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Morto sir Edmund Hillary

Post n°76 pubblicato il 11 Gennaio 2008 da gugolet
 

il primo a scalare l'Everest

E' morto, a 88 anni, Edmund Hillary, l'esploratore neozelandese che per primo, insieme allo sherpa Tenzing Norgay, aveva raggiunto la cima dell'Everest, il 29 maggio del 1953, a quota 8.850. Una passione, quella per la montagna e per il popolo Sherpa del Nepal, che si era tradotta, negli anni, nell'impegno di solidarietà con la costruzione di scuole, ospedali e piste d'atterraggio sugli altopiani dell'Himalaya.

Negli anni recenti, Hillary si era battuto contro i danni ambientali provocati sull'Everest dal sempre maggiore numero di scalatori, dicendosi convinto - dopo un episodio risalente al 2006, quando quaranta scalatori avevano abbandonato un compagno di cordata in difficoltà sull'Everest - che l'alpinismo moderno avesse perso gran parte del suo spirito: "L'approccio all'Everest ormai è terrificante - aveva dichiarato in un'intervista al neozelandese Otago Daily Newspaper - l'unico interesse è arrivare in cima, e c'è chi è capace di lasciare sulla roccia un compagno in difficoltà, senza curarsi di soccorrerlo". Presso gli sherpa era conosciuto come "Burra-Sahib", che significa "grande statura, grande cuore".

Edmund Percival Hillary nasce il 20 luglio del 1919 a Tuakau, in Nuova Zelanda. Cresciuto ad Auckland, matura ben presto un grande interesse per la letteratura d'avventura dalla quale mutua la passione per la montagna, che inizia a mettere in pratica all'età di 16 anni dopo una gita scolastica sul Mount Ruapahu. Nel 1939 scala il Mount Oliver, poi segue il padre nell'azienda di famiglia e dopo la Seconda Guerra Mondiale si dedica esclusivamente all'alpinismo.


Prima dell'impresa del 1953, Hillary partecipa a numerose spedizioni. Nel 1948 è il primo scalatore, insieme a Harry Ayres, a raggiungere la vetta del Mount Cook. Poi è la volta di due spedisioni di ricgnizioni sull'Himalaya. E' in quelle occasioni che viene notato da John Hunt, che lo invita a partecipare alla spedizione inglese sull'Everest del 1953.

Due mesi dopo la conquista della cima, nel luglio 1953, Hillary riceve il titolo di Cavaliere Condandante dell'Ordine dell'Impero Britannico, solo la prima delle numerose onorificenze che, negli anni, gli sono state attribuite. Nel 2003, nel cinquantesimo anniversario della conquista dell'Everest, il governo del Nepal gtli conferisce la cittadinanza onoraria, nei giorni di uno speciale giubileo commemorativo.

Hillary ha impiegato gran parte della sua vita ad aiutare il popolo Sherpa attraverso l'Himalayan Trust, da lui fondato, ed è stato presidente dell'American Himalayan Foundation, un'organizzazione no-profit impegnata nel miglioramento delle condizioni di vita dei popoli himalayani e del loro ambiente. Negli ultimi anni, si dedicava con passione all'apicoltura.

(11 gennaio 2008)

(Everest, la prima ascensione)

La tragedia di Mallory - Irvine e la prima ascensione di Sir. Edmund Hillary e della spedizione inglese nel 1953. La più grande impresa sulla montagna più alta della terra.
 

Sir Edmund Hillary è il primo uomo a raggiungere la vetta del monte Everest, nel 1953. Nato nel 1919 a Auckland, in Nuova Zelanda, si appassiona di alpinismo fin da giovanissimo. Per coltivare la sua passione, deve spostarsi prima in Europa, sulle Alpi, poi, finalmente sull'Himalaya, dove scala undici diverse montagne sopra ai 6000 m prima di sentirsi pronto a tentare la scalata dell'Everest.

Dal 1865, vi era l'indicazione dell'esistenza di questo alto picco, così nominato in onore di Sir John Everest, sovrintendente generale del gruppo di rilevamento trigonometrico in India. Ma la montagna era gia nota da secoli alle popolazioni locali dei due versanti. Il suo nome tibetano è Chomolungma, ovvero Dea Madre, mentre quello nepalese Sagarmata, Alto nel cielo.

