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BREAKING NEWS

Post n°500 pubblicato il 06 Novembre 2015 da pietro.700

Corriamo al Tiburtino 2015

 
 
 

ALLENAMENTO SETTIMANALE DAL 9 NOVEMBRE AL 15 NOVEMBRE 2015

Post n°499 pubblicato il 06 Novembre 2015 da pietro.700

LUNEDI' 9 NOVEMBRE

1H CORSA LENTA

MARTEDI' 10 NOVEMBRE

RIPOSO

MERCOLEDI' 11 NOVEMBRE

3KM CORSA DI RISCALDAMENTO PIU' ALLUNGHI

RIPETUTE 3X(5X400M - RECUPERO 1'30") MENTRE 3' TRA LE SERIE)

GIOVEDI' 12 NOVEMBRE

1H CORSA LENTA

VENERDI' 13 NOVEMBRE

3KM RISCALDAMENTO POI FARTLEK 1'/1' 2'/1' 3'/1' 4'/1' 5/1' POI A SCALARE 5'/1' 4'/1'....1'/1

SABATO 14 NOVEMBRE

RIPOSO

DOMENICA 15 NOVEMBRE

LUNGO LENTO COLLINARE DI 20KM

 
 
 

Cos'è cambiato in 30 anni

Post n°498 pubblicato il 02 Novembre 2015 da msgemanuelee
 

Cos'è cambiato in 30 anni di Orlando Pizzolato

Trent'anni fa vincevo la mia seconda Maratona di New York: ero in perfetta forma fisica, un periodo in cui quando correvo mi veniva tutto facile ed avrei potuto correre… in eterno.


Trent'anni dopo, quando ricordo le sensazioni che avevo allora, mi sembra di fare riferimento ad un'altra persona. Quell'efficienza è andata gradatamente scemando.
Venticinque anni fa non pensavo che fosse già iniziata la fase di invecchiamento: a 32-33 anni non si pensa di essere “vecchi”, anche se non si trova giustificazione al rallentamento di quei pochi secondi a chilometro che si tenevano agevolmente prima. Si pensa che la leggera perdita di efficienza sia da imputare al mancato recupero di qualche seduta impegnativa, oppure ad una giornata non ideale, ma alla fine dei conti, al punto dove sono ora, posso confermare che a 32-33 anni era iniziato il decadimento prestativo. Si tratta di un processo fisiologico, a cui non sfugge nessuno a causa del deperimento progressivo dei vari tessuti del corpo. I fisiologi lo hanno anche misurato: ogni anno, indicativamente dai 30 anni, si perdono due secondi a chilometro. Il peggioramento non è ovviamente lineare: ci sono variabili correlate ad aspetti soggettivi, con fasi contenute di calo (dai 35 ai 50) ed in accelerazione una volta passati i 50 anni, e con ulteriore, rapida, decrescita verso i 65.
Potendolo fare, ho misurato il mio invecchiamento fisiologico.
Sul piano fisico sono aumentato di peso: da 62 chilogrammi sono salito a 72. Un appesantimento determinato ovviamente dalla riduzione del dispendio energetico (meno allenamento), ma anche dalla riduzione del metabolismo basale.

La frequenza cardiaca massima è scesa da 186 a 158, mentre quella a riposo è salita da 35-36 a 42-43. Anche il cuore è un muscolo, e con l'invecchiamento perde capacità contrattile.

Sul piano atletico il mio VO2max è passato da 77,5ml/kg/min a 56. La mia soglia anaerobica è scesa da 21,2km/h a 15,8.

Anche la resa meccanica è ovviamente scaduta: in una seduta che il mio allenatore Lenzi mi faceva fare ogni tanto (correre 10 x 400m in meno passi possibile), avevo una falcata di 210 cm. Adesso, per percorrere la stessa distanza impiego 110 passi e la falcata si è accorciata a 181 cm.

Il numero che mette in relazione questo naturale scadimento è 30, o giù di lì: la falcata si è accorciata di 29 cm; il VO2max è sceso del 28,7%; la SAN è peggiorata del 28,1% e di 28 battiti è il differenziale tra la FC massima di allora e quella attuale.

I fisiologi affermano che il decadimento generale è appunto del 1% ogni anno.

Tutto negativo? No: sono migliorati i miei valori ematici: l'emoglobina è salita da 13,6 a 15,2, l'ematocrito da 41,4 a 46; la ferritina che era quasi sempre attorno a 30 ora supera 100.

 

fonte: http://www.orlandopizzolato.com/it/1371-Newsletter.html

 

 
 
 

BREAKING NEWS

Post n°497 pubblicato il 30 Ottobre 2015 da pietro.700

Le tre regole principali per il maratoneta:

Punto primo:
l podista deve sviluppare la necessaria autonomia di corsa per concludere la maratona. Percorrere in allenamento 35-37km (anche se ho avuto positive esperienze di atleti che non avevano mai corso più di 28 chilometri di seguito)è garanzia del fatto che si potrà finire la maratona con buone condizioni muscolari. La seduta più specifica a questo riguardo è quella del lungo lento (LL) o "lunghissimo". Il LL serve per:  

  • adattare le strutture articolari a sostenere il carico conseguente all'impatto del proprio peso corporeo sul terreno,
  • migliorare l'impiego degli acidi grassi come fonte energetica,
  • adattare la mente ai lunghi tempi di sforzo fisico,
  • migliorare l'efficienza del meccanismo della termoregolazione.

Il LL andrebbe svolto su tracciati con saliscendi anche se il percorso della maratona d'Italia memorial Enzo Ferrari è pianeggiante, perché nei tratti in salita e discesa, variando l'azione meccanica, si migliora l'efficienza dell'azione di corsa. Inoltre, i podisti che ambiscono a correre in meno di 3 ore, dovrebbero, tendenzialmente, fare l'ultima mezz'ora ad un ritmo leggermente più svelto di quello tenuto per il resto della seduta. L'ideale sarebbe tenere l'andatura della maratona, ma non sempre si è così brillanti muscolarmente (e mentalmente) da sopportarla senza disagi. Ecco quindi che bastano anche pochi secondi (10" al chilometro) per stimolare l'organismo ad essere sempre più efficiente nell'utilizzo delle risorse energetiche disponibili, e a migliorare la tolleranza mentale alla fatica. Personalmente ritengo che il LL non debba durare più di 3 ore. Le mie personali esperienze fino a questa durata limite sono state negative. Si può tuttavia passare questo limite, soprattutto per quei podisti che corrono la maratona in più di 4 ore, ma per effetto della sommatoria di tratti di corsa ad altri percorsi di marcia. Ad un podista che percorre la distanza dei 42,195km in più di 4 ore, suggerisco di svolgere le sedute di LL molto lunghe alternando tratti di 2-3km di corsa a pause di 1-2' al passo.

