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Messaggi del 07/02/2019

 

Il professore cambia scuola

Post n°14886 pubblicato il 07 Febbraio 2019 da Ladridicinema
 

Titolo originale: Les grands esprits

 

Il professore cambia scuola è un film di genere commedia, drammatico del 2017, diretto da Olivier Ayache-Vidal, con Denis Podalydès e Abdoulaye Diallo. Uscita al cinema il 07 febbraio 2019. Durata 106 minuti. Distribuito da PFA Films e EMME.

Poster

Il professore cambia scuola, il film diretto da Olivier Ayache-Vidal, segue la storia di Francois Foucault (Denis Podalydès) insegnante nel più prestigioso liceo della Parigi bene. Per farsi bello con una funzionaria ministeriale, si lancia in dichiarazioni di principio che lo precipitano suo malgrado direttamente nella più disagiata scuola delle banlieue. Una realtà che tenta di dominare con i suoi metodi completamente inadeguati e fallimentari. Finché non capisce che deve rovesciare il suo punto di partenza.



  • MONTAGGIOAlexis Mallard
  • PRODUZIONE: Sombrero Films, Atelier de Production, France 3 Cinéma

 
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Le nostre battaglie

Post n°14885 pubblicato il 07 Febbraio 2019 da Ladridicinema
 

Titolo originale: Nos batailles

Le nostre battaglie è un film di genere drammatico del 2018, diretto da Guillaume Senez, con Romain Duris e Lucie Debay. Uscita al cinema il 07 febbraio 2019. Durata 98 minuti. Distribuito da Parthénos.

Poster

Le nostre battaglie, il film diretto da Guillaume Senez, racconta la storia di Olivier Vallet (Romain Duris) un uomo che dedica tutto se stesso alla lotta contro le ingiustizie al fianco dei propri compagni di lavoro.
Quando, da un giorno all’altro, sua moglie Laura (Lucie Debay) abbandona la loro casa, Oliver dovrà imparare a trovare un nuovo equilibrio tra i bisogni dei figli, le sfide della vita quotidiana e il suo lavoro.



  • MONTAGGIOJulie Brenta
  • PRODUZIONE: Les Films Pelléas, Iota Production, Savage Film

 
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Programma della terza serata

Post n°14884 pubblicato il 07 Febbraio 2019 da Ladridicinema
 

La terza serata prevede l’esibizione della seconda metà dei cantanti in gara e, come ieri permetterà il secondo ascolto, nel quale le giurie potranno cogliere particolari dei pezzi impossibili da notare al primo colpo.  Gli ospiti musicali sono Antonello Venditti, che non ha mai gareggiato a Sanremo ma torna come ospite per lanciare il suo Tour, legato ai 40 anni di “Nata sotto il segno dei pesci”, Alessandra Amoroso, che presenterà il pezzo Dalla tua parte, il nuovo singolo estratto dall’album 10 e due artisti italiani fra i più conosciuti del mondo, protagonisti più volte a Sanremo nel passato come Umberto Tozzi (che Sanremo lo ha vinto assieme a Morandi e Ruggeri con “Si può dare di più”) e Raf che si preparano alla Tournèe in coppia che scatterà a fine aprileLa serata sarà impreziosita anche dalla presenza di un’altra icona della musica italiana nel mondo, Ornella Vanoni che torna a Sanremo dopo la partecipazione dello scorso anno assieme a Bungaro e Pacifico. In programma anche la presenza di Serena Rossi,  che presenterà la fiction su Mia Martini in programma su Raiuno il 12 febbraio, e il comico romagnolo Paolo Cevoli, in tournèe nei teatri in questo periodo con la sua rivisitazione della Bibbia. Si potrebbe dunque ricreare la coppia con Claudio Bisio che ha fatto la storia del programma comico Zelig con Cevoli nei panni dell’assessore alle varie ed eventuali del comune di Roncofritto.

 

I CANTANTI IN GARA NELLA TERZA GIORNATA DEL 69. FESTIVAL DI SANREMO IN ORDINE DI USCITA SUL PALCO
Mahmood con «Soldi», Enrico Nigiotti con «Nonno Hollywood»,  Anna Tatangelo con «Le nostre anime di notte»,Ultimo con «I tuoi particolari», Francesco Renga con «Aspetto che torni»,  Irama con «La ragazza col cuore di latta», Patty Pravo con Briga in «Un po’ come la vita», Simone Cristicchi con «Abbi cura di me», Boomdabashcon «Per un milione», Motta con «Dov’è l’Italia?», Zen Circus con «L’amore è una dittatura», Livio Cori e Nino D’Angelo con «Un’altra luce».

 
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Film nelle sale da oggi

Post n°14883 pubblicato il 07 Febbraio 2019 da Ladridicinema
 

 
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L’ARTE DI TOLKIEN – ALLA RISCOPERTA DELLA TERRA DI MEZZO da staynerd

Post n°14882 pubblicato il 07 Febbraio 2019 da Ladridicinema
 

I due mondi del professore

Non si ripeterà mai abbastanza quanto l’universo creato da J.R.R. Tolkien abbia segnato un’epoca nel mondo della letteratura, gettando le basi di quella che sarà poi ufficialmente definita la narrativa fantasy. L’estro creativo del professore è sempre stato un torrente senza fine che lo ha accompagnato per tutta la vita, manifestandosi nelle maniere più variegate e dando vita a una vera e propria mitologia dell’epoca contemporanea. Dobbiamo molto alla penna di Tolkien, una penna che però ha sempre avuto una fedele compagna: la matita. Tra bozzetti, cartoline e scarabocchi, il disegno è sempre stato un binario parallelo alla sua scrittura. Nel saggio con cui Agenzia Alcatraz  inaugura la collana summoning, L’arte di Tolkien – Colori, visioni e suggestioni dal creatore della Terra di Mezzo, si affronta l’altro lato della creatività del professore, con un’attenta analisi delle sue illustrazioni. L’autrice Roberta Tosi, critica d’arte e giornalista, ha dedicato molti anni allo studio dell’opera di Tolkien, concentrandosi principalmente sulle arti visive legate all’autore britannico. Questo saggio si pone quindi in una prospettiva del tutto diversa rispetto ai canonici studi tolkeniani, mostrando al pubblico un’immagine meno nota del nostro amato professore.

Esistono un’infinità di tomi che analizzano le opere del padre del fantasy parola per parola, ma non sempre è stata data la dovuta attenzione alle illustrazioni che accompagnano i suoi scritti, e in questa missione, la ricerca dell’autrice è oltremodo ineccepibile. Come nelle più classiche impostazioni accademiche, il saggio si divide in tre parti partendo dalla giovinezza dell’autore e la sua formazione accademica, passando poi per la creazione de Lo Hobbit e Il Signore degli anelli, per arrivare infine ai suoi ultimi anni di vita, al Silmarillion e le “opere minori”. L’esposizione ha una base principalmente biografica con riferimenti di comparatistica legati strettamente alle arti figurative. Fin dalle prime descrizioni viene fatta notare la spiccata capacità di osservazione di Tolkien e il suo amore indiscusso per la natura, la meticolosità per i dettagli e l’uso calibrato della prospettiva. Come accade anche nella sua poetica, le figure umane passano in secondo piano in confronto alla meraviglia dei verdi paesaggi, la maestosità delle montagne e l’immensità del mare, anche se non mancano scene di più domestica intimità, dai quali si percepiscono gli elementi di convivialità che si ritroveranno anni dopo nell’atmosfera casalinga di casa Baggins.

