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Messaggi di Marzo 2019

 

Tutte le mie notti

Post n°14999 pubblicato il 30 Marzo 2019 da Ladridicinema
 

Tutte le mie notti è un film di genere thriller del 2018, diretto da Manfredi Lucibello, con Barbora Bobulova e Benedetta Porcaroli. Uscita al cinema il 28 marzo 2019. Durata 81 minuti. Distribuito da 102 Distribution.

Poster

Tutte le mie notti, il film diretto da Manfredi Lucibello, è ambientato in una notte d’inverno, nelle strade deserte di una cittadina di mare, quando Veronica (Barbora Bobulova) e Sara (Benedetta Porcaroli) si incontrano e le loro vite cambiano improvvisamente prospettiva. 
Un thriller psicologico che ruota intorno a segreti, bugie, paure e che ci porterà a conoscere le verità più nascoste delle due donne.



 
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Dumbo

Post n°14998 pubblicato il 30 Marzo 2019 da Ladridicinema
 
Tag: trailer

 
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Dumbo

Post n°14997 pubblicato il 30 Marzo 2019 da Ladridicinema
 

Poster

 

Nel nuovo film Disney live action Dumbo, diretto da Tim Burton, Holt Farrier(Colin Farrell) è una ex star del circo che al ritorno dalla guerra trova la propria vita sconvolta.
Il proprietario del circo Max Medici (Danny DeVito) assume Holt, insieme ai figli Milly (Nico Parker) e Joe (Finley Hobbins), chiedendo loro di occuparsi di un elefantino appena nato le cui orecchie sproporzionate lo rendono lo zimbello di un circo già in difficoltà.
Ma quando i figli di Holt scoprono che Dumbo sa volare, il persuasivo imprenditore V.A. Vandevere (Michael Keaton) e l'affascinante e spettacolare trapezista Colette Marchant (Eva Green) fanno di tutto per trasformare l'insolito elefante in una star. V.A. Vandevere recluta infatti l'elefante per il suo nuovo straordinario circo, Dreamland.
Dumbo vola sempre più in alto insieme a Colette finché Holt scopre che, dietro alla sua facciata scintillante, Dreamland è pieno di oscuri segreti.


 

Con Dumbo si può dire che Tim Burton torni sul luogo del delitto, perché è stato proprio il suo Alice in Wonderland nel 2010 a dare il via alla mania cinematografica dei remake dei classici Disney. Dopo il miliardo di dollari incassato da Wonderland, Burton era stato subito cooptato per Maleficent, che invece è stato poi diretto dallo scenografo Robert Stromberg.
Autore della sceneggiatura di questo remake è Ehren Kruger, attivo da oltre vent'anni e dietro ai copioni di Scream 3, Transformers 2-3-4 e di un'altra recente rivisitazione di un film animato, l'anime Ghost in the Shell.
Mancheranno animali parlanti nel nuovo Dumbo: ci si propone di allargare sensibilmente la vicenda, con diversi personaggi umani che divideranno la scena con l'elefantino realizzato in CGI (dalle aziende Moving Picture Company e Framestore). Il plot originale rimarrà centrale, ma sarà alimentato dalle storie che riguardano il cast di contorno. D'altra parte, il Dumbo del 1941 è assai breve: 64 minuti, contro i 130 di questa nuova versione.
A proposito del casting, sembra che Burton abbia voluto costruire una summa del suo cinema, richiamando a sè vecchi amici: Michael Keaton da Beetlejuice e Batman; Danny De Vito di Batman - Il ritorno, Mars Attacks! e Big Fish; Alan Arkin da Edward Mani di Forbice; Eva Green da Dark Shadows e Miss Peregrine. Mancherebbe soltanto Johnny Depp.
Nei trailer si ascolta l'obbligatoria ninna nanna "Baby Mine" ("Bimbo mio"), rieseguita dalla cantante norvegese Aurora Aksnes: l'indimenticabile canzone di Ned Washington (testi) e Frank Churchill (musiche) diede origine a uno dei momenti più toccanti della storia del cinema, e ottenne una nomination all'Oscar nel 1942, anche se poi il cartoon portò a casa solo la statuetta per le migliori musiche. Alla colonna sonora del nuovo Dumbo c'è come sempre il sodale Danny Elfman.

 

 

Dal Trailer Italiano del Film:

Milly (Nico Parker): Benvenuto piccolo Dumbo! Siamo una famiglia qui...anche i più piccoli!

V. A. Vandevere (Michael Keaton): Possiedi una qualità molto rara, sei un prodigio! Hai il mistero, hai la magia! Venga con me, insieme spiccheremo il volo sulle sue ali!

Milly: Che succede? Dove la portano?
Holt Farrier (Colin Farrell): Rimettete dentro Dumbo!
Joe (Finley Hobbins): Ma è la sua mamma, fa qualcosa!

Milly: Ha bisogno di noi. Guardami, riavrai la tua mamma!

Neils Skellig (Joseph Gatt): A me non sembra per niente magico!

Colette Marchant (Eva Green): I tuoi figli hanno bisogno che tu creda in loro

Milly: Ce la puoi fare, Dumbo! Coraggio!

Milly: Vola Dumbo! Vola!

 


 
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Bentornato presidente

Post n°14996 pubblicato il 30 Marzo 2019 da Ladridicinema
 

Bentornato Presidente è un film di genere commedia del 2019, diretto da Giancarlo Fontana, Giuseppe G. Stasi, con Claudio Bisio e Sarah Felberbaum. Uscita al cinema il 28 marzo 2019. Durata 96 minuti. Distribuito da Vision Distribution.