Tra il 1920 e il 1952, molte spedizioni avevano fallito nel tentativo di conquista, anche perché nel frattempo i permessi di ingresso per il Tibet si facevano sempre più difficili da ottenere.

Tragica fu la spedizione del 1924 che vide protagonista l'inglese Mallory, intellettuale, letterato, appassionato di alpinismo, e protagonista della ricognizione effettuata nel 1921 per individuare una via di accesso al "tetto del mondo".

Mallory sosteneva che l'Everest andava scalato "by fair means" senza cioè ricorrere all'ausilio delle bombole di ossigeno. Nella spedizione del 1924 la cordata di punta era costituita da Somervell e Norton, due forti alpinisti. Il primo si arrese a 8150 metri mentre il secondo continuò da solo sino a circa 8573 metri per poi arrendersi e rientrare a causa della grande fatica fisica e delle difficoltà alpinistiche.

Fallita la cordata di punta ecco entrare in scena Mallory il quale scelse come compagno Irvine. Buon canottiere, mediocre alpinista, ma grande esperto in bombole di ossigeno. I due, allontanatisi dall'ultimo campo con forte ritardo, presumibilmente per problemi alle valvole delle bombole, lasciarono un biglietto un po' confuso dove confondevano le ore del pomeriggio con quelle del mattino. Abbandonato il criterio dei "fair means", si lanciarono all'attacco.

Di loro rimane qualche secondo di immagini cinematografiche, riprese da un altro membro della spedizione, che li ritrae in uno squarcio di nebbia come puntini sulla cresta sommitale dell'Everest, molto lontani dalla vetta e in grave ritardo rispetto ad una ragionevole tabella di marcia.

Ancor oggi non è del tutto chiaro cosa avvenne quel giorno. Rimane l'interrogativo sul fatto che Mallory e il suo compagno abbiano o meno raggiunto la vetta. Il suo corpo venne ritrovato e la morte imputata a lesioni compatibili con una caduta ma non si può sapere se avvenuta durante la salita o la discesa.

Molte considerazioni alpinistiche escludono che i due possano avere raggiunto la vetta, in particolare le grandi difficoltà tecniche del superamento di un punto della cresta indicato come "secondo salto".

Nel 1953 Sir Edmund Hillary viene inserito da John Hunt nella spedizione inglese. Guidata dal colonnello John Hunt, includeva gli alpinisti George Lowe, George Band, Charles Evans, Tom Bourdillon, Alfred Gregory, Mike Westmacott, Wilfrid Noyce, Charles Wylie, Mike Ward (medico), Tom Stobart (operatore cinematografico), Griff Pugh (fisiologo) e James Morris (giornalista).

Il Picco Sud è raggiunto a maggio, ma tutti i membri sono costretti a tornare indietro. Tutti tranne Hillary e lo sherpa nepalese Tenzing Norgay, che aveva già partecipato ad altri cinque tentativi.

E finalmente il pomeriggio del 29 maggio 1953 le parole più famose al mondo: "bene, abbiamo fatto fuori quel bastardo!" pronunciate in coincidenza con l'incoronazione della regina Elisabetta II.

L'Everest era stato vinto, 90 anni dopo la sua iscrizione ufficiale sulle carte. Punto chiave della salita quello che ancor oggi è conosciuto come "l'Hillary Step", un difficile salto di roccia e ghiaccio poco sotto la vetta. Superato dai due grazie a delle appropriate manovre di corda.
 
 
 
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Luglio 2008. A 6000 metri di altitudine

tre alpinisti italiani stanno aprendo una nuova via

 per risalire la ripidissima schiena del Nanga Parbat,

 uno dei giganti dell'Himalaya.

Si chiamano Karl Unterkircher, Walter Nones e Simon Kehrer.

Dopo un complicato passaggio sotto un seracco, improvvisamente,

 senza dire una parola, Unterkircher scompare dentro un crepaccio

 nascosto dalla neve fresca.

 
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