Parole e immagini

L’autrice ci racconta che le immagini che scaturivano dalle parole […] non si limitavano a prendere la forma del racconto ma diventavano colore e matita, inchiostro e acquerello sulla carta che aveva a disposizione; ciò rende l’idea di come determinati scenari riuscissero a prendere forma nella mente di Tolkien e di come la sua immaginazione fosse influenzata non solo dai luoghi visitati, ma anche dalle forme d’arte che ha avuto occasione di conoscere e apprezzare. Per esempio, ci viene fatto notare quante similitudini avesse con i preraffaeliti, sia per quanto riguarda lo stile che la linea di pensiero. Inoltre, paragonando varie illustrazioni de Lo Hobbit all’essenzialità del soggetto di Hokusai, viene evidenziata la tendenza al giapponismo del professore. Tuttavia non possiamo dimenticarci che ciò su cui sono costruite le fondamenta della Terra di Mezzo è la sua enorme raccolta cartografica. Assieme alla lingua parlata e scritta, infatti, ciò che rende vero un universo narrativo – nel fantasy ma non solo –  è la geografia del suo territorio che, legata alla storia del luogo, farà da base per la costruzione della cultura dei suoi abitanti. Tale elemento ci aiuta a capire meglio il processo attraverso cui Tolkien ha costruito i luoghi che ci hanno fatto sognare, scoprendo peculiarità che magari ci erano sfuggite tra un drago avido e un oscuro signore.

È risaputo che un testo di saggistica potrebbe rivelarsi piuttosto pesante per il lettore medio, sia per linguaggio che per i riferimenti esterni. A tal proposito Tosi è riuscita a rendere il suo saggio fruibile attraverso una scrittura scorrevole, chiara e tutt’altro che tediosa; inoltre, gli inserti “bianco su nero” in cui vengono esposte brevi biografie dei principali artisti che vengono nominati, rende le nozioni fruibili anche a un pubblico sprovvisto di una conoscenza artistica enciclopedica, che può comprendere i riferimenti senza cercare altrove le informazioni mancanti.

Si percepisce l’immenso amore che Tosi prova per tutta l’opera tolkeniana e quanto meticoloso sia il suo studio di comparazione tra scrittura e arti visive. Il fine ultimo di questo libro è quello di dimostrare quanto la creatività di Tolkien muova simultaneamente narrativa e disegno, come essi si completino tra loro e come si compenetrino l’uno con l’altro per creare una visione a tutto tondo di un universo frutto del lavoro di una vita intera.

L’arte di Tolkien è un viaggio nella Terra di Mezzo che passa attraverso una strada alternativa che va oltre la parola scritta, che la completa e senza la quale non avrebbe mai potuto esistere.

Stay Nerd consiglia…

Per poter apprezzare al meglio un buon saggio su Tolkien una lettura (o rilettura) de Il medioevo e il fantastico è sempre la scelta migliore, in quanto base fissa di ogni studio legato alle sue opere. Se invece vi piacerebbe approfondire la parte legata alla sua narrativa Il maestro della Terra di Mezzo di Paul H. Kocher è un saggio tanto interessante quanto fruibile che vi aiuterà a comprendere al meglio la complessa quanto straordinaria opera letteraria di Tolkien.

 
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Seconda serata festival di SanRemo (3a parte)

Post n°14881 pubblicato il 07 Febbraio 2019 da Ladridicinema
 

1.05: Si è chiusa la seconda serata del Festival di Sanremo. Poche sorprese anche oggi nelle classifiche, serata troppo lunga per soli 12 concorrenti. Comunque è sempre uno spettacolo! Grazie per averci seguito, buonanotte e appuntamento a domani alle 20.35

1.03: Quella svelata è la classifica della sala stampa che vale per il 30% di questa serata. Nel blù ci sono Silvestri, Arisa, Achille Lauro, Bertè. Nel giallo Ex Otago, Il Volo, Ghemon, Turci. Nel rosso Negrita, Einar, Carta e Shade e Nek

1.02: Achille Lauro nel blù, Ghemon nel giallo, Negrita rosso. Bertè blù, Turci giallo, Einar rosso

1.01: Federica Carta nel rosso, Ex Otago nel giallo, Silvestri nel blù, Arisa nel blù, Il Volo nel giallo e Nek clamorosamente nel rosso

1.00: Ecco la classifica

0.57: Sono le due figlie di Pino Daniele a ritirare il premio

0.55: Baglioni, Bisio e Raffaele sono sul palco per consegnare il premio alla carriera a Pino Daniele

0.51: Si torna sul palco dell’Ariston con Bisio che presenta Michele Riondino e Laura Chiatti che presenteranno il film Un’avventura. I due cantano proprio “Un’avventura”

0.47: Dopo la pubblicità verrà comunicata la classifica di questa sera

0.46: Applausi del pubblico per Cocciante e Baglioni ma l’errore c’è stato ed è piuttosto eclatante

0.45: La standing ovation dell’Ariston, Cocciante riparte con Margherita acapella

0.43: Errore nel testo di Cocciante… Un pizzico di imbarazzo tra Baglioni e Cocciante

0.41: Entra in scena Baglioni in duetto. Un pianoforte nero per Cocciante, uno bianco per Baglioni

0.40: Applausi per Riccardo Cocciante che attacca Margherita

0.36: Gio di Tonno in borghese (non vestito da Quasimodo) sta cantando Bella, uno dei pezzi più struggenti di Notre Dame de Paris in trio con Matteucci e Cocciante

0.35: C’è sul palco il cast di Notre Dame del Paris che intona Bella

0.34: Dopo il break ci sono Bisio e Virginia Raffaele sul palco dell’Ariston. E’ il momento di Riccardo Cocciante

0.28: Break pubblicitario: 20′ di sketch di Pio e Amedeo

0.25: Francamente, anche per i fans più sfegatati, 17′ di Pio e Amedeo sono troppi

0.18: Ancora sul palco Pio e Amedeo che la stanno tirando un po’ lunga… 10′ di sketch, tutto su Claudio Baglioni

0.11: Pio e Amedeo imvitano Baglioni a cantare ai matrimoni e al suo rifiuto dicono “Non ci sono più i Gigi D’Alessio  di una volta…”

0.08: “Dopo i pezzi con Al Bano e Morandi e la presentazione con Pippo Baudo, Rovazzi è il botulino del mondo dello spettacolo italiano”

0.07: “La ragazza con la maglietta fina adesso ha la pancera…”