Poster

 

Bentornato Presidente, il film diretto da Giancarlo Fontana e Giuseppe G. Stasi, è il sequel di Benvenuto Presidente! e vede il Peppino Garibaldi (Claudio Bisio) che torna a portare scompiglio nei palazzi della politica. Ad affiancarlo, nei panni dell'amata Janis, c'è Sarah Felberbaum.
Sono passati otto anni dalla sua elezione al Quirinale e Peppino Garibaldi vive il suo idillio sui monti con Janis e la piccola Guevara.
Peppino non ha dubbi: preferisce la montagna alla campagna... elettorale. Janis invece è sempre più insofferente a questa vita troppo tranquilla e soprattutto non riconosce più in lui l'uomo appassionato che voleva cambiare l'Italia, di cui si è innamorata. Richiamata al Quirinale, nel momento in cui il Paese è alle prese con la formazione del nuovo governo e appare minacciato da oscuri intrighi, Janis lascia Peppino e torna a Roma con Guevara. Disperato, Peppino non ha scelta: tornare alla politica per riconquistare la donna che ama.

Nel cast del film troviamo anche Pietro Sermonti, Massimo Popolizio, Paolo Calabresi, Cesare Bocci, Ivano Marescotti, Antonio Petrocelli, Guglielmo Poggi e Marco Ripoldi.

 

Sequel del film Benvenuto Presidente!, diretto nel 2013 da Riccardo Milani.

FRASI CELEBRI:

 

Dal Trailer del Film:

Danilo Stella (Guglielmo Poggi): Noi ci alleiamo con loro , se loro mandano a quel paese quelli là!
Teodoro Guerriero (Paolo Calabresi): Noi ci alleiamo con quelli là, se quelli là mandano a quel paese loro!
Vincezo Maceria (Marco Ripoldi): Io non m'alleo con nessuno! So' troppo intelligente!

Presidente della Repubblica (Antonio Petrocelli): Avete un nome?
Danilo Stella: Governo delle Pulizie
Presidente della Repubblica: Intendo il nome del premier! Chi è?
Danilo Stella e Teodoro Guerriero: Ah, io!

Peppino Garibaldi (Claudio Bisio): Ma mi sembra un po' pochino premier, no?! Potrei fare...il capo dell'ONU! Parlate sul serio?!

Janis (Sarah Felberbaum): Tu hai accettato l'incarico solo per vedermi!
Peppino: Per te, Janis, sono pronto a tutto!

Janis: Quando ti ho conosciuto tu lottavi per cambiare la realtà!
Janis: Cambio l'Italia!
Janis E come?
Peppino: Come al solito: a cazzo...a istinto!

 


 
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The World of Hans Zimmer – A Symphonic Celebration da teatrionline

Post n°14995 pubblicato il 30 Marzo 2019 da Ladridicinema
 

Il 6 novembre al Mediolanum Forum, Assago (MI)

Condividi TeatriOnline sui Social NetwoThe World of Hans ZimmerIl vincitore di Oscar, Grammy e Golden Globe Hans Zimmerè senza dubbio uno dei più conosciuti e influenti compositori di colonne sonore del nostro tempo. Le sue potenti sonorità hanno dato forma al cinema contemporaneo come nessun altro compositore. Le sue soundtracks hanno dotato una lista infinita di blockbuster di drammaticità e profondità emozionale. Il Re LeoneIl GladiatorePirati dei CaraibiIl Codice Da VinciIl Cavaliere OscuroInception e Interstellar sono solo alcuni dei film più famosi di cui lui ha composto le musiche. Nel gennaio 2018 Hans Zimmer ha ricevuto la sua 11a nomination agli Oscar per la colonna sonora mozzafiato del film campione d’incassi Dunkirk di Christopher Nolan.

Alla fine di Aprile 2018 lo spettacolo “The World of Hans Zimmer – A Symphonic Celebration” ha iniziato il suo tour attraverso la Germania. Nell’autunno 2018 l’acclamato tour è stato esteso e nuove date verranno aggiunte nella primavera e nell’autunno del 2019 sia in Germania che nel resto d’Europa.

Sebbene non sia presente sul palco Hans Zimmer è direttore musicale e curatore del tour a cui parteciperanno molti amici storici e collaboratori di questa rock star delle colonne sonore cinematografiche.

Sotto la direzione di Gavin Greenway, il direttore d’orchestra delle colonne sonore di Hans Zimmer, di cui Zimmer dice di fidarsi più di se stesso, la grande orchestra sinfonica darà vita a un concerto che regalerà un’esperienza intensa ed indimenticabile.

Tanti dei famosi solisti della fabbrica di talenti di Hans Zimmer prenderanno parte allo show, molti dei quali avevano già partecipato anche al suo “Live” tour. Tra questi c’è Pedro Eustache, il flautista della colonna sonora di I Pirati dei Caraibi.  