Punto secondo:
sviluppare una valida autonomia al ritmo gara, ed è proprio l'andatura che si presume di tenere in maratona a rappresentare la seduta più specifica da svolgere. Anche la "corsa lunga svelta" (CLS) è un allenamento fondamentale utile a migliorare la capacità delle fibre muscolari ad utilizzare una miscela energetica economica, sempre più ricca di acidi grassi a favore del risparmio energetico del glicogeno. La CLS è un tipo di allenamento che si colloca, in termini d'intensità e quantità, a metà strada tra la corsa lenta (CL) e la corsa media (CM). Di solito tra la CL e la CM ci sono 30" di differenza e quindi la CLS è più veloce della CL di 15" e più lenta, sempre di 15" della CM.

Terzo punto:
mantenere elevata la propria potenza aerobica. Certamente, mentre si diventa maratoneti non si è al contempo diecimilisti, ma essere in grado di correre velocemente a lungo è una qualità fisiologica che permette poi di svolgere con profitto le sedute sopra riportate. Le ripetute del maratoneta, pur essendo nella distanza anche simili a quelle del diecimilista, sono comunque corse con inferiore intensità. Nel piano d'allenamento, man mano che ci si avvicina al momento della maratona, le ripetute si allungano fino ad arrivare ai 5km. In qualche caso si può anche arrivare a distanze superiori (6, 7km) ma bisogna stare attenti affinché il ritmo non scada troppo e sia più simili ad un allenamento di CM. Per i podisti aspiranti a scendere sotto le 3 ore, possono anche cimentarsi in sedute di lavoro intervallato nelle quali il "recupero" viene corso a ritmo sostenuto (ritmo maratona). Così una seduta di 4 x 3km, con recupero di 5' può essere trasformata in 3 x 3km a ritmo gara di 21km inframmezzate da 1km a ritmo maratona.

Ed infine una nota anche per quei maratoneti che non hanno ambizioni cronometriche, ma semplicemente partono con l'intento di completare i canonici 42,195 chilometri. Il loro allenamento è piuttosto semplice nella struttura. La seduta più importante è quella del "lunghissimo", importante per gli aspetti sopra riportati, strutturato in modo tale affinché ogni 15 giorni venga aumentato il chilometraggio di 3km.

 

f. Orlando PIZZOLATO

 
 
 

BREAKING NEWS

Post n°496 pubblicato il 29 Ottobre 2015 da pietro.700

NOVEMBRE
     
       
715.30STAFFETTA DELLE CASTAGNE4X2,500CASAL MONASTERO (RM) Viale Ratto delle SabineLocandina
WEB  MAIL
Tel.331 3754507
       
89.30MEZZA MARATONA DI FIUMICINO 21,097FIUMICINO - RMWEBTel 06 6580329
      
1415.30MARATONINA S. ALBERTO MAGNO6,800ROMA - Via Emilio Zago 1
Minipercorsi per Ragazzi Ore 14.30
WEB   MAILTel. 331 3681178
1510.00CORRIAMO AL TIBURTINO 10,000ROMA - Via Mozart, 71 WEB  MAIL Tel. 06 4061453
Fax 06 40814000
1510.00STRONG MILITARY TROFEO S. BARBARA10,000ROMA - Quartier Generale Marina Roma
Località La Storta
WEB  MAILTel. 349 6386348
       
       
159.30CORRI PER IL VERDE 1a Tappa6,000ROMA - Valle dell'AnieneWEB 

 
 
 

ALLENAMENTO SETTIMANALE DAL 2 NOVEMBRE ALL' 8 NOVEMBRE 2015

Post n°495 pubblicato il 29 Ottobre 2015 da pietro.700

LUNEDI' 2 NOVEMBRE

1h CORSA LENTA

MARTEDI' 3 NOVEMBRE

(RIPOSO COME CORSA) - ATTIVITA' LIBERA IN PALESTRA O PISCINA

MERCOLEDI' 4 NOVEMBRE

20’ RISCALDAMENTO

POI 10×300M

rec. 100m DI CORSA BLANDA

20’ MINUTI DI CORSA DEFATICANTE

GIOVEDI' 5 NOVEMBRE

(RIPOSO COME CORSA) - ATTIVITA' LIBERA IN PALESTRA O PISCINA

VENERDI 6 NOVEMBRE

20’ MINUTI CORSA LENTA DI SEGUITO 4 km a RITMO MEDIO (R.M. +20"/KM RISPETTO AL R.G. 10000)

20’ MINUTI CORSA LENTA

SABATO 7 NOVEMBRE

(RIPOSO COME CORSA) - ATTIVITA' LIBERA IN PALESTRA O PISCINA

DOMENICA 8 NOVEMBRE

1h20’ CORSA LENTA (DOPO I 50’ INSERIRE DELLE VARIAZIONI A RITIMO 10×1’ RECUPERO 1’

 
 
 

BREAKING NEWS

Post n°494 pubblicato il 23 Ottobre 2015 da pietro.700

 

Le calze a compressione variabile sono ottime per correre meglio e recuperare più in fretta.

 

Di Marco Marchei runners world

 

Quando ho cominciato la mia avventura con la corsa - sembra un secolo fa ma era ieri - spopolavano i tubolari. Ai tempi non si andava troppo per il sottile: i calzini sagomati e con i rinforzi su tallone e punta erano di là da venire e, visto che le tomaie delle scarpe da running non erano avvolgenti e morbide come quelle di oggi, si pensava che fosse il caso di mettere più tessuto possibile tra piede e scarpa. 

 

Con l’avvento dei calzini tecnici i tubolari sono spariti, per tornare recentemente alla ribalta grazie a Paula Radcliffe, la fuoriclasse britannica della maratona. Elasticizzati (niente a che vedere con i vecchi tubolari in cotone) e inizialmente bianchi, sono poi diventati color carne. Che con delle calze elastiche si potesse agevolare il ritorno venoso (cioè il riflusso del sangue verso il cuore sfidando la gravità) era noto, ma finora l’accorgimento sembrava risultare utile solo in condizioni di relativo riposo. 

