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Messaggi del 09/02/2019

 

Serata finale festival di sanremo 2019

Post n°14901 pubblicato il 09 Febbraio 2019 da Ladridicinema
 

Nella quinta e ultima serata tornano ad esibirsi tutti i cantanti in gara. In ordine di uscita sul palco: Daniele Silvestri con Argento vivo, Anna Tatangelo con Le nostre anime di notte, Ghemon con Rose viola, Negrita con I ragazzi stanno bene, Ultimo con I tuoi particolari, Nek con Mi farò trovare pronto, Loredana Bertè con Cosa ti aspetti da me, Francesco Renga con Aspetto che torni, Mahmood con Soldi, Ex-Otago con Solo una canzone, Il Volo con Musica che resta, Paola Turci con L’ultimo ostacolo, The Zen Circus con L’amore è una dittatura. Patty Pravo con Briga con Un po’ come la vita, Arisa con Mi sento bene, Irama con La ragazza con il cuore di latta, Achille Lauro con Rolls Royce, Nino D’Angelo e Livio Cori con Un’altra luce, Federica Carta e Shade con Senza farlo apposta, Simone Cristicchi con Abbi cura di me, Enrico Nigiotti con Nonno Hollywood, BoomDaBash con Per un milione, Einar con Parole nuove, Motta con Dov’è l’Italia, 

 

E’ prevista una votazione mista per decretare la classifica finale al termine della quinta serata. :TELEVOTO (50%)+ GIURIA DELLA SALA STAMPA (30%)+ GIURIA D’ONORE (20%). Ci sono anche tre grandi ospiti musicali: Eros Ramazzotti con Luis Fonsi ed Elisa

 
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Diretta quarta serata festival di Sanremo (2a parte)

Post n°14900 pubblicato il 09 Febbraio 2019 da Ladridicinema
 

23.32: Il pezzo di Paola Turci è bello ma la sua performance canora non è impeccabile… Sulle note alte fa veramente fatica

23.31: Fiorello non recita, canta

23.31: GIUSEPPE FIORELLO: Fratello del noto showman Rosario Fiorello e della scrittrice e conduttrice televisiva Catena Fiorello, inizialmente lavora come tecnico di un importante villaggio turistico. Da lì nel 1994 passa a Radio Deejay con il nome d’arte “Fiorellino”, lavorando al fianco di Marco Baldini, Luca Laurenti e Amadeus. Nello stesso anno debutta in televisione nel programma di Mediaset, condotto in precedenza dal fratello, Karaoke, lavorando insieme a Antonella Elia. In una recente intervista, lo stesso attore ha ammesso di essersi pentito di aver rimpiazzato il fratello nella conduzione del programma.
Nel 1998 debutta come attore sia nel cinema con il film L’ultimo capodanno di Marco Risi, che in televisione con il film televisivo Ultimo, diretto da Stefano Reali e trasmesso da Canale 5. Successivamente lavora in varie fiction tv trasmesse dalla Rai, tra cui: le miniserie televisive L’uomo sbagliato regia di Stefano Reali, Salvo D’Acquisto, regia di Alberto Sironi, Il grande Torino, regia di Claudio Bonivento, Il cuore nel pozzo diretta da Alberto Negrin, Il bambino sull’acqua diretta da Paolo Bianchini, tutte del 2005, e Joe Petrosino (2006), per la regia di Alfredo Peyretti.
Nel 2007 è protagonista di Giuseppe Moscati, regia di Giacomo Campiotti, miniserie sulla vita di San Giuseppe Moscati, a cui fanno seguito il film tv La vita rubata, regia di Graziano Diana, e la miniserie Il bambino della domenica, regia di Maurizio Zaccaro, entrambi in onda nel 2008. Quest’ultima miniserie è nata da un’idea dello stesso Fiorello mentre si trovava in macchina, sul Lungotevere a Roma, con l’amico e sceneggiatore Alessandro Pondi.
Sempre nel 2007 ritorna sul grande schermo con il film Appuntamento a ora insolita, regia di Stefano Coletta, a cui fanno seguito I galantuomini, regia di Edoardo Winspeare, e Baarìa, regia di Giuseppe Tornatore, entrambi del 2008. Nel 2010 è nuovamente su Rai Uno con varie fiction: Lo scandalo della Banca Romana, Il sorteggio, film televisivo presentato in anteprima nazionale al Roma Fiction Fest di quell’anno, e La leggenda del bandito e del campione, in cui interpreta il ruolo di Sante Pollastri.
Per i 150 anni unita d’Italia insieme al fratello Rosario Fiorello producono un cortometraggio. È il primo prodotto della R.O.S.A. casa di produzione di Rosario Fiorello, e della Ibla film di Beppe dove recitano anche nel corto i suoi figli Anita e Nicola. Nel 2011 recita nel film Terraferma di Emanuele Crialese e ritorna in televisione con Sarò sempre tuo padre, la fiction dedicata al delicato problema dei padri separati, che ha anche contribuito a sceneggiare. Il 28 novembre dello stesso anno è ospite della terza serata dello show del fratello Rosario Il più grande spettacolo dopo il weekend.
Per presentare la sua nuova fiction Volare – La grande storia di Domenico Modugno, il 13 febbraio 2013 ha partecipato come ospite alla seconda serata del Festival di Sanremo, condotto da Fabio Fazio. Per l’occasione ha cantato le canzoni appunto di Modugno Vecchio frack, Cosa sono le nuvole Tu sì ‘na cosa grande.

23.30: Ora L’ultimo ostacolo – Paola Turci con Giuseppe Fiorello

23.28: Piace il finale con i fiati e l’orchestra scatenata. Arrangiamento di grande qualità

23.26: Bella l’interpretazione di Brunori Sas. Valorizzato un pezzo che convince sempre più

23.24: BRUNORI SAS: A fine 2009 si affaccia all’universo cantautorale italiano, prendendo in prestito il nome della ditta di famiglia di materiali edilizi: Brunori Sas. Pubblica il suo album d’esordio Vol.1: un vero e proprio canzoniere italiano, con cui si aggiudica il Premio Ciampi 2009 come miglior disco d’esordio e la Targa Tenco 2010 come miglior album esordiente. Il secondo disco è Vol. 2: Poveri cristi, un album pubblicato nel 2011 dalla scrittura amara e speranzosa che conserva la forma canzone melodica e all’italiana.
Nel 2012 compone la colonna sonora di E’ nata una star?, film di Lucio Pellegrini, con Rocco Papaleo e Luciana Littizzetto. Il 4 febbraio 2014 esce l’atteso terzo disco di inediti Vol. 3 – Il Cammino Di Santiago In Taxi. Il disco esordisce in vetta alle classifiche di vendita (5 posto fisico, 2 posto digitale) e il tour club registra il tutto esaurito in oltre 20 date. Si esibisce sull’importante palco del Primo Maggio e fa da opening act a Ligabue nel suo “Mondovisione Tour” (Stadio San Siro e Stadio Olimpico).
Nel 2017 esce, sempre per Picicca Dischi, il suo quarto lavoro A casa tutto bene, anticipato dal singolo “La verità” (che vince il disco d’oro e il premio PIVI 2017 come miglior videoclip dell’anno ) e dal documentario omonimo in onda su Sky Arte. Il disco riceve una grande accoglienza dalla critica (Targa Tenco come miglior canzone a “La verità”, Premio MEI a Brunori come artista indipendente dell’anno) e di pubblico (primo posto sulle piattaforme streaming, podio della classifica di vendita FIMI, oltre 15 milioni di streaming su Spotify). Il tour registra il tutto esaurito nei club più grandi d’Italia e prosegue nei festival estivi più importanti vendendo oltre 70mila biglietti.

23.23: Si riparte con un interessante binomio:  L’amore è una dittatura – The Zen Circus con Brunori Sas

23.18: Break all’Ariston

23.17: Operazione piaciona dei Boomdabash che scendono dal palco e vanno in mezzo al pubblico. Il pezzo è fra i più ascoltati. Nel contesto sanremese non è sicuramente il brano più convenzionale

23.15: C’è un coro di bambini alle spalle dei Boomdabash, la canzone mette allegria, Rocco Hunt non aggiunge granchè

23.14: ROCCO HUNT: Rocco Hunt, il cui vero nome è Rocco Pagliarulo, nasce il 21 novembre del 1994 a Salerno, nel quartiere di Pastena. Muove i primi passi nel mondo dell’hip hop già da giovanissimo e realizza un mixtape, intitolato “Spiraglio di periferia” e pubblicato per la Honiro Label: il disco comprende, tra l’altro, collaborazioni con ‘Ntò e Clementino, e ottiene un riscontro più che positivo sulla scena rap underground nazionale anche per merito del videoclip della canzone “‘O mar e ‘o sole”, in cui Rocco Hunt duetta con Clementino.
Nel 2013 firma un contratto con la major Sony Music, per la quale pubblica il suo primo disco ufficiale, intitolato “Poeta urbano”, prodotto da Fritz da Cat, Shablo e Fabio Musta e preceduto dai singoli “Fammi vivere” e “Io posso” (verrà estratto anche un altro singolo, “L’ammore overo”).
Nel 2014 prende parte alla 64esima edizione del “Festival di Sanremo”, nella categoria “Nuove proposte”, proponendo la canzone “Nu juorno buono” che si aggiudica la vittoria finale: è la prima volta nella storia della kermesse ligure che un pezzo rap vince nella categoria. “Nu juorno buono” viene pubblicato sull’iTunes Store il 17 febbraio, ed è il singolo che precede “A verità”, il secondo album in studio di Rocco, pubblicato poco più di un mese dopo, alla cui realizzazione hanno partecipato Enzo Avitabile, Eros Ramazzotti, Federico Zampaglione, Nitro, MadMan, Gemitaiz, Ensi, Noyz Narcos e Clementino: il disco esordisce con il botto, ottenendo il primo posto nella classifica degli album più venduti.
Quasi un anno dopo, nel settembre del 2015, pubblica il singolo “Vene e vvà”, che anticipa il suo terzo disco in studio, intitolato “SignorHunt”, a cui partecipano – ancora una volta – Enzo Avitabile e Clementino. L’album viene pubblicato il 23 ottobre e si avvale della copertina di Francesco Paura: include, tra l’altro, il singolo “Se mi chiami”, un duetto tra Rocco Hunt e Neffa. Il 13 dicembre del 2015 viene reso noto che Rocco Hunt sarà tra i concorrenti dell’edizione del Festival di Sanremo 2016, dove proporrà il brano “Wake up”.

