Thinking Pink...

Milano,Bahia Magia e le ciliegie.

E cosi' rientrai a Milano, senza un lavoro, con una casa in subaffitto e con una confusione in testa non da poco.

Tutto mi appariva strano, irreale, eppure erano le stesse persone e gli stessi posti lasciati "per sempre" pochi mesi prima.

Aprivo le scatole dove avevo custodito le mie cosine piu' care, i ricordi e i legami. Guardavo dentro senza trovarne piu' alcun significato. Il pensiero che affiorava alla mente era: "Quante cose senza significato si accumulano, da buttare". Eppure, ancora una volta eppure, quelle erano le cosine e gli oggettini che mi rappresentavano, che rappresentavano i miei legami, la mia vita...

Era giugno, camminavo per le strade silenziose di una grande citta' con il senso del vuoto nelle orecchie e nel cuore. Dov'era il Samba? Quella musica prepotente che mi ha accompagnata per mesi e che sbucava fuori con forza da ogni finestra e da ogni porta di Salvador? Dov'erano i bambini dai vestiti colorati che affollavano le vie del mio paesello e che cantavano le loro frasettine un po' irriverenti, ma facilmente perdonabili visto che non e' colpa di nessuno se ho la pelle bianca.

Dov'erano gli amici, la fedele dune bughy e le distese di palme? Dov'era finito il mare? Dov'ero io? Chi ero io?? Stordimento, spada nel cuore, voglia di piangere e scappare li, nel mio mondo  visto che questo non mi apparteneva piu'.

La "saudade" e' davvero una brutta malattia. Ti prende profondamente, ti si avvinghia addosso e ogni battito del tuo cuore anela l'energia vivace e allegra di un Paese che non c'e' piu'..

Mi faccio forza, rivedo gli amici piu' cari, mi sento un UFO.

In solo 7 mesi il mondo era cambiato. La musica non era piu' quella di prima, gli amici erano degli sconosciuti che mi stavano vicino sorridendo, Milano e le sue strade erano l'unica cosa che veramente sentivo familiare.

Cosi' prendo il motorino e me la giro tutta senza tralasciare nessuna delle viette meno trafficate che amavo tanto percorrere quando girellavo senza meta facendo la turista innamorata della sua citta'.

Havaianas, pantaloni di cotone morbido e top brasiliano, questa ero io, in sella al motorino alla ricerca di un passato, di me stessa, e anche di una direzione.

E qui spunta di nuovo il Sole.

Sono sui Navigli a godere una Milano tranquilla, impegnata in ufficio e poco disponibile alle uscite pomeridiane. Mi suona il telefono, e' Anna C. una ragazza che non sentivo da un paio d'anni e che utilizzavo spesso come capo hostess negli eventi piu' importanti. Lei sa che io lavoro come free lance e sa anche che tipo di strana PR io sia.

Domanda: "Paola ciao! Ma tu stai lavorando?"

Risposta: "Ciao! Sono appena tornata da qualche mese di Brasile, il mio volo e' atterrato ieri notte e per ora sto facendo la zingara in giro per Milano"

Ridomanda: "Ma hai voglia di lavorare?"

Risposta: "Non so ancora a quale mondo appartengo, e nemmeno quanto staro' in Italia, ma se me lo chiedi tu si!"

Affermazione: "Bene! allora chiama questo numero e chiedi di R. non si tratta esattamente del tuo mestiere ed e' anche una cosa temporanea, ma credo ti possa interessare, per me tu sei la persona giusta"

Affermazione mia: "Una cosa, leggera e temporanea. E' perfetta! Chiamero'."

Anna C.: "Fallo subito."

Paola C.: "Ta bom, vo a chamar agora agora. Obrigada!"

E fu cosi' che quella fu l'ultima volta che sentii Anna C. e che inizio' un buffo periodo della mia vita.

Al numero rispose la segretaria di R. che me lo passo' come se io fossi il Papa. Anna doveva avergli parlato bene di me.