 

Studiando le reazioni di atleti di alto livello è stato invece possibile realizzare delle calze di contenzione ad applicazione sportiva, con aree a elasticità variabile, in grado di agevolare la circolazione nei distretti in cui è più problematica. In corsa, per esempio, i polpacci si riempiono rapidamente di sangue, con un’inevitabile dilatazione venosa. Il conseguente aumento della pressione sanguigna nei vasi determina una cattiva ossigenazione muscolare e dunque un peggioramento della prestazione, innescando le sensazioni di pesantezza, affaticamento e crampi. Il perdurare di queste condizioni incrementa il rischio d’infortunio (tendiniti, stiramenti ecc.). Le caratteristiche di queste speciali calze fanno sì che il ritorno venoso, e dunque il ricambio di sangue, sia agevolato al massimo, da fermi e durante la corsa, migliorando la contrattilità muscolare, limitando la dilatazione venosa del polpaccio e consentendo quindi una migliore ossigenazione delle fibre. In poche parole ottimizzando le prestazioni.

 

Sono stato conquistato alla causa assistendo a una demo del dottor Paolo Raugei, angiologo fiorentino appassionato del running e del triathlon, che illustrava gli esiti degli studi realizzati dal medico dello sport francese Serge Cauzan e dall’angiologo Michaël Prüfer, che hanno realizzato calze con queste caratteristiche per la BV Sport. La proposta dell’azienda transalpina, ma con una rappresentanza anche in Italia, è articolata su tre diversi modelli che interagiscono tra loro. Il più conosciuto è il Booster, quello da utilizzare in corsa, di colore blu/rosso o grigio/arancio, senza piede. Danno però ottimi risultati anche gli altri due: il Prorecup, di colore bianco, da calzare per almeno un paio d’ore dopo l’allenamento o la gara per favorire il recupero muscolare, e il Confort, nero, che prolunga l’effetto del Prorecup, da calzare nel corso della giornata o durante i viaggi.

 

Dopo aver comunicato all’azienda produttrice un paio di semplici misure (perché è importante che le calze si adattino perfettamente) mi sono procurato tutti e tre i modelli e devo ammettere che mi sono trovato perfettamente a mio agio. Voto altissimo alle calze Confort, che ho messo in occasione di voli transoceanici o di giornate fatte interamente in piedi, e anche alle Prorecup (caviglie da bijoux e polpacci morbidi come il burro anche dopo corse impegnative).

 

Ottime anche le sensazioni in corsa con i Booster, quelli che mi hanno convinto a “tentare l’avventura” per via dei miei ricorrenti problemi ai polpacci: non mi hanno creato alcun disagio indossati col caldo estivo né sotto la calzamaglia coi primi freddi, e mi fanno sentire supportato ed effettivamente protetto. Ho solo dovuto violentare il mio gusto estetico per via dei suoi colori (blu e rosso, ma per fortuna da qualche tempo sono disponibili anche in nero) che ritengo difficilmente abbinabili al mio abituale abbigliamento.

 
 
 

BREAKING NEWS

Post n°492 pubblicato il 23 Ottobre 2015 da pietro.700

2015
OTTOBRE
 











2510.00BLOOD RUNNER
Non competitiva
6,000ROMA - Piazza G. Garibaldi
+Corsa delle goccioline 3-10 anni
Regolamento
MAIL
Tel. 333 5674330
259.30MARATONINA DELLE CASTAGNE10,000ROCCA DI PAPA (RM)
CAMPI DI ANNIBALE (PIAZZA DI VITTORIO)
WEB  MAILTel. 339 6401688
Fax: 06 9496434
259.30LA CORSA DI GIULIO10,000
5/2 N.C.
ROMA - Liceo Giulio Cesare Corso Trieste
WEB  MAILTel 335 6332487
259.30MEZZA MARATONA LAGO DI VICO21,097LAGO DI VICO - Loc. ArenariWEBTel.338 2489006
259.30ECOTRAIL CORRENDO NELLA STORIA22,000CASSINO (LT) Piazza G. GaribaldiLocandinaTel. 334 1494924
259.30CORRI CON LE SCARPE NUOVE
......MA PORTA LE VECCHIE
6,250VILLA ADA - ROMA
Minipercorsi per bambini/e
WEB  MAILTel: 335 5443449
259.301° TRAIL DEI FONTANILI13,000MORLUPO (RM) Parco di VeioLocandina
MAIL
Tel. 339 3318968
2718.30MIGLIO PER ALE1,608ROMA STADIO DELLE TERMEIscrizioniTel. 06 7023467







31/10
7/11
 1a CROCIERA MARATONA DEL MEDITERRANEOVARIEGENOVA 31/10
CIVITAVECCHIA 1/11
PALERMO 2/11
Programma 
NOVEMBRE






110.10CORSA DEI SANTI10.500ROMAWEB  MAILTel. 06 68136315
Fax 06 89281208

 

 
 
 

ALLENAMENTO SETTIMANALE DAL 26 OTTOBRE AL 1 NOVEMBRE 2015

Post n°491 pubblicato il 23 Ottobre 2015 da pietro.700

LUNEDI 26 OTTOBRE

1H CORSA LENTA

MARTEDI' 27 OTTOBRE

20/30 MINUTI RISCALDAMENTO POI RIPETUTE BREVI

12X400M RECUPERO 200M SOUPLESSE

MERCOLEDI' 28 OTTOBRE

RIPOSO

GIOVEDI' 29 OTTOBRE

10/15 MINUTI RISCALDAMENTO

KM. 8 IN PROGRESSIONE

10 MINUTI DEFATICAMENTO

VENERDI 30 OTTOBRE

1H15MINUTI CORSA LENTA

SABATO 31 OTTOBRE

RIPOSO

DOMENICA 1 NOVEMBRE

22KM CORSA LENTA

 
 
 

Stretching, non solo contro gli infortuni

Post n°490 pubblicato il 18 Ottobre 2015 da msgemanuelee
 

Stretching, non solo contro gli infortuni

 

 