Contrariamente al famoso “Hans Zimmer Live” tour dove il sound si concentra sulla band di Zimmer e sui suoni elettronici della sua musica, “The World of Hans Zimmer – A Symphonic Celebration” presenterà per la prima volta le opere del compositore arrangiate per una Orchestra live. Lo stesso Zimmer ha passato mesi a trasformare le sue soundtracks in opulente suites da concerto ed è stata una decisione del compositore quella ti tenere in Germania la prima mondiale di questo show con le sue opere riarrangiate, da Il Re Leone a Il Gladiatore. Inoltre per la prima volta il pubblico sarà in grado di godere di incredibili proiezioni delle sequenze dei film insieme alla musica. Zimmer ha dato precise istruzioni alla direzione artistica riguardo quali scene fossero importanti per lui e quali avrebbero dovuto essere proiettate. Brevi filmati di Hans Zimmer e dei suoi amici e collaboratori storici verranno mostrati nel corso dello show per dare al pubblico entusiasmanti e divertenti immagini dietro e quinte del suo lavoro.  

The World of Hans Zimmer – A Symphonic Celebration” è un’opportunità unica di far avvicinare la musica orchestrale alle nuove generazioni e preservarne così la cultura. Il pubblico avrà l’opportunità di immergersi nelle emozioni di

World of Hans Zimmer” in tutte le sue sfaccettature.

 
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Film usciti giovedi scorso

Post n°14994 pubblicato il 30 Marzo 2019 da Ladridicinema
 

 
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A un metro da te vince il weekend, ma il crollo degli incassi preoccupa

Post n°14993 pubblicato il 25 Marzo 2019 da Ladridicinema
 

A un metro da te vince il weekend con 1,3 milioni di euro, ma c'è poco da festeggiare, in generale, visto che gli incassi crollano e fanno segnare un preoccupante -19% su base settimanale e un -10% su base annua. Captain Marvel (guarda la video recensione), che aveva tenuto in piedi il mercato inizia a logorarsi e chiude il weekend con 847mila euro e un totale di 9,1 milioni, decimo incasso di stagione. Al terzo posto, cui bastano appena 625mila euro per salire sul podio, c'è Scappo a casa, il film "solitario" con Aldo Baglio. Tutti gli altri film finiscono ben sotto il mezzo milione di euro: Peppermint ottiene 455mila euro, Il professore e il pazzo (guarda la video recensione) 402mila, mentre l'evento anime My Hero Academia chiude con poco più di 300mila euro in due giorni di programmazione. In coda briciole per Escape RoomUn viaggio a quattro zampe (guarda la video recensione) e La conseguenza. Questa settimana inizia (meglio, dovrebbe iniziare) un filotto di film "forti" che dovrebbe durare fino a Pasqua e alla settimana del 25 aprile con relativi ponti. Si comincia giovedì con Dumbo e Bentornato Presidente!, seguiti nelle prossime settimane da Shazam!NoiAfterHellboy e ovviamente Avengers: Endgame, cui spetterà il compito di riportare il mercato a livelli quanto meno decenti. 

Weekend memorabile per Noi, che negli USA riesce a raggiungere i 70 milioni di dollari, superando le stime degli analisti (noi invece c'abbiamo preso), vendendo da solo la metà dei biglietti staccati per i film della top 10 e facendo segnare il miglior esordio di sempre per un film in live action "originale" (non sequel, prequel o appartenente a franchise) dai tempi di Avatar. Il film ha ottenuto altri 16,7 milioni a livello internazionale, con pochi mercati a disposizione, visto che in Corea, Russia e Australia uscirà la prossima settimana e quella dopo in Italia, Messico e Australia (come al solito il Giappone sarà l'ultimo a vederlo, con una data d'uscita fissata per il 23 agosto). Entro la fine del prossimo weekend il film dovrebbe aver superato i 150 milioni di dollari. 

Gran weekend anche per Captain Marvel, che passa agevolmente quota 900 milioni di dollari e consolida il primo posto al box office 2019. Entro al fine del mese dovrebbe aver superato il miliardo di dollari. Negli USA il film occupa la 235esima posizione alltime, avendo superato Platoon e Rocky IV. La prossima settimana vedrà l'arrivo di Dumbo, che con oltre 4000 sale a disposizione dovrebbe sbancare e ottenere il primo posto senza concorrenza. A livello internazionale sono da segnalare i 400 milioni di dollari raggiunti da Alita - Angelo della battaglia (guarda la video recensione), onestamente meglio del previsto ma probabilmente non sufficienti per giustificare un sequel e l'approssimarsi di The Wandering Earth, film fenomeno cinese, a quota 700 milioni. Da ritoccare anche i dati di Bohemian Rhapsody (guarda la video recensione), che con gli incassi cinesi è oramai vicino a superare i 900 milioni di dollari. 

 
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A proposito di semiti e antisemiti, sionisti e antisionisti da contropiano

Post n°14992 pubblicato il 25 Marzo 2019 da Ladridicinema
 

Se qualsiasi discorso antiebraico nel mondo continua a preoccuparmi, avverto una certa repulsione contro il diluvio di ipocrisia e manipolazione orchestrata da tutti quelli che ora vogliono incriminare chiunque critichi il sionismo.

Sebbene residente in Israele, “Stato del popolo ebraico”, ho seguito da vicino il dibattito in Francia su antisemitismo e antisionismo. Se qualsiasi discorso antiebraico nel mondo continua a preoccuparmi, avverto una certa repulsione contro il diluvio di ipocrisia e manipolazione orchestrata da tutti quelli che ora vogliono incriminare chiunque critichi il sionismo.

