Esperienze d'Aborto
La parola alle donne che hanno fatto l'IVG, che hanno avuto un raschiamento, che hanno rinunciato per sempre al loro figlio. Basta chiacchiere e giudizi è ora di leggere.
IL MONUMENTO DEL BAMBINO NON NATO
di Martin Hudáček
Il monumento non solo esprime il rammarico e il pentimento delle madri che hanno abortito, ma anche il perdono e l’amore del bambino non nato verso sua madre. L’idea di realizzare un monumento ai bambini non nati è stata di un gruppo di giovani donne (Movimento di Preghiera delle Mamme), madri che sono consapevoli del valore di ogni vita umana e dei danni che si infliggono, non solo nella perdita irreparabile dei bimbi non nati, ma per il declino permanente della salute mentale (e a volte fisica) di ogni donna che decide, spinta da diverse situazioni, ad abortire suo figlio.
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Non fermatevi solo a leggere i post scritti da donne, mamme o ragazze, ma leggete in mezzo ai commenti, spesso si trovano altrettante storie e testimonianze che magari possono esservi d'aiuto: Tutti i commenti
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Vite spezzate..
Post n°35 pubblicato il 16 Maggio 2013 da Marylu93
Sono una ragazza di 19 anni e sono di Roma, e vorrei raccontare la mia esperienza, un pò per sfogarmi, e un pò perchè possa essere d'aiuto per qualcuna di voi. Verso Gennaio del primo liceo scientifico, mi sono messa insieme ad un ragazzo della mia classe, e non è stato un amore folle da subito, ma comunque ci volevamo bene e c'era molta passione tra noi, nonostante fossimo piccoli. Nell'estate successiva, dopo sei mesi che stavamo insieme, mentre lui era in tunisia, scopro di essere incinta, dopo la bellezza di 14 giorni di ritardo. Ne sono passati così tanti per un semplice fatto: pensavo che rimanere incinta a quell'età (15 anni) fosse una di quelle cose che possono capitare ma che ''ti pare che succede proprio a me!!'' (quanta immaturità...) Da quell'istante la mia vita è cambiata, ma a differenza di quanto ho letto in altre esperienze, è accaduto qualcosa di strano. Dal momento in cui ho visto il risultato del test, è come se il mio cervello si fosse spento, come se fossi entrata in coma. Tutto accadeva su di me passivamente, senza che io intervenissi, senza che io mi sentissi realmente coinvolta. Forse inconsciamente è stato un modo per difendermi dal dolore. Così ho riferito al mio ragazzo, spaventatissimo, e ai miei genitori con una freddezza che faceva paura. Da lì ho lasciato che gli altri decidessero per me e per la vita di mio figlio. Il mio ragazzo voleva che abortissi assolutamente, e mi ha assicurato che se lo avessi tenuto non lo avrebbe riconosciuto. I miei genitori volevano lo stesso, perchè non potevamo permettercelo economicamente e perchè volevano che io continuassi gli studi, e la mia vita. Io non so cosa volevo, in quel momento ero morta, ricordo solo che pensai che crescere un figlio da adolescente, senza diploma, senza denaro potevo quasi accettarlo, ma che mio figlio sarebbe cresciuto senza un padre, questo proprio no. E così è avvenuto il tutto. Ho firmato il consenso all'operazione davanti a una dottoressa che mi ha detto ''firmi qui se vuole, ma se non vuole non cambia nulla, perchè a noi bastano anche solo le firme dei suoi genitori'' e subito dopo, con un sorriso davvero sadico, mi ha rivelato la data in cui sarebbe nato mio figlio, circa il 26 aprile 2009, disastrandomi così tutti i 26 aprile degli anni successivi. Pochi giorni dopo entro in un semi interrato di un ospedale, e passo la mattinata in una stanza su di un lettino, con altre cinque donne che stavano li per il mio stesso motivo. Chi era stata stuprata, chi aveva il marito che picchiava, chi non aveva soldi, e chi era stanca già con i figli che aveva. I medici che passavano per le varie cure preliminari, e mi dicevano ''ma quanto sei piccola'' '' non dovresti stare qui'' ''sei una bambina'' ecc. Continui e pesanti commenti che non facevano altro che farmi stare peggio. In sala operatoria faceva molto freddo, e i medici mi dicono