23.12: E’ il momento di Per un milione – BoomDaBash con Rocco Hunt

23.11: C’è la schermata con tutti i codici

23.10: Nek stupisce: senza i suoni elettronici il suo pezzo è veramente bello!

23.09: Versione acustica del pezzo di Nek e Neri Marcorè mete a disposizione la sua voce al pezzo del cantante di Sassuolo

23.08: NERI MARCORE’ Nasce il 31 luglio del 1966 a Porto Sant’Elpidio. Neri A soli otto anni inizia a cimentarsi nei panni dell’imitatore impersonando Ornella Vanoni. Debutta a teatro nel 1993 con lo spettacolo di Carlo Goldoni “La finta ammalata in musica”, a cui fa seguito la commedia musicale “Belushi, sesso, droga and rock’n’roll” in cui recita la parte di Dan Aykroyd, amico fraterno di John Belushi. In questi stessi anni debutta al cinema diretto da Pietro Natoli nel film “Ladri di cinema”.
La prima apparizione televisiva avviene al fianco di Corrado Mantoni nell’edizione 1998 de “La Corrida”. Seguono poi “Stasera mi butto” con Gigi Sabani e “Ricomincio da due” con Raffaella Carrà. La carriera televisiva decolla grazie all’incontro con Serena Dandini con la quale collaborerà a diverse trasmissioni come il “Pippo Kennedy Show” e “L’Ottavo Nano”, con Corrado Guzzanti e Sabina Guzzanti.
Ne l’Ottavo Nano Neri Marcorè si cimenta nei panni de il Conte Swaroski, personaggio romantico e stralunato che proviene da un vecchio sceneggiato televisivo in bianco e nero. Lavora nuovamente con Serena Dandini nella trasmissione in onda su Rai Tre “Parla con me” in cui imita diversi personaggi del mondo politico e dello spettacolo, tra i quali: Antonio Di Pietro, Clemente Mastella, Piero Fassino e Luciano Ligabue. Pare che quest’ultimo in particolare non gradisca molto l’imitazione di Neri, a differenza di Alberto Angela che partecipa addirittura con lui ad un suo sketch.
Dal 2002 al 2003 lavora con la Gialappa’s band nella trasmissione “Mai dire Domenica”, in cui imita lo psicologo Raffaele Morelli, l’ex ministro Maurizio Gasparri e Jovanotti.
Marcorè torna poi in Rai dove conduce sui Rai Tre la trasmissione “Per un pugno di libri” insieme al professore Piero Dorfles. Rimane al timone della trasmissione per molti anni concludendo questa esperienza nel 2011 e lasciando il testimone alla collega attrice Veronica Pivetti.
L’attività artistica di Neri Marcorè si ramifica al punto da comprendere cinema, televisione e teatro. Nel 2008 debutta all’Ambra Jovinelli di Roma con lo spettacolo “Un certo signor G” imperniato sull’opera musicale di Giorgio Gaber; contemporaneamente gira alcune fiction di successo come “Papa Luciani” e i film “Il cuore altrove” (2003), “La seconda notte di nozze” (2005) e “Gli amici del bar Margherita” (2009), tutti per la regia di Pupi Avati.
La passione per la musica accompagna quasi tutti i suoi progetti teatrali, come quello che per ben due anni, dal 2008 al 2010, lo vede nei teatri italiani al fianco di Luca Barbarossa. Nel 2011 viene scelto come testimoniale degli spot televisivi della Tim in cui ha un grande successo prima nei panni di Leonardo da Vinci, e poi in quelli di Giuseppe Garibaldi.

23.07: C’è Anna Foglietta assieme a Baglioni sul palco. Presentano Mi farò trovare pronto – Nek con Neri Marcorè

23.06: Bisio intervista Anastasio al termine del suo pezzo

23.03: Entra sul palco il vincitore di X Factor che canta un pezzo accorato sul rapporto tra figli e padri…

23.02: Se questi sono i monologhi rimpiangiamo le interviste in inglese traballante ad attori che sembrano di passaggio…

23.01: L’esibizione di Arisa con Tony Hadley

2.56: Un monologo sul disordine del figlio di Bisio

22.55: Bisio in gilet è pronto per il monologo

22.53: L’esibizione di Mahmood:

22.49: Break all’Ariston

22.48: Il brano di Ultimo resta comunque fra i più belli di questo Festival

22.47: La voce di Fabrizio Moro non si sposa perfettamente con la delicatezza della canzone di Ultimo. Anche stavolta il duetto sembra aver tolto qualcosa al pezzo

22.46: Ultimo è al piano, Fabrizio Moro alla chitarra. Voce graffiante

22.45: FABRIZIO MORO: Fabrizio Moro, il cui vero nome è Fabrizio Mobrici, nasce il 9 aprile del 1975 a Roma, nel quartiere periferico di San Basilio, in una famiglia di origini calabresi. Dopo essersi iscritto all’istituto per la cinematografia e la televisione “Roberto Rossellini”, si trasferisce a Setteville di Guidonia con il resto della famiglia, prima di fermarsi a Sant’Angelo Romano.
Musicista autodidatta, impara a suonare la chitarra da solo e scrive la sua prima canzone a quindici anni. Esibendosi in pub e locali con varie band, si fa apprezzare per le sue cover di brani degli U2 e dei Doors, prima di pubblicare il suo primo singolo, intitolato “Per tutta un’altra destinazione”, nel 1996.
Registra il suo primo disco, intitolato “Fabrizio Moro”. Proprio nel 2000, per altro, esordisce al “Festival di Sanremo”, classificandosi al tredicesimo posto nella sezione Giovani con il brano “Un giorno senza fine”, prodotto da Massimo Luca.
Nel 2007 Fabrizio Moro prende parte con il brano “Pensa” alla 57esima edizione del “Festival di Sanremo”, nella sezione Giovani. La canzone, dedicata alle vittime della mafia, conquista il primo posto nella categoria destinata alle nuove proposte, e ottiene il Premio della Critica Mia Martini.
Vincitore del premio “Sorrisi e Canzoni Tv”, il cantante laziale pubblica il singolo “Fammi sentire la voce”, che lo porta a esibirsi al “Festivalbar” del 2007 a Milano e a Catania. Quindi sale sul palco anche all’Heineken Jammin’ Festival e al TRL – Total Request Live on tour 2007.
Nel 2008 Fabrizio Moro è ancora al teatro Ariston, presentando a Sanremo il pezzo “Eppure mi hai cambiato la vita”, che giunge al terzo posto in classifica. In concomitanza con la kermesse ligure pubblica il quarto disco, che si intitola “Domani”, da cui viene estratto il singolo “Libero”, brano che viene usato per la colonna sonora della prima stagione de “I liceali”, fiction in onda su Canale 5.
Nel 2010 è ancora sul palco di Sanremo, nella categoria Artisti, con “Non è una canzone”, brano che viene escluso alla quarta serata. Nel frattempo viene pubblicato “Ancora Barabba”, sesto album di Moro, che contiene le tracce dell’EP dell’anno precedente insieme con sette inediti.
Nel 2016 scrive per Valerio Scanu il pezzo “Finalmente piove”, presentato al “Festival di Sanremo”, e pubblica il singolo “Sono anni che ti aspetto”. Poco dopo intraprende il tour Fabrizio Moro Live 2016, prima di partecipare al Concerto del Primo maggio.
Nell’edizione 2017 del Festival di Sanremo. Il cantante romano presenta sul palco del teatro Ariston il brano “Portami via”. Anche l’anno successivo torna sul palco dell’Ariston in coppia con Ermal Meta, presentando il brano “Non mi avete fatto niente”. E’ trionfo! I due cantanti vincono Sanremo 2018.

22.44: PIl possibile vincitore di quest’anno con il vincitore dello scorso anno: I tuoi particolari – Ultimo con Fabrizio Moro

22.42: L’atmosfera c’è… La presenza di Bungaro non aggiunge granchè. Il brano non esalta fino in fondo le qualità Renga ma si ascolta comunque volentieri

22.41: BUNGARO: La carriera di Bungaro è iniziata nel 1988 con il Festival di Sanremo, al quale ha partecipato con il brano Sarà forte. Ha partecipato altre volte: nel 1991 con E noi qui, insieme a Marco Conidi e Rosario Di Bella, nel 2004 con Guardastelle e nel 2018 con Imparare ad amarsi, in trio con Ornella Vanoni e Pacifico.
Durante tutta la sua carriera, Antonio ha pubblicato diversi album, tra cui L’attesa, Arte, Il valore del momento e Maredentro Live. Inoltre vanta numerose collaborazioni con artisti importantissimi quali Ornella Vanoni, Fiorella Mannoia, Malika Ayane, Giusy Ferreri, Emma Marrone, Daniela Mercury, Miùcha Buarque de Holanda, Paula Morelembaum, Ana Carolina, Kay McCarthy, Youssou N’Dour, Omar Sosa, Guinga, Ivan Lins, Gianni Morandi, Raf, Marco Mengoni, Neri Marcorè e Paola Cortellesi.
Per il cinema, invece, ha scritto le colonne sonore di alcuni film. Io no, Non avere paura, La matematica del gol, I bambini sanno, Mimmo Mimino e Mimì e Perfetti sconosciuti. Ha vinto numerosi premi. Premio Lunezia, Ciak d’oro, Nastri d’argento e Premi della critica al Festival di Sanremo.

