Creato da EIFF il 31/05/2011

Ecologico

Cronache

 

 

La felicità è....?

Post n°28 pubblicato il 13 Agosto 2011 da gianfrancofelline

Ho notato che spesso, oggigiorno, in occasione di feste, compleanni, comunioni e cresime vengono regalati oggetti molto pubblicizzati e costosi come cellulari, video giochi, computer e vestiti firmati.

Oggetti che, molto spesso, sono anche inutili per chi li riceve e presto finiscono per essere dimenticati in un cassetto o in un armadio. 

Molte persone, spinte dalla pubblicità martellante che trasmettono i mass media, sono solite comprare oggetti che in un primo momento appaiono attraenti ma dopo un pò si rendono conto che di quell'acquisto potevano fare a meno. I mass media propagandando questi oggetti ci vogliono inculcare l'idea che sono indispensabili e che pertanto non possiamo rinunciare ad acquistarli.

Questo tipo di propaganda, molto utilizzata oggi, si chiama marketing emozionale ed è basata su studi psicologici sull'uomo e sulla società ed è in grado di modificare il nostro modo di vivere e di pensare; e di farci credere che il nostro benessere dipenda, essenzialmente, dal possesso di alcuni beni.

Ciò che realmente i mass media e la pubblicità causano all'uomo sono il distacco dalla famiglia, dagli amici e da tutti gli affetti, modificano i suoi principi morali e fanno tutt'altro che renderlo felice come pensano tutte quelle persone che credono di fare un buon acquisto comprando, per esempio, un'auto di lusso.

Ho letto, di recente, in un forum la discussione di due ragazzi su come si possa ottenere la felicità visto che, oggi come oggi, si può avere tutto dalla vita. Ma secondo Lele, uno dei due ragazzi, la felicità non si raggiunge possedendo tutti questi beni perchè, come dice lui, una volta che li otteniamo non ci interessano più. Ma allora cosa è veramente la felicità? La felicità e ben altra cosa: alzarsi al mattino e respirare l'aria pura, sentire il profumo dell'erba bagnata dalla rugiada, svegliarsi con il cinguettio degli uccelli, correre nella stanza di mamma e papà e sapere che ci sono; sentire il profumo del mare e magari ammirare di sera il grande spettacolo che ci offrono le stelle. Apprezzare tutte le cose che il buon Dio ci ha dato, anche la più semplice.

Questa è felicità! Ma è felicità anche aiutare un amico e volergli bene; felicità per me è ancora andare a trovare tante persone anziane sole e abbandonate e regalare loro un sorriso, passare del tempo insieme ai miei genitori a dialogare, a chiedere consigli e fare il reso conto della giornata.

Ma, secondo il mio parere, la forma di felicità più grande è donare: c'è sempre chi è meno fortunato di noi! 

                                                                            Aurora Felline

                                                                              Classe II B

                                                             Scuola Media Dante Alighieri - Alliste

 
 
 

Su la Fitodepurazione

Post n°27 pubblicato il 11 Agosto 2011 da gianfrancofelline

Rispondo a piergz che scrive sulla necessità di realizzare impianti di fitodepurazione e di divulgarne, anche attraverso il blog, l'utilità e l'impatto ambientale.

