaggi come detto diversi che si aiuteranno a vicenda migliorandosi entrambi. Un momento delicato del film è quando i due si scontrano in una scena drammatica, in cui il tema è l'autoconsapevolezza di chi siamo e da dove veniamo. in questa Tony accusa Don di essere meno nero di lui, di non conoscere né apprezzare la musica della sua "gente", di vivere nel lusso in un castello mentre lui vive nel Bronx accanto ai neri. I due discutono sul fatto che scatena la rabbia di Don che fa capire che lui non si sente di essere un qualcosa di specifico e di essere ovunque fuoriluogo ovunque: "Se per te non sono abbastanza nero e per loro non sono abbastanza bianco e se non sono abbastanza uomo, allora dimmi chi diavolo sono io!".

Unica pecca il finale un pò troppo "politically correct" ma Farrelly è così... questo non toglie che il film è un prodotto di assoluta qualità, da standing ovation.

Voto finale: 5/5

Green Book è un film di genere drammatico, commedia del 2018, diretto da Peter Farrelly, con Viggo Mortensen e Mahershala Ali. Uscita al cinema il 31 gennaio 2019. Durata 130 minuti. Distribuito da Eagle Pictures.

Poster

Green Book, il film diretto da Peter Farrelly, racconta del buttafuori Tony Lip(Viggo Mortensen), un italoamericano con un'educazione piuttosto sommaria che nel 1962 venne assunto come autista da Don Shirley (Mahershala Ali), uno dei pianisti jazz più famosi al mondo. Lo scopo? Guidarlo da New York fino agli stati del Sud, in posti dove i diritti civili degli afroamericani sono ben lontani dall'essere legittimamente acquisiti.

Shirley si affida per il viaggio al libro Negro Motorist Green Book: una mappa di motel, ristoranti e pompe di benzina in cui anche gli afroamericani sono ben accolti. Dovendosi confrontare con il razzismo ma anche l'umanità delle persone che incontrano, Lip e Shirley impareranno prima di tutto a conoscersi e rispettarsi a vicenda.


 

Standing ovation alle prime proiezioni al Toronto Film Festival, vittoria del premio del pubblico, e trionfo come miglior film, sezione commedia o musical, ai Golden Globe 2019. Chiunque abbia già visto Green Book, in perfetto equilibrio fra risata e parabola sulla tolleranza, ne è rimasto conquistato. Gli americani hanno un termine per definire questo tipo di film: un crowd pleaser, e non stupisce che proprio attraverso le risate si possa veicolare un messaggio di rispetto della diversità, un invito a guardare al diverso con curiosità, magari per ribaltare un pregiudizio negativo. Sono tematiche sempre attuali, a maggior ragione in un'epoca in cui le minoranze stanno rivendicando a giusto titolo la dovuta attenzione anche a Hollywood.

Il film ha come protagonisti Viggo Mortensen e Mahershala Ali e racconta l'amicizia tra un buttafuori italoamericano e un pianista di grande successo ed eleganza, afroamericano, nell’America degli anni Sessanta. I due viaggeranno insieme in turné - il bianco a fare da autista al nero, per i tempi inaudito - lungo gli stati più razzisti del sud. È ispirato alla storia vera di Tony Lip, padre dello sceneggiatore Nick Vallelonga, che ha scritto il film insieme al regista Peter Farrelly, per una volta senza il fratello Bobby, con cui ha diretto film demenziali di grande successo come Tutti pazzi per Mary, Scemo & più scemo, Amore a prima svista.
Il titolo fa riferimento alla The Negro Motorist Green Book, una guida pubblicata dagli anni 50 dedicata ai viaggiatori afroamericani, scritta da Hugo Green, per aiutarli a trovare motel (non certo hotel di livello, rigorosamente riservati ai bianchi) e ristoranti che li avrebbero accettati.