Iniziamo con i problemi di definizione. Già da molto tempo mi sento a disagio, non solo per la recente formula in voga: “civiltà giudaico-cristiana”, ma anche davanti all’uso tradizionale del vocabolo “antisemitismo”. Questo termine, come sappiamo, è stato inventato nella seconda metà del 19° secolo da Wilhelm Marr, nazional-populista tedesco che detestava gli ebrei. Nello spirito di quel tempo, coloro che usavano quel termine avevano come presupposto fondamentale l’esistenza di una gerarchia di razze in cima alla quale si trova l’uomo bianco europeo, mentre la razza semita occupa un rango inferiore. Uno dei fondatori della “scienza della razza” fu, come sappiamo, il francese Arthur Gobineau.

Ai nostri giorni, la Storia un pochino più seria non conosce altro che delle lingue semitiche (l’aramaico, l’ebraico e l’arabo, che si sono diffuse nel Vicino Oriente), mentre, al contrario, non conosce nessuna razza semitica. Sapendo che gli ebrei d’Europa non parlavano correntemente l’ebraico, che era utilizzato solo per la preghiera (come i cristiani usavano il latino), è difficile considerarli come semiti.

Bisogna forse ricordare che il moderno odio razziale contro gli ebrei è, soprattutto, un’eredità delle chiese cristiane? Dal quarto secolo, il cristianesimo si è rifiutato considerare l’ebraismo come una religione legittima concorrente, e da lì, ha creato il famoso mito dell’esilio: gli ebrei sono stati esiliati dalla Palestina per avere partecipato all’omicidio del figlio di Dio – pertanto, è opportuno umiliarli per dimostrare la loro inferiorità. Ma occorre sapere che non c’è mai stato un esilio degli ebrei di Palestina, e, fino ad oggi, non troveremo alcun testo di ricerca storica sul tema!

Personalmente, faccio parte di quella scuola di pensiero tradizionale che rifiuta di vedere gli ebrei come un popolo-razza estraneo all’Europa. Già nel 19° secolo, Ernest Renan, dopo essersi liberato del suo razzismo, aveva affermato che: “L’ebreo delle Gallie … era, molto spesso, solo un gallo che professava la religione israelita.” Lo storico Marc Bloch ha specificato che gli ebrei sono: “Un gruppo di credenti reclutati precedentemente in tutto il mondo mediterraneo, turco-cazaro e slavo”. E Raymond Aron aggiunge: “I cosiddetti ebrei, per la maggior parte, non sono biologicamente dei discendenti delle tribù semitiche …”. La giudeofobia, tuttavia, si è sempre ostinata a vedere gli ebrei non come un’importante fede, ma come una nazione straniera.

Il lento declino del cristianesimo come credo egemonico in Europa, purtroppo non è stato accompagnato da un declino della forte tradizione giudeofobica. I nuovi “laici” hanno trasformato l’odio e la paura ancestrale in moderne ideologie “razionaliste”. Possiamo quindi trovare pregiudizi sugli ebrei e sull’ebraismo non solo in Shakespeare o Voltaire, ma anche in Hegel e Marx. Il nodo gordiano tra ebrei, ebraismo e denaro sembrava ovvio tra le élite istruite. Il fatto che la stragrande maggioranza dei milioni di ebrei nell’Europa orientale abbiano sofferto di fame e vissuto in povertà non ha avuto assolutamente alcun effetto su Charles Dickens, Fiodor Dostoevskij, né su una larga parte della sinistra europea. Nella Francia moderna la giudeofobia ha conosciuto bei giorni non solo con Alphonse Toussenel, Maurice Barrès e Edouard Drumont, ma anche con Charles Fourier, Pierre-Joseph Proudhon e anche, per un certo tempo, con Jean Jaures e Georges Sorel.

Con il processo di democratizzazione la giudeofobia ha costituito un elemento immanente tra i pregiudizi delle masse europee: l’affair Dreyfus si è dimostrato un evento “emblematico”, in attesa di essere superato, e di gran lunga, dallo sterminio di ebrei durante la seconda guerra mondiale. È tra questi due avvenimenti storici che il sionismo è nato come idea e movimento.

Va ricordato, tuttavia, che fino alla seconda guerra mondiale, la stragrande maggioranza degli ebrei e dei loro discendenti laici erano antisionisti. Non c’era solo l’ortodossia, forte e organizzata, ad indignarsi all’idea di accorciare i tempi della redenzione emigrando in Terra Santa; anche le correnti religiose più moderniste (riformatori o conservatori) erano fortemente contrarie al sionismo. Il Bund, partito laico dell’Impero russo e poi della Polonia indipendente in cui la maggior parte dei socialisti era di madre lingua yddish, considerava i sionisti come alleati naturali dei giudeofobi. I comunisti di origine ebraica non perdevano occasione di condannare il sionismo come complice del colonialismo britannico.

Dopo lo sterminio degli ebrei d’Europa, i sopravvissuti che non erano riusciti a trovare in tempo rifugio nell’America del Nord, o nell’URSS, addolcirono la loro relazione ostile al sionismo, anche perché la maggior parte dei paesi occidentali e del mondo comunista avevano riconosciuto lo stato di Israele. Il fatto che la creazione di questo stato sia stata effettuata nel 1948 a spese della popolazione araba indigena non disturbò granché. L’ondata della decolonizzazione era ancora agli inizi e non era un dato da prendere in considerazione. Israele fu quindi percepito come uno stato-rifugio per gli ebrei erranti, senza ricovero né focolare.

Il fatto che il sionismo non sia riuscito a salvare gli ebrei d’Europa e che i sopravvissuti desiderassero emigrare in America, e nonostante la percezione del sionismo come un’impresa coloniale nel pieno senso del termine, non altera un dato significativo: la diagnosi sionista riguardante il pericolo che incombeva sulla vita degli ebrei nella civiltà europea del ventesimo secolo (non affatto giudeo-cristiana!), si era rivelata corretta. Theodore Herzl, il pensatore dell’idea sionista, aveva, meglio dei liberali e dei marxisti, compreso i giudeofobi del suo tempo.