22.40: Ora Aspetto che torni – Francesco Renga con Bungaro ed Eleonora Abbagnato

22.37: Strappano applausi Ghemon, i Diodato e i Calibro 35. Il pezzo è bello, non aveva reso bene nelle sere precedenti. Ancora una volta il duetto ha funzionato

22.35: Versione stilosa del pezzo di Ghemon affiancato da un Diodato in gran forma

22.34: DIODATO: Antonio Diodato, cantautore italiano classe ’81 nato ad Aosta. I suoi primi lavori musicali nascono in Svezia dove collabora con i dj svedesi Sebastian Ingrosso e Steve Angello, che diventeranno poi gli Swedish House Mafia. Nel 2013 pubblica il suo primo disco dal titolo “E forse sono pazzo”. Nel 2014 è secondo al Festival di Sanremo nella sezione Nuove Proposte e con il brano “Babilonia” ed a ottobre dello stesso anno pubblica la sua seconda fatica discografica dal nome “A ritrovar bellezza”. Nel 2016 collabora a due brani (“Pochi giorni” e “Alla fine”) presenti nell’album “Acrobati” di Daniele Silvestri e partecipa ad alcune tappe del tour del cantautore romano. A gennaio del 2017 esce il suo terzo album per Carosello Records: “Cosa siamo diventati”. A fine 2017 Diodato viene selezionato al fianco di Roy Paci, tra i 20 big in gara al Festival di Sanremo 2018, dove porterà il brano “Adesso”, classificandosi ottavo.
CALIBRO 35: Gruppo funk-jazz italiano formatosi nel 2007 a Milano. Il loro sound è ispirato dalle colonne sonore di molti film di genere poliziesco tipici dell’Italia degli anni settanta.
Dei Calibro 35 fanno parte Enrico Gabrielli (Afterhours, Mariposa, Vinicio Capossela) alle tastiere, Massimo Martellotta (Stewart Copeland, Eugenio Finardi) alla chitarra, Fabio Rondanini (Collettivo Angelo Mai, Cristina Donà) alla batteria e Luca Cavina (Beatrice Antolini) al basso. In poco tempo la band conquisterà la curiosità degli appassionati anche all’estero: Craig Charles seleziona il brano Italia a Mano Armata e lo inserisce nella playlist del suo Funk and Soul Show sulla BBC; il network belga-olandese Studio Brussels trasmette più volte Ricatto alla Mala. Questo porterà il gruppo a esibirsi anche nel Benelux. In Italia, prendono parte a numerosi festival come il MiAmi/Musica Interessante, il Ravenna Festival e il Re:Found.

22.33: E’ il momento di Rose viola – Ghemon con Diodato e i Calibro 35

 
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Diretta quarta serata festival di Sanremo (3a parte)

Post n°14899 pubblicato il 09 Febbraio 2019 da Ladridicinema
 

0.50: Si chiude qui la quarta serata del Festival. Nessun aggiornamento della classifica e dunque le uniche indicazioni sulla classifica finale sono quelle fornite nelle prime tre serate

0.49: Il vincitore del premio della serata dei duetti vanno a Motta con Nada

0.48: Toti ricorda l’inizio della ricostruzione del Ponte Morandi

0.47: Il presidente della regione Liguria Giovanni Toti consegna il premio al miglior duetto

0.44: Tra poco la proclamazione della coppia vincitrice di questa serata

0.41: Break all’Ariston

0.40: Si chiude con Achille Lauro che alza la mano a Morgan che poi saluta Claudio Baglioni

0.37: Morgan è più intonato di Achille Lauro. Il pezzo ha un ritmo incalzante. Il giro di chitarra funziona. Non è un brano indimenticabile ma in radio e fra i giovanissimi funzionerà

0.36: MORGAN: Marco Castoldi, in arte Morgan, nasce a Milano il 23 dicembre 1972. Divenuto popolare con i Bluvertigo (di cui è cantante e polistrumentista), pubblica il suo debutto da solista, CANZONI DELL’APPARTAMENTO. Scrive poi la colonna sonora per il film di Alex Infascelli “Il siero della vanità”, successivamente pubblicata sul mercato discografico col titolo IL SUONO DELLA VANITÀ.
Nel settembre 2004, dopo aver riproposto in concerto l’intero album “Non al denaro non all’amore né al cielo” di Fabrizio De André, ispirato all’ “Antologia di Spoon River” di Edgar Lee Masters e uscito originariamente nel 1971, pubblica su Cd la sua rilettura di quel 33 giri. Continuando un’eclettica attività artistica, Morgan pubblica nel 2007 un nuovo album da solista, DA A… AD A. Dal 2008 partecipa come giurato alla trasmissione televisiva “X Factor” e nel 2009 pubblica ITALIAN SONGBOOK VOL. 1, disco di cover cantate in italiano e in inglese. Il Vol.2, originariamente previsto per fine 2009, viene rimandato ad inizio 2010. Morgan viene chiamato a partecipare anche al Festival di Sanremo con il brano “La sera”, ma poi viene escluso in seguito alle polemiche innescate da una sua intervista, in cui dichiara e difende l’uso di droghe a scopo terapeutico. Esce comunque un disco, non l’atteso vol. 2 di ITALIAN SONGBOOK, ma la raccolta MORGANICOMIO, in cui è contenuta “La sera”.
Nel 2011 ritorna nuovamente come giudice alla quinta edizione di X Factor, a cui partecipa fino all’8° edizione, quella del 2014. Abbandona definitivamente lo show nel 2015. Nel frattempo riforma i Bluvertigo, prima per una serie di concerto, poi con un brano, “Andiamo a Londra” – presentato al 1° maggio, quindi con un album di inediti annunciato nel 2016: la band è in gara alla 66° edizione del Festival di Sanremo, con il brano “Semplicemente”, e la denominazione “Morgan e i Bluvertigo”. Il disco con la band non vedrà mai la luce e la band tornerà inattiva.
Nel 2017 Morgan è giudice di “Amici”, da cui esce in aperta polemica con il programma e Maria DeFilippi. Nel 2108 – mentre continua la sua battaglia legale con l’ex moglie Asia Argento – non viene selezionato del 68° Festival di Sanremo. Morgan inizia a mettere all’asta i suoi effetti personali. Ma del nuovo, atteso disco, solista solo indicazioni generica e una promessa di pubblicazione entro l’anno.

0.35: Dopo la presentazione della Giuria d’Onore i cui voti varranno per il 20%, è il momento dell’ultima coppia in gara: Rolls Royce – Achille Lauro con Morgan

0.32: Anche i Sottotono riescono a migliorare il pezzo di D’Angelo e Cori, che convince di più rispetto alle prime due esibizioni

0.30: SOTTOTONO: I Sottotono sono un duo formato da Fish e Tormento. Si formano nel 1994, esordiscono sulla compilation “Nati per rappare” della Flying Records, e pubblicano a fine anno il loro primo album, Soprattutto Sotto, trainato dal grande successo de “La mia coccinella”.
Sotto Effetto Stono è il loro secondo album, influenzato dalle atmosfere musicali del West Coast rap e si afferma grazie al successo di tre singoli, “Tranquillo”, “Solo lei ha quel che voglio” e “Dimmi di sbagliato che c’è”. All’inizio del 1999, preceduto dall’uscita del singolo “Amor de mi vida”, arriva nei negozi il terzo album del gruppo, Sotto Lo Stesso Effetto. Nel 2001 il duo partecipa al festival di Sanremo con il brano “Mezze verità” e in seguito pubblica l’album …In Teoria. Nel 2003 esce il greatest hits Vendesi, contenente tre inediti; è l’ultimo lavoro del duo, che poi termina l’attività.
Nel 2007 esce la seconda compilation, sempre per la Warner, Le più belle canzoni dei Sottotono, contenente 11 brani del passato. Nel frattempo i due artisti si dedicano alle carriere soliste: Tormento è da questo punto il più prolifico.

