Creato da eric.trigance il 02/05/2008

L'urlo della civetta

Osservare, descrivere il mondo di oggi...

 

Messaggi di Febbraio 2014

Una piccola impresa meridionale

Post n°1768 pubblicato il 28 Febbraio 2014 da eric.trigance
 
Tag: Cinema

Oggi in Francia sono di ritorno i reazionari. La gente diviene intransigente e intollerante. Allora penso che sia arrivato il tempo di andare a vedere questo film ! L'eroe si chiama Don Constantino. E stato un prete e ora non lo è più, si è innamorato e si è spretato. Ritorno a casa della madre ma deve andare a vivere in un sito isolato, un faro, per evitare lo scandalo nel suo paese dove vive la mamma. Ma questo faro si popola a poco a poco, arrivano una coppia di lesbiche, un'ex-puttana, un coppia di uomini, il fratello cornuto e infine la madre. Adesso tutto è pronto per una grande lezione di tolleranza raccontata con amore e umorismo. Un film che fa amare la vita. Veramente.

 
 
 

Il tempo arriva.

Post n°1767 pubblicato il 27 Febbraio 2014 da eric.trigance
 
Tag: Sport

 
 
 

Piccola impresa meridionale

Post n°1766 pubblicato il 26 Febbraio 2014 da eric.trigance
 

Ieri sera, c'era la fine del Festival del film Italiano a Nantes. Per questa ultima serata abbiamo visto un eccelente film che si chiama : "Una piccola impresa meridionale" di Rocco Papaleo. Ecco la storia :

Don Costantino è stato un prete e ora non lo è più. Si è innamorato, si è spretato e poi è stato mollato. Con le pive nel sacco se ne torna al paese natale, giù a Sud. Reo confesso, trova nella madre un faro! Non una persona saggia che lo guida nella buia notte in cui si è cacciato, ma un faro vero e proprio, esilio coatto per evitare un altro scandalo famigliare dopo quello procurato dalla sorella, scappata con un amante. Il prete nel faro cerca di raccogliere i pezzi, quelli metaforici della sua anima e quelli reali che cadono dal soffitto della proprietà di famiglia da tempo abbandonata. Pensandosi solo in quei domiciliari, scopre di attrarre altri "volontari", come il cognato cornuto con velleità di pianista raffinato, la sorella slovacca della giovane domestica della madre (una ex prostituta), la ditta di ristrutturazione chiamata a saldare il tetto (una ex compagnia di circensi), come la sorella rediviva. Un'accolita improbabile di "ex", personaggi in cerca di nuova collocazione ai quali si aggiungeranno pian piano altri come fossero gli elementi di un banda musicale in formazione, un po' scombiccherata, ma animata da passione ed entusiasmo.

 
 
 

Anni felici

Post n°1765 pubblicato il 25 Febbraio 2014 da eric.trigance
 
Tag: Cinema

Nell'anno del referendum sul divorzio, l'Italia di Daniele Luchetti è una famiglia romana in preda al fervore dei tempi tra aspirazioni artistiche d'avanguardia, comodità piccolo borghesi, istanze femministe e amore libero. Guido è un padre sui generis, pittore e scultore, elettosi rappresentante della nuova arte concettuale più per adesione alla moda del periodo che per un'autentica necessità artistica. Di giorno, nel suo laboratorio negli orti della Lungara, trasgredisce le convenzioni sociali modellando i corpi di ragazze accondiscendenti con i nuovi materiali imposti dall'avanguardia, di sera impartisce lezioni sul bello nell'arte dopo la rivoluzione concettuale ai due figli di dieci e cinque anni, Dario e Paolo. La moglie Serena, figlia benestante di solidi commercianti della piccola borghesia cittadina, è una donna semplice attraversata però da una profonda inquietudine che la porterà dall'amore devoto verso un marito libertino alla scoperta del femminismo come riscatto del sé e come esperienza di un sentimento amoroso diverso. 
Quest'ultimo film di Luchetti aveva un titolo provvisorio, Storia mitica della mia famiglia capace di definire i margini di un'operazione biografica (storia della mia famiglia) trasfigurata dalla memoria di sentimenti sedimentati nel tempo (storia mitica). Nel corso della lavorazione, il gesto coraggioso della dichiarazione auto-biografica ha lasciato il passo a un titolo nostalgico, Anni felici, che suona come giudizio amaro per una storia famigliare contrastata che il regista, al tempo testimone bambino, avrebbe voluto cogliere in tutta la sua contradditoria vitalità. 

 
 
 

Un bel tattoo...

Post n°1764 pubblicato il 24 Febbraio 2014 da eric.trigance
 

Ci sono tattuaggio e tattuaggio. Ecco uno che mi piace : piccolo e discreto, non sarà troppo vistoso quando questa star sara vecchia. Ma secondo voi, come si chiama questa star ?

La bellissima Scarlett Johansson

 
 
 
 

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