Il podista, per correre bene, non deve certamente avere muscoli flessibili al punto di poter fare la “spaccata”; ma se fosse in grado di arrivare a superare con le dita delle mani le punte dei piedi, quando da seduto distende le braccia in avanti a gambe tese, ne avrebbe un bel vantaggio.
Praticamente tutti considerano utile lo stretching a scopo preventivo nei confronti degli infortuni. Ciò è certamente vero, perchè muscoli elastici e flessibili sono meno vulnerabili all'accumulo delle tensioni che si generano in seguito alle ripetute contrazioni muscolari e alle tensioni eccentriche che si generano ad ogni falcata.
Di certo troveremo sempre il podista che afferma con orgoglio di non aver mai fatto stretching nella sua carriera, e di non essersi mai infortunato. Bella fortuna, come la mia, che nonostante abbia percorso 180 mila chilometri con l'auto, non ho mai bucato il pneumatico. Posso quindi affermare che la gomma di scorta non serve a nulla!
Gli esercizi di allungamento muscolare non servono solo per prevenire gli infortuni, ma sono molto utili per migliorare la meccanica di corsa. Un muscolo è in grado di restituire energia in relazione a quanta è in grado accumularne. Pensare a come si comporta una molla è l'esempio migliore: la forza che la comprime è quella che i muscoli ricevono quando atterriamo dopo la fase di volo della falcata. In quel momento, quando la gamba è piegata, i muscoli, i tendini e la fascia plantare accumulano energia, pronti a restituirla non appena il peso del corpo sopravvanza il baricentro. In questa fase, quanto più si è flessa la caviglia, tanto maggiore è la spinta “della molla”, vale a dire la sommatoria delle distensioni dell'articolazione del ginocchio, della caviglia e dell'arco plantare. Il podista che ha un angolo poco flesso avrà una spinta limitata, e di conseguenza una falcata corta.
Ogni podista ambizioso non solo del proprio rendimento, ma anche di non apparire meccanicamente “spento” alla vista di chi lo vede transitare lungo le strade, deve tassativamente impegnarsi a dedicare del tempo alla ginnastica di allungamento.
Pochi sanno che la lunghezza della falcata dipende non solo dalla riduzione dell'angolo della caviglia, ma anche dalla capacità di immagazzinare energia da parte del muscolo retto femorale. Trovandosi nella parte alta della coscia, “attaccato” alla cresta iliaca, esso è in grado di allungarsi moltissimo, e si comporta come un arco, che viene teso quanto più la gamba allineata sulla coscia forma un angolo acuto con il terreno. L'energia che il retto femorale scarica è poi molto alta, ma è proporzionale ovviamente alla velocità di corsa. Per allenare bene questo meccanismo di “Stretch Reflex” è necessario avere muscoli ben flessibili e saper correre velocemente.
Quando gli allenamenti sono prevalentemente lenti, il sistema nervoso centrale inibisce il reclutamento di fibre muscolari, mettendole se non in “pensione”, perlomeno a “riposo parziale”, situazione che nel tempo diventa quasi irreversibile quando ci si allena prevalentemente piano e si fanno tanti chilometri.  

 

 

fonte: http://www.orlandopizzolato.com/it/1371-Newsletter.html

 

 
 
 

BREAKING NEWS

Post n°489 pubblicato il 16 Ottobre 2015 da pietro.700

dal 1° novembre  il programma specifico per

 


 
 
 

ALLENAMENTO SETTIMANALE DAL 12 OTTOBRE AL 18 OTTOBRE 2015

Post n°488 pubblicato il 09 Ottobre 2015 da pietro.700

LUNEDI' 12 OTTOBRE

1H CORSA LENTA POI 6 ALLUNGHI

MARTEDI' 13 OTTOBRE

1H CORSA LENTA POI 6 ALLUNGHI

MERCOLEDI' 14 OTTOBRE

RISC. 20 MINUTI 8X800 (60/70%) REC. 400M

GIOVEDI' 15 OTTOBRE

RIPOSO

VENERDI' 16 OTTOBRE

45 MINUTI CORSA LENTA E ALLUNGHI

SABATO 17 OTTOBRE

RIPOSO

DOMENICA 18 OTTOBRE

TCS Amsterdam Marathon

 
 
 

BREAKING NEWS

Post n°487 pubblicato il 08 Ottobre 2015 da pietro.700

Le 8 regole per l'alimentazione del podista

Se non avete ancora trovato il giusto equilibrio tra attività sportiva e nutrizione, queste semplici 8 regole per l'alimentazione del podista possono aiutarvi a stabilire la dieta che contribuirà a rendere il vostro corpo più sano e in forma, migliorando anche le prestazioni in gara e in allenamento.

 

1- Pianificare la dieta. E' molto importante evitare di mangiare in modo sregolato: consumare alimenti sani e ad orari regolari consente di mantenere una buona forma fisica, non causando all'organismo sbalzi energetici. Seguire una dieta ricca di alimenti nutrienti e fare colazione sono due regole da non abbandonare assolutamente.

 

2- Mangiare poco e spesso. Per una corretta attivazione del metabolismo è necessario mangiare poco e più volte al giorno: ciò consente di far bruciare il giusto quantitativo di calorie all'organismo. Oltre alla prima colazione, è bene quindi aggiungere altri due spuntini mattutini. Inoltre, uno spuntino pomeridiano è necessario, ovviamente senza tralasciare il pranzo e la cena.

 

3- Non ignorare i pasti principali. Il pranzo e la cena sono molto importanti nella dieta del podista. E' importante consumare alimenti ricchi di carboidrati e poveri di grassi, come ad esempio pasta, riso, patate, lenticchie. Da evitare lasagne, croissant e pizza.

 

4- Attenzione agli integratori. Un errore molto comune è quello di pensare che pillole e integratori possano soddisfare le esigenze nutrizionali al posto del cibo. Ovviamente non è così, e il consiglio che vi diamo è quello di evitare questo tipo di integratori cercando il più possibile di ottenere vitamine e sali minerali dai cibi consumati.

 

5- Bere molta acqua. L'acqua, è risaputo, è il principale componente del nostro organismo e favorisce la maggior parte dei processi che si verificano nel corpo: per questo motivo è importante bere molto. Se normalmente bisognerebbe bere circa due litri di acqua al giorno, quando ci allena questa dose andrebbe quanto meno raddoppiata.

 

6- Pasto pre-gara. Consumare i giusti cibi prima di una gara o di un allenamento consente di rifornirsi delle energie necessarie che saranno poi consumate durante l'attività fisica. Il pasto va consumato a seconda della durata dell'attività fisica e del momento della giornata in cui si svolgerà.

 

7- Pasto post-gara. Anche l'alimentazione dopo l'attività fisica non è da sottovalutare: bisogna infatti reintegrare le energie consumate durante la competizione o l'allenamento. Come nel caso dell'alimentazione pre-gara, anche in questo caso la tipologia dei cibi da consumare dipende dall'attività fisica seguita e dalla sua durata.