Le relative tecniche impiantistiche, per quanto concettualmente semplici, sono state notevolmente sviluppate in questi ultimi anni giungendo a soluzioni che hanno permesso un aumento del rendimento epurativo e quindi dell'abbattimento del carico organico e l'eliminazione di quelle problematiche che riguardavano la costruzione dei vecchi "campi di spandimento" realizzati negli anni '60 e '70. In altri termini l'acqua corre in un letto di ghiaia senza fuoriuscire e tutta l'area è ricoperta da piante scelte opportunamente. Questo fa sì che vi sia una notevole esposizione all'ossigeno atmosferico che accelera i processi di digestione aerobica che sono i veri responsabili dell'abbattimento organico e che vi sia una ampia superficie evaporativa. Le piante hanno un ruolo indiretto in quanto favoriscono la creazione di un ambiente salubre, per aumentata disponibilità di ossigeno riveniente dai processi di fotosintesi, e drenaggio delle sostanze eutrofizzanti. Inoltre, queste soluzioni garantiscono l'assenza di insetti e di cattivi odori che invece caratterizzavano i vecchi "campi di spandimento". Insomma la soluzione ideale ai problemi di epurazione e bassi costi di gestione. L'impiego di energia sarebbe limitato al sollevamento delle acque trattate per il loro reimpiego a scopi irrigui. Ovviamente i reflui che giungono all'impianto devono essere pretrattati allo scopo di eliminare sostanze solide, riportare il pH entro i limiti di esercizio dell'impianto, verificare l'assenza di sostanze dannose per l'andamento del processo. 

Non sono molto informato sullo stato di progettazione e realizzazione di questi impianti, i cui principi di funzionamento sono noti da centinaia di anni se non da millenni giacchè si basano, come abbiamo visto, su processi esclusivamente biologici e quindi del tutto naturali, ma è proprio di questi giorni la notizia che l'Acquedotto Pugliese ha inaugurato, nel comune di Melendugno e quindi qui in provincia di Lecce, il più grosso impianto d'Italia che occupa una superficie di 5 ettari.

E proprio sul dato superficie occorrente che sta, secondo me, il problema. Individuare superfici così grandi da destinare ad opere "insulse e non apportatrici di appalti plurimilionari" non rappresenta attrattiva e non desta appetito alle classi dirigenti e amministrative come del resto dici, a giusta ragione, tu stesso. A cosa può servire un'opera del genere se l'area da essa impegnata si presta molto meglio per la realizzazione di strutture enormemente più redditizie sotto il profilo economico? E che portano denaro nelle tasche di imprenditori senza scrupoli e quindi tangenti nelle tasche di politici,  pubblici amministratori e faccendieri?

I terreni sono fatti per specularci sopra e rivendere il tutto a peso d'oro, con grande interesse degli amministratori comunali che da un lato fingono di contrastare la speculazione edilizia, ivi compreso l'abusivismo, e dall'altro suggeriscono agli stessi imprenditori-speculatori le scappatoie più o meno legali per agire indisturbati.

Mi auguro comunque che l'impianto di Melendugno, di cui, lo ripeto, non so dirti altro, non resti un caso isolato e possa quantomeno essere di esempio per capire che la tecnica e la scienza possono superare qualunque problema, ribadisco che i principi di funzionamento di questi impianti sono noti da centinaia di anni, mentre l'egoismo e la cupidigia dell'uomo rappresentano il più grosso ostacolo ad un progresso che assicuri, tra l'altro, giustizia ed equità sociale.

Nel ringraziarti e salutarti giro i nostri interrogativi e considerazioni alla redazione di "Ecologico International Film Festival" e a tutti gli ospiti del blog.

Gianfranco Felline

 
 
 

Mea Culpa!

Post n°26 pubblicato il 08 Agosto 2011 da gianfrancofelline

E' giusto che i cittadini-elettori facciano ammenda del loro comportamento, tenuto nel segreto del seggio, che in tutti questi anni di repubblica ha permesso di scegliere "liberamente" i candidati per le elezioni politiche o amministrative? Comportamento con il quale, secondo Roberto, mi riferisco al suo ultimo articolo "RESTITUZIONE!", noi elettori abbiamo concesso, con leggerezza la nostra delega a governare a persone che non lo meritavano e che pertanto hanno tradito la nostra fiducia.

Mi pare che il pensiero di Roberto, di cui ho riportato il succo per continuità del discorso  nella speranza di non averlo travisato, sia questo.