0.06: Cellulari accesi all’Ariston e standing ovation. Entrano Pio e Amedeo, i comici di Mediaset

0.04: Arrangiamento discutibile, soprattutto nell’incipit per “Questo piccolo grande amore” che non esalta fino in fondo le doti vocali di Baglioni e non rispetta l’atmosfera della canzone

0.03: Questi Federica Carta e Shade sul palco di Sanremo

 

 

0.00: Claudio Baglioni canta “Questo piccolo grande amore”

23.57: Pippo Baudo presenta Claudio Baglioni ricordando che nel 1985 a chiusura di uno dei suoi tanti Fantastico aveva premiato Baglioni per “Questo piccolo grande amore” come canzone del secolo

23.55; C’è Pippo Baudo sul palco dell’Ariston che risponde all’applauso del pubblico dicendo che si presenterà nelle presidenziali

23.50: Vestito a metà fra il robotico e l’armatura per Virginia Raffaele che cade sull’outfit proprio nel finale

23.48: In onda un medley dei pezzi in gara questa sera

23.46: Mano nella mano Shade e Federica Carta, stile Lady Oscar, salutano il pubblico che probabilmente non sentirà la loro mancanza

23.44: Il pezzo assomiglia molto, forse troppo, al loro primo successo, “Irraggiungibile”…

23.43: Look discutibile per Federica Carta in stile Michael Jackson, occhiali con le lenti rosa per Shade

23.42: FEDERICA CARTA E SHADE “SENZA FARLO APPOSTA”
Si parla di un amore non corrisposto. I due hanno spiegato che descrive un modo di fare che entrambi hanno in comune: innamorarsi facilmente, essere un po’ “zerbini” e puntualmente non essere corrisposti.

23.41: Baglioni e Bisio presentano Federica Carta e Shade. Ecco il testo:

Federica Carta e Shade
Senza farlo apposta
di Shade – J. Ettorre – Jaro

A volte dirsi ti amo
È più finto di un «dai ci sentiamo»
Ho il tuo numero ma non ti chiamo
A te fa bene, a me fa strano
Che parli con me ma non sono qui
E non ci credo ai tuoi «fidati»
Prima facevi monologhi
Ora parli a monosillabi
E ti sei messa quei tacchi
Per ballare sopra al mio cuore
Da quando hai buttato le Barbie
Per giocare con le persone
Dicono che non capisci il valore
Di qualcuno fino a quando non l’hai perso
Tu non capiresti lo stesso
Quindi non dirlo nemmeno per scherzo
E scusa ma, non me ne importa
E sono qua, un’altra volta
Ci finisco sempre senza farlo apposta
Aspetto ancora una risposta
E scusa ma, non me ne importa
E sono qua, un’altra volta
Ci finisco sempre senza farlo apposta
Passavo a prendermi la colpa
E ti ho detto ti amo
Non eri il regalo che immaginavo
Noi piano piano ci roviniamo
Dammi il mio panico quotidiano
Quando ti vedo con gli altri
Tu non sai quanto vorrei essere via
Sei troppo bella per essere vera
Ma anche troppo bella per essere mia
E io ho finito l’autonomia
Per sopportare ogni tua bugia
Se avessi modo dentro la testa
Cancellerei la cronologia
E non so quanto sbagliato sia
Fingere di essere un bravo attore
È ora che io me ne vada via
Scomparirò in un soffio al cuore
E scusa ma, non me ne importa
E sono qua, un’altra volta
Ci finisco sempre senza farlo apposta
Aspetto ancora una risposta
E scusa ma, non me ne importa
E sono qua, un’altra volta
Ci finisco sempre senza farlo apposta
Passavo a prendermi la colpa
Scusa ma, non ci riesco mi hai lasciato un po’ di te
Ma hai preso tutto il resto
E sono qui stasera, ancora un’altra volta
Che c’è la luna piena, ma tu hai la luna storta
E scusa ma, non me ne importa
E sono qua, un’altra volta
Ci finisco sempre senza farlo apposta
Aspetto ancora una risposta
E scusa ma, non me ne importa
E sono qua, un’altra volta
Ci finisco sempre senza farlo apposta
Passavo a prendermi la colpa

23.40: E’ piaciuto comunque il pezzo dei Negrita che portano a casa un bell’applauso dell’Ariston

23.36: Niente di nuovo sul fronte Negrita. E’ un pezzo in classico stile Negrita, anche al secondo ascolto non decolla. Pau ci mette tutto l’impegno ma manca l’energia, il loro solito tiro

23.35: NEGRITA “I RAGAZZI STANNO BENE” FASCIA GIALLA
Il malessere della società di oggi, le ferite che ci procura l’attualità. Gli sbarchi, gli schermi che ci riempiono la giornata, il male di vivere e cosa non va nel nostro mondo. ma il finale è ottimista.

23.34: Bisio riprende la linea e ha cambiato giacca. Completo grigio più chiaro per lui, calcia grigia. Presenta i Negrita. Ecco il testo:

Negrita
I ragazzi stanno bene
di P. Bruni – C. Petricich – E. Salvi – F. Barbacci – L. Cilembrini
P. Bruni – C. Petricich – E. Salvi – F. Barbacci – G. Ridolfo Gagliano

Tengo il passo sul mio tempo concentrato come un pugile
Sarà il peso del mio karma o la mia fortitudine
Con in mano una chitarra e un mazzo di fiori distorti
Per far pace con il mondo dei confini e passaporti
Dei fantasmi sulle barche e di barche senza un porto
Come vuole un comandante a cui conviene il gioco sporco
Dove camminiamo tutti con la testa ormai piegata
E le dita su uno schermo che ci riempie la giornata
Ma non mi va
Di raccogliere i miei anni dalla cenere
Voglio un sogno da sognare e voglio ridere
Non mi va
Non ho tempo per brillare voglio esplodere
Ché la vita è una poesia di storie uniche
E poi trovarsi qui sempre più confusi e soli
Tanto ormai non c’è più tempo che per essere crudeli
E intanto vai, vai che andiamo dentro queste notti di stelle
Con il cuore stretto in mano e con i tagli sulla pelle
Ma i ragazzi sono in strada, i ragazzi stanno bene
Non ascoltano i consigli e hanno il fuoco nelle vene
Scaleranno le montagne e ammireranno la pianura
Che cos’è la libertà? Io credo: è non aver più paura
Di piangere stasera, di sciuparvi l’atmosfera
E di somigliare a quelli come me
Non mi va…
Di lasciarmi abbandonare, di dovermi abituare
Di dovermi accontentare
Sopra di noi la gravità
Di un cielo che non ha pietà
Pezzi di vita che non vuoi perdere
Giorni di festa e altri da lacrime
Ma ho visto l’alba e mette i brividi, i brividi…

23.28: Break all’Ariston

23.26: Un filo lungo lo sketch di una spumeggiante Virginia Raffaele che che conclude fischiettando alcune arie liriche e da film. Divertente comunque

23.23: Divertente la gag lirica di Virginia Raffaele vestita di rosso

23.19: Baglioni presenta Virginia Raffaele che si cimenta nella Carmen di Bizet

23.18: Peccato per i problemi di gola di Paola Turci. Il pezzo rende ancora più di ieri. Potrebbe essere un’altra sorpresa. I veterani stanno stupendo

23.17: Scollatura generosa per Paola Turci, anche lei in completo nero. La canzone è bella. Struggente ma allo stesso tempo graffiante, ottimo arrangiamento, costruito su misura per Paola Turci che però denota un abbassamento di voce

23.16: PAOLA TURCI “L’ULTIMO OSTACOLO” FASCIA GIALLA
Una canzone dedicata al padre della cantante che non c’è più. La Turci ha spiegato che il testo della sua canzone parla della vita e degli ostacoli che dobbiamo affrontare, e il significato del testo è che non bisogna mai arrendersi. L’insegnamento del padre scomparso.