 

8- Bere durante la corsa. Quando si partecipa a corse lunghe spesso sono presenti delle stazioni di beveraggio. Può risultare molto importante quindi imparare a bere durante la corsa, cosa non così semplice. A riguardo, informatevi anticipatamente su dove sono posizionate le stazioni, così da essere pronti all'azione quando vi avvicinerete.

FONTE:

 

RUNNINGITALIA

 
 
 

BREAKING NEWS

Post n°486 pubblicato il 07 Ottobre 2015 da pietro.700

di Orlando Pizzolato:

le regole del Maratoneta

Elenchiamo le tre regole principali per il maratoneta secondo Orlando Pizzolato:


1) Autonomia di corsa per concludere la martona 

 

ll podista deve sviluppare la necessaria autonomia di corsa per concludere la maratona. Percorrere in allenamento 35 - 37km (anche se ho avuto positive esperienze di atleti che non avevano mai corso più di 28 chilometri di seguito) è garanzia del fatto che si potrà finire la maratona con buone condizioni muscolari. La seduta più specifica a questo riguardo è quella del lungo lento (LL) o "lunghissimo". Il LL serve per:

  • adattare le strutture articolari a sostenere il carico conseguente all'impatto del proprio peso corporeo sul terreno,
  • migliorare l'impiego degli acidi grassi come fonte energetica,
  • adattare la mente ai lunghi tempi di sforzo fisico,
  • migliorare l'efficienza del meccanismo della termoregolazione.


Il LL andrebbe svolto su tracciati con saliscendi, perché nei tratti in salita e discesa, variando l'azione meccanica, si migliora l'efficienza dell'azione di corsa.

Inoltre, i podisti che ambiscono a correre in meno di 3 ore, dovrebbero, tendenzialmente, fare l'ultima mezz'ora ad un ritmo leggermente più svelto di quello tenuto per il resto della seduta. L'ideale sarebbe tenere l'andatura della maratona, ma non sempre si è così brillanti muscolarmente (e mentalmente) da sopportarla senza disagi.

Ecco quindi che bastano anche pochi secondi (10" al chilometro) per stimolare l'organismo ad essere sempre più efficiente nell'utilizzo delle risorse energetiche disponibili, e a migliorare la tolleranza mentale alla fatica.

Personalmente ritengo che il LL non debba durare più di 3 ore. Le mie personali esperienze fino a questa durata limite sono state negative. Si può tuttavia passare questo limite, soprattutto per quei podisti che corrono la maratona in più di 4 ore, ma per effetto della sommatoria di tratti di corsa ad altri percorsi di marcia.

Ad un podista che percorre la distanza dei 42,195km in più di 4 ore, suggerisco di svolgere le sedute di LL molto lunghe alternando tratti di 2 - 3km di corsa a pause di 1-2' al passo.

Certamente, mentre si diventa maratoneti non si è al contempo diecimilisti, ma essere in grado di correre velocemente a lungo è una qualità fisiologica che permette poi di svolgere con profitto le sedute sopra riportate.

Le ripetute del maratoneta, pur essendo nella distanza anche simili a quelle del diecimilista, sono comunque corse con inferiore intensità. Nel piano d'allenamento, man mano che ci si avvicina al momento della maratona, le ripetute si allungano fino ad arrivare ai 5km.

In qualche caso si può anche arrivare a distanze superiori (6, 7km) ma bisogna stare attenti affinché il ritmo non scada troppo e sia più simili ad un allenamento di CM.

Per i podisti aspiranti a scendere sotto le 3 ore, possono anche cimentarsi in sedute di lavoro intervallato nelle quali il "recupero" viene corso a ritmo sostenuto (ritmo maratona). Così una seduta di 4 x 3km, con recupero di 5' può essere trasformata in 3 x 3km a ritmo gara di 21km inframmezzate da 1km a ritmo maratona.

Ed infine una nota anche per quei maratoneti che non hanno ambizioni cronometriche, ma semplicemente partono con l'intento di completare i canoni 42,195 chilometri. Il loro allenamento è piuttosto semplice nella struttura. La seduta più importante è quella del "lunghissimo", importante per gli aspetti sopra riportati, strutturato in modo tale affinché ogni 15 giorni venga aumentato il chilometraggio di 3km.

 Come calcolare i ritmi di corsa?

Il punto di riferimento più facile da cui ricavare i ritmi di allenamento è il tempo ottenuto in una recente gara sui 10km. I secondi in più o in meno, sono riferiti al tempo sul chilometro.

Sigle:
AL = allunghi, accelerazioni di ritmo di 80-100m da non fare al massimo. Tra ogni AL il recupero è di 100m da fare a ritmo blando.
CLS = corsa lunga svelta; CM = corsa media; G = gara; IT = interval training; LL = lungo lento
REC = recupero; RL = ripetute lunghe; RM = ripetute medie

Note:

          Prima di iniziare a correre è consigliabile fare degli esercizi di mobilità articolare.

  • Prima delle sedute di ripetute è necessario fare un riscaldamento di 15-30' di corsa a ritmo lento e comprendente anche dei leggeri (4-6) allunghi di 50-100m
  • Dopo le sedute di ripetute si deve concludere con 5-10' di corsa blanda (defaticamento) per smaltire parte dell'acido lattico prodotto durante le ripetute.
  • Dopo la sedute di corsa si deve dedicare un po' di tempo (10-20') ad esercizi di allungamento.

 

 
 
 

AMICI DE: "I FETTUCCINARI"

Post n°485 pubblicato il 07 Ottobre 2015 da pietro.700

Vitamina Eventi

Perchè la tua festa sia indimenticabile, mettiamo al tuo servizio l' esperienza, la professionalità e la passione maturata nel tempo dal nostro staff di animatori.
Dalla festa del tuo bambino, al tuo 40° compleanno, Vitamina offre un servizio completo per chi voglia divertirsi ed emozionarsi con noi.

L' animazione è l'elemento necessario di ogni festa, per divertire e coinvolgere gli ospiti e per organizzare la festa perfetta, servono professionisti impegnati a realizzare qualsiasi desiderio. Da quì la necessità di affidarsi a operatori esperti e disponibili, con la capacità di trasformare ogni idea in un evento originale e innovativo. Vitamina eventi con un team specializzato, all'avanguardia, è capace di rispondere rapidamente e creativamente alle esigenze più diverse, avvalendosi di veri professionisti del settore: animatori, attori, cantanti, musicisti, ballerini, organizzatori di attività e attrazioni particolari. Nulla è lasciato al caso: la scelta della location, l' intrattenimento e l' allestimento, tutto è sapientemente organizzato seguendo esclusivamente il gusto dei nostri clienti.