Ora, lungi dall'essere il mio un intervento dalle note polemiche cui non sono assolutamente avvezzo, vorrei precisare che in realtà, pur condividendo il pensiero di Roberto, le cose, spesso, non sono così semplici come a prima vista appaiono. O quanto meno: le soluzioni non sono così a portata di mano e non sono facili da applicare. Mi riferisco all'interrogativo che ho posto nell'incipit di questo articolo e che scaturisce dalle considerazioni di Roberto.

Devo fare osservare che pur essendoci una oggettiva responsabilità di noi elettori, questa non è, ora come ora, determinante ai fini delle scelte fatte nelle tornate elettorali e comunque non è determinante a stabilire le sorti del paese (che detto in altre parole significa: i candidati eletti non sono il frutto della volontà degli elettori).

Non lo è, almeno, in un sistema elettorale come quello italiano, peraltro presente, pur con qualche variante, in altri paesi democratici, e il problema sta nel principio di libera scelta che non è rispettato; il problema è in quell'avverbio "liberamente" che ho posto tra virgolette. In effetti l'elettore non ha possibilità di scegliere "liberamente"; lui riceve un "aut aut" (per dirlo in altri termini: o ti mangi questa minestra o ti butti dalla finestra); l'elettore effettua la sua scelta, di seconda mano se non di terza o di quarta, tra personaggi già designati dai gruppi di potere.

Il fatto, poi, di scegliere un personaggio di destra o di sinistra, convincetevene, è del tutto ininfluente per i destini del paese; tutt'al più si cade dalla padella nella brace.

Altri pensano che la colpa sia del sistema elettorale che è sbagliato e vada riformato. Ma è possibile emendare un sistema elettorale per fare in modo che risponda pienamente ai principi di libera scelta?

Sorprendentemente, e non tutti lo sanno, la risposta è no! E questa non è una mia opinione ma la tesi di un teorema enunciato e dimostrato con i metodi della logica matematica già nel 1951 (i necessari riferimenti per chi volesse approfondire un  concetto, le cui difficoltà dimostrative ne impediscono la divulgazione in questo articolo: - Kenneth Arrow, "Teorema dell'impossibilità" 1951 in Social Choice and Individual Values - ).

Tuttavia, forunatamente esiste un compromesso: gli effetti del Teorema di Arrow possono almeno essere attenuati riformando opportunamente il sistema elettorale ma serve la volontà di farlo e questo non è un problema che sta a cuore ai nostri politici. A loro interessa solo la sopravvivenza della "Casta" e che il network relazionale che hanno costruito diventi sempre più fitto ed intricato.

Pertanto l'onere di vigilare e fare pressing ricade sul cittadino e di tanto in tanto qualcuno, per fortuna, se ne ricorda (si vedano i recenti fatti di Parma dove sindaco e giunta comunale sono assediati e contestati dai cittadini per la gestione fallimentare da loro attuata). E' un fatto culturale e di educazione; bisogna prendere coscienza che la società può progredire solo se i singoli individui fanno la loro parte; bisogna partire dal ruolo educativo di scuola e famiglia ed investire per il futuro.

Ma voglio presentarvi la questione da un altro punto di vista e piergz, nostro gradito ospite e caro amico, me ne offre l'occasione. E' opinione di piergz che "ogni nazione ha il governo che si merita". Da questa massima discende che gli Italiani sarebbero un popolo di cialtroni e maleducati. Le massime, però, pur pregne di concetti ed estrapolazioni verosimili frutto del pensiero di grandi ed illuminati personaggi, condensano considerazioni del tutto generali; nella fattispecie comportamenti come cialtroneria e maleducazione sono, riferiti a una popolazione di milioni di abitanti un concetto palesemente vero e macroscopicamente rilevante ma da analizzare sempre con metodi statistici. In altri termini, bisogna acquisire ulteriori informazioni per risalire alle cause del problema ed individuare le giuste soluzioni.