0.29: Ora Un’altra luce – Nino D’Angelo e Livio Cori con I Sottotono

0.27: Imperfezione di Cristicchi dopo l’acuto di Ermal Meta che sta entrando in una nuova dimensione di grande cantante oltre a grande autore. In generale gran bel pezzo e buona interpretazione

0.24: Piano e archi anche per Cristicchi, Ermal Meta emoziona. Funziona il duetto

0.23: ERMAL META: Ermal Meta nasce il 20 aprile del 1981 a Fier, in Albania, e all’età di tredici anni si trasferisce in Italia, a Bari, con il resto della famiglia. A sedici anni Ermal inizia a suonare dal vivo: la sua prima band è quella degli Shiva. Dopo essersi cimentato come solista, entra in un gruppo di Conversano, per poi sperimentare un duo di musica elettronica.
Successivamente conosce in modo casuale il cantante degli Ameba, Fabio Properzi. Il gruppo, che inizialmente realizza solo cover, cambia nome in Ameba 4, ed Ermal Meta fa il chitarrista. Il successo arriva dopo che la band invia una propria demo negli Stati Uniti al produttore Corrado Rustici.
Nel 2006 Ermal e soci partecipano al “Festival di Sanremo”, con la canzone “Rido? forse mi sbaglio”, nella sezione Giovani, ma vengono eliminati dopo la prima serata. Dopo avere pubblicato l’album “Ameba 4”, che contiene il pezzo sanremese e che è prodotto dalla Sugar Music di Caterina Caselli, il gruppo si scioglie.
Nel 2007, dunque, Ermal Meta decide di fondare un altro gruppo, denominato La fame di Camilla, che pubblica nel 2009 il disco omonimo “La fame di Camilla”. Nel 2010 segue “Buio e luce”. Nello stesso anno la band prende parte al “Festival di Sanremo”, nella sezione Giovani, con la canzone “Buio e luce”, per poi salire sul palco dell’Heineken Jammin’ Festival. La fame di Camilla produce anche un terzo album, “L’attesa”, uscito nel 2012. Dopodiché la band si scioglie.
Ermal Meta si concentra così su una carriera da autore, che lo porta a scrivere pezzi per Francesco Renga, per Emma Marrone, per Francesca Michielin, per Patty Pravo, per Francesco Sarcina, per Chiara Galiazzo, per Giusy Ferreri, per Marco Mengoni e per Lorenzo Fragola.
Curatore degli arrangiamenti di diversi pezzi dei Negrita, nel 2013 Ermal Meta scrive per Annalisa Scarrone “Non so ballare”, portato al Festival di Sanremo, e per Patty Pravo “Non mi interessa”, pezzo realizzato con la collaborazione di Niccolò Agliardi. Nello stesso periodo scrive anche “20 sigarette”, “Pronto a correre” e “Natale senza regali”, brani presenti nell’album di Marco Mengoni “Pronto a correre”.
Nel 2014 compone “Tutto si muove”, canzone che fa parte della colonna sonora di “Braccialetti rossi”, fiction in onda su Raiuno che racconta la storia di un gruppo di ragazzi in ospedale. Successivamente si dedica a “Lettera a mio padre”. Dopo aver duettato con Niccolò Agliardi per “Volevo perdonarti, almeno”, incluso nella colonna sonora della seconda stagione di “Braccialetti rossi”, insieme con Gianni Pollex firma il singolo “Straordinario”, cantato da Chiara Galiazzo al “Festival di Sanremo” del 2015.
Insieme con Matteo Buzzanca scrive, invece, “Invincibile”, brano cantato da Marco Mengoni, per il quale compone anche “Io ti aspetto” e “La neve prima che cada”, presenti nel disco “Parole in circolo” e scritti con la collaborazione di Dario Faini. Inoltre, per Lorenzo Fragola Ermal Meta scrive “Resta dove sei” e “La nostra vita è oggi”, brani inclusi nel disco “1995”. E’ anche produttore di “Femmina”, il secondo disco da solista di Francesco Sarcina, al fianco di Roberto Cardelli e Fabrizio Ferraguzzo. All’interno del disco sono presenti i brani “Benvenuta al mondo”, “Ossigeno”, “Femmina” (composto con Sarcina) e “Un miracolo” (composto con Antonio Filippelli), tutti frutto della sua creatività.
Dopo aver scritto per Emma Marrone le canzoni “Arriverà l’amore” e “Occhi profondi”, il 27 novembre del 2015 Ermal Meta pubblica il singolo “Odio le favole”, con il quale partecipa a “Sanremo Giovani” e viene scelto per prendere parte al “Festival di Sanremo” dell’anno successivo tra le Nuove Proposte.
Nel febbraio del 2016 pubblica “Umano”, il suo primo album in studio realizzato da solista. Successivamente scrive per Francesca Michielin la canzone “Un cuore in due”, per Lorenzo Fragola “Luce che entra”, “Con le mani” e “Scarlett Johansson”, per Sergio Sylvestre “No goodbye” e “Big boy”, per Alice Paba “Parlerò d’amore”, per Elodie “Una strada infinita” e per Francesco Renga “Il bene”.
Nel 2017 partecipa al Festival di Sanremo. Sul palco del teatro Ariston il cantante di origini albanesi si esibisce con il brano “Vietato morire”. Alla fine arriva terzo, dietro Fiorella Mannoia, e al vincitore Francesco Gabbani (con il brano Occidentali’s Karma). Nel 2018 torna a Sanremo cantando in coppia con Fabrizio Moro. Ed è proprio il loro brano “Non mi avete fatto niente” a vincere la manifestazione canora.

0.22: Ora due vincitori del Festival di Sanremo: Abbi cura di me – Simone Cristicchi con Ermal Meta

0.20: Il trio funziona. Anche questo brano è migliorato. Sylvestre ha messo quella vocalità in più che ha impreziosito il pezzo

0.19: Sul palco anche Sergio Sylvestre

0.18: BIONDO: Simone Baldasseroni, in arte Biondo, è un rapper classe 1998 originario di Roma. Ha partecipato alla fase finale della diciassettesima edizione di Amici di Maria De Filippi.
Biondo, vive a Roma con la sua famiglia. La sua passione per la musica nasce un po’ per caso, in realtà sognava di diventare un cuoco professionista. Il suo debutto avviene su Youtube dove comincia a pubblicare canzoni che hanno raggiunto più di un milione di visualizzazioni. Il suo ultimo singolo, intitolato “Strip club” è stato pubblicato il 27 luglio del 2018. Il brano è stato presentato durante la sua partecipazione ad Amici 17 ed eseguito durante la quarta puntata del serale del talent.
Altri brani che ha cantato nel corso delle varie puntate di “Amici” sono stati raccolti nel suo primo disco, un EP che esce per Sony (con la quale Biondo ha di recente firmato un contratto discografico), dal titolo “Dejavu”.

0.14: C’è Virginia Raffaele sul palco dell’Ariston. Presenta Parole nuove – Einar con Biondo.

0.10: Break all’Ariston

0.08: Non aggiunge e non toglie granchè Agnelli: l’intervento del cantante degli Afterhours è sembrato un po’ stiracchiato

0.05: Piacevolmente paranoico il rap di Silvestri. Manuel Agnelli entra a gamba tesa dal pianerottolo

0.04: La base esattamente quella del pezzo originale

0.03: MANUEL AGNELLI: Nasce il 13 marzo del 1966 a Milano. Cresciuto a Corbetta, nell’hinterland del capoluogo lombardo, si diploma all’istituto tecnico agrario “G. Bonfantini” di Novara. Nello stesso periodo si avvia verso la carriera musicale formando, insieme con Roberto Girardi e Lorenzo Olgiati, gli Afterhours: il primo è alla batteria, il secondo al basso, mentre Manuel Agnelli è cantante e chitarrista, anche se non disdegna, in alcune situazioni, di suonare il pianoforte. Dopo avere accolto nel gruppo il chitarrista Paolo Cantù, Agnelli e soci pubblicano nel 1987 il 45 giri “My bit boy”, che precede “All the good children go to hell”, il loro primo album, registrato per Toast Records (verrà indicato dalla rivista “Il Mucchio Selvaggio” uno dei dischi italiani migliori del decennio).
Nel 1990 gli Afterhours pubblicano per Vox Pop “During Christine’s sleep”, che il magazine americano “Alternative Press” segnala addirittura come disco del mese. Al 1993 risale, invece, “Pop kills your soul”.
Nello stesso anno Manuel Agnelli appare per la prima volta in Rai, con una formazione embrionale dei La Crus al fianco di Mox Cristadoro, Mauro Ermanno Giovanardi e Cesare Malfatti: succede in occasione di una puntata di “Tortuga”, una trasmissione del Dipartimento Scuola Educazione del mattino in cui il gruppo si esibisce live in una cover del brano di Piero Ciampi “Il vino”, con Manuel Agnelli al piano.
Nel 1995 gli Afterhours pubblicano il disco “Germi”, seguito un paio di anni più tardi da “Hai paura del buio?”. Nel frattempo Agnelli, in qualità di produttore artistico, collabora con Cristina Donà per il suo primo disco “Tregua” (e più tardi anche per il suo album successivo, “Nido”). Dopo avere collaborato con i La Crus per il disco “Dietro la curva del cuore” e dopo aver prodotto “Club Privé” dei Massimo Volume, nel 1999 torna in sala di registrazione con il suo gruppo per “Non è per sempre”, per poi continuare a collaborare con Emidio Clementi dei Massimo Volume per uno spettacolo di reading itinerante in giro per l’Italia dal titolo “Gli Agnelli Celementi”. Nello stesso anno debutta nel mondo letterario grazie a “I racconti del tubetto”, libro edito da Ultrasuoni che nel 2000 viene ristampato da Mondadori con un altro titolo, “Il meraviglioso tubetto”, venduto insieme con un album contenente diversi inediti.
Dopo avere ideato e organizzato nel 2001 il Tora! Tora! Festival a Rimini (che gli permette di venire premiato per l’evento live dell’anno dal Meeting delle Etichette Indipendenti di Faenza) e avere prodotto il disco dei Verdena “Solo un grande sasso”, che gli vale il riconoscimento di miglior produttore italiano assegnato in occasione degli Italian Music Awards a Milano, nel 2002 Manuel Agnelli pubblica con gli Afterhours “Quello che non c’è” e produce il terzo disco di Marco Parente, intitolato “Trasparente”.
Nel 2003 Manuel Agnelli scrive “Morireste per me?”, per la raccolta di racconti “Die for me – Racconti e immagini di amicizie corrotte”: dal suo brano viene tratto un cortometraggio della durata di dieci minuti, girato dalla regista indipendente Anna de Manincor, in cui la voce narrante è di Emidio Clementi.
Nel 2004 Manuel prende parte alla registrazione del disco dei Twilight Singers di Greg Dulli “She Loves You”, per il quale suona la chitarra e canta; lo stesso Dulli, in quel periodo, collabora con gli Afterhours per il disco “Ballate per piccole iene”, che esce nel 2005. Il sodalizio si ripropone nel tempo: nel 2006 esce “Powder Burns”, nuovo disco dei Twilight Singers per il quale Agnelli ha partecipato alla scrittura di due brani. Così il cantante milanese inizia ad alternarsi tra le esibizioni con gli Afterhours e quelle con la band di Dulli, che accompagna nel suo tour in America e in Europa. Negli Stati Uniti e in Canada, in ogni caso, suona anche con gli Afterhours, per un tour di più di trenta date. Nel 2007 Manuel Agnelli collabora alla realizzazione del disco “Pianissimo fortissimo” dei Perturbazione, mentre l’anno successivo gli Afterhours pubblicano l’album “I milanesi ammazzano il sabato”. L’anno successivo Manuel scrive il pezzo “Adesso è facile”, che interpreta in un duetto con Mina presente nel disco “Facile”. Sempre nel 2009 viene premiato dal Mei in qualità di miglior produttore dell’anno in virtù del progetto denominato “Il paese è reale”, grazie al quale è riuscito a portare la scena indie italiana all’attenzione del pubblico di Sanremo: la compilation “Afterhours presentano: Il paese è reale (19 artisti per un paese migliore?)” comprende diciannove pezzi di diciannove artisti della scena alternativa italiana.
Nel 2012 pubblica con gli Afterhours il disco “Padania” e collabora con Pacifico per l’album “Una voce non basta”, duettando insieme a lui nel pezzo “In cosa credi (le nostre piccole armi)”. Un altro duetto è presente nel disco “Anche il più ottimista”, dei Brahaman, per il brano “Superbia”. Dopo avere cantato “Un ragazzo di strada”, cover de I Corvi realizzata dai Calibro 35, Agnelli dà il la a un festival culturale itinerante chiamato “Hai paura del buio?”, riprendendo il disco degli Afterhours del 1997, a cui prendono parte, tra gli altri, i Negramaro (con Giuliano Sangiorgi), Antonio Rezza, Daniele Silvestri e i Marta sui Tubi.
Nel maggio del 2016 viene reso noto che Manuel Agnelli sarà, insieme con Fedez, Alvaro Soler e Arisa, uno dei giudici della decima edizione di “X Factor”, talent show canoro condotto da Alessandro Cattelan su Sky Uno: la notizia viene accolta con sarcasmo e sufficienza da molti fan. Anche l’anno successivo viene confermato a X Factor. Questa volta ad affiancarlo, oltre a Fedez, ci sono la cantante siciliana Levante e Mara Maionchi. Nuovamente giudice nel 2018, ad affiancarlo questa volta c’è Lodo Guenzi.