Lui e' simpatico, cordiale, mi da del tu e allo stesso tempo ha una professionalita' molto forte. Mi piace! serio e informale, il mio pane!

Non mi dice nulla, ma insiste perche' io lo raggiunga in ufficio al piu' presto, anche subito. Ma R. io subito non posso, sono tornata questa notte dopo mesi di Brasile, faccio paura, sono in giro in motorino con le infradito di plastica e i capelli leonati (e' uno stile naturale dei miei capelli ricci che, se lasciati agire, tendono felicemente verso i dreadlocks).

Lui: "Sei perfetta, non ti preoccupare, poi l'ambiente qui e' piuttosto informale, lo vedrai."

Io: "Mmmmmmmm................"

Lui: "Dove sei ora?"

Io finta tonta:"In giro motorino"

Lui finto serio: "Dooove???"

Io, forte del fatto che in zona non c'erano poi tutte 'ste attivita' di Pierraggio...:"Sono sui Navigli..non posso proprio..."

R: "Ok e' perfetto anche noi siamo sui Navigli, questo e' l'indirrizzo. Ti aspetto qui."

Fre ga ta!!!!!!

E meno male!

Infatti lui era il manager del mio cantante super preferito. Quello che amo, che adoro e che scrive in poesia cio' che io ho nel cuore. Quello che, camminando in spiaggia pochi mesi prima in un momento di estasi avevo desiderato incontrare per potergli dire GRAZIE di persona.

Passai cosi' giorni bellissimi in questo strano posto di lavoro dove S. andava in giro col basso e mi componeva al volo delle canzoncine sciocche giusto per farmi ridere mentre ero al telefono, dove M. riceveva amici e personaggi molto interessanti, dove molti artisti non piu' esordienti passavano per i piu' svariati motivi, dove ho conosciuto il marito di una mia compagna di universita' che non mi ricordavo piu' esistesse e dove L., il mitico L. trascorreva ore a farmi domande su Bahia, la mia esperienza, le mie impressioni e le mie fotografie che ha guardato e riguardato fino a consumarle.

Per me era un onore, un piacere e un sogno poter chiacchierare a lungo con una delle teste, dei cuori e dei poeti che amo di piu' in assoluto...e che da mesi desideravo cosi' fortemente incontrare solo per dirgli Grazie.

Invece, la generosita' della vita ha anche fatto in modo che il Grazie lo ricevessi io...da lui...per il mio tempo e la mia disponibilita' a conversare e a condividere questa bellissima esperienza Brasiliana.

Non ci potevo credere, ma era tutta realta'. Il periodo di di un mese previsto era stato portato a tre e poi ad una assunzione a tempo indeterminato.  Molto lusingante, ma questo non e' il mio mestiere e poi io sono zingara e non posso negare la mia natura. L'unico a capirmi e a comprendere davvero le ragioni del mio rifiuto e' stato lui. Lui che sa cosa significhi viaggiare e l'importanza della liberta', una liberta', la mia, che e' senza prezzo...

Vedete, seppur lontana, anche questa e' Bahia...la Bahia dei sogni che si realizzano. Non a caso si chiama Bahia Magia... e, per quanto mi riguarda e' proprio cosi!

:))))

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Proseguo per i piu' curiosi, tra cui, immagino, il Gattone:

Ci congedammo con il sorriso nel cuore, io con la fedele sacca  pronta per Cuba e lui con un libro in imminente uscita.

Due mesi dopo, siamo alla vigilia della presentazione del libro. Una mia visita in ufficio per dire ciao ai pazzi immaginando che lui fosse altrove.

Una voce che, inaspetata, spunta alle mie spalle e un: "Eccola qui la mia giramondo!" "Allora come e' andata a Cuba?..."

Ho ritoccato il cielo con un dito, si ricordava di me, mi ha riconosciuta da dietro e.. Cuba. Cuba e' uno dei  Paesi che lo hanno toccato di piu'..immaginate quindi che bella conversazione segui' anche a questo incontro caduto dal cielo..

Quante ciliegine ha la Vita quando la si lascia agire!!!!