23.15: Claudio Bisio presenta Paola Turci. Ecco il testo:

Paola Turci
L’ultimo ostacolo
di P. Turci – L. Chiaravalli – S. Marletta – L. Chiaravalli – E. Roberts

Fermati
Che non è l’ora dei saluti
Vieni qui
E abbracciami per due minuti
Guardaci
Da fuori siamo la fotografia del giorno di un mio compleanno
Ricordo quando tu mi hai detto «non aver paura di tremare»
Che siamo fiamme in mezzo al vento, fragili ma sempre in verticale
Magari no non è l’ultimo ostacolo
Ma è bellissimo pensare di cadere insieme
Piove però siamo fuori pericolo
Riusciremo a respirare
Nel diluvio universale
Vetri che
Si appannano dal nostro lato
Scriverci
Parole grandi con un dito
Lettere
Che sbiadiranno solo per metà ma che riscriveremo ancora
Che siamo fiamme in mezzo al vento
Fragili ma sempre in verticale
Magari no, non è l’ultimo ostacolo
Ma è bellissimo pensare di cadere insieme
Piove però siamo fuori pericolo
Riusciremo a respirare
Nel diluvio universale
E cambieremo mille volte forma e lineamenti per non sentire l’abitudine
Ci saranno appuntamenti che sarai obbligato a perdere
E ci impegneremo a stare meglio quando far di meglio non si può
Magari no, non è l’ultimo ostacolo
Piove però siamo fuori pericolo
Riusciremo a respirare
Nel diluvio universale
Ci vedranno attraversare
Nel diluvio universale

23.14: Standing ovation per Loredana Bertè. Pubblico in piedi!!! C’è il podio in vista per Loredana Bertè che resta sul palco con in mano i fiori

23.11: Il pezzo è trascinante, la voce di Loredana è graffiante. Pezzo solido che può avere grande successo. Il ritornello rimane in testa

23.10: LOREDANA BERTE’ “COSA TI ASPETTI DA ME” FASCIA BLU’
L’inquietudine di un amore. Brandelli di vita vissuta da Loredana che si presenta con un pezzo scritto anche da Gaetano Curreri. Il disincanto ma allo stesso tempo il trascinamento. La dolcezza e la rabbia tipiche di un amore travolgente e burrascoso.

23.10: Entra sul palco dell’Ariston una vistosa Loredana Bertè… Ecco il testo:

Loredana Bertè
Cosa ti aspetti da me
di G. Curreri – P. Romitelli – G. Pulli

C’è qualcosa che non va
Per essere seduti qui
Per dirsi almeno
E dire almeno le cose inutili
Che ti sembra vero solo se
Doveva andare poi così
Che vuoi dare tutto
Vuoi dare tutto e resti lì
Ed io ci credevo
Ed io ci credevo sì
Ci vuole soltanto una vita
Per essere un attimo
Perché ci credevi
Perché ci credevi sì
Ti aspetti tutta una vita
Per essere un attimo
Che cosa vuoi da me
Che cosa vuoi da me
Cosa ti aspetti dentro te
Che tanto non lo sai
Tanto non lo vuoi
Quello che cerchi tu da me
Che cosa vuoi per me
Che cosa vuoi per te
Cosa ti aspetti in fondo a te
C’è qualcosa che non va
E tutto poi finisce qui
Puoi fare a meno
Di fare almeno le cose facili
Se è vero poi più vero è
Se va bene va bene così
E fragile fragile resti lì
E io ci credevo
Io ci credevo sì
Ci vuole soltanto una vita
Per essere un attimo
E tu ci credevi
Tu ci credevi sì
Ti aspetti tutta una vita
Per essere un attimo
Che cosa vuoi da me
Che cosa vuoi da me
Cosa ti aspetti dentro te
Che tanto non lo sai
Tanto non lo vuoi
Quello che cerchi tu da me
Che cosa vuoi per me
Che cosa vuoi per te
Cosa nascondi dentro di te
Ma io non posso credere che
Che esista un altro amore
Che esista un altro amore come te
Ma io non posso credere che
Esista un altro amore
Esista un altro amore
Che cosa vuoi da me
Che cosa vuoi da me
Cosa ti aspetti tu da me?
Che tanto non lo sai
Tanto non lo vuoi
Quello che cerchi tu da me
Che cosa vuoi per me
Che cosa vuoi per te
Cosa nascondi negli occhi te
Che cosa vuoi da me?

23.06: L’r’n’b di Ghemon con impermeabile beige convincde leggermente di più rispetto a ieri ma l’interpretazione non è impeccabile. Qualche imperfezione soprattutto sulle note alte. In radio può funzionare. Sara suggerisce un duetto con Mengoni

23.05: GHEMON “ROSE VIOLA” FASCIA ROSSA
Il cantante avellinese si mette nei panni di una ragazza alle prese con una storia d’amore difficile. Amopre e originalità, soprattutto per il fatto che la protagonista e io narrante è una donna.

 
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Seconda serata festival di SanRemo (2a parte)

Post n°14880 pubblicato il 07 Febbraio 2019 da Ladridicinema
 

 

23.04: Dopo il collegamento con Radio Due tocca a Ghemon. Ecco il testo:

Ghemon
Rose viola
di G. L. Picariello – S. Tognini – G. L. Picariello

Dieci fori di proiettile nell’anima
Ed il cuore ricolmo di sassi
La strada del ritorno
L’ho segnata sulla mappa dei miei passi falsi
Frasi squisite, quelle tue,
Che ora sanno di cibo per gatti
Ma sta nel gioco delle parti
Accarezzerò le tue mille spine
Sarò fragile
Rose viola
Stese sulle lenzuola
Come tutte le notti in cui
Te ne stai da sola
Nodi in gola
Ed il trucco che cola
Come tutte le notti in cui
Proprio lui ti trova
Lo sguardo segue fiero
Nello specchio questa linea curva lungo i fianchi
Mi fai sentire nuda ancora prima di spogliarmi
Tu sei il pensiero nero che mi culla
E anche stanotte scapperai su un taxi
Com’è difficile salvarsi
Rose viola
Stese sulle lenzuola
Come tutte le notti in cui
Te ne stai da sola
Nodi in gola
Ed il trucco che cola
Come tutte le notti in cui
Proprio lui ti trova
Gli occhi perdonano
Per uno come te
Anche se dico no
Resti dentro di me
Rose viola
Stese sulle lenzuola
Come tutte le notti in cui
Te ne stai da sola
Nodi in gola
Ed il trucco che cola
Come tutte le notti in cui
Proprio lui ti trova