Ciò non giustifica, tuttavia, la definizione sionista secondo cui gli ebrei formano un popolo-razza. Né giustifica la visione dei sionisti che la Terra Santa è la patria nazionale sulla quale avrebbero diritti storici. I sionisti hanno tuttavia creato un fatto politico compiuto e qualsiasi tentativo di cancellarlo si tradurrebbe in nuove tragedie di cui sarebbero vittime le due popolazioni che ne sono risultate: israeliana e palestinese.

Allo stesso tempo bisogna ricordarsi e ricordarlo: se non tutti i sionisti rivendicano la continuazione del dominio sui territori conquistati nel 1967, e se molti di loro non si sentono a proprio agio con il regime di apartheid che Israele vi esercita da 52 anni, tutti quelli che si definiscono sionisti continuano a vedere in Israele, almeno nei suoi confini del 1967, lo stato degli ebrei del mondo intero e non una Repubblica per tutti gli israeliani, un quarto dei quali non sono considerati ebrei, di cui il 21% sono arabi.

Se una democrazia è fondamentalmente uno stato che aspira al benessere di tutti i suoi cittadini, di tutti i suoi contribuenti, di tutti i bambini che vi nascono, Israele, al di là del pluralismo politico esistente, è, in realtà, una vera e propria etnocrazia come erano la Polonia, l’Ungheria e altri stati dell’Europa orientale, prima della seconda guerra mondiale.

Il tentativo del presidente francese Emmanuel Macron e del suo partito di criminalizzare oggi l’anti-sionismo come una forma di antisemitismo mostra di essere una manovra cinica e manipolatoria. Se l’antisionismo diventa un crimine, mi sento di raccomandare a Emmanuel Macron di far condannare con effetto retroattivo, il bundista Marek Edelman, che fu uno dei leader del ghetto di Varsavia e totalmente anti-sionista. Si potrebbe anche inviare a processo i comunisti anti-sionisti che, piuttosto che emigrare in Palestina, scelsero di combattere, armi in pugno, contro il nazismo, cosa che ha loro conquistato un posto sul “manifesto rosso” [stampato dai nazisti contro gruppi della resistenza antinazista in Francia composti da persone senza cittadinanza francese, ndt.].

Se intende essere coerente nella condanna retroattiva di tutti i critici del sionismo, Emmanuel Macron dovrà aggiungere la mia insegnante Madeleine Rebérioux, che ha presieduto la Lega dei diritti umani, l’altro mio insegnante e amico Pierre Vidal-Naquet e, naturalmente, anche Eric Hobsbawm, Edward Saïd e molte altre eminenti figure, ora scomparse, ma i cui scritti sono ancora autorevoli.

Se Emmanuel Macron desidera attenersi a una legge che reprime gli anti-sionisti ancora viventi, la cosiddetta futura legge dovrà applicarsi anche agli ebrei ortodossi di Parigi e New York che rifiutano il sionismo, a Naomi Klein, Judith Butler, Noam Chomsky e molti altri umanisti universalisti, in Francia e in Europa, che si autoidentificano come ebrei pur dichiarandosi anti-sionisti.

Si troveranno, naturalmente, molti idioti antisionisti e giudeofobi, come non mancano dei pro-sionisti imbecilli, pure giudeofobi, ad augurare che gli ebrei lascino la Francia e emigrino nello Stato di Israele. Li includerà in questa grande impennata giudiziaria? Stia attento, signor Presidente, a non lasciarsi trascinare in questo ciclo infernale, proprio quando la popolarità è in declino!

Per concludere, non penso ci sia un aumento significativo dell’antigiudaismo in Francia. Questo è sempre esistito, e temo, purtroppo, che abbia davanti a sé ancora giorni buoni. Non ho dubbi, tuttavia, che uno dei fattori che gli impedisce di regredire, in particolare in alcuni quartieri in cui vivono persone immigrate, è precisamente la politica praticata da Israele contro dei palestinesi: quelli che vivono come cittadini di seconda classe all’interno dello “stato ebraico” e quelli che, da 52 anni, subiscono un’occupazione militare e una colonizzazione brutali.

Facendo parte di coloro che protestano contro questa tragica situazione, sostengo con tutte le mie forze il riconoscimento del diritto all’autodeterminazione dei palestinesi e sono favorevole alla “desionizzazione” dello Stato di Israele. Dovrò, in questo caso, temere che la mia prossima visita in Francia mi porti davanti a un tribunale?

*Docente dell’università di Tel Aviv, autore del libro: “L’invenzione del popolo ebraico”

Da Investig’action, Traduzione: Simonetta Lambertini – invictapalestina.org

 
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Facebook ha cancellato la pagina dell’Associazione Marx XXI da marx21.it

Post n°14991 pubblicato il 24 Marzo 2019 da Ladridicinema
 

 

marx21 logo 500px censurato

Dopo la liquidazione (pilotata) della pagina "Con l'Ucraina antifascista", continuano gli attacchi contro l'attività del nostro sito.

Abbiamo inviato un ricorso anche per poter conoscere le ragioni di questa censura, ma non abbiamo avuto risposta alcuna, ed intanto i gestori della pagina non riescono più ad accedervi.