0.02: Ora Argento vivo – Daniele Silvestri con Manuel Agnelli

0.00: Stiamo cantando tutti! L’arrangiamento non è cambiato troppo rispetto all’originale e non sarebbe potuto essere altrimenti! Grande applauso dell’Ariston. Loredana Bertè fa un ulteriore passo avanti verso il podio

23.59: Due signore del rock sul palco dell’Ariston, il pezzo regge perfettamente il colpo. Tanto spazio per Irene Grandi e belle armonizzazioni di coppia

23.57: IRENE GRANDI: Fiorentina D.O.C., Irene è nata il 6 dicembre 1969, appassionata di rock e di pop, inizia a cantare, sognando di diventare una star. La grinta e l’energia non fanno difetto ad Irene Grandi ma il primo ad accorgersene è Lorenzo Ternelli (meglio conosciuto come Telonio), che decide di scrivere con lei alcune canzoni. Fra di esse ci sarà anche “Un motivo maledetto”, il brano che costituisce il primo vero successo della cantante toscana.
Partecipa a “Sanremo giovani” con caloroso successo nel 1993, ma si afferma l’anno dopo allo stesso Festival con il brano “Fuori”, canzone che ottiene buona circolazione anche nelle radio. In seguito esce l’album “Irene Grandi”, nel quale trova collaborazioni prestigiose come quelle di Jovanotti (in “T.v.b.”) e di Eros Ramazzotti (in “Sposati subito”).
Nel 1995 esce “In vacanza da una vita”, contenente brani come “L’amore vola” (con la mano, ancora una volta, di Jovanotti), “Il gatto e il topo” (con la collaborazione di Pino Daniele) e le famosissime “Bum bum” e “In vacanza da una vita”. In seguito esce “Per fortuna purtroppo” e il duetto con Pino Daniele. I due si ritrovano con comunione di intenti nella splendida “Se mi vuoi”, brano che viene incluso nell’album del musicista napoletano “Non calpestare i fiori nel deserto”. Anche il cinema rientra nei suoi interessi e non dice certo no quando il regista Giovanni Veronesi la chiama per “Il barbiere di Rio”, al fianco del bravissimo Diego Abatantuono. La sua “Fai come me”, tra l’altro, è la canzone guida della colonna sonora del film.
“Verde, Rosso e Blu” è invece l’album del 1999 che segna il passaggio per Irene e il fido Telonio, dalla produzione di Dado Parisini a quella di Gigi Di Rienzo. “Limbo” (scritta con la collaborazione di Sheryl Crow), “Eccezionale” e “Verde, Rosso e Blu” sono i brani di punta dell’ultimo album, che nella riedizione del 2000 si arricchisce del pezzo scritto da Vasco Rossi “La tua ragazza sempre” che raggiunge il secondo posto nella competizione sanremese.
L’anno dopo si presenta sul mercato con il suo primo “Best of” dal titolo “Irek”, in cui è pubblicato tutto il meglio di Irene Grandi, più due remake e due brani inediti. Un momento di pausa e di riflessione che le ha permesso di ripresentarsi alla grande con l’ultimo e immancabile successo dal titolo “Prima di partire per un lungo viaggio”.
Nella primavera del 2003 esce “Prima di partire”, disco composto all’isola d’Elba con la sua vecchia band i Kinoppi, che rafforza il sodalizio con Vasco Rossi e Gaetano Curreri degli Stadio. Lo stile è rock, tra i singoli c’è “Prima di partire per un lungo viaggio”, “Buon compleanno” ed “Oltre”. Irene Grandi porta le sue nuove canzoni in tour partendo dallo stadio Meazza di Milano come ospite speciale di Vasco Rossi.
Nel 2005 escono il settimo disco, dal titolo “Indelebile” e il DVD “Irene Grandi LIVE”. Del 2007 è il singolo “Bruci la città”, presente in “Irenegrandi.hits” un nuovo lavoro che raccoglie inediti, riarrangiamenti del passato e cover. Nel 2008 esce il libro “Diario di una cattiva ragazza”, la sua autobiografia ufficiale.
Nel 2010 partecipa al Festival di Sanremo presentando la canzone “La cometa di Halley”; nell’occasione rispondendo a una domanda della conduttrice Antonella Clerici, dichiara la sua nuova condizione di donna single. Nel 2012 registra l’album “Irene Grandi & Stefano Bollani”, un disco di cover e di due inediti in coppia con il grande pianista jazz e compositore italiano Stefano Bollani. Torna poi sul palco dell’Ariston 5 anni dopo, per presentare la canzone “Un vento senza nome”.

23.57: E’ il momento di Cosa ti aspetti da me – Loredana Bertè con Irene Grandi

23.55: Jannacci al piano esalta un Enrico Nigiotti intimista che esalta l’Ariston: applausi scroscianti

23.53: Piano e archi per Enrico Nigiotti che in acustico sta sfoderando una prestazione di buon livello

23.52: PAOLO JANNACCI: Inizia lo studio dello strumento all’età di sei anni con Lina Marzotto Pollini e Davide Tai. Prosegue gli studi di strumento e armonia con il padre Enzo Jannacci, Paolo Tomelleri e il Maestro Ilario Nicotra, parallelamente ad una formazione linguistico-umanistica.
Nel 1990 si diploma in lingue al liceo linguistico Internazionale di Milano. Dal 2008 si perfeziona musicalmente presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Como con il maestro Carlo Morena.
Suona jazz attivamente con il suo trio (Marco Ricci e Stefano Bagnoli), con i suoi duo: (1 con Daniele Moretto alla tromba e flicorno) (2 con Luca Meneghello alla chitarra acustica ed elettrica) e con il suo quartetto: (Marco Ricci, Stefano Bagnoli e Daniele Moretto), e “In Concerto Con Enzo” (esecuzione di brani jazz e canzoni del padre).
L’attività di Paolo Jannacci si suddivide in diversi campi: colonne sonore per film, pubblicità, produzioni discografiche e recitazione.