Nel cast anche una deliziosa Linda Cardellini, nel ruolo della moglie di Nick, alias Viggo, con quest'ultimo che per indossare i corpulenti panni del non certo raffinato buttafuori è ingrassato più di venti chili.
Viggo Mortensen è un attore americano di origini danesi, ma non solo, è anche pittore, poeta, fotografo, musicista e molto altro. Un vero uomo del rinascimento, come amano dire gli americani, che è noto per la sua interpretazione di Aragorn nella saga del Signore degli Anelli diretta da Peter Jackson e ha ottenuto due nomination agli Oscar, per A History of Violence e, più recentemente, per Captain Fantastic (2017).
Mahershala Ali è il talentuoso pianista nero del film, un attore di grande finezza lanciato negli ultimi anni, prima dall'interpretazione di Remy Danton nella serie House of Cards, poi dal suo ruolo in Moonlight, per cui ha vinto l'Oscar come miglior attore non protagonista. La prima volta per un musulmano. Se pensate che il suo nome suoni difficile da pronunciare, sappiate che il suo vero è Mahershalalhashbaz, viene dalla Bibbia e vuol dire, in ebraico, "rapida preda, pronto bottino". Presto sarà protagonista della terza stagione della serie True Detective.

Green Book ha vinto il premio del National Board of Review, oltre a ottenere una menzione fra i migliori dieci film dell'anno dall'American Film Institute. Fra i molti riconoscimenti, ha vinto tre Golden Globe, uno dei quali per Ali come miglior attore non protagonista. Uscito a metà novembre 2018, in poche copie, ha allargato la sua presenza a tutti gli Stati Uniti e incassato, in attesa della corsa agli Oscar, già 35 milioni di dollari.
Green Book esce nei cinema italiani il 31 gennaio 2019.

 

Vincitore del Golden Globe 2019 come miglior film, commedia o musical, come migliore attore non protagonista (Mahershala Ali) e migliore sceneggiatura.
Candidato a 5 Premi Oscar 2019: miglior film, migliore attore protagonista (Viggo Mortensen), migliore attore non protagonista (Mahershala Ali), migliore sceneggiatura originale, migliore montaggio.

FRASI CELEBRI:

 

Dal Trailer Italiano del film:

Don Shirley (Mahershala Ali): Prevede qualche problema a lavorare per un uomo di colore?
Tony Lip (Viggo Mortensen): Lei nel profondo Sud? Prevedo casini!

Tony Lip: Perché fa tutto l'educato con quei coglioni?!
Oleg (Dimiter D. Marinov): Perché per cambiare i cuori delle persone ci vuole coraggio!

Don Shirley: Non vinci quando usi la violenza, vinci quando mantieni la tua dignità!

Tony Lip: Tu nemmeno li conosci quelli come te, tu il pezzo grosso che fa i concerti per i bianchi straricchi!
Don Shirley: Se per te non sono abbastanza nero e per loro non sono abbastanza bianco, allora dimmi chi diavolo sono io!

Tony Lip: Sono capaci tutti a imitare Beethoven, ma quello che fai tu con la musica...ti rende unico!

 

IL CAST DI GREEN BOOK:
 
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Natale a cinque stelle

Post n°14913 pubblicato il 13 Febbraio 2019 da Ladridicinema
 

Il cinepanettone sbarca su Netflix, scritto dai fratelli Vanzina (dedicato a Carlo Vanzina scomparso qualche mese prima) e diretto da Marco Risi.

Il Premier italiano, Franco Rispoli, è in visita ufficiale in Ungheria, insieme alla sua delegazione. Impegnato a rispondere in maniera molto servile alle telefonate di Luigi (Di Maio) e Matteo (Salvini), tiene sempre a sottolineare come non usufruisce dei benefit che potrebbe avere con il suo ruolo. Oltre agli incontri istituzionali approfitterà del viaggio per portare avanti la relazione con una giovane onorevole dell'opposizione, Giulia Rossi del Pd sposata con un leghista geloso. Ma quando finalmente i due sono da soli, trovano un cadavere vestito da babbo Natale che scoprono essere in realtà un giornalista delle Iene andato lì per far scoprire il tutto. In realtà il babbo Natale è solo svenuto perdendo la memoria...

