Nel suo romanzo Germinal Zola riporta questa teoria sui salari.
"Ma si può aumentare il salario? La legge bronzea lo blocca al minimo indispensabile, giusto il necessario perché gli operai mangino pane secco e facciano bambini... Se scende troppo, gli operai crepano e la domanda di nuova manodopera lo fa salire di nuovo. Se sale troppo, l'offerta troppo alta lo fa abbassare .. E' l'equilibrio delle pance vuote, la condanna perpetua all'inferno della fame."
E. Zola, Germinal, oscar Mondadori 2010, pag. 144
Questa teoria ha avuto molta importanza nella nascita dei movimenti dell'Ottocento a favore dei lavoratori. Quando nel Novecento si è visto che i salari potevano salire e che le condizioni di vita degli operai potevano migliorare la teoria è stata abbandonata.
Ma credo che oggi stia tornando di moda. Attualmente si nota il deprezzamento del lavoro visto che le macchine si stanno sostituendo in maniera massiccia all'uomo.
Penso che la manovra politico-economica messa in atto in Europa sia quella di diminuire il flusso di denaro in circolazione per impedire un' ulteriore espansione dei consumi. Anzi si sta cercando di eliminare ciò che viene giudicato superfluo. Mi chiedo se dietro questi movimenti ci sia una razionalità o se avvenga tutto a insaputa dell'uomo, per un meccanismo naturale di equilibrio delle risorse. Forse la società si comporta proprio come un organismo e adatta i suoi comportamenti alle circostanze del momento.
E' certo che comunque le masse di esclusi che premono dal sud sono sospinte da bisogni naturali irrefrenabili. Ed è altrettanto certo che la loro presenza cambierà il rapporto lavoro-salario. Oltre a ciò arrivano persone fortemente motivate e disposte a tutti i lavori mentre la popolazione europea ha una forma mentis più rilassata e meno propensa a ridurre le proprie aspettative. Stiamo vivendo un momento di grande trasformazione nel quale riconosciamo vari elementi: l'informatizzazione che ha tolto lavoro, la globalizzazione che ha aperto i mercati mondiali, l'afflusso in massa di coloro che fino ad ora sono stati esclusi e che rischiano la vita per partecipare al nostro ormai esaurito benessere.
Per il singolo cittadino la vita si è fatta dura. Se ha uno stipendio statale o una pensione sufficiente può ritenersi molto fortunato. Ma per gli altri è dura. Chi ha un'attività deve lavorare senza sosta per cercare di mandarla avanti, i professionisti si contendono i clienti, chi ha immobili tende a disfarsene e questo provoca un abbassamento di prezzi. Anche gli affitti calano mentre non cala la pressione fiscale sui proprietari. Come sempre, per restare a galla vale la vecchia legge dell'adattamento. Sopravvive chi sa adeguarsi più prontamente e riesce a spingere il suo sguardo molto lontano.
Inviato da: cassetta2
il 13/06/2024 alle 18:05
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