23.51: Ora Nonno Hollywood – Enrico Nigiotti con Paolo Jannacci

23.50: Bisio ringrazia le gobbiste, le suggeritrici di palco

23.49: Trascinante il pezzo degli Ex Otago questa sera

23.47: Jack Savoretti irrompe in inglese con una voce graffiante nel pezzo degli Ex Otago che inizia a entrare in testa. Non avrà il ritmo di altri pezzi del gruppo genovese ma è trascinante e l’arrangiamento è apprezzabile con largo uso di archi

23.45: JACK SAVORETTI: Jack Savoretti è un cantante britannico. Di origini anglo-italiane, padre genovese e nonno partigiano. Burn Magazine ha paragonato la sua musica a quella di Simon & Garfunkel, London’s Daily Telegraph afferma che il cantante suona la chitarra come se avesse una ‘magia primitiva su di essa’, e alcuni esperti del settore musicale lo hanno definito il nuovo Bob Dylan.
Savoretti pubblica il suo primo singolo il 9 ottobre 2006, intitolato Without. Il video, girato in Mallorca, Spagna, è stato diretto da Bobby Garabedian, nominato all’Oscar e fu poi notato da Corinne Bailey Rae che invitò Jack ad esibirsi con lei nel suo tour europeo. Il 6 agosto 2007 ha fatto il suo debutto televisivo su GMTV dove ha eseguito Dr Frankenstein. Nel corso dei mesi di Febbraio e Marzo 2008, Jack ha fatto un solo Mini-Tour dei bar inglesi, chiamato Caffe Nero.
Dopo il tour Caffe Nero, Jack pubblica nuovamente il suo album di debutto Between The Minds con l’ aggiunta di un bonus disc con le versioni unplugged di alcune delle sue canzoni, 3 nuove canzoni tra cui una cover live di Johnny Cash’s, Ring of Fire. Il 4 aprile 2008, si esibisce nuovamente in tv, eseguendo Gypsy Love nella serie This Morning.
Jack gira l’Europa con Gavin DeGraw, dopo che egli chiede a Jack di dargli sostegno. La pubblicazione del secondo album di Jack, Harder Than Easy era prevista per il 6 luglio 2009. La pubblicazione dell’album è stata rinviata e l’uscita riprogrammata in Nord America al 15 settembre. Il 14 aprile una nuova canzone intitolata ‘Him & Her’ è stata resa disponibile come download gratuito attraverso gigwise.com per lanciare il nuovo album.
Nel 2012 cambia etichetta e registra il suo terzo album, Before the storm (Fullfill Records), prodotto da Martin Terefe e The Suppliers e registrato con i musicisti della nuova band: The Dirty Romantics. L’album è arrivato al primo posto nella classifica degli album indie in UK.
Il 9 febbraio 2015 (il 24 in Italia) esce il suo quarto studio album, Written in scars, anticipato dal singolo Home. L’album ha visto la collaborazione dell’autore Samuel Dixon (coautore di Sia e produttore di Adele) e del cantautore Zibba. Nel giugno 2015 il cantante partecipa alla terza edizione del Coca-Cola Summer Festival con il brano The other side of love, ottenendo una nomination per il Premio RTL 102.5 – Canzone dell’estate.

23.43: Dopo il richiamo al televoto di Bisio e Raffaele riparte la gara con Solo una canzone – Ex-Otago con Jack Savoretti

23.39: Break all’Ariston

23.37: Il pezzo è sanremese, due belle voci, tecnicamente non si discute la performance, anche l’arrangiamento dà qualcosa in più ad un pezzo che appariva anonimo nella sua versione originale

 
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Diretta quarta serata festival di Sanremo (1a parte)

Post n°14897 pubblicato il 09 Febbraio 2019 da Ladridicinema
 

 

22.33: E’ il momento di Rose viola – Ghemon con Diodato e i Calibro 35

22.28: Break all’Ariston

22.27: Presenza quasi impalpabile del componente dei Club Dogo, ha cantato per non più di 30 secondi

22.25: Cambiata la base, giacca alla Michael Jackson di Guè Pequeno

22.24: GUE’ PEQUENO: E’ un rapper e produttore discografico italiano, membro del gruppo musicale hip hop Club Dogo. Si avvicina al rap intorno ai 17 anni con lo pseudonimo de Il Guercio e collabora con l’amico Jake La Furia e il compagno di classe Dargen D’Amico. I tre danno vita al collettivo le Sacre Scuole, il gruppo si scioglie nel 2002 dando vita, poi, ai Club Dogo che diventano uno dei nomi di riferimento più importanti per il rap italiano. Per molti sono l’anello di congiunzione tra la cosiddetta “vecchia scuola” del rap anni “90” e una nuova ondata di artisti che porteranno il genere a diventare davvero mainstream e di massa. Parallelamente Gue Pequeno sperimenta la carriera solista e apre l’etichetta discografica Tanta Roba insieme a DJ Harsh con cui produce gli album di artisti ai tempi emergenti ma che poi diventeranno più che affermati (alcuni nomi: Fedez, Emis Killa, Salmo, Gemitaiz e altri). Dal 2013 collabora con N.T.T.L. Group alla linea di abbigliamento Zen. Nel 2016 è tra i giudici della terza edizione del programma televisivo TOP DJ.
Durante la sua carriera Gue Pequeno ha pubblicato sette album con i Club Dogo (“Mi fist”, “Penna”, “Vile denaro”, “Dogocrazia”, “Che bello essere noi”, “Noi siamo il club” e “Non siamo più quelli di Mi fist”) e quattro album solisti (“l ragazzo d’oro”, “Bravo ragazzo”, “Vero”, “Gentleman”) Nel 2016 ha anche dato vita al progetto “Santeria”, un album congiunto pubblicato insieme al rapper Maracash e cui è seguito anche il disco dal vivo “Santeria Live”.

22.22: E’ il momento di Soldi – Mahmood con Guè Pequeno

22.21: Il pezzo di Arisa è trascinante. Sembra un musical… Le evoluzioni dei Kataklo hanno impreziosito la performance, anche se il palco forse era un po’ troppo pieno

22.20: Grande voce di Tony Hadley che canta in italiano!

22.19: Bella la coreografia dei Kataklo alle spalle di Arisa

22.18: TONY HADLEY: La band degli Spandau Ballet, formatasi nel 1979, si sciolse dopo dieci anni esatti, e dopo la pubblicazione dell’ultimo album di studio, intitolato Heart Like a Sky, che non riuscì a ottenere lo stesso successo commerciale e di critica degli album precedenti, soprattutto True del 1983 (la cui title track, True, rappresenta l’unica N° 1 britannica del gruppo) e Parade del 1984 (da cui è tratto il loro ultimo successo USA, Only When You Leave, brano d’apertura e primo singolo estratto dall’LP). Heart Like a Sky non uscì nemmeno negli Stati Uniti, dove la band, per un periodo abbastanza lungo, si divise praticamente il pubblico con i rivali pop rock Duran Duran. Nell’aprile del 1999, Tony Hadley, con due ex compagni della band, il sassofonista e percussionista Steve Norman e il batterista John Keeble, fecero causa al chitarrista Gary Kemp, principale autore dei brani del gruppo, per una più equa divisione delle royalties, senza però spuntarla (in séguito, nonostante l’esito negativo dell’azione legale intentata, Steve Norman è tornato in buoni rapporti sia con Gary che con suo fratello, Martin Kemp, bassista del quintetto, rendendo meno difficile un’eventuale futura reunion)[3]
Dopo lo scioglimento degli Spandau Ballet nel 1989, Tony continuò la carriera musicale come solista, ottenendo però molto meno successo. In passato e più di recente, Tony Hadley ha anche collaborato con diversi artisti e gruppi musicali della scena dance e di altri generi, nonché DJ come Tin Tin Out, Eddie Lock, Marc et Claude, Regi Penxten (dei Milk Inc.) e i Disco Bros., suonando con musicisti quali Alice Cooper, Paul Young, Jon Anderson e Brian May. Nel 1999 Alan Parsons lo sceglie per cantare il brano Out of the Blue nell’album The Time Machine. Dopo lo scioglimento degli Spandau Ballet, per il suo primo lavoro solista del 1992, Hadley aveva ricreato un quintetto base simile a quello del gruppo, portandosi dietro i due membri più fedeli della vecchia band, il batterista ufficiale John Keeble e il tastierista e programmatore Toby Chapman, turnista fisso in quasi tutti gli album e i concerti live degli Spandau Ballet. L’attuale formazione della band che accompagna Tony Hadley, oltre a lui e a John Keeble, sempre rispettivamente alle voci e alla batteria, comprende invece: Phil Taylor alle tastiere, Phil Williams al basso, Richie Barrett alla chitarra ed Angie Grant ai cori.
Il 25 marzo 2009 gli Spandau Ballet dopo 20 anni dal loro scioglimento si sono riformati, e in uscita il 19 ottobre il loro primo album dopo 20 anni intitolato Once More dove gli Spandau Ballet ripropogono i loro più grandi successi rivisitati in chiave contemporanea con l’aggiunta di due nuove canzoni. Il 3 luglio 2017 dopo 8 anni dalla reunion, si separa definitivamente dal gruppo. Nel gennaio 2011 canta assieme al rapper italiano Caparezza per la realizzazione del singolo Goodbye Malinconia, anteprima del disco Il sogno eretico.

22.17: Bisio e Anna Foglietta presentano Mi sento bene – Arisa con Tony Hadley e i Kataklò

22.16: Si chiude un intermezzo che non ha esaltato

22.14: Virginia Raffaele litiga con la chitarra. Uno sketch che ricordiamo nel 1974 fatto da Mario e Pippo Santonastaso… Non particolarmente originale

22.12: Virginia Raffaele e Claudio Baglioni con due chitarre. Dicono di voler eseguire “Giochi proibiti”. Gag in arrivo

22.09: Break all’Ariston

22.08: Anche Il Volo ha giovato della collaborazione con Quarta. Stiamo notando che la qualità anche delle performance si è elevata

22.07: Che performance di Alessandro Quarta con il violino. Che energia sul palco dell’Ariston. Prevediamo una standing ovation

22.06: Assolo clamoroso di violino in apertura di pezzo!