La solita commedia natalizia adattata alle vicende politiche odierne, anche se il Natale praticamente è presente solo nel titolo. Un film che fa ridere per le varie gag mostrate, senza le varie volgarità e scorrettezze che sono classiche del genere e con una recitazione discreta, con solo Massimo Ghini e Ricky Memphis con buone prestazioni.

Risi prova a trasformare il cinepanettone ma diciamo che il tentativo non riesce in pieno tra buchi di sceneggiatura e battute fuori luogo. Va apprezzato il tentativo ma se la gag più riuscita è quella con Rocco Siffredi...

Voto finale: 2+

Natale a 5 Stelle è un film di genere commedia del 2018, diretto da Marco Risi, con Massimo Ghini e Ricky Memphis. Distribuito da Netflix.

Poster

Natale a 5 stelle, il film diretto da Marco Risi, è dedicato alla memoria di Carlo Vanzina.
Si sta avvicinando il Natale. Una delegazione politica italiana, con in testa il nostro Premier, è in visita ufficiale in Ungheria. Oltre agli impegni politici, il Premier intende passare, di nascosto, qualche ora lieta in compagnia di una giovane onorevole dell’opposizione in viaggio con la delegazione. Tutto sembra procedere per il meglio fino a quando i due maldestri amanti si ritrovano con un misterioso cadavere nella suite del lussuoso Hotel dove alloggiano. Per non finire nel turbine di uno scandalo, nel caso la cosa fosse scoperta, si affidano al prezioso aiuto del portaborse del Premier. Per loro sarà una giornata lunga e difficile, con improvvisi e ripetuti colpi di scena. Una commedia esilarante che assicura risate, divertimento e un pizzico pepato di pungente satira politica!

Disponibile in streaming online su Netflix dal 7 dicembre 2018.
La sceneggiatura firmata da Enrico Vanzina è liberamente tratta dalla commedia “Out of Order” di Ray Cooney.

IL CAST DI NATALE A 5 STELLE:
 
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Sfida aperta al box office: Clint Eastwood meglio di De Luigi nel weekend

Post n°14912 pubblicato il 13 Febbraio 2019 da Ladridicinema
 

Nonostante la domenica abbia visto 10 giorni senza mamma (guarda la video recensione) vincere la giornata (con più di 1 milione di euro), è Il Corriere - The Mule (guarda la video recensione) a vincere il weekend con 2,2 milioni di euro complessivi, contro i 2,1 milioni della commedia nostrana. Al terzo posto si piazza Dragon Trainer - Il mondo nascosto, che aggiunge 1,8 milioni al suo totale che supera i 5 milioni di euro complessivi. Bene anche Green Book (guarda la video recensione), che raggiunge i 3,5 milioni totali. La domenica fa rifiorire Mia e il leone bianco (guarda la video recensione) che ottiene il quinto miglior incasso di giornata e porta il suo totale a 5,4 milioni di euro. Restano su medie discrete Il Primo Re (guarda la video recensione) e Creed II (guarda la video recensione), che arrivano rispettivamente a 1,5 e 6,9 milioni di euro, un dato discreto per la produzione italiana e ottimo per l'episodio del franchise sportivo.

Alla fine anche Remi (guarda la video recensione) riesce a entrare in top ten, almeno nella giornata di domenica, ma il dato complessivo, inferiore ai 200mila euro è davvero deludente: il film ha subito la forte concorrenza di Mia e il leone bianco e Dragon Trainer nel genere "film per famiglie" e ha chiuso con una media per sala troppo bassa rispetto alle attese. 