23.02: Ovazione dell’Ariston per Baglioni e Mengoni che hanno omaggiato Lucio Battisti e Mogol

23.00: Due fuoriclasse della musica italiana rendono omaggio al numero uno

22.59: Baglioni attacca “Emozioni” di Lucio Battisti

22.57: Bellissimo il pezzo che ha vinto Sanremo nel 2013 eseguito in acustico da Mengoni con Baglioni al piano e alla seconda voce

22.55: Si riparte con Baglioni al piano e Mengoni che canta L’Essenziale

22.50: Mengoni, intervistato da Bisio, appare visibilmente emozionato. Lo attendiamo dopo il break per un’altra performance

22,48: Emozioni a Sanremo per il duetto Mengoni-Walker: il pezzo è uno dei più ascoltati per radio del momento

22.46: Mengoni in completo nero con camicia bianca… un po’ anonimo. Copricapo per Tom Walker

22.44: E’ il momento di Marco Mengoni che sale sul palco dell’Ariston con Tom Walker per cantare il suo ultimo hit “Hola (I say)”

22.43: Come ieri, Baglioni, Raffaele e Bisio fanno una parodia della Famiglia Addams, prendendo spunto dalle prese in giro sui social

22.42: E’ una versione edulcorata ed asciugata degli Ex Otago… Una canzone d’amore dolce: la sufficienza c’è ma non convince fino in fondo

22.39: Secondo Raffaele Montanari questa è una canzone orecchiabile che potrebbe avere grande successo in radio…

22.38: Non sono gli Ex Otago di Tutto Bene: riflessivi, sanremesi, non particolarmente coraggiosi. Di sicuro questo non è un brano classico del gruppo che è sul palco dell’Ariston

22.37: Michelle Hunziker presenta gli Ex Otago. Questo il testo:

Ex-Otago
Solo una canzone
di M. Carucci – S. Bertuccini – F. Bacci – O. Martellacci
R. Bouchabla – M. Carucci

Resta con me
Perché la notte mi fa perdere
Poi non ho voglia di sognare
Perché domani è uguale
Resta con me
Anche se è una vita che usciamo insieme
Dormir con te stanotte è importante
Perché ci vogliamo bene
Non è semplice
Restare complici
Un amante credibile
Quando l’amore non è giovane
Non è semplice
Scoprire nuove tenebre
Tra le tue cosce dietro le orecchie
Quando l’amore non è giovane
È solo una canzone
Abbracciami per favore
A te posso dire tutto
Tutto ciò che sento
Tutti cantano l’amore
Quando nasce quando prende bene
Quando tremano le gambe
Quando non c’è niente che lo può fermare
Ma tutte quelle storie
Che hanno visto almeno dieci primavere
Cento casini cento grandi scene
Mille pagine attaccate ancora insieme
Non è semplice
Restare complici
Un amante credibile
Quando l’amore non è giovane
Non è semplice
Scoprire nuove tenebre
Tra le tue cosce dietro le orecchie
Quando l’amore non è giovane
È solo una canzone
Abbracciami per favore
A te posso dire tutto
Tutto ciò che sento
È solo una canzone
Abbracciami per favore
Con te voglio fare tutto
Tutto ciò che sento
Resta con me
Perché da solo non ho fame
Poi non è bello cucinare
Solo per me
Solo per me
È solo una canzone
Abbracciami per favore
A te posso dire tutto
Tutto ciò che sento
È solo una canzone
Abbracciami per favore

22.36: Michelle Hunziker fa il riepilogo degli artisti da votare e incontra Claudio Baglioni

22.35: C’è Virginia Raffaele sul palco che chiama Michelle Hunziker al suo fianco

22.29: Break all’Ariston

22.28: Messaggio di fratellanza nel pezzo cantato e ballato da Bisio e Hunziker che parla di “Lega dell’amore”

22.25: Duetto tra Bisio e Hunziker

22.23: La Hunziker c’è eccome! Voce troppo squillante per un’influenza. Bisio invita a chiudere gli occhi e la Hunziker sale sulla scala dell’Ariston. Vestito meraviglioso di Michelle Gonna ampia con spacca che lascia trasparire i pantaloni e top tempestata di paillettes senza spalline

22.21: Potrebbe essere una gag…

22.20: Collegamento telefonico con Michelle Hunziker che non può essere al Festival per un’influenza

22.19: “Ho sedici anni e vivo in un carcere”… Pezzo di impatto, radiofonico, c’è l’applauso dell’Ariston

22.17: Funziona anche la scenografia dove domina il rosso e l’insert del rapper Rancore, che rende l’idea del disagio

22.16: Ritmo trascinante, incalzante, crea pathos e Silvestri è un rapper inusuale ma efficace

22.16: DANIELE SILVESTRI “ARGENTO VIVO” FASCIA BLU’
Il brano parla della vita di un adolescente e per la precisione di un sedicenne, che si sente chiaramente ingabbiato nel proprio quotidiano. Il rapporto con l’universo virtuale, con tutto ciò che si muove in rete, ma anche il senso di ingiusta predestinazione ad un futuro che non si è scelto.

22.15: E’ il momento di Daniele Silvestri, uno dei favoriti per la vittoria finale, ecco il suo testo

Daniele Silvestri
Argento vivo
di D.Silvestri – T. Iurcich – D. Silvestri – F. Rondanini – M.Agnelli