Le nostre feste per bambini, ad oggi una realtà consolidata in tutta la provincia di Roma, sono arricchite dall' utilizzo delle più moderne attrezzature (gonfiabili, carretti, mascotte e attrezzature sportive, servizio fotografico e video) e degli spettacoli più esclusivi (maghi, ballerini, trampolieri, cantanti, cabarettisti), alle quali si affianca la figura dell' animatore , che all' interno del gruppo, svolge la fuzione di leader e  organizza le diverse attività  (giochi, balli ecc..) allo scopo di divertire e far socializzare tutti i bimbi. Per le nostre feste di bambini proponiamo giochi e attrezzature sempre nuove, disponiamo delle attrazioni più esclusive presenti sul mercato, dal singolo accessorio alle grandi strutture (gonfiabili sportivi tipo calcetto umano e percorso di arrampicata, pista mini quad gonfiabile, percorsi multi track, stand giochi direttamente dagli USA e tanto altro)tutto questo per stupire, divertire e ...divertirci!!   
Le nostre feste per adulti   (18 anni,  40 anni,  matrimoni ecc...)  si distinguono per la loro originalità, dalle selezioni musicali dei nostri deejay  all' abilità dei nostri animatori di saper trovare il giusto equilibrio tra divertimento ed eleganza. Le nostre feste più richieste: animazione brasiliana, video-karaoke, schiuma party, laser party, festa casino', festa in piscina con giochi acquatici, cena con delitto e quiz interattivi.

VITAMINA EVENTI offre la sua animazione per adulti e bambini  in tutta Roma e provincia, collaborando con i locali più esclusivi e a misura per la tua festa.
Se vuoi saperne di più cosa aspetti a visitare il nostro sito, troverai sicuramente la festa che fà per te!!


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EVENTI

Post n°484 pubblicato il 05 Ottobre 2015 da pietro.700

 

Domenica 15 novembre torna Corri per il Verde

La corsa più longeva del centro Italia taglia il traguardo dell’edizione numero quarantaquattro. Tanti sono gli anni passati dall’esordio di Corri per il Verde, nel 1971, quando la salvaguardia degli spazi verdi della città si scontrava con la costruzione selvaggia del “sacco di Roma”.

Oggi come quarantaquattro anni fa, Corri per il Verde vuole far conoscere a migliaia di podisti di tutte le età angoli nascosti, bellezze e ricchezze della città, riaffermando il diritto a vivere gli spazi verdi, difendendoli utilizzando lo sport per tutte e per tutti come strumento. Uno strumento per vivere meglio, per crescere meglio.

Proprio in questi giorni una ricerca dell'Universal Medical Center di Amsterdam, ripresa dai più importanti quotidiani italiani, si è conclusa evidenziando ancora una volta la centralità dell'accesso alle aree verdi, soprattutto per i più giovani. "I limiti alle uscite outdoor si associano a sovrappeso/obesità a breve termine", avvertono gli studiosi che evidenziano la necessità di approfondire la "via verde" come una possibile arma di prevenzione del diabete di tipo 2 e come una sorta di "assicurazione sulla vita" contro il rischio che da adulti i chili di troppo ereditati dall'infanzia si traducano in malattie metaboliche e problemi di cuore".

Una via verde che la Uisp di Roma percorre dal 1971 e che, nelle ultime stagioni, ha visto proprio i più piccoli autentici protagonisti. Oltre la metà dei partecipanti alle ultime edizioni di Corri per il Verde, infatti, è costituita da bambini e ragazzi. Spesso sono i figli degli stessi che partecipano a “Corri” da 30 anni, continuando una tradizione di famiglia che è passaggio di valori ed esperienze.

Il via all'edizione numero quarantaquattro è previsto per domenica 15 novembre. A seguire le altre tre tappe, previste il 22 novembre e il 29 novembre e il 13 dicembre, che attraverseranno, come di consueto, la città.

Nei prossimi giorni, sul sito www.uisproma.it, saranno pubblicati il regolamento della manifestazione e i parchi che ospiteranno le quattro tappe.

Liberi di correre. Liberi di muoversi. Nel verde.

 
 
 

ALLENAMENTO SETTIMANALE DAL 5 OTTOBRE ALL'11 OTTOBRE 2015

Post n°483 pubblicato il 02 Ottobre 2015 da pietro.700

LUNEDI ' 5 OTTOBRE

1H CORSA LENTA

MARTEDI' 6 OTTOBRE

RISC. 30 MINUTI POI RIPETUTE BREVI

15X400 (70% DI SPINTA) REC. 200M

MERCOLEDI' 7 OTTOBRE

RIPOSO

GIOVEDI 8 OTTOBRE

20 MINUTI RISC. POI RIPETUTE LUNGHE

5X2000 (70/80%) REC. 500M OPPURE 10X1000

VENERDI 9 OTTOBRE

30 MINUTI RISCALDAMENTO POI 10 KM

SABATO 10 OTTOBRE

RIPOSO

DOMENICA 11 OTTOBRE

15 KM CORSA A +5/7" DEL RITMO GARA MARATONA O MEZZA MARATONA

 
 
 

BREAKING NEWS

Post n°482 pubblicato il 01 Ottobre 2015 da pietro.700

Troppo allenamento può fare male

Non è una leggenda metropolitana: la corsa e il troppo allenamento possono far male. Peccato che questa diceria ometta una parte molto importante, ossia che possono far male se li fai male. La corsa è un’attività traumatica, su questo non c’è dubbio, perché il terreno è duro e – anche prima che Newton la scoprisse – la forza di gravità non gioca a nostro favore. Ma con un appoggio corretto e un allenamento attento non si corrono rischi, si corre con divertimento.

Overtraining, questo sconosciuto

L’eccesso di allenamento può coinvolgere sia i principianti che i runner esperti ed è sempre frutto di ambizioni non commisurate alle nostre capacità. Ricordi quando la nonna ti diceva di non fare il passo più lungo della gamba? Ecco, è proprio quello.
E il fatto di seguire un programma di allenamento non ti rende immune all’overtraining: a volte ci possono essere altri elementi (come sonno o alimentazione – per citare i due più frequenti) che vanificano i tuoi sforzi e arrivano addirittura a rendere la corsa una vera e propria sofferenza.
È importante infatti ricordare che troppo allenamento può essere dannoso sia per la tua salute fisica e psichica che per le tue ambizioni sportive.