22.05: ALESSANDRO QUARTA: E’ un attore, doppiatore e direttore del doppiaggio italiano. Rilevante la sua attività di doppiatore nei cartoni animati: è il doppiatore ufficiale del personaggio Disney Topolino dal 1995 in poi, personaggio per cui ha ricevuto il prestigioso riconoscimento “Premio Speciale Mickey 90 – Voce Ufficiale di Topolino” da Walt Disney Company in occasione del 90° anniversario di Topolino [2], e il premio “Voce d’O” Miglior Voce Cartoon 2018 [3] [4]. Attualmente sue sono le voci di Miss Piggy nei Muppet (in seguito alla scomparsa di Roberto Del Giudice) e di Chris McLean nel franchise canadese di A tutto reality.
Al cinema è noto per aver dato la voce a Casey Affleck, Ethan Hawke, Jeremy Renner, Paul Rudd, Ed Helms, Mark Wahlberg, Peter Sarsgaard. In TV è noto per il doppiaggio di Pedro Alonso in La casa di carta per cui ha vinto il premio Anello d’Oro come Miglior voce maschile 2018 categoria TV al Festival del doppiaggio Voci nell’Ombra[5], Michael Weatherly in NCIS – Unità anticrimine e Bull, e di Zach Braff in Scrubs – Medici ai primi ferri.
Specializzatosi in repertori medioevali, frequentando corsi e seminari di paleografia e filologia musicale a Cremona presso l’Università degli studi di Pavia, collabora per 15 anni con l’Ensemble Micrologus, gruppo di musica medioevale, con il quale ha svolto attività concertistica in Italia e all’estero. Collabora anche con Giovanna Marini, realizzando concerti, incisioni discografiche e spettacoli teatrali, e dirige nel corso degli anni diversi gruppi vocali, come Vox Canora, Non-netto, Musica In Canto. Nel 2006 fonda Quarta Dimensione, vocal group per il quale scrive composizioni originali e rielaborazioni musicali (a cappella e strumentali) e con cui si esibisce in concerti e spettacoli teatrali, incide due dischi e l’arrangiamento del brano Brennero ‘66 nel disco Voci per Valerio dei Pooh inserito nel cofanetto Pooh Box.[1]

22.05: Si prosegue con Musica che resta – Il Volo con Alessandro Quarta

22.04: Interviene la giuria d’onore a spezzare il ritmo incalzante della musica

22.03: Meraviglioso l’assolo di tromba nel finale di Roy Paci

22.00: Ancora una volta il duetto funziona! Ruggeri e Pau se la giocano alla grande e danno grande energia ad un pezzo che era apparso un po’ smorto nelle prime due interpretazioni

21.59: L’introduzione di Roy Paci con la tromba dà più vervem piace il colletto rosso di Pau, il cantante dei Negrita

21.58: ENRICO RUGGERI: Leader del gruppo dei Decibel, nel 1979 pubblica l’album “Vivo da Re”. L’anno successivo Ruggeri trascina i Decibel sul palco del Festival di Sanremo con il brano “Contessa”: il successo è notevole.
nell’agosto del 1980 registra il suo primo album da solista “Champagne Molotov”. Comincia ad affermarsi anche come autore con “Tenax” interpretata da Diana Est e incide i successivi dischi: “Polvere” è del 1983. Scrive “Il mare d’inverno”, che conoscerà un grande successo con Loredana Berté.
Torna a Sanremo nella categoria “big” nel 1984 con “Nuovo swing”. Nel 1985 esce l’album “Tutto scorre” e Ruggeri partecipa all’annuale rassegna della canzone d’autore, il prestigioso Premio Tenco. L’anno successivo vince il premio della critica al Festival di Sanremo, con “Rien ne va plus”. L’edizione di Sanremo 1987 vede vittoriosa una delle più belle canzoni italiane di sempre: “Si può dare di più” firmata e interpretata dal trio Enrico Ruggeri, Gianni Morandi e Umberto Tozzi. Nella stessa edizione il premio della critica viene assegnato a “Quello che le donne non dicono”, scritta da Ruggeri e interpretata da Fiorella Mannoia.
Nel 1993 Enrico Ruggeri compie l’impresa e vince per la seconda volta il Festival di Sanremo con “Mistero”. Nel 1996 Enrico Ruggeri festeggia i 3 milioni di dischi venduti in carriera: partecipa al festival di Sanremo con “L’amore è un attimo”.
Dopo il doppio live “La Vie En Rouge” (2001) partecipa a San Remo 2003 in coppia con Andrea Mirò, presentando il brano “Nessuno tocchi Caino”. Partecipa al Festival di Sanremo 2010 con il brano “La notte delle fate”, a cui segue un nuovo album dal titolo “La ruota”. Nel 2017 pubblica la sua autobiografia dal titolo “Sono stato più cattivo”. Torna ancora a Sanremo nel 2018, questa volta con il suo gruppo storico, i Decibel, presentando il brano “Lettera dal duca”.
ROY PACI: Rosario Paci, meglio conosciuto come Roy Paci, nasce ad Augusta, in provincia di Siracusa, in Sicilia, il 16 settembre del 1969. Trombettista, compositore e arrangiatore italiano, apprezzato soprattutto per le sue sonorità latin-jazz e per aver dato vita con la formazione degli Aretuska ad una delle contaminazioni musicali più vive e seguite non solo a livello nazionale.
Il 1990 è l’anno della svolta. Poco più che ventenne Roy si trasferisce in Sud America, alla ricerca di una maturità e di una crescita musicale e compositiva che si rivelerà importantissima.
Nel 1999, Roy Paci incontra Manu Chao, che lo vuole per il suo fortunatissimo “Proxima Estacion? Esperanza”. Il trombettista siciliano lo accompagna nel trionfale tour mondiale di Radio Bemba, per poi suonare anche con un’altra formazione spagnola, quella dei Macaco, capitanati da Dani El Mono Loco. Con loro, arriva l’album “Rumbo Submarino”.
Il 2000 però, è un altro anno di svolta, perché il musicista di Augusta, dà vita al suo progetto più amato, quello che ha portato il suo nome in giro per il mondo, a rappresentare lo ska e il latin jazz italiano. Nascono i “Roy Paci & Aretuska”: formazione di giovani talenti siciliani, diretta dal bravo e ormai esperto trombettista.
Il 2003 è l’anno di “Tuttapposto”, secondo disco firmato “Roy Paci & Aretuska”. Con loro, come special guest, ci sono anche Tony Scott e Chicco Montefiori. Con la sua band, Roy Paci suona in tutta Europa. Sempre nel 2003, Leonardo Pieraccioni vuole una colonna sonora speciale per il suo film “Il paradiso all’improvviso” e Paci e gli Aretuska realizzano per lui una versione speciale del brano “Besame mucho”. Intanto, prendono parte al FestivalBar e Roy si aggiudica il “Premio Carosone”.
Nel giugno del 2007, dopo tre album, Roy Paci & Aretuska realizzano “Suonoglobal”. Il disco contiene alcuni duetti importanti, come quelli che Roy realizza con Manu Chao e con Pau dei Negrita. Nell’album, suona anche con Caparezza e i Sud Sound System. Il singolo trainante è “Toda Joia Toda Beleza”, che diventa la colonna sonora dell’estate.

21.56: Bisio e la Raffaele sul palco. Nuovo concorrente sul palco: I ragazzi stanno bene – Negrita con Enrico Ruggeri e Roy Paci

21.53: La serata è iniziata bella sostenuta. Bene tutti i duetti, sarà perchè inizia ad essere il terzo ascolto e i pezzi iniziano ad entrare in testa

21.52: Break all’Ariston

21.50: Virginia Raffaele imita Patty Pravo di fronte a Patty Pravo! Che coraggio!

21.47: Suggestiva l’interpretazione di Caccamo. L’inserimento del piano funziona. Anche questo pezzo, il quarto sul quattro, rende di più conm la collaborazione esterna

21.46: Caccamo è al piano e sta duettando con Patty Pravo

21.45: GIOVANNI CACCAMO: Siciliano di Modica, è stato scoperto da Franco Battiato. Ha vinto nella sezione Nuove proposte il Festival di Sanremo 2015 con il brano Ritornerò da te, scritto da lui stesso, ed è giunto al terzo posto al Festival di Sanremo 2016 nella categoria Big con il brano Via da qui, cantato insieme a Deborah Iurato. Nel 2018 ha preso parte alla 68ª edizione del Festival di Sanremo con il brano Eterno, classificandosi decimo.

21.44: Riparte la gara! è il momento di Un po’ come la vita – Patty Pravo con Briga con Giovanni Caccamo

21.42: Il tormentone qua è la mancanza degli ospiti internazionali. Chiara Sani chiede a chi è collegato di esprimere un parere su quale ospite internazionale avrebbe voluto a Sanremo

21.41: E’ Baglioni ad attaccare “Dio è morto”…

21.40: Il pubblico non  smette più di urlare “Liga, Liga”

21.38: Sale Baglioni sul palco dell’Ariston. Tutto è pronto per il duetto annunciato con “Dio è morto” di Guccini

21.37: Pubblico dell’Ariston in piedi! Ovazione per Ligabue, con tanto di coro del pubblico

21.36: Si nota un tono di arancio nel trucco di presentatori e ospiti. Oggi le truccatrici si sono scatenate!

21.35: Ligabue mette a posto tutti anche qua. Stanno cantando tutti!

21.34: E adesso si fa sul serio. Ligabue attacca “Urlando contro il cielo”. A breve l’Ariston si trasformerà in una bolgia

21.32: Prosegue la gag, lunghissima, con Ligabue che riesce ed entra con We will rock you dei Queen vestito da re

21.30: Bisio ripresenta Ligabue che rientra con la base di Back in black degli AC/DC. Ligabue ha al collo una chitarra enorme!