Ho sedici anni
Ma è già da più di dieci
Che vivo in un carcere
Nessun reato commesso là
Fuori
Fui condannato ben prima di nascere
Costretto a rimanere seduto per ore
Immobile e muto per ore
Io, che ero argento vivo
Signore
Che ero argento vivo
E qui dentro si muore.
Questa prigione corregge e
Prepara una vita
Che non esiste più da
Almeno vent’anni
A volte penso di farla finita
E a volte penso che dovrei vendicarmi
Però la sera mi rimandano a casa
Lo sai
Perché io possa ricongiungermi a tutti i miei cari
Come se casa non fosse una gabbia anche lei
E la famiglia non fossero i domiciliari
Ho sedici anni ma è già da più di dieci
Che vivo in un carcere
Nessun reato commesso là
Fuori
Fui condannato ben prima di nascere
E il tempo scorre di lato ma
Non lo guardo nemmeno
E mi mantengo sedato per
Non sentire nessuno
Tengo la musica al massimo
E volo
Che con la musica al massimo
Rimango solo
E mi ripetono sempre che devo darmi da fare
Perché alla fine si esce e non saprei dove andare
Ma non capiscono un cazzo, no
Io non mi ci riconosco
E non li voglio imitare
Avete preso un bambino che
Non stava mai fermo
L’avete messo da solo
Davanti a uno schermo
E adesso vi domandate se sia normale
Se il solo mondo che apprezzo
È un mondo
Virtuale
Io che ero argento vivo
Dottore
Io così agitato, così sbagliato
Con così poca attenzione
Ma mi avete curato
E adesso
Mi resta solo il rancore
Ho sedici anni
Ma è già più di dieci
Che ho smesso di credere
Che ci sia ancora qualcosa là
Fuori
E voi lasciatemi perdere
Così facile da spiegare
Come si nuota in mare
Ma è una bugia, non si può imparare
A attraversare
Quel che sarò
Nella testa girano pensieri
Che io non spengo
Non è uno schermo
Non interagiscono se li tocchi
Nella tasca un apparecchio
Specchio di quest’inferno
Dove viaggio, dove vivo, dove mangio
Con gli occhi
Sono fiori e scarabocchi in un quaderno
Uno zaino come palla al piede
Un’aula come cella
Suonerà come un richiamo
Paterno il mio nome dentro l’appello
E come una voce materna la
Campanella suonerà
È un mondo nato dall’arte
Per questo artificiale
In fondo è un mondo
Virtuoso
Forse per questo virtuale
Non è una specie a renderlo
Speciale
E dicono
Che tanto è un movimento
Chimico
Un fatto mentale
Io che non mentivo
Che ringraziavo ad ogni mio
Respiro
Ad ogni bivio, ad ogni brivido
Della natura
Io che ero argento vivo in
Questo mondo vampiro
Mercurio liquido se leggi la
Nomenclatura.
Ho, sedici anni ma già da
Più di dieci vivo in un
Carcere
E c’è un equivoco nella
Struttura
E fingono ci sia una cura
Un farmaco ma su misura
E parlano parlano parlano
Parlano
Mentre mio padre mi spiega
Perché è importante studiare
Mentre mia madre annega
Nelle sue stesse parole
Tengo la musica al massimo
Ancora
Ma non capiscono un cazzo, no
E allora
Ti dico un trucco per
Comunicare
Trattare il mondo intero
Come un bambino distratto
Con un bambino distratto
Davvero
È normale
Che sia più facile spegnere
Che cercare un contatto
Io che ero argento vivo
Signore
Io così agitato
Così sbagliato
Da continuare a pagare in
Un modo esemplare
Qualcosa che non ricordo di
Avere mai fatto
Ho sedici anni
Ho sedici anni e vivo in un carcere
Se c’è un reato commesso là
Fuori
È stato quello di nascere

22.13: Break all’Ariston

22.12: Duetto Pippo Baudo-Virginia Raffaele, che escono assieme di scena

22.10: Appare a sorpresa il re dei presentatori di Sanremo: PIPPO BAUDO. Ennesima ovazione di Sanremo per lui

22.08: Scatta il duetto con Virginia Raffaele e Claudio Baglioni che ricordano Lelio Luttazzi

22.06: Poltrona da pianoforte per “anziani” per Baglioni…

22.04: Bell’applauso per Nek. C’è Baglioni sul Palco che preannuncia un duetto in memoria di un grande della musica italiana, Lelio Luttazzi. Entra Virginia Raffaele con una sedia non proprio adatta per il pianoforte

22.02: E’ il prolungamento virtuale di “Fatti avanti amore”: canzone radiofonica che però, al momento, non decolla. Esalta la voce di Nek ma non supera la sufficienza perchè non brilla per fantasia

22.01: NEK “MI FARO’ TROVARE PRONTO” FASCIA BLU’
Brano sanremese per Nek che parla, come da tradizione, di amore. Secondo il cantautore di Sassuolo una sorta di sequel di “Fatti avanti amore”, ultimo suo brano presentato a Sanremo. Il brano inneggia all’amore come sentimento supremo. Un sentimento che stravolge tutto nella vita delle persone. Il brano è scritto assieme al figlio di Biagio, Paolo Antonacci.

 
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Diretta seconda serata festival di SanRemo (1a parte)

Post n°14879 pubblicato il 07 Febbraio 2019 da Ladridicinema
 

 

22.00: Questo il testo del pezzo di Nek:

Nek
Mi farò trovare pronto
di L. Chiaravalli – P. Antonacci – F. Neviani

Mi farò trovare pronto
A certi strani mutamenti
Con la guardia sempre alta
Anche con i sentimenti… anche con i sentimenti
Sono pronto sono pronto
A non esser pronto mai
Per essere all’altezza dell’amore
Sono pronto sono pronto
Come non ho fatto mai
Per essere all’altezza dell’amore
Mi farò trovare pronto
All’impatto col tuo nome
La tua firma sulla pelle
È la mia rivoluzione
Mi farò trovare pronto
Ad ogni regola che inverti
Ogni legge, ogni principio non saranno più gli stessi
Con la guardia sempre alta
Anche con i sentimenti… anche con i sentimenti
Libri di milioni di parole
Ce ne fosse almeno una
Per essere all’altezza dell’amore
Frasi di chissà quale canzone
Ne venisse adesso una
Per essere all’altezza dell’amore
Sono pronto sono pronto
A non esser pronto mai
Per essere all’altezza dell’amore
Sono pronto sono pronto
Come non ho fatto mai
Come non ho fatto mai… mai
Scene del più grande film d’autore
Non c’è trama né copione
Per essere all’altezza dell’amore
Libri di milioni di parole
Ce ne fosse almeno una
Per essere all’altezza dell’amore
Frasi di chissà quale canzone
Ne venisse adesso una
Per essere all’altezza dell’amore
Mi farò trovare pronto
Con l’amore in mezzo ai denti
Con la guardia sempre alta
Anche con i sentimenti… anche con i sentimenti
Sono pronto sono pronto
A non esser pronto mai
Per essere all’altezza dell’amore
Sono pronto sono pronto
Come non ho fatto mai
Come non ho fatto mai… mai

21.59: Tornano sul palco dell’Ariston Claudio Bisio e Virginia Raffaele

21.55; Break pubblicitario su Raiuno, break anche sull’Ariston

21.52: Seconda ovazione per Fiorella Mannoia e Claudio Baglioni che hanno regalato una grande emozioni a pubblico

21.51: Fiorella Mannoia protagonista all’Ariston

 

 

21.50: Sara e Margherita stanno cantando a squarciagola. Bel momento sul palco dell’Ariston

21.49: Baglioni alla chitarra accompagna Fiorella Mannoia in “Quello che le donne non dicono” di Ruggeri

21.48: Il racconto di Claudio Baglioni sul video di Amore Bello al quale, nel 1973, partecipò anche Fiorella Mannoia cadendo da cavallo

21.46: Non è il massimo dell’originalità il pezzo di Fiorella Mannoia che comunque spicca sempre per carisma, personalità e bravura. Scatta la standing ovation dell’Ariston e addirittura il coro “Fiorella, Fiorella”

21.44: Tailleur nero anche per Fiorella Mannoia, suggestivo e struggente il suo pezzo

21.42: Dopo il monologo di Bisio che prende in giro i leoni da tastiera, è il momento di Fiorella Mannoia che anticipa il suo prossimo album con “Il peso del coraggio”

21.41: Ecco Arisa in total black sul palco di Sanremo

21.40: Bella battuta di Bisio che dice che per la sua giacca di ieri non è stato maltrattato nessuno divano

21.38: La chiusura lenta di Arisa impreziosice il pezzo. Questa sera l’abbiamo capita e apprezzata di più e dobbiamo dire che il pezzo acchiappa e potrebbe essere la sorpresa

21.36: E’ trascinante il pezzo di Arisa. Pezzo difficile da cantare ma con quella voce la cantante lucana può fare quello che vuole

21.35: ARISA “MI SENTO BENE” FASCIA GIALLA
Canzone autobiografica che riflette lo stato attuale della cantante. “Mi sento bene, perché rinnovarsi e stupire fa bene a tutti ed è giusto ogni tanto esplorare strade nuove e proporsi in veste inedita al pubblico che ascolta” ha dichiarato.

