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Vite negate
Post n°190 pubblicato il 09 Maggio 2013 da giovannatilocca
Ragionando con lucidità si arriva alla conclusione che l'Italia non può risanare la sua situazione economica, politica e sociale in nessun modo. Non lo può fare attraverso le istituzioni perché sono diventate un intreccio inestricabile con la malavita e gli interessi privati; non lo può fare attraverso la popolazione perché mai le verrà data alcuna possibilità di scelta democratica e perché non si arriverà mai allo scontro diretto. Siamo intrappolati in una matassa ingarbugliata della quale mai troveremo il capo. I privilegiati sono aggrappati ai loro privilegi e mai li molleranno, costi quel che costi, i diseredati si chiuderanno nelle loro case fredde e vuote, finché le avranno, e si nasconderanno per non mostrare la loro miseria. Qualcuno continuerà a gridare, ma nessuno lo ascolterà. Quella vita alla quale tutti gli esseri viventi hanno diritto diventerà appannaggio di pochi, in barba alle costituzioni e ai diritti elencati in inutili fogli di carta. Non c'è via d'uscita. La decadenza del nostro mondo si consumerà in silenzio, nella sofferenza di tanti che saranno costretti a rinunciare a tutto in favore dei privilegiati. Abbiamo vissuto un bel sogno quando credevamo davvero di poter avere accesso al lavoro, ai beni di consumo, al tempo libero, a viaggi, svaghi e passatempi. Al risveglio abbiamo trovato lettere di licenziamento, mutui non pagati, case requisite, vita negata. Possiamo gridare fino a quando abbiamo voce, loro non sentono. Una muta disperazione cresce nel paese, è come quando il mare si fa scuro e sotto un'apparente calma già le onde si agitano in profondità. Nessuno sa dove andrà la rabbia, lo sconforto, le grida interne che soffocano il respiro. Nessuno lo può sapere, finché la superficie si mantiene calma e tranquilla. Le tempeste arrivano all'improvviso, quando meno te lo aspetti. Mi fa rabbia vedere come le istituzioni continuano imperterrite nella loro olimpica indifferenza, ma capisco che sono in mano a piccoli uomini tenuti dalle maglie di ferro del malaffare e non possono fare niente. |
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