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Veronika decide di morire di PAULO COELHO
Post n°19 pubblicato il 11 Ottobre 2012 da GlOlAMIA
Qualche giorno fa mi sono ritrovata a leggere un breve romanzo di Paulo Coelho dal titolo "Veronika decide di morire" la protagonista Veronika ventiquattro anni slovena capisce di non voler piu' vivere e assume una forte dose di sonniferi.Salvata per caso,si risveglia tra le mura di un ospedale psichiatico,con il cuore stanco e sofferente per il veleno che lei stessa gli ha somministrato. La diagnosi fatta dal medico il dottor Igor è la morte certa entro pochi giorni .Veronika spalanca cosi' le porte di un nuovo mondo.. scopre un universo di cui non sospettava l'esistenza,. un mondo che,attraversato con la consapevolezza della morte, la spinge sorprendentemente,alla consapevolezza della vita. Fino alla conquista del dono piu' prezioso: sapere vivere ogni giorno come un miracolo. Forse pochi sanno che Paulo Coelho in questo romanzo riversa la sua personale esperienza.. tre anni consecutivi di ricovero in un ospedale psichiatrico,dove lo scrittore venne rinchiuso solo perche' considerato "diverso". E proprio attraverso il romanzo riesce ancora una volta a mostrare al lettore come il miracoloso e inafferrabile dono della serenita'possa essere conquistato in qualsiasi luogo, anche in quelli apparentemente piu' improbabili. Perche' il dono della serenita'è nascosto nel cuore di ciascuno di noi. --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Veronika non sapeva per quanto tempo avesse dormito, si ricordava di essersi svegliata coi tubicini ancora infilati in bocca e nel naso. Ma adesso guardando con gli occhi spalancati la camera intorno a se'non sapeva se fosse stato qualcosa di reale oppure soltanto un allucinazione... Era nuda,coperta solo da un lenzuolo,sentiva freddo ma decise di non lamentarsi."Sono viva penso' "' Veronika. "Ricomincera' tutto da capo. Dovro' passare qualche tempo qui dentro, finche' si accorgeranno che sono perfettamente normale. Poi mi dimetteranno,e io rivedro' le strade della mia citta', la piazza rotonda,i ponti,le persone che camminano lungo le strade, andando e tornando dal lavoro. "Visto che si tende sempre ad aiutare gli altri, solo per sentirsi migliori di quello che si è .. e cosi' mi ridaranno il mio impiego. Con il tempo riprendero' a frequentare gli stessi bar; discutero' con gli amici sulle ingiustizie e i problemi del mondo; andro' al cinema;faro' gite sul lago.Tentero' di leggere un libro,accendero' il televisore per guardare i programmi di sempre,puntero' la sveglia per alzarmi esattamente all'ora in cui mi sono alzata il giorno prima, mangero' un panino seduta sulla solita panchina in compagnia delle altre persone,persone con un identico sguardo vacuo, ma che si fingono preoccupate per cose importantissime. Mia madre che di sicuro sara' preoccupatissima per il mio tentativo di suicidio.. si riprendera' dallo spavento e continuera' a domandarmi che cosa voglio fare della vita.. " Un giorno quando mi stanchero' di sentirla ripetere sempre lo stesso discorso,per farle piacere mi sposero' con un uomo che mi costringero' ad amare.. E insieme ---lui e io finiremo per trovare una maniera di sognare il nostro futuro,la casa in campagna ,i figli,il loro avvenire. Il primo anno faremo spesso l'amore; il secondo,un po' meno;e dal terzo anno forse penseremo al sesso una volta ogni quindici giorni... e poi trasformeremo il pensiero in azione soltanto una volta al mese.. Ma peggio ancora non ci parleremo quasi piu'. Io mi sforzero' di accettare la situazione.. "Quando il matrimonio sara' ridotto in brandelli,io restero' incinta. Nascera' un figlio e per qualche tempo dopo ci riavvicineremo, ma subito dopo la situazione tornera' ad essere quella di prima.. A questo punto,prendero'quelle medicine magiche per non cadere in depressione …avro' altri figli,concepiti in notti d'amore che saranno passate sempre piu' in fretta. Diro' a tutti che i figli sono la ragione della mia vita, mentre in realta'saranno loro a esigere la mia vita come ragione. La gente ci vedra'sempre come una coppia felice,e nessuno sapra' mai la solitudine,l'amarezza,le rinunce che stanno dietro a questa parvenza di felicita'. Poi un giorno quando mio marito trovera' la sua prima amante forse sollevero' uno scandalo..ma a quel punto saro' vecchia e vigliacca, con due tre figli che avranno bisogno del mio aiuto: prima di poter abbandonare tutto dovro' educarli,inserirli