Ultimi botti per La favorita (guarda la video recensione) e Ricomincio da me, che chiudono il weekend toccando quota 2,2 e 2 milioni ma che dovrebbero sparire dalla classifica entro la fine di questa settimana. Bohemian Rhapsody (guarda la video recensione) centra l'ultimo traguardo, superando i 4 milioni di spettatori, con un totale di 28,2 milioni di euro. Delusione per Copperman, che non entra nemmeno in top ten.

Incassi in caduta libera rispetto alla stessa settimana dell'anno scorso (-17%), ma il saldo annuale resta positivo, anche se solo dell'1,1%. Questa settimana arrivano Alita - Angelo della battagliaLa vita in un attimoCrucifixionRex - Un cucciolo a palazzo e Un'avventura. Salvo sorprese, nulla che possa generare incassi davvero interessanti. 

 
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Mia Martini - Io sono Mia

Post n°14911 pubblicato il 12 Febbraio 2019 da Ladridicinema
 

Mia Martini - Io sono mia, è un film televisivo vero, ma fa il suo raccontandoti la storia di un grandioso talento, una stella della musica italiana come Mia Martini, e lo fa con grande forza attraverso Serena Rossi in questa sintesi della sua vita arricchita dalla sue hit. Siamo di fronte ad un ritratto personale di una donna con una grandissima umanità, tradita dal suo stesso mondo, che chiedeva di essere capita e ascoltata. Un film che non racconta nel dettaglio la sua vita come detto, rimanendo in superficie; ma che ha come obiettivo quello di dare una sorta di rivincita o risarcimento a una vittima della cattiveria e dell'invidia, perché quello che ha subito Mimì è stato qualcosa di indegno, così come resta ipocrita il comportamento di tanti che in quegli anni hanno girato la testa e che oggi fanno gli adulatori. Un film quello di Riccardo Donna, che parte da SanRemo e finisce con Sanremo, perché per una grande artista come Mia Martini parlano e parleranno sempre le sue canzoni e la sua voce che l'hanno resa immortale

 
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Tutte le fake news del delegato golpista venezuelano in gita in Italia da antidiplomatico

Post n°14910 pubblicato il 12 Febbraio 2019 da Ladridicinema
 

Tutte le fake news del delegato golpista venezuelano in gita in Italia
 
Francisco Sucre, il delegato del golpista venezuelano arrivato in Italia parla apertamente di "guerra umanitaria"
 
 
Il golpista venezuelano - che a 3 settimane dal colpo di stato ordito dagli Stati Uniti è ancora chiuso in casa - ha mandato in gita in Italia una sua delegazione guidata dal presidente della Commissione esteri di quel Parlamento che dal 2015 è in ribellione contro gli altri poteri costituzionali del paese.

 
Nell’intervista a Rossana Miranda, giornalista italo-venezuelana su cui già vi avevamo scritto e che propone le sue prestigiose riflessioni, oltre che per il portale Formiche, anche per il giornale dell’ultra-destra venezuelana El Universal, Sucre ammette i piani golpisti. E per questo commenteremo punto per punto le sue dichiarazioni molto significative.
 

“Tuttavia, per il richiamo ad elezioni libere, c’è bisogno di scegliere un nuovo Consiglio Nazionale Elettorale, affidabile per tutti; abilitare tutti i partiti politici, senza prigionieri politici né politici inabilitati, e garantire l’osservazione internazionale professionale, obiettiva e imparziale.”
 
Nell’intervista a Formiche, praticamente Sucre ci sta dicendo di essere illegittimo. Il CNE, Consiglio Nazionale elettorale, uno dei 5 poteri costituzionali del Venezuela che soprassiede tutto il sistema elettorale venezuelano, definito dall’Ong dell’ex presidente Carter come il “migliore al mondo”, ha decretato la vittoria delle destre nelle elezioni parlamentari del 2015, così come quella di Nicolas Maduro nelle elezioni presidenziali del maggio 2018, così come in tutte le 23 delle 25 elezioni tenutesi in Venezuela dal 1999.
 