21.34: E’ il momento di Arisa sul palco dell’Ariston. Questo il testo:

Arisa
Mi sento bene
di M. Buzzanca – L. Vizzini – R. Pippa
M. Buzzanca – L. Vizzini – A. Flora

Credere all’eternità è difficile
Basta non pensarci più e vivere
E chiedersi che senso ha? È inutile
Se un giorno tutto questo finirà
Ritrovare un senso a questo assurdo controsenso
È solamente la più stupida follia
Se non ci penso più mi sento bene
Guardo una serie alla tv e mi sento bene
Leggo un giornale, mi sdraio al mare
E prendo la mia vita come viene
Se non ci penso più mi sento bene
Cosa ne sarà
Dei tanti giuramenti degli amanti
Di tutti i miei rimpianti
Dell’amore e della crudeltà?
Cosa ne sarà
Dei sogni nei cassetti, poveretti
Dei grandi amori persi
Quando questo tempo finirà?
Se non ci penso più mi sento bene
Mi sveglio presto il lunedì e mi sento bene
Le strade piene quando è Natale
Magari non è niente di speciale
Ma tutto questo mi fa stare bene
Se non ci penso più mi sento bene
Se sto al telefono con te mi sento bene
I baci in corsa, le calze a rete
Gli inviti a cena per fare l’amore
Sentirmi bella mi fa stare bene
Cosa ne sarà
Dei pomeriggi al fiume da bambina
Degli occhi di mia madre
Quando questo tempo finirà?
Se non ci penso più mi sento bene
Se faccio quello che mi va mi sento bene
Balliamo un tango sotto la neve
Non penso a niente e tutto mi appartiene
E più non penso e più mi sento bene
E non pensare più a cosa dire
Sentirmi libera da me, come i bambini
Restare nudi, lasciarsi andare
E non aver paura di invecchiare
Accarezzare tutto e stare bene
Forse è tutto qui il mio vivere
Quasi elementare, semplice
Ridere non è difficile
Se cogli il buono di ogni giorno
Ed ami sempre fino in fondo
Adesso voglio vivere così

21.32: Virginia Raffaele scova le somiglianze con i vip nell’orchestra e scherza con il chitarrista storico di Sanremo

21.31: Seconda standing ovation consecutiva per Il Volo. Claudio Baglioni chiama l’applauso per l’orchestra

21.29: Non si discute la qualità delle voci dei tre componenti de Il Volo che abbracciano quasi tutte le generazioni

21.28: Scarpe da ginnastica per Il Volo che, anche al secondo ascolto, evidenziano una somiglianza rispetto ai loro pezzi precedenti

21.27: IL VOLO “MUSICA CHE RESTA” FASCIA BLU’
Testo classico e sanremese. Si parla d’amore con la mano di una grande della musica italiana come Gianna Nannini. “Un pezzo che rispecchia le nostre personalità” hanno dichiarato i tre ragazzi

21.25: Torna sul palco Claudio Bisio che presenta Il Volo. Questo il testo:

Il Volo
Musica che resta
di G. Nannini – E. Munda – P. Romitelli – P. Mammaro – A. Carozza G. Nannini – E. Munda – P. Romitelli – P. Mammaro

Leggo in fondo ai tuoi pensieri
Cerco in un sospiro i tuoi desideri
Mostrami la parte del tuo cuore che
Nascondi nel profondo
Ascolto tutti i tuoi silenzi
Come è bello perdermi dentro ai tuoi occhi
Sono io il tuo sogno? Quando resti sveglia
E senza niente intorno
Tu che sei la forza e il coraggio
La meta in un viaggio
Il senso dei giorni miei
Io ci sarò da ora e per sempre
Amore abbracciami
Voglio proteggerti
Siamo il sole in un giorno di pioggia
Stanotte stringimi
Baciami l’anima
Siamo musica vera che resta
Tra miliardi di persone
Ti ho riconosciuta nella confusione
Sciogli quel sorriso dal tuo viso e
Andiamo via lontano
Tu che sei davvero importante
In ogni mio istante
Sei la melodia
E non passerai, mai
Amore abbracciami
Voglio proteggerti
Siamo il sole in un giorno di pioggia
Stanotte stringimi
Baciami l’anima
Siamo musica vera che resta
Non siamo un soffio di vento
Non siamo un momento
Lo sai che il tuo posto è per sempre qui
Amore abbracciami
Voglio proteggerti
Siamo il sole in un giorno di pioggia
Stanotte stringimi
Baciami l’anima
Siamo musica vera che resta
Siamo musica vera che resta

21.21: C’è il primo break di serata

21.20: Prosegue la gag (che si allunga un po’ troppo) con Tu come stai

21.18: Ora tocca a Bisio cantare Porta Portese e Baglioni “mette” la punteggiatura…

21.17: Baglioni intona Signora Lia e Bisio mette la punteggiatura con versi e gesti. Divertente la gag fra i due

21.16: Lungo dialogo sulla punteggiatura nella musica tra Bisio e Baglioni

21.13: Sara trova una somiglianza con “Something just like it” dei Coldplay e ce la intona live: uno spettacolo! Il pezzo non decolla. Piuttosto melenso, almeno c’è l’intonazione che non è poco

21.12: EINAR FASCIA ROSSA
Il cantante non sa cosa scegliere, perché è diviso tra l’amore per la musica e per la fidanzata. Il giovane cantante non è tra gli autori, ma lui stesso ha confermato ai microfoni di Tv Sorrisi e Canzoni di rivedersi molto nel protagonista dei versi.