di contare fino a dieci, e che mi sarei addormentata. Arrivo fino a otto e e mentre mi addormento, sento la radio accendersi. Ricordo che c'era ''Home'' di Michael Bublè. Riprendo conoscenza nella saletta dove aspettavo con le altre cinque, e inizio a piangere per molto, molto tempo. Tutte loro al telefono con chi voleva sapere se era andato tutto bene, e il mio telefono invece sembrava avesse il silenzioso. Solitudine pura, e indifferenza da parte di chi sapeva cosa stavo facendo, anche nei giorni seguenti. I crampi dovuti all'operazione mi colpivano durante la settimana successiva, mentre ero a scuola, e dovevo mascherarlo per far si che nessuno se ne accorgesse. Mi sono svegliata dal mio ''coma'' la settimana dopo l'aborto, e rendersi conto di ciò che era accaduto è stato un trauma. Sono passati quasi cinque anni ormai, e il mio ragazzo ha mantenuto la sua promessa, è rimasto con me, per tutto questo tempo. Ho avuto problemi gravi psicologici e psichiatrici, ma quello che piu mi fa male è che ancora oggi mi sento sola, perchè in cinque anni nessuno si è impegnato a dirmi neanche una parola di conforto, o ad ascoltarmi. Se devo essere sincera, lo rifarei perchè per quanto ero immatura e per la mia situazione mio figlio avrebbe sofferto molto. Ma se dovrebbe accadere oggi, a 19 anni, non abortirei per nulla al mondo, e ogni mese spero segretamente che riaccada... Scusate lo sfogo, ma ne avevo bisogno, spero che chi è indeciso e legge, si renda conto di quanto sia brutto e doloroso un percorso del genere. Grazie a tutti/e. |
QUESTA È LA MIA STORIA
Io sono Ilaria (nikname: ilariapensieribimbi e ildiariodellalinda) ho fondato questo blog perchè tutti si riepivano la bocca con parole sull'IVG, sulla legge 194 e la pillola del giorno dopo e sembrava che nessuno ascoltasse le storie di queste mamme a metà, le storie dei pensieri di bambini che ci hanno toccato e il dolore che portiamo costantemente nel cuore. E così ecco uno spazio dove potete leggere, scrivere post se siete registrate, altrimenti tutti, possono commentare e scrivere storie sotto altre storie, io risponderò sempre. Vi abbraccio con tanto affetto e coraggio ... il coraggio di lottare per qualcosa che amate e che amerete sempre.
Ilaria
ilab721@inwind.it
NON SOLO CELLULE
E' semplicemente un link ad una ricerca di GOOGLE per vedere come è il vostro "pensiero di bambino" se vi sentite cliccate sopra e vedrete le varie immagini relative alle settimane e allo sviluppo.
TELEFONO ROSSO FARMACI IN GRAVIDANZA
QUANDO L'ATTESA SI INTERROMPE
MATERNITÀ INTERROTTE
Maternità interrotte
Le conseguenze psichiche dell’IVG
Tonino Cantelmi, Cristina Cacace, ELISABETTA PITTINO
Un libro che fa luce su un "malessere negato e per aiutare chi ne è colpito a superarlo, nell'auspicio di contribuire a ridurre l'atto che quel malessere genera: la soppressione del figlio non ancora nato "
Oggi la gravidanza è quasi sempre rappresentata come un evento gioioso e atteso, ma in alcuni casi può avere un'evoluzione estremamente dolorosa: l'aborto volontario.
Si tratta di un evento tragico, una soluzione violenta e mortifera, che da molte donne viene vissuto come un trauma. Alla morte fisica del bambino, infatti, corrisponde la morte di una parte della psiche della madre.
In questo libro gli autori parlano di aborto a partire dalle donne e dalle sofferenze che questa decisione spesso determina in loro e nell'ambiente che le circonda.
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GENITORI DI UNA STELLA
Un associazione per chi, come noi, deve affrontare la morte perinatale del proprio figlio. Un’associazione di mamme e papà a servizio di altre mamme e papà, che si propone innanzitutto di offrire un aiuto immediato per lenire, per quanto possibile, la solitudine e lo smarrimento iniziale.
L'associazione è nata dall'incontro mio e di Giovanna, avevamo condiviso le stesse emozioni, e provato la stessa voglia di essere mamma, forse di una stella, ma mamma comunque, ma soprattutto avevamo la stessa voglia di aiutare gli altri.
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