CI scusiamo con i nostro lettori per il disagio ma sopratutto vi invitiamo a denunciare l’opera censoria di Facebook nei confronti del nostro sito.

La migliore risposta deve essere quella del rafforzamento della campagna di sottoscrizione per salvare una voce comunista, libera e controcorrente che sta rischiando di essere soffocata.

DATECI UNA MANO! SOSTENETE CONCRETAMENTE Marx21.it! E' IL MIGLIOR MODO DI RISPONDERE AI BOICOTTAGGI E ALLE CENSURE

 
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Scappo a casa

Post n°14990 pubblicato il 22 Marzo 2019 da Ladridicinema
 

Scappo a casa è un film di genere commedia del 2019, diretto da Enrico Lando, con Aldo e Jacky Ido. Uscita al cinema il 21 marzo 2019. Durata 92 minuti. Distribuito da Medusa Film..

Poster

 

Scappo a casa, il film di Enrico Lando, vede protagonista Michele (Aldo). Quel che conta per lui è apparire: far colpo sulle belle donne (solo per accumulare punti su un'applicazione di incontri), guidare macchine di lusso (non perché ne sia proprietario ma perché lavora come meccanico nella concessionaria che le vende) e curare maniacalmente il proprio aspetto esteriore e la propria energia psicofisica (anche con l'aiuto di un parrucchino e di qualche farmaco stimolatore). È quindi un assiduo frequentatore dei social network, che gli permettono di diffondere l'immagine desiderata ma irreale di sé.
La sua vita superficiale lo rende solo, concentrato su se stesso e intollerante verso qualsiasi forma di diversità: è il classico italiano medio schiavo degli status symbol, che disprezza tutto ciò che non appartiene al suo (seppur falsificato) mondo.
Per Michele, se non sei un italianissimo maschio alfa abbronzato, con capelli foltissimi e fisico palestrato, se non frequenti donne bellissime e non hai un Rolex (anche finto) e una macchina di lusso, sei disprezzabile e da allontanare come la peste.
Ma il destino ha in mente una vendetta diabolica e spassosissima: quando Michele andrà a Budapest per lavoro (e per rimorchiare su un bolide fiammante), sarà vittima di alcuni incidenti tragicomici da cui scaturiranno incontri bizzarri, avventure impreviste e fughe rocambolesche destinate a stravolgere la sua vita per sempre.
Scappo a casa è una storia di incroci inaspettati e sentimenti fortissimi, raccontata attraverso la grande comicità e la stralunata delicatezza umoristica che caratterizzano da sempre la vena esilarante di Aldo.

 

 

Dal Trailer del Film:

Michele (Aldo): Benvenuti nel mio regno da stronzetto viziato, egoista...dove tutto è perfetto!

Michele: Ci investo con la negritudine, il bianco si può sporcare, il negro è già sporco! Eh, guarda che non devi parlare così, eh! Anche voi siete venuti dal sud...

Michele: I am Italy, no emigrant!

Agota (Lana Vlady): Tu di che parte sei della Tunisia?
Michele : Sono italiano!
Mugambi (Jack Ido): Tunisino o italiano? Bianco o nero?

Michele: Quella è la retro! Ma d'altronde si è mai visto un pilota di Formula 1 nero?
Mugambi: Lewis Hamilton?!
Michele: Ma quello è mezzo bianco!

Michele: Asco', con tutto il posto che c'è per andare a pisciare proprio qui ti devi mettere? L'hai fatto per umiliarmi?

 


 
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Ricordi?

Post n°14989 pubblicato il 22 Marzo 2019 da Ladridicinema
 

Ricordi? è un film di genere drammatico del 2019, diretto da Valerio Mieli, con Luca Marinelli e Linda Caridi. Uscita al cinema il 21 marzo 2019. Durata 106 minuti. Distribuito da Bim Distribuzione.

Poster

Ricordi?, il film diretto da Valerio Mieli, è una lunga grande storia d'amore, raccontata però sempre solo attraverso i ricordi, più o meno falsati dagli stati d’animo, dal tempo, dalle differenze di punto vista, dei giovani protagonisti.
Il viaggio di due persone negli anni: insieme e divise, felici, infelici, innamorate tra loro, innamorate di altri, visto in un unico flusso di colori ed emozioni. I due si conoscono raccontandosi fantasiosi episodi d’infanzia. Anche la festa in cui si incontrano però è ricordata, e in due versioni: il mondo di lui, malinconico, quello di lei allegro e ancora incantato.
Passano gli anni. Lo sguardo di lui si trasforma, si alleggerisce. Quello di lei matura, si fa più complesso e più scuro. Il rapporto che sembrava consolidarsi rischia ora di perdere magia. Inizia una crisi. Nel corso del film i due ragazzi crescono e cambiano: lui scopre che è possibile un amore che dura nel tempo, lei impara la nostalgia.
Con la distanza le immagini di questa relazione, come quelle dell’infanzia, di un lutto, di un’amicizia tradita, di una grande gioia, si modificano. Si saturano di emozione, o invece sbiadiscono, si cancellano, finché, riesumate da un profumo, da una parola, riemergono più forti, in un presente che scivola via per farsi subito memoria.


 

Dal Trailer del Film:

Lui (Luca Marinelli): Tu ricordi brutti?
Lei (Linda Caridi): Ehm, no non mi viene niente!

Lui: Ci dobbiamo lasciare
Lei: Ma sei stupido?