 
Fa poi quasi tenerezza il signor Sucre quando arriva a dichiarare:
 
“Sì, molte, non solo di diplomatici ma anche di militari (attivi e ritirati), e i sondaggi di opinione indicano che il 91,8% della popolazione riconosce come presidente legittimo Juan Guaidó, e tutto perché Maduro e il suo regime non proteggono nessuno.”
 
Interlaces, agenzia indipendente, proprio ieri ha offerto il sondaggio che mostra come oltre il 57% dei venezuelani ritiene Nicolas Maduro come il legittimo presidente. Da giorni, come testimoniato anche dal giornalista nord-americano Max Blumenthal che oggi ha finalmente rotto il muro della censura, il popolo venezuelano è in mobilitazione permanente contro la guerra, contro il golpe e per difendere la propria Costituzione e il proprio Presidente.

 Immagini chiaramente censurate su tutti quei poveri media impegnati, per l'ennesima volta, a tirare la volata ai crimini occidentali. La domanda poi tragicomica da fare al povero Sucre sarebbe: “ma scusi, con il 92% dei consensi nel popolo, perché il golpista non è nel palazzo presidenziale e perché non controllate i ministeri, l’esercito e le autorità tutte?”
 
Non sarà certo Miranda a farla... e quindi andiamo avanti.

Per il diritto internazionale, è noto, come il riconoscimento sia un atto puramente politico e per il diritto internazionale consuetudinario - codificato dall’art 1 e 2 della Carta delle Nazioni Unite - è noto come siano norme di ius cogens, cioè di grado superiore, il rispetto della sovranità di un paese e la non ingerenza negli affari interni delle altre nazioni. Riscrivendo tutto il diritto internazionale, quindi, Sucre dichiara in modo imbarazzato e imbarazzante:
 
“Dal punto di vista del diritto, specificamente degli obblighi, queste si basano sul diritto romano con l’idea del “pater familias” (buon padre di famiglia).
 
Il “buon padre di famiglia” e tutto il diritto internazionale si spegne in una frase grazie a Sucre. Il “buon padre” di famiglia – ma questo il delegato del golpista in Italia lo sottintende solo e Miranda non può scriverlo – chiaramente sarebbe Trump e le sue bombe.
 
 
Nel proseguo dell’intervista Sucre parla poi di “emergenza umanitaria”.
 
“Emergenza umanitaria complessa; risultato delle azioni di un regime fuorilegge come quello di Maduro che ha agito come un cattivo padre di famiglia, per non compiere con la responsabilità di proteggere i diritti umani della popolazione.”
 
La crisi in Venezuela è il prodotto di un decennio di criminale embargo chiesto e richiesto dalle destre agli Stati Uniti e all’Unione Europea con l’obiettivo esplicito di arrivare al colpo di stato attuale e poterlo giustificare. Non lo diciamo noi, è quello che lettera per lettera dichiara senza pudore l’ex ambasciatore nordamericano in Venezuela William Rivington:

 
  

Sui costi delle sanzioni criminali contro l’economia in Venezuela, l’istituto Celag nel suo ultimo rapporto ha quantificato in 350 miliardi le perdite complessive. 350 MILIARDI. Si tratta di un massacro, una guerra economica devastante che il relatore per le Nazioni Unite De Zayas definisce “omicidio premeditato”. Ecco in questo omicidio premeditato l’estrema destra golpista che Sucre rappresenta in Italia è complice consapevole. “La crisi umanitaria è una iperbole. Naturalmente c'è scarsità di beni, ma la causa è come ho spiegato nello sforzo congiunto di Stati Uniti, Canada e Unione Europea per causare il caos in Venezuela, con l'obiettivo di far cadere il governo. Il livello machiavellico di cinismo è senza pari. Inoltre, il termine "crisi umanitaria" è solo parte di quello che intendono veramente e cioè "intervento umanitario" o meglio ancora "intervento militare per imporre un regime change", sostiene De Zayas
 
 
Ma andiamo avanti: e riprendiamo l’ultima frase del passaggio precedente di Sucre che è la più significativa di tutta l’intervista perché smaschera i suoi piani e per questo parlavamo di ammissione ad inizio dell'articolo.
 