nel mondo. E da quel momento,dovro' aspettare che i bambini crescano; pensero' tutti i giorni al suicidio, senza trovare il coraggio di mettere in atto il mio proposito. Un bel giorno arrivero' alla conclusione che la vita è cosi': non migliorera' non cambiera'.E io mi rassegnero'... Veronika concluse il suo monologo interiore e promise a se stessa che era meglio farla finita, mentre aveva il coraggio e la salute per morire... Ho estrapolato questo passaggio del romanzo da cui si evincono innumerevoli sfaccettature, punto cardine ed iniziale di tutta la storia.. Il dottor Igor che le diagnostica pochi giorni di vita... ed e' proprio questo che la spinge ad aprirsi alla vita a godersi fino in fondo ogni momento,a lasciarsi andare, a scoprire il sesso come mai aveva fatto ad innamorarsi di Eduard, un giovane ritenuto schizofrenico chiuso in un suo mondo a causa del padre , ambasciatore, spaventato dal suo talento come pianista e dagli artisti che frequentava... prendendolo per mano Veronika stessa lo accompagnera' per un cammino che li portera' verso l'amore con il coraggio di essere sempre loro stessi, di scoprirsi e di non essere cio' che gli altri hanno fatto di loro... .Con uno stile piacevolmente scorrevole Cohelo ci regala non solo un po' della sua personale esperienza ma anche un modo per imparare la consapevolezza del nostro essere e guardare con occhi nuovi e saggi tutto cio' che dalla societa' viene sempre allontanato perche' considerato "diverso", non dobbiamo nascondere cio' che siamo, dobbiamo avere il coraggio di mostrarlo e non farci cambiare da cio' che altri vorrebbero vedere in noi. "In un mondo in cui si tenta disperatamente di sopravvivere, come si possono giudicare le persone che decidono di morire? Nessuno può giudicare. Ciascuno conosce la grandezza della propria sofferenza, o la dimensione della totale mancanza di significato della propria vita ". Quante persone fin dai tempi più remoti non hanno fatto esperienza della cosiddetta "Amarezza" che penetra e intossica il desiderio naturale di vita? Chi non ha voluto imporre il proprio "individualismo" per una volta cercando di staccarsi da una società volta a realizzare solo i propri interessi e incurante dei sentimenti e delle inclinazioni umane? Se solo provassimo a tagliare questi "fili invisibili" che ci guidano , se solo fossimo in grado di librarci in volo e raggiungere quello stato di serenità cui per natura protendiamo, ..allora potremmo arrivare a percepire parte di quella Verità cui è approdata Veronika la protagonista del romanzo. Quell'eterna paura di agire nell'errore , di non essere in grado di fare ciò che gli altri si aspettano nasconde quel principio che tutti dovrebbero avere ben presente ,ossia: Il vero io è quello che tu sei, non quello che hanno fatto di te.Paulo Coelho , attraverso le sue parole, riesce a spalancare le porte di un nuovo mondo nel quale tutti noi vorremmo approdare ma che , a causa della troppa modernità e normalità, in realtà sfuggiamo. Ma... cos'è la normalità? Gran concetto di difficile interpretazione. È forse la vita che conduciamo ogni giorno governata da quel senso di frenesia , d'attaccamento ai beni materiali, alla ricerca dell'ultima moda e di una forma più veloce d'arricchimento? Se solo l'uomo fosse capace di alzare quel velo d'orgoglio, d'illusorietà e di superbia che ricopre tutto e tutti , quante cose nuove e pure potrebbe conoscere! Chiunque a questo mondo deve essere etichettato in un certo modo, deve saper rispondere a certi standard e modelli di comportamentoma chi afferma che questo sia "normale"? Forse, se l'uomo avesse la facoltà di "uscire da se stesso" per potersi guardare dall'esterno scoprirebbe la sua follia! Verissimo a mio avviso il consiglio di Coelho: " Mantenetevi folli, e comportatevi come persone normali". La conclusione del romanzo è una lezione di vita... La diagnosi del dottor Igor non era vera.. ma questo lo sapeva soltanto lui.. questo aveva fatto si che Veronika avendo avuto tutto il tempo per pensare alla morte, aveva cominciato a rivedere la propria vita a guardarla sotto altri aspetti.. ed ad amarla... La consapevolezza della morte,ci incoraggia a vivere .. questa era la sua tesi..cosi' che ogni giorno vissuto Veronika lo avrebbe considerato un miracolo.. e in effetti tenendo conto delle probabilita' che ci accadano cose inattese in ogni secondo della nostra fragile esistenza, è proprio cosi'..
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