Lei: Quante cose però che abbiamo già vissuto, servirebbe un'altra vita per ricordarsele tutte
Lui: Non avremmo più l'intimità che abbiamo adesso, a che pensi?
Lei: A niente!

Lui: Il ricordo mente, rende belle delle cose che non lo erano!
Lei Secondo me no! Alla fine le cose sono belle perché sai che finiscono
Lui: No, le cose sono meno belle perché ci angosciamo che finiranno!

Lei: Non lo sappiamo nemmeno come ci chiamiamo

 


 
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Peterloo

Post n°14988 pubblicato il 22 Marzo 2019 da Ladridicinema
 
Tag: trailer

 
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Peterloo

Post n°14987 pubblicato il 22 Marzo 2019 da Ladridicinema
 

Peterloo è un film di genere drammatico, storico del 2018, diretto da Mike Leigh, con Rory Kinnear e Maxine Peake. Uscita al cinema il 21 marzo 2019. Durata 154 minuti. Distribuito da Academy Two.

Poster

Peterloo, il fim diretto da Mike Leigh, è un ritratto epico degli eventi legati ai fatti di Peterloo, quando nel 1819 un pacifico raduno pro-democrazia riunitosi presso St Peter's Fields a Manchester si trasforma in uno degli episodi più sanguinosi e tristemente noti della storia britannica.
Una folla di oltre 60.000 persone radunate per richiedere riforme politiche e per protestare contro i crescenti livelli di povertà viene attaccata dalle forze governative. Molti manifestanti furono uccisi e centinaia rimasero feriti, dando vita a proteste in tutta la nazione, ma anche a nuove repressioni da parte del governo.
I fatti di Peterloo rappresentano un momento fondamentale nella definizione della democrazia britannica e hanno giocato un ruolo importante anche nella fondazione del quotidiano The Guardian.


Presentato in Concorso al Festival di Venezia 2018.

IL CAST DI PETERLOO:

 
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L'Eroe

Post n°14986 pubblicato il 22 Marzo 2019 da Ladridicinema
 

L'Eroe è un film di genere drammatico del 2019, diretto da Cristiano Anania, con Salvatore Esposito e Marta Gastini. Uscita al cinema il 21 marzo 2019. Durata 80 minuti. Distribuito da Mescalito Film.

Poster

L'Eroe, il film diretto da Cristiano Anania, racconta la storia di Giorgio (Salvatore Esposito), un mediocre ma ambizioso giornalista trentenne. La sua vita cambia bruscamente quando il direttore del giornale decide di trasferirlo in una redazione di provincia. Proprio quando crede di aver trovato la sua nuova dimensione di vita, il direttore del giornale annuncia a Giorgio il suo licenziamento. Solo lo scioccante rapimento per mano di ignoti del nipote della più importante imprenditrice locale restituisce a Giorgio il suo lavoro di corrispondente. L’intero paese si mobilita alla ricerca del "mostro".



 
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La Conseguenza

Post n°14985 pubblicato il 22 Marzo 2019 da Ladridicinema
 

Titolo originale: The Aftermath

La Conseguenza è un film di genere drammatico, sentimentale, guerra del 2019, diretto da James Kent, con Keira Knightley e Alexander Skarsgård. Uscita al cinema il 21 marzo 2019. Durata 108 minuti. Distribuito da 20th Century Fox.

Poster

La Conseguenza, il film diretto da James Kent, è ambientato nella Germania del dopoguerra nel 1946. Rachael Morgan (Keira Knightley) arriva tra le rovine di Amburgo nel corso di un rigido inverno, per ricongiungersi con suo marito Lewis (Jason Clarke), un colonnello britannico incaricato di ricostruire la città distrutta. Mentre si dirigono verso la loro nuova abitazione, Rachael rimane sorpresa nello scoprire che Lewis ha preso una decisione inaspettata: condivideranno la grande casa con i suoi precedenti proprietari, un vedovo tedesco (Alexander Skarsgård) e la sua problematica figlia.

 

 

Dal Trailer Italiano del Film:

Bambino (Ned Wills): Incontrerete gente straniera in un Paese straniero nemico

Lewis Morgan (Jason Clarke): Abbiamo lanciato più bombe su Amburgo che su Londra durante tutta la guerra
Rachel Morgan (Keira Knightley): È stato difficile, anche per te immagino!
Lewis: Per tutti noi!

Wilkins (Jack Laskey): Questa casa è requisita per uso britannico su ordine della Commissione di controllo!

Voce off: Durante la guerra ha mai sperato in una vittoria tedesca?
Stephen Lubert (Alexander Skarsgård): Volevo che tutto tornasse come era prima. Mi manca mia moglie, è morta nel bombardamento!

Rachel: Non mi hai detto a cosa stavo andando incontro, non doveva andare così!
Lewis: Niente doveva andare così
Rachel:Per favore, rimani!
Lewis: Ho un lavoro da fare!

Rachel: Andrà tutto bene?
Stephen: Ricominceremo da capo!

 


 
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La mia seconda volta

Post n°14984 pubblicato il 22 Marzo 2019 da Ladridicinema
 

La mia seconda volta è un film di genere commedia del 2019, diretto da Alberto Gelpi, con Aurora Ruffino e Mariachiara Di Mitri. Uscita al cinema il 21 marzo 2019. Distribuito da Dominus Production.