“Ecco, mi hai spaventato: adesso non corro più”. Non è mia intenzione essere un gufo portasfiga e nemmeno spaventarti ma soltanto metterti in guardia per farti fare quello che a noi RunLovers piace di più: correre per divertirsi cercando di superare i nostri limiti.

Come evitare l’overtraining

L’allenamento eccessivo è una condizione abbastanza subdola che si manifesta quando è già in atto. Ma la buona notizia è che con un po’ di accortezza la si può evitare. In fondo, nessuno ci punta una pistola alla tempia per costringerci a esagerare, no?!

Non sottovalutare la fatica

Se hai sonno, dormi. Se sei stanco, riposa. Pare banale ma la fatica è il segnale principale che ha il nostro fisico per dirci di rallentare e dedicare un po’ più di tempo al recupero. Analizzare le tue reazioni ti permetterà di avere una maggiore consapevolezza del tuo corpo e, quindi, potrai conoscere sempre meglio qual è il tuo limite, avvicinandolo ma senza superarlo.

Cura l’alimentazione e l’idratazione

L’alimentazione prima, durante e dopo la corsa è indispensabile per fornire al nostro corpo tutte le sostanze che gli permetteranno di esprimersi al meglio sul piano atletico e recuperare lo sforzo. Correre appena svegli e a stomaco vuoto – per esempio – è una grande sciocchezza nella maggior parte dei casi. Lo fanno gli atleti evoluti per allenarsi in condizioni di ipoglicemia ma sotto stretto controllo. In mancanza di questo: evita!

Dormi, riposa e non esagerare

Anche sonno e riposo sono due forme di allenamento perché permettono al muscolo di rigenerarsi, all’acido lattico di assorbirsi e agli equilibri ematici ed elettrolitici di ristabilirsi. Una volta recuperato, potrai allenarti come prima, meglio e con maggiore efficacia.

Non strafare

Ti senti bene? Hai voglia di fare di più? Vuoi per forza migliorare il tuo Personal Best? Non avere fretta! Non è con l’aumento eccessivo del carico di lavoro durante gli allenamenti che otterrai i tuoi risultati ma costruendoli mattone dopo mattone. Magari è la via più lunga ma, certamente, è anche la più divertente. In fondo, perché vuoi soffrire? ;)

Come riconosco l’overtraining?

Ci sono alcuni segnali evidenti e inequivocabili che ti avvertono – grazie al cielo – che stai iniziando ad allenarti troppo, mettendoti quindi nelle condizioni di recuperare la situazione.

Sensazione di stanchezza costante

È il primo campanello d’allarme, il modo più semplice e diretto che ha il nostro corpo per dirci che non è ancora riuscito a recuperare dagli allenamenti precedenti.

Gambe (e articolazioni) legnose prima di correre

Fondamentalmente questo è il sintomo che ti dice che il sistema muscolo-scheletrico sta ancora recuperando dopo un allenamento intensivo. Aggiungere carico di allenamento in questo momento significherebbe sovraccaricare e aggiungere ulteriore fatica, entrando in un loop inutile e dannoso (perché può portare anche infortuni).

Fai fatica anche ai ritmi più blandi e ti stanchi prima

Legato al punto precedente, indica che stai entrando in una fase di affaticamento e che non riesci a completare i recuperi.
Chiaramente (anche se so essere superfluo dirtelo) non mi riferisco a un “evento sporadico” che potrebbe essere legato anche a condizioni psicofisiche non ottimali ma a uno stato persistente.

Peggioramento dei risultati nonostante l’allenamento

Non riesci a spiegarti perché i tuoi risultati peggiorano in allenamento nonostante tu abbia dormito a sufficienza e non abbia vissuto situazioni particolarmente stressanti che possano aver avuto ripercussioni sulle tue prestazioni. Insomma, i tempi si alzano e non sai spiegarti il motivo. Quel motivo potrebbe essere proprio l’allenamento eccessivo.

Ricorda comunque che i sintomi dell’overtraining cambiano da un atleta all’altro e solo un attento esame clinico può darne una diagnosi precisa.

Come rimediare L’allenamento aerobico

Il classico allenamento di scarico senza tempi o distanze. Una corsa ben al di sotto della soglia anaerobica che ci permetta – grazie alla produzione di endorfine (quelle non fanno mai male) – di eliminare le scorie metaboliche.

Lo stretching

Allungare i muscoli permette invece di eliminare gli squilibri meccanici, mettendo muscoli e articolazioni nella condizione di lavoro migliore.

Più in generale però – e in base al grado di overtraining nel quale ci troviamo – è bene stabilire un piano di recupero con un preparatore atletico e/o un medico. Ma se già segui i consigli su come evitarlo, tutte queste parole credo siano inutili.

 

 
 
 

cenni storici

Post n°481 pubblicato il 30 Settembre 2015 da pietro.700

La storia della maratona e l’origine del nome meritano di essere raccontate.

 

Fidippide il maratoneta – podisti.net

Maratona è una località del sud della Grecia che dà il nome alla gara olimpica di corsa su strada più lunga; solamente la marcia prevede una distanza maggiore, 50 km la prima contro 42,195 km. Per comprendere la nascita di questa specialità dell’atletica occorre tornare al 490 a.C., data della battaglia che oppose gli ateniesi ai persiani, nella piana di Maratona, a poco più di 40 km da Atene. Nella storia raccontata da Erodoto, compare la figura di Fidippide (o Filippide) (emissario di generali e politici) che trasmetteva i messaggi semplicemente correndo da un punto all’altro della Grecia. Chi, come Fidippide, ricopriva questo ruolo doveva essere molto allenato, poiché doveva essere in grado di percorrere circa 100 km in poco meno di 48 ore su terreni aspri e selvaggi. In quell’occasione, Fidippide percorse non solo il tratto da Maratona ad Atene per annunciare la vittoria degli ateniesi sui persiani, ma anche il tratto Atene-Sparta andata e ritorno per un totale di 500 km in poco meno di 48 ore, per cercare aiuto dagli spartani prima che la battaglia iniziasse. La leggenda narra che Fidippide al termine dell’ultimo tratto Maratona-Atene morì per il grande sforzo fisico. In ricordo di questo evento la maratona è stata inserita nelle Olimpiadi moderne, la prima svoltasi nel 1896 ad Atene; la distanza di 42 km fu decisa solo dopo aver calcolato con strumenti moderni la distanza che aveva percorso Fidippide.

