L'urlo della civetta
Osservare, descrivere il mondo di oggi...
Messaggi del 15/02/2019
"L'arte della gioia" dev'essere un romanzo maledetto. Per esso Goliarda si ridusse in assoluta povertà e andò persino in galera per aver rubato una manciata di gioielli. E quel fremito letterario per il quale era disposta a un gesto disperato si mantiene in queste pagine, in cui racconta la sua detenzione a Rebibbia, scuola di vita, vera e propria università che insegna, senza le illusioni e le ipocrisie della vita ordinaria, la dura e autentica dimensione della convivenza umana. Ma in quell'universo freddo e spietato, Goliarda scopre anche cosa vuol dire solidarietà, calore, amicizia, spontaneità, impossibili nel mondo di fuori dove si è meno liberi e sicuri. Intellettuale libera e anticonformista, Goliarda Sapienza ci offre, con sguardo lucido e penetrante, uno spaccato sorprendente che rovescia tutti i nostri stereotipi su una realtà sconosciuta e per questo tanto piú rivelatrice. Un favoloso romanzo che mi è molto piaciuto. "Anch'Io adesso fremo tanto d'uscire perché è un anno che sono dentro, ma dopo due o tre mesi di libertà nell'anonimato - libertà che ha il solo vantaggio d'essere lasciati a morire soli - so che mi riprenderà il desirio di qui. Non c'è vita senza collettività, è cosa risaputa: qui ne hai la controprova, non c'è vita senza lo specchio degli altri..." |
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