21.28: Tra poco Bisio presenterà Claudio Baglioni, al momento fa la presentazione di Ligabue con la base di Balliamo sul mondo

21.27: C’è Bisio sul palco dell’Ariston. Applauso fragoroso per Ligabue

21.25: Giacca striata per Ligabue, a sfondo nero

21.23: Ligabue irrompe sul Festival. Senza presentazioni! Sta cantando il suo ultimo pezzo “Luci d’America”

21.22: Chiara Sani si sta chiedendo ripetutamente perchè non c’è un ospite internazionale a Sanremo. In effetti i suoi dubbi sono condivisibili

21.20: Applausi dell’Ariston per Noemi e Irama che potrebbe essere il trampolino di lancio per uno dei grandi favoriti del Festival

21.18: I duetti funzionano: anche Noemi riesce a migliorare il pezzo di Irama che resta in testa. Non è sicuramemnte un capolavoro ma dal punto di vista musicale la seconda parte è trascinante

21.17: NOEMI: E’ diventata famosa nel 2009 in seguito alla partecipazione alla seconda edizione di X Factor, nella quale, pur non vincendo, risultò la cantante di maggior successo, firmando successivamente un contratto con l’etichetta discografica Sony Music.
Ha partecipato a cinque Festival di Sanremo, rispettivamente nel 2010 con Per tutta la vita, vincitore di un Sanremo Hit Award, nel 2012 con Sono solo parole, classificatosi al terzo posto, nel 2014 con Un uomo è un albero e Bagnati dal sole che le hanno fruttato un Telegatto di Sanremo Social, nel 2016 ottenendo una Targa PMI per aver presentato il brano La borsa di una donna ed arrivando finalista nella gara delle cover con Dedicato e nel 2018 con il brano Non smettere mai di cercarmi. Nel 2012 è stata scelta dalla Walt Disney per comporre la colonna sonora italiana del film d’animazione Ribelle – The Brave con i brani Il cielo toccherò e Tra vento ed aria. La sua particolare timbrica vocale è stata anche oggetto di lusinghiere considerazioni da parte di alcuni psicologi di università inglesi e canadesi.[2]
Nel corso della sua carriera ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, inclusi cinque Wind Music Awards ed un Premio TV – Premio regia televisiva oltre a varie nomination ai World Music Awards, ai TRL Awards, all’OGAE e una al Nastro d’argento.

21.16: Ora La ragazza con il cuore di latta – Irama con Noemi

21.15: Grande finale con ritmo incalzante e il duetto funziona! Applausi!

21.14: Sound molto folk-country per Motta, con Nada che riesce ad impreziosire un pezzo che ad ogni ascolto migliore

21.13: NADA: a soli quindici anni debutta al Festival di Sanremo 1969 con Ma che freddo fa (in abbinamento con i Rokes), singolo inciso per la RCA Talent che la spinge al primo posto in hit-parade per cinque settimane regalandole un’enorme e improvvisa popolarità in Italia, Spagna, Giappone e altri paesi; viene soprannominata Il pulcino del Gabbro per la sua giovanissima età.
Nel 1970 canta Pa’, diglielo a ma’ in abbinamento con Ron sempre a Sanremo, mentre nel 1971 vince con Il cuore è uno zingaro in abbinamento con Nicola Di Bari, per poi classificarsi terza nel ’72 con Re di denari. In quella edizione vinse di nuovo Di Bari con I giorni dell’arcobaleno. I due tirarono a sorte, con una moneta da 100 lire, su chi dovesse partecipare all’Eurovision Song Contest: la fortuna le girò le spalle e vi andò il suo collega.
Nel 1983 passa alla EMI ed esce l’album Smalto, trainato dalla celeberrima Amore disperato, che diventa immediatamente uno dei tormentoni dell’anno, nonché uno dei brani italiani simbolo degli anni ottanta. Torna al Festival di Sanremo nel 1987 con Bolero ed è ultima classificata.
Nel 1999 presenta al Festival di Sanremo il brano Guardami negli occhi, da lei scritto e composto, ottenendo una certa visibilità e riscuotendo anche l’attenzione di Adriano Celentano che la vuole per il duetto Il figlio del dolore, uscito nel 2000 all’interno del disco Esco di rado e parlo ancora meno di Adriano Celentano. Nel 2007 partecipa nuovamente al Festival di Sanremo con il brano Luna in piena

21.12: E’ il momento di Dov’è l’Italia – Motta con Nada.

21.10: Nel finale Cristina D’Avena mette da parte l’emozione e riesce a chiudere in bellezza anche se la sua voce non può non ricordare una delle tante sigle che ha cantato in carriera

21.09: Apprezzabile, secondo Raffaele Montanari, il nuovo arrangiamento del pezzo che lo rende più rock

21.08: In rosso Shade, In corto Federica Carta, con il cappello Cristina D’Avena che però non è particolarmente precisa con la voce

21.07: CRISTINA D’AVENA: Vera e propria star delle sigle per bambini. E’ stata a cavallo degli anni ottanta e novanta la assoluta protagonista del panorama delel sigle dei cartoni animati e ora è una vera icona per tutti quelli che hanno dai 40 ai 50 anni, che conservano i ricordi delle musiche che accompagnavano le serie preferite della loro infanzia. Il 23 novembre 2018 esce il suo ultimo album Duets Forever – Tutti cantano Cristina, contenente altri 16 duetti con altrettanti big della musica italiana. Le sue pubblicazioni sono suddivise in 86 album ufficiali su etichetta Five Record, poi RTI Music, di cui 22 della collana Fivelandia; 21 dal titolo I tuoi amici in tv; 12 album monografici dedicati alle serie animate, dei quali 8 su 33 giri e 4 su CD; 8 album monografici dedicati ai telefilm della serie Licia e Cristina; altri 13 album e 28 ristampe e 2 con Warner Music.
Sono stati pubblicati 12 Greatest Hits, di cui 6 solo in musicassetta e 5 promossi direttamente dall’artista; 84 singoli, di cui 74 in vinile, suddivisi a loro volta in 70 ufficiali, 3 promozionali ed uno per il mercato francese e 10 singoli digitali. La cantante è comparsa in 123 compilation, di cui 16 per altre etichette e 6 per il mercato francese; pubblicazioni discografiche che, ad oggi, hanno venduto oltre 7 milioni di copie.

21.07: E’ il momento di Senza farlo apposta – Federica Carta  e Shade con Cristina D’Avena

21.05; Bisio e la Raffaele presentano il regolamento del televoto

21.03: Vi racconteremo qui, all’inizio del pezzo, chi sono i protagonisti dei duetti. Ci sono ex vincitori di Sanremo, cantanti di altissimo livello, attori, doppiatori e grandi protagonisti dello spettacolo

21.00: Bisio e Virginia Raffaele spiegano il regolamento, introducendo la giuria d’onore che sarà composta da Mauro Pagani (presidente di giuria), Fernando Ozpetek, Camila Raznovich, Claudia Pandolfi, Elena Sofia Ricci, Beppe Severgnini, Serena Dandini e Joe Bastianich. Saranno loro ad assegnare il premio al miglior duetto

20.58: Saranno 56 gli artisti sul palco dell’Ariston. Presentati Raffaele e Bisio. Per lei abito nero a sirena con profondo spacco laterale con una manica argentata che riprende l’argentato di Baglioni. Bisio elegante con giacca di velluto bordeaux

20.55: L’applauso del pubblico per Claudio Baglioni che saluta e presenta la quarta serata

20.52: Bella la coreografia sul palco dell’Ariston con i ballerini che seguono in tournèe il cantante romano

20.49: Inizia la quarta serata del Festival e Claudio Baglioni in lurex attacco con “Acqua dalla luna”

20.47: Dopo tre serate gli unici ad essere entrati sempre nella zona blù sono Cristicchi, Silvestri, Irama, Ultimo e Loredana Bertè

20.45: Grande attesa all’Ariston per l’unico ospite musicale di questa sera, Ligabue

20.40: Iniziato il pre-festival

20.37: Con noi questa sera il titolare della etichetta discografica PMS Studio Raffaele Sani, l’attrice e conduttrice Chiara Sani, l’esperto di musica Marcello Romeo, Margherita Ventura e Claudio Bolognesi

20.35: Ecco il regolamento della quarta serata.

Interpretazione-esecuzione di tutte le 24 canzoni in gara degli Artisti, eventualmente con diverso arrangiamento musicale, ognuno insieme ad un Artista Ospite.
VOTAZIONE MISTA: TELEVOTO + SALA STAMPA + GIURIA D’ONORE (CON PESO 50%, 30%, 20%).
Televoto con Sessione Unica in cui sarà possibile votare tutti i 24 Artisti in gara che si esibiranno
durante la Serata.
Giuria della Sala Stampa: ciascun giornalista esprime 4 preferenze singole, ossia da attribuire a 4
Artisti differenti.
Giuria d’Onore: Ciascun giurato avrà a disposizione 24 preferenze e:
– avrà l’obbligo di attribuire tutte le 24 preferenze;
– avrà la possibilità di distribuire le preferenze tra un minimo di 10 ed un massimo di 16 Artisti.
Il risultato del Televoto sarà trasformato in percentuale e sommato al voto percentualizzato della
Giuria della Sala Stampa e della Giuria d’Onore: i tre distinti risultati avranno rispettivamente peso
per il 50%, 30%, 20%.
La media tra le percentuali di voto ottenute in Serata ed il consolidato ottenuto nelle Serate
precedenti determinerà una classifica delle 24 canzoni/Artisti.
In caso di ex-aequo, dopo 4 cifre decimali, si farà riferimento alla graduatoria risultante dalla
votazione del Televoto e, in caso di ulteriore persistenza di ex-aequo, alla graduatoria risultante dalla
votazione della Giuria d’Onore.
Rai-Direzione Rai Uno si riserva la facoltà di assegnare un premio speciale all’interpretazioneesecuzione con artista Ospite designata dalla Giuria d’Onore con separata votazione.

20.30: Molto interessanti alcuni binomi di questa serata. L’ospite più atteso tra coloro che faranno i duetti probabilmente è Tony Hadley, leader storico degli Spandau Ballet, in coppia con Arisa

 
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