Poster

La mia seconda volta, il film diretto da Alberto Gelpi, segura la storia di Giorgia (Mariachiara Di Mitri), diciott’anni, vitale e creativa e un talento ancora da indirizzare. Brucia dalla voglia di finire la quinta liceo artistico ed evadere dalla provincia dove è cresciuta… la stessa in cui, per studiare all’Accademia di Belle Arti, s’è ritirata Ludovica (Aurora Ruffino). Lei di anni ne ha ventitré e sa già cosa vuole: diventare scenografa.
Conoscendosi tramite il fratello di Mariachiara (Simone Riccioni), scopriranno l'imprevedibilità del destino, tra amicizie profonde, amori inaspettati e sogni d’evasione accesi da una variopinta carovana sulle rive d’un lago. Troveranno il coraggio d’affrontare le conseguenze delle loro scelte... perché nessuno è un’isola e il gesto di ognuno, nel bene o nel male, si riflette su tutti gli altri.
Un viaggio verso l’età adulta che tocca le speranze, i timori, le difficoltà e le gioie di ogni percorso di crescita.



 
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La conseguenza

Post n°14983 pubblicato il 22 Marzo 2019 da Ladridicinema
 
Tag: trailer

 
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Ed è subito sera

Post n°14982 pubblicato il 22 Marzo 2019 da Ladridicinema
 

Ed è subito sera è un film di genere drammatico del 2019, diretto da Claudio Insegno, con Franco Nero e Gianluca Di Gennaro. Uscita al cinema il 21 marzo 2019. Durata 90 minuti. Distribuito da Pdr Produzioni.

Poster

Ed è subito sera, il film diretto da Claudio Insegno, è ambientato sullo sfondo di una piccola piazza di spaccio alle falde del Vesuvio dove si incrociano i sogni e le speranze di tre famiglie di diversa estrazione sociale, quella di Dario, onesta e laboriosa, che vuole rinnovare i saloni della scuola guida di loro proprietà, quella del Magistrato de Martino che vorrebbe estirpare il cancro della camorra e mettere fine alla faida tra i clan di don Tonino e del Talebano e quella del Muccuso, un codardo boss in ascesa. E talvolta basta un niente, una piccola modifica allo scenario ed i sogni e le speranze vengono spazzati via.
Tratto dalla storia di Dario Scherillo, il film racconta la storia del giovane ucciso a Casavatore il 6 dicembre del 2004 nel pieno della prima faida di camorra che insanguinò l'area nord di Napoli, determinando decine di vittime, tra cui tanti innocenti. Dario fu ucciso perché erroneamente scambiato per un affiliato ad un clan rivale di quello al quale appartenevano i killer.


 
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Dafne

Post n°14981 pubblicato il 22 Marzo 2019 da Ladridicinema
 

Dafne è un film di genere drammatico del 2019, diretto da Federico Bondi, con Carolina Raspanti e Antonio Piovanelli. Uscita al cinema il 21 marzo 2019. Durata 94 minuti. Distribuito da Istituto Luce Cinecittà.

Poster

 

Dafne, film diretto da Federico Bondi, è la storia di una ragazza (Carolina Raspanti) di trentacinque anni affetta dalla sindrome di Down con una vita semplice e felice: svolge un lavoro che le piace ed è circondata da amici e colleghi che le vogliono bene. Dafne vive con i genitori, il padre Luigi (Antonio Piovanelli) e la madre Maria (Stefania Casini), ma quando quest'ultima muore improvvisamente l'equilibrio familiare va in mille pezzi.
La ragazza non solo dovrà affrontare la perdita del genitore, ma dovrà anche stare accanto a suo padre, caduto in depressione per il lutto. A differenza di lui, Dafne reagisce molto bene a quanto accaduto, grazie alle persone che le stanno intorno e alla sua forza. L'unica cosa che la giovane non riesce a fare è scuoter il padre dal suo stato di sconforto. Un giorno, però, mentre sono impegnati in un cammino di montagna alla volta del paese in cui è nata Maria, Luigi e sua figlia inizieranno a conoscersi più a fondo, scoprendo molto l'uno dell'altra e provando a guardare avanti, questa volta insieme.

Dafne ha vinto il Premio FIPRESCI nella sezione Panorama della Berlinale 2019.

IL CAST DI DAFNE:

 
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Be Kind - Un viaggio gentile all’interno della diversità

Post n°14980 pubblicato il 22 Marzo 2019 da Ladridicinema
 

Titolo originale: Be Kind

Be Kind - Un viaggio gentile all’interno della diversità è un film di genere documentario del 2018, diretto da Sabrina Paravicini, Nino Monteleone. Uscita al cinema il 20 marzo 2019. Durata 83 minuti. Distribuito da Ravic e Cinemanchio.

Poster

Be Kind - Un viaggio gentile all’interno della diversità, il film autoprodotto e diretto dall'attrice e regista Sabrina Paravicini e da suo figlio Nino Monteleone, un bambino di dodici anni a cui è stato diagnosticato a due anni e mezzo un autismo infantile severo, ma non grave. 
Nato dal desiderio di Sabrina Paravicini di fare un regalo al proprio figlio, nel corso dei mesi di lavorazione si è trasformato in un vero e proprio film e racconta il viaggio da piccolo regista di una persona diversa all’interno della diversità, intesa non come differenza, ma come ricchezza nella varietà. La mamma accompagna il figlio in un percorso fisico ma soprattutto emotivo, dove ogni tappa rappresenta un incontro con persone che raccontano le esperienze attraverso la condivisione delle loro storie. Nino diventa quindi un Virgilio che insegna come la gentilezza sia il solo modo per entrare davvero in contatto con gli altri.


  • PRODUZIONE: Ravic Film

 
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