Tout court, esemplificando: una classe parlamentare di circa mille individui scelti "liberamente" su milioni di abitanti dovrebbe rappresentare il meglio del meglio per capacità, cultura ed educazione. Ma... ritorniamo sempre al punto di partenza: quell'avverbio "liberamente" non si addice all'esercizio dei nostri diritti di voto. Insomma siamo in un vicolo cieco anzi in un labirinto da cui è impossibile uscire per tentativi; occorrono pazienza e metodo, perseveranza e preparazione.

Dobbiamo invertire la tendenza di questi ultimi anni e puntare tutto sull'educazione e sulla formazione dei giovani, quindi sulla scuola e sul fondamentale ruolo della famiglia, istituzioni cardine di qualunque modello di società civile, avanzata, e democratica.

"Ecologico International Film Festival" nelle scuole può essere un ottimo aperitivo per stuzzicare le nuove generazioni a sviluppare un senso critico verso i problemi sociali ed una cultura della partecipazione e del rispetto; per l'uomo e per l'ambiente....per non dover dire più "Mea Culpa"!

Gianfranco Felline

 
 
 

La "Restituzione" a Cisternino

Foto di EIFF

Abbiamo "aperto la stagione" dell'Ecologico Film Festival a Cisternino. Le giornate del 3,4,5 agosto sono state molto intense e proficue. Ogni giorno una sessione d'incontri precedeva le proiezioni e la qualità dei contributi ha certamente allargato il nostro orizzonte e offerto al pubblico nuove opportunità di riflessione.

Il primo giorno la "restituzione" di Alessandro Ronca del Parco delle Energie Rinnovabili, ha letteralmente sfondato il paradigma culturale della "vendita al pubblico". Ronca, attrezzato come un venditore ambulante con tanto di microfono, seduceva il pubblico con un prodotto che non era in vendita, ma al contrario mostrava agli astanti come costruirlo da sè. Questo ha sicuramente mostrato che una nuova strada è possibile, occorre "soltanto" avere il coraggio di perseguirla!

 Il secondo giorno l'incontro con Luigi De Luca (Apulia Film Commission), Francesca Muci (Regista e Assessore di Nardò) e Alessandro Acito (Regista e Direttore Doc Village Festival) ha portato una ventata di novità  soprattutto di "voglia di fare" da parte dei due registi convenuti. La Muci e Acito con grande umiltà e al contempo professionalità hanno svelato il panorama della produzione cinematografica italiana. Anche De Luca ha manifestato l'impegno da parte dell'Apulia Film Commission a restituire fiducia ai giovani artisti che si avventurano nel mondo della produzione cinematografica.

Il terzo giorno il Biologo Giovanni Moschettini  ha"restituito" al pubblico una visione Glocale del clima e del delicato rapporto esistente fra il nostro modello di vita e la distruzione delle Foreste Pluviali distanti da noi migliaia di chilometri. Moschettini attraverso semplici, ma efficaci esempi ha fatto prendere coscienza al pubblico che dobbiamo fare di più per evitare il disastro climatico.

Noi attraverso l'Ecologico Film Festival continueremo a "restituire" contenuti, emozioni e azioni reali per il cambiamento, quindi seguiteci nelle prossime tappe. Il programma completo è consultabile sul sito www.eiff.it

 
 
 

Fitodepurazione

Post n°24 pubblicato il 08 Agosto 2011 da piergz
 

Perchè in questo blog non si affronta il tema della fitodepurazione? Per quanto ne so è un processo delle acque che, a fronte di ingenti investimenti iniziali per l'esproprio dei terreni dove far avvenire la depurazione, ha un esercizio a costo ZERO perchè non ha bisogno di energie elettrica e le acque possono sicuramente essere utilizzate a scopi irrigui. Non si capisce perchè la politica non preveda la costruzione di tali impioanti. Volendo pensar male, si potrebbe sospettare che i terreni (specie quelli vicino alle coste) servano maggiormente alla speculazione edilizia che non al "bene comune".

 
 
 

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