21.10: E’ il momento di Einar, Questo il testo:

Einar
Parole nuove
di A. Maiello – E. Palmosi – N. Marotta – A. Maiello

Parlo poco lo sai, soprattutto di te
Scrivo solo canzoni cosa vuoi sentirti dire
Che sono stanco di tutto e forse anche di me
Mi devi ancora un ritorno molto più di mille parole
Io che cerco una risposta anche quando non c’è
La superficialità dei tuoi sguardi mi uccide
E tu non lo sai, no tu non lo vedi
Quanto amore lasci mentre ti allontani
E giuro che se te ne vai non ti verrò a cercare
Camminerò lontano dal tuo cuore
E giuro che se te ne vai cancellerò il tuo nome
Riscriverò l’amore con parole nuove
Riscriverò l’amore con parole nuove
Riscriverò l’amore con parole nuove
C’è chi dice che il tempo anestetizzi un ricordo
Ma qui c’è ancora il tuo odore che ricorda ogni notte il tuo corpo
E cerco ancora una risposta anche quando non c’è
La superficialità dei tuoi sguardi mi uccide
E tu non lo sai, no tu non lo vedi
Quanto amore lasci mentre ti allontani
E giuro che se te ne vai non ti verrò a cercare
Camminerò lontano dal tuo cuore
E giuro che se te ne vai cancellerò il tuo nome
Riscriverò l’amore con parole nuove
Riscriverò l’amore con parole nuove
Riscriverò l’amore con parole nuove
Confonderemo i passi tra la neve
Senza far rumore, senza far rumore
Camminerò lontano dal tuo cuore
E scriverò l’amore con parole nuove
E giuro che se te ne vai non ti verrò a cercare
Camminerò lontano dal tuo cuore
E giuro che se te ne vai cancellerò il tuo nome
Riscriverò l’amore con parole nuove

21.09: Tutto sommato apprezzabile la volontà del trapper romano di cimentarsi con la melodia. Il ritmo c’è, l’intonazione un po’ meno

21.08: Occhiali da sole stile John Lennon, vestito in nero elegante, una spilla a tarantola sul collo. Uso dell’autotune nel ritornello

21.06: Questo il testo di Rolls Royce:

Achille Lauro
Rolls Royce
di L. De Marinis – D. Petrella – D. Dezi – D. Mungai – E. Manozzi

Sdraiato a terra come i Doors
Vestito bene via del Corso
Perdo la testa come Kevin
A ventisette come Amy
Rolls Royce
Si come Marilyn Monroe
Chitarra in perla Billie Joe
Suono per terra come Hendrix
Viva Las Vegas come Elvis
Oh Rolls Royce
Rolls Royce
Rolls Royce
Rolls Royce
Rolls Royce
Rolls Royce
No non è vita è Rock’n Roll
No non è musica è un Mirò
È Axl Rose
Rolling Stones
No non è un drink è Paul Gascoigne
No non è amore è un sexy shop
Un sexy shop si si è un Van Gogh
Rolls Royce
Rolls Royce
Voglio una vita così
Voglio una fine così
C’est la vie
Non è follia ma è solo vivere
Non sono stato me stesso mai
No non c’è niente da capire
Ferrari bianco si Miami Vice
Di noi che sarà
Rolls Royce Rolls Royce
Di noi che sarà
Rolls Royce Rolls Royce
Rolls Royce
Rolls Royce
Voglio una vita così
Voglio una fine così
C’est la vie
Amore mio sei il diavolo
Che torni ma
Solo per dare fuoco al mio cuore di carta
Dio ti prego salvaci da questi giorni
Tieni da parte un posto e segnati sti nomi
Rolls Royce
Rolls Royce
Rolls Royce

21.05: E’ il momento di ACHILLE LAURO “ROLLS ROYCE” FASCIA ROSSA
Una vita spericolata, tipica dei “rapper” o dei “trapper”. Achille Lauro racconta se stesso, in modo trasgressivo e irriverente, il tutto citando una serie di personaggi discussi della storia del rock, dello spettacolo e dello sport: da Amy Winehouse a Marily Monroe, da Jimi Hendrix a Paul Gascoigne passando per Elvis Presley.

21.04: C’è la schermata dei partecipanti di questa sera e Bisio cerca di aizzare il pubblico con una presentazione sopra le righe

21.02: Lunga spiegazione del regolamento da parte dei tre presentatori che appaiono molto meno ingessati rispetto a ieri

21.00: La gag riguarda il fatto che il Festival è stato trending topic in Norvegia. Traduzione improbabile di Virginia Raffaele sulla spiegazione del regolamento di Claudio Bisio

20.58: Bisio ironizza sulle paillettes del bavero della giacca di Claudio Baglioni

20.57: Claudio Baglioni presenta Virginia Raffaele e Claudio Bisio. Lei abito nero, lungo, stile Impero con una spilla nell decolletè, Bisio con giacca di velluto e farfallino

20.55: Spettacolare la coreografia studiata per la sigla “Noi no” di Claudio Baglioni che accoglie in piedi la standing ovation dell’Ariston

20.53: Sul palco il corpo di ballo di Baglioni. Una ventina di ballerini con felpa e cappuccio in testa

20.52: Smoking classico con il farfallino per Baglioni che sta cantando fra un fascio di luci. Fondo in rosso

20.51: La sigla di questa sera è “Noi no” di Claudio Baglioni che è da solo sulla scala

20.50: Parte la sigla dell’Eurovisione. Ci siamo! Inizia la seconda serata di Sanremo

20.45: Tra pochissimi istanti il via della serata. Attenzione all’inizio e agli outfit dei tre presentatori, Bisio, Baglioni e Raffaele

20.42: In onda su Raiuno il pre-festival, mentre all’Ariston fervono i preparativi per la seconda serata del Festival

20.38: Attesa anche per la presenza a Sanremo di Michele Riondino e Laura Chiatti che presenteranno il film Un’avventura su Lucio Battisti

20.35: Un po’ di ritardo sull’inizio del pre-festival

20.31: Attesa anche per il premio alla carriera a Pino Daniele

20.28: E’ una serata che si preannuncia diversa da quella di ieri. Molto più spazio agli ospiti che stasera saranno Marco Mengoni, Fiorella Mannoia e Riccardo Cocciante

20.25: Questo il regolamento della seconda serata:

VOTAZIONE MISTA: TELEVOTO + GIURIA DELLA SALA STAMPA + GIURIA DEMOSCOPICA (CON
PESO 40%, 30%, 30%)
Televoto con Sessione UNICA in cui sarà possibile votare per tutti i 12 Artisti in gara della Serata.
Giuria della Sala Stampa: ciascun giornalista esprime 2 preferenze singole, ossia da attribuire a 2 Artisti differenti.
Giuria Demoscopica: Ciascun giurato avrà a disposizione 12 preferenze.
– avrà l’obbligo di attribuire tutte le 12 preferenze;
– avrà la possibilità di distribuire le preferenze tra un minimo di 5 ed un massimo di 8 Artisti.
Il risultato del Televoto sarà trasformato in percentuale e sommato al voto percentualizzato della Giuria della Sala Stampa e della Giuria Demoscopica: i tre distinti risultati avranno rispettivamente peso per il 40%,30%,30%. In caso di ex-aequo, dopo 4 cifre decimali, si farà riferimento alla graduatoria risultante dalla votazione del Televoto e, in caso di ulteriore persistenza di ex-aequo, alla graduatoria risultante dalla votazione della Giuria della Sala Stampa

 
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