“per non compiere con la responsabilità di proteggere i diritti umani della popolazione.”
 
Da legare con l’ultima risposta:
 
“E’ la società internazionale a dovere, in maniera collettiva, attendere e proteggere una popolazione vulnerabile attraverso gli aiuti umanitari.”
 
Qui c’è tutta la strategia golpista in atto. La “responsabilità di proteggere” è la criminale e illegale dottrina che, contro il diritto internazionale e contro la Carta delle Nazioni Unite, ha voluto trovare un pretesto di giustificazione ai massacri contro quei paesi che non si sono piegati ai diktat degli Stati Uniti: Jugoslavia, Somalia, Iraq, Afghanistan, Siria, Libia… con i milioni di morti e profughi che oggi piangiamo. La giustificazione è la “responsabilità di proteggere” e Sucre non ha neanche la decenza di nascondere le sue intenzioni contro il suo paese.
 
E la verità Sucre finalmente la dice nel finale:

“La rotta è chiara. L’idea è aumentare la pressione internazionale “

Si perché il colpo di stato del 23 gennaio senza nessuna base di consenso politico e senza sollevazione delle forze armate è fallito miseramente. E quindi non resta che la “pressione internazionale”. Da ultimo l’intelligence venezuelana ha sventato un tentativo di presa violenta del Palazzo Presidenzialie previsto per il 30 gennaio e il 2 febbraio. Del resto, questo e solo questo è il piano dei golpisti, semplicemente perché è il piano degli Stati Uniti contro il Venezuela. Dal golpe dell’aprile del 2002 ad oggi nulla è cambiato.

Il dialogo come ammette proprio Sucre nell’intervista non gli interessa, se fosse interessato alla destra venezuelana, del resto, dopo un anno di negoziazione a Santo Domingo avrebbero dato seguito alla LORO richiesta, avanzata per tutto il 2017 mentre organizzavano il terrorismo nelle strade noto come Guarimbas, di “elezioni anticipate”. Non si sono presentati alle elezioni presidenziali e hanno rotto l’accordo ormai raggiunto a Santo Domingo dopo una telefonata dell'allora segretario di Stato Usa Tillerson dalla Colombia, semplicemente perché chi li guida a Washington vuole appropriarsi direttamente delle risorse del paese. E per farlo ha bisogno di distruggere la Costituzione del paese, non mediare o dialogare.

Dichiara sempre De Zayas che come relatore Onu ha avuto incontri con rappresentati dell'Assemblea Nazionale, della Camera di commercio, con il corpo diplomatico, gruppi dell'opposizione, organizzazioni non governative, leader della chiesa, studenti e professori delle Università: “Anche il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha fatto un appello similare di mediazione e ha offerto i suoi buoni uffici. Ma l'opposizione venezuelana rifiuta il dialogo, perché vogliono prendere il potere attraverso un colpo di stato. La storia dell'America Latina è piena di golpe di destra e nulla è più antidemocratico e corrosivo dello stato di diritto di un colpo di stato.”
 
Chi oggi dopo Jugoslavia, Somalia, Iraq, Afghanistan, Siria, Libia, Ucraina fa finta di non vedere cosa sta accadendo in Venezuela è in malafede e asservito a quei poteri che hanno sulla coscienza milioni di morti e miliardi di dollari di profitti per le industrie delle armi. Alternative non ci sono. Chi dal Pd alla Lega, da Fratelli d’Italia a Più Europa sta tirando la volata alla prossima “guerra umanitaria”, che come vedete i golpisti venezuelani non nascondano essere l'obiettivo, si conferma il servitore fedele di interessi criminali.

La Redazione 

 
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