Nel corso dei secoli ci sono giunte notizie sporadiche di prove di corsa su lunga distanza, come ad esempio quella sostenuta da Forster Powell nel XVIII secolo, che corse in lungo e in largo per l’Inghilterra coprendo a tappe più di 600 km, alla veneranda età di sessant’anni! Nel secolo successivo divennero popolari alcune manifestazioni, in Inghilterra e negli Stati Uniti, antenate delle attuali gare a tappe, in cui in una sola settimana si percorrevano 900 km. Per arrivare alla vera Maratona occorre fare un salto nella storia fino al 1896, anno della prima Olimpiade moderna, in cui fu inserita questa disciplina che, proprio in onore di Fidippide e della famosa battaglia, fu chiamata Maratona. Alla prima prova olimpica parteciparono 17 atleti uomini; l’unico italiano, Carlo Airoldi, fu squalificato prima di partire e non ammesso alla gara, accusato di essere un professionista, perché aveva già corso più volte gare di 50 km. Degli altri concorrenti nessuno aveva mai percorso più volte una distanza così lunga. Dopo la prima maratona olimpica, ne seguirono altre, sia nell’ambito dei giochi sia organizzate al di fuori di essi.

 

Emil Zapotek – biografiasyvidas.com

Vale la pena ricordare alcune significative edizioni per il riscontro cronometrico o la storia interessante dei partecipanti. La seconda maratona olimpica degna di essere ricordata è quella di Londra del 1908 in cui l’Italiano Dorando Pietri, giunto per primo, fu squalificato sulla linea del traguardo perché sorretto da un giudice nel momento in cui stava per svenire. La maratona di Londra fu anche la prima che vide la distanza “moderna”  di 42 km e 95 metri. L’Olimpiade del 1952 di Helsinki invece si ricorda nella storia delle grandi maratone per il protagonista, Emil Zatopek, che riuscì a vincere i 5000 m, i 10000 m e la maratona, impresa mai più riuscita a nessun atleta. Otto anni dopo, nel 1960 a Roma, vinse Abebe Bikila, atleta etiope che correva scalzo: riuscì a battere di un solo secondo il primato del russo Popov (2h15’17”); si superò ancora nel 1964 a Tokyo, correndo in un tempo di 2h12’11”.

Cominciarono anche a disputarsi i campionati del mondo, mentre la specialità aveva già preso piede in molte manifestazioni nelle città più importanti, come Chicago, Tokyo e Boston, che ospitarono la gara fin dalla prima storica edizione del 1897. La storia si arricchisce negli ultimi anni di atleti provenienti da discipline più “corte” (5000 e 10.000 in pista) che decidono di confrontarsi con la distanza più lunga. La capostipite delle maratone è stata quella di New York, giunta alla 43° edizione (quest’anno, a causa dell’uragano che ha colpito la città, non è partita, ma migliaia di persone provenienti dall’Europa e da tutta l’America si sono date appuntamento a Central Park e hanno “corso” per tutta la giornata all’interno del parco), nel 2009 superò i 40.000 iscritti. Anche a Berlino, Londra, Parigi e Boston, si sono raggiunte cifre di partecipanti e pubblico simili a quelle newyorkesi.

Nel nostro paese il fenomeno è partito leggermente in ritardo e, anche dal punto di vista organizzativo, vi è stata buona volontà ma scarsa preparazione in materia da parte degli organizzatori. La competizione con più edizioni è quella del Mugello, che ne conta ben 40. La prima edizione risale al 1972, con 48 partecipanti che successivamente sono diventati 205 alla seconda, 502 alla terza e via via a salire; a partire dalla quarta hanno iniziato a partecipare podisti provenienti dall’Ungheria, dalla Francia, dalla Germania e dalla Svizzera. La maratona del Mugello premia ogni anno i primi 5 arrivati e sulle medaglie sono rappresentati monumenti e stemmi della vallata mugellana. Uno dei promotori fu Roberto Gherardi, super maratoneta che nel 2004, durante la corsa di Bologna, a causa di un malore perse la vita. Dal 2004 l’evento è diventato un modo per ricordarlo. La prima maratona di Venezia, corsa per la prima volta 26 anni fa, partì alle 14 del pomeriggio del 18 maggio 1986, con temperatura e umidità molto alte. Analizzando la storia, abbiamo assistito a un crescendo di gare su questa distanza (dai 55 ai 60 l’anno) e ad un aumento di “finisher” italiani. Un paio di maratone, Roma e Firenze, sono riuscite addirittura a superare la fatidica quota di 10.000 iscritti nell’edizione del 2009.

Quali sono i motivi di questo incremento che porta molte persone a pensare alla maratona come ad uno sport a sé stante, slegato dall’atletica leggera? Innanzitutto siamo di fronte a uno sport “universale”: oltre che a correre in tutte le città del mondo, si corre anche in posti impensabili (ad esempio nel deserto). È probabilmente lo sport più praticato e visto “dal vivo”; è una manifestazione in cui si parte tutti assieme: non vi sono distinzioni di alcun genere, al via si è solo maratoneti! Comunque vada, è una bella avventura: portare a termine una gara così lunga fa aumentare la fiducia in se stessi; molti addirittura si commuovono e piangono, una volta tagliato il traguardo. A parte una percentuale bassissima, di solito chi parte lo fa per “vincere una sfida”,  per correre contro i propri limiti. In futuro il fenomeno potrebbe crescere ancora. Le aziende del settore probabilmente continueranno a investire perché stimolate da atleti che diventano negli anni sempre più esperti ed esigenti, e le città di tutto il mondo continueranno ad abbinare la maratona al turismo locale, visto e considerato che ogni partecipante viene accompagnato dai propri cari, che usufruiscono dei servizi offerti dalla città ospitante.

fonte: www.postpopuli.it

 
 
 

BREAKING NEWS

Post n°480 pubblicato il 30 Settembre 2015 da pietro.700

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Invito rivolto ai nostri compagni di squadra: Se volete diventare anche voi membri dei Fettuccinari della AS Villadesanctis e così commentare le vostre gare o i vostri allenamenti nel blog, contattatemi per mail: p.gennarini@libero.it e vi abilito. Ciao a tutti

 